Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ladynotorius    19/12/2011    6 recensioni
Quando la sfiga ti perseguita hai due possibilità: o la prendi con filosofia o lasci trappole sparse per stanarla.
Lei si chiama Rosa, vive a Londra e sta cercando lavoro. E scrive. Un blog personale in cui mette in bianco e nero che la fortuna è cieca ma la sfiga ha quindici decimi nel suo caso. E quando finalmente trova lavoro capisce il perché di tutti i bonus di cui parlavano nell'application online che ha dovuto compilare e che le ha richiesto ben DUE ore.
"Me ne f***o se mi danno il giorno del compleanno libero se per lavorare devo sopportare un'ameba e un branco di imbecilli!"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caro diario…

So che in realtà non sei un diario ma un blog personale ma immagino che tu capisca l’importanza di non farmi spendere tutte le mie energie per scrivere tredici lettere al posto di sei. E poi che poesia c’è in “caro blog personale”? Nessuna, quindi ti becchi “caro Diario” e possibilmente non ti lamentare.

Dicevo, caro diario,
mi chiamo Rosa, di nome e non di fatto, sono italiana ho fra i 16 e i… 25 anni (solo anagraficamente eh, mentalmente sono ferma all’età di otto da una vita) e vivo a Londra, il che è un grosso problema per me e per il mio costante, inseparabile e affezionatissimo raffreddore.

Non fa differenza per il mio organismo che sia inverno, estate o primavera. Almeno due volte al mese devo avere gli occhi rossi da drogata, il naso che cola e sembrare un cadavere ambulante anche quando sono ferma a letto con tre coperte addosso.

Praticamente la Cleenex si mantiene con me.

Perché scrivo questo blog?... che domande, perché siccome la sfiga mi perseguita e ho visto che le mie disgrazie sono il sollazzo di tutti i miei amici ho deciso che se devo far ridere qualcuno, preferisco il mondo intero, almeno divento famosa. Scriverò questo Blog in inglese e in italiano, così i pochi italiani che sanno due parole di inglese si potranno esercitare. No gli inglesi non sanno l’italiano, è per questo che lo scrivo anche in inglese, non si sforzerebbero neanche di cercare di capire. E poi insomma, metà dei miei amici sono… attualmente metà dei miei amici sono cittadini del mondo visto che fra le mie conoscenze annovero brasiliani, irlandesi, spagnoli, sudafricani, tedeschi, francesi, colombiani e… insomma avete capito.

Ultimamente me ne sono successe di tutti i colori. Quindi siccome credo nel karma, scriverò tutti i giorni le mie sfighe quotidiane così quando mi succederà la cosa bella potrò dire “c’è sempre speranza!” e fare la mia porca figura da donna (?)positiva.

Cosa posso dire di me?

Sono alta, gnocca, ho i capelli biondi, gli occhi azzurri e un paio di tette spettacolari.

Lo so che non ci siete cascati, ma un tentativo si fa sempre… suvvia come siete seri!

Sono bassa, ho i capelli castani, gli occhi castani e ho un paio di tette spettacolari (castane anche quelle, per fare pendant con il resto, che oramai si abbinano anche i calzini agli orecchini). Quelle, le tette intendo, ci sono veramente, anche se sono spettacolari solo per gli altri visto che per me sono solo fonte di disperazione.

Si ok, il bel decolté, gli uomini che ti guardano, il bikini che ti fa fare un figurone… non sono idiota, lo so che ha tantissimi lati positivi, non scrivo per fare quella controcorrente ma se la dobbiamo dire tutta allora parliamo anche dei vestiti che ti stanno larghi e al momento di arrivare a chiudere la lampo laterale non riesci perché le tue tette sono troppe e il vestito ti va già largo quindi non puoi comprare la taglia più grande se no sembri la donna michelin? Parliamo delle magliette con le scritte che sono importabili perché i ragazzi con la scusa di leggere ti guardano fisso e non puoi neanche prenderli a calci? O le magliette delle amiche, che non possono prestartele perché “no Rosa, me le sformi hai troppe tette!”…

…vabbè.

