Caro diario…
So che in realtà non sei un
diario ma un blog personale ma immagino che
tu capisca l’importanza di non farmi spendere tutte le mie
energie per scrivere
tredici lettere al posto di sei. E poi che poesia
c’è in “caro blog personale”?
Nessuna, quindi ti becchi “caro Diario” e
possibilmente non ti lamentare.
Dicevo, caro diario,
mi chiamo Rosa, di nome e non di fatto, sono italiana ho fra i 16 e
i… 25
anni (solo anagraficamente eh, mentalmente sono ferma
all’età di otto da una
vita) e vivo a Londra, il che è un grosso problema per me e
per il mio costante,
inseparabile e affezionatissimo raffreddore.
Non fa differenza per il mio organismo che
sia inverno, estate o
primavera. Almeno due volte al mese devo avere gli occhi rossi da
drogata, il
naso che cola e sembrare un cadavere ambulante anche quando sono ferma
a letto
con tre coperte addosso.
Praticamente la Cleenex si mantiene con me.
Perché scrivo questo blog?... che
domande, perché siccome la sfiga mi
perseguita e ho visto che le mie disgrazie sono il sollazzo di tutti i
miei
amici ho deciso che se devo far ridere qualcuno, preferisco il mondo
intero,
almeno divento famosa. Scriverò questo Blog in inglese e in
italiano, così i
pochi italiani che sanno due parole di inglese si potranno esercitare.
No gli
inglesi non sanno l’italiano, è per questo che lo
scrivo anche in inglese, non
si sforzerebbero neanche di cercare di capire. E poi insomma,
metà dei miei amici
sono… attualmente metà dei miei amici sono
cittadini del mondo visto che fra le
mie conoscenze annovero brasiliani, irlandesi, spagnoli, sudafricani,
tedeschi,
francesi, colombiani e… insomma avete capito.
Ultimamente me ne sono successe di tutti i
colori. Quindi siccome credo
nel karma, scriverò tutti i giorni le mie sfighe quotidiane
così quando mi succederà
la cosa bella potrò dire “c’è
sempre speranza!” e fare la mia porca figura da donna
(?)positiva.
Cosa posso dire di me?
Sono alta, gnocca, ho i capelli biondi, gli
occhi azzurri e un paio di
tette spettacolari.
Lo so che non ci siete cascati, ma un
tentativo si fa sempre… suvvia
come siete seri!
Sono bassa, ho i capelli castani, gli occhi
castani e ho un paio di
tette spettacolari (castane anche quelle, per fare pendant con il
resto, che
oramai si abbinano anche i calzini agli orecchini). Quelle, le tette
intendo,
ci sono veramente, anche se sono spettacolari solo per gli altri visto
che per
me sono solo fonte di disperazione.
Si ok, il bel decolté, gli uomini
che ti guardano, il bikini che ti fa
fare un figurone… non sono idiota, lo so che ha tantissimi
lati positivi, non
scrivo per fare quella controcorrente ma se la dobbiamo dire tutta
allora
parliamo anche dei vestiti che ti stanno larghi e al momento di
arrivare a
chiudere la lampo laterale non riesci perché le tue tette
sono troppe e il
vestito ti va già
largo quindi non
puoi comprare la taglia più grande se no sembri la donna
michelin? Parliamo delle
magliette con le scritte che sono importabili perché i
ragazzi con la scusa di
leggere ti guardano fisso e non puoi neanche prenderli a calci? O le
magliette
delle amiche, che non possono prestartele perché
“no Rosa, me le sformi hai
troppe tette!”…
…vabbè.
Dicevo, sono una ragazza banalissima ma
è la simpatia a fregarmi. Capitemi
se non posso contare sul mio sex appeal, che posso fare se non sparare
quelle
cinque o sei battute dementi? E mi fotto da sola.
E’ che proprio non ce la faccio.
Insomma, non si ricorderanno di me per
via della gnocca del gruppo sorella maggiore di Barbie, non si
ricorderanno il
mio nome perché tanto tre secondi dopo che mi hanno vista si
dimenticano del
mio viso… dovrò far in modo che si ritrovino e
dicano “hai visto che gnocca
quella di ieri?! Ah e c’era anche una piccoletta, mi ha fatto
morire dal ridere!”
… di solito a questo aggiungono
un “com’è che si chiamava?”
che,
diciamocelo, non aiuta l’autostima però almeno si
ricordano della mia
esistenza.
Parlando di disgrazie, è arrivata
la mia coinquilina.
Credo che se andassimo insieme a Lourdes
chiuderebbero i battenti
dicendo che i casi disperati sono e rimangono fuori dalla loro portata,
che i
miracoli esistono ma a tutto c’è un limite.
Vabbè, non demoralizziamoci. In
fondo, tralasciando il fatto che siamo
tutte e due disoccupate, lei che fa avanti e indietro dal pronto
soccorso, io
pure e chi più ne ha più ne metta, ci sono
persone che stanno peggio di noi.
Ecco, vedete, questa è la