Dicevo, sono una ragazza banalissima ma è la simpatia a fregarmi. Capitemi se non posso contare sul mio sex appeal, che posso fare se non sparare quelle cinque o sei battute dementi? E mi fotto da sola.

E’ che proprio non ce la faccio. Insomma, non si ricorderanno di me per via della gnocca del gruppo sorella maggiore di Barbie, non si ricorderanno il mio nome perché tanto tre secondi dopo che mi hanno vista si dimenticano del mio viso… dovrò far in modo che si ritrovino e dicano “hai visto che gnocca quella di ieri?! Ah e c’era anche una piccoletta, mi ha fatto morire dal ridere!”

… di solito a questo aggiungono un “com’è che si chiamava?” che, diciamocelo, non aiuta l’autostima però almeno si ricordano della mia esistenza.

Parlando di disgrazie, è arrivata la mia coinquilina.

Credo che se andassimo insieme a Lourdes chiuderebbero i battenti dicendo che i casi disperati sono e rimangono fuori dalla loro portata, che i miracoli esistono ma a tutto c’è un limite.

Vabbè, non demoralizziamoci. In fondo, tralasciando il fatto che siamo tutte e due disoccupate, lei che fa avanti e indietro dal pronto soccorso, io pure e chi più ne ha più ne metta, ci sono persone che stanno peggio di noi.

Ecco, vedete, questa è la classica frase che mi fa girare i corbezzoli a manetta. Mi dispiace della fame del mondo, mi dispiace per le malattie, per le carestie, per le guerre ecc ecc. Ma ciò non significa che se mi succede qualcosa non mi posso lamentare perché “pensa che al mondo c’è chi sta peggio!”…

Che poi “peggio” è relativo. Insomma, ok che fra me che sono senza lavoro e un bambino che non ha cibo sta peggio il bambino che ha fame, ma a sto punto mi viene da dire “allora il bimbo che non ha cibo e ha fame non si può lamentare perché comunque da qualche altra parte del mondo c’è gente che muore per una guerra!”

Capite che è tutto relativo?

Ve lo dico prima quindi. Mi lamenterò. Tanto. Perché quando dico che la sfiga mi perseguita significa che la sfiga ha un cazzo di TomTom con cui mi segue passo passo.

E io, che sono bassa, piccina picciò e non ho lo scatto di Usain Bolt non la riesco a seminare!

Per oggi vi saluto, mi metto sotto le coperte, bevo un po’ di latte col miele e mi prendo un’aspirina…

Ah, non ve l’avevo detto?

Oggi ho la febbre.

---------------------

Citazione del giorno: La sfortuna generalmente è dovuta a uno sbaglio di calcolo. Bertolt Brecht
(Dev’essere per questo che sono sfigata, in matematica avevo 5)

Sto ascoltando: Train in Vain – The clash

 

Chiusi il portatile mentre guardavo con aria adorante il mio letto.

- Che fai? – Sara, la mia coinquilina, alle prese con i suoi stivaletti da centottanta euro di cui io neanche conoscevo la marca. Mi avvicinai e mentre lei tendeva la gamba con sguardo da cerbiatto ferito (sono carnivora, bella) la buttai praticamente giù dal letto per sfilarle quegli stivali.
- Quello che faccio tutte le sere, Sara, cercare di conquistare il mondo.

Sguardo comprensivo dall'altra parte.

- Ok, dimmi quando hai finito che poi andiamo a fare shopping.

Niente, ci rinuncio.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

NDA
Mi hanno detto spesso che per scrivere bene bisogna scrivere qualcosa che si conosce e, credetemi, negli ultimi tempi gioco a carte con la sfortuna ogni giorno.
Quindi mi son detta, perché non farne una storia? Almeno tutti possono ridere delle mie disgrazie, come faccio io per non gettarmi dalla finestra XD
Credo che certe precisazioni siano d'obbligo. Quando metto l'età di rosa, ho pensato di scriverla in cifre perché sarebbe un blog e generalmente in un blog non si bada a queste cose, quindi è si un errore ma è voluto^^
Alla prossima
LadyNotorius

p.s. se vedete errori SEGNALATEMELIIIIII
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ladynotorius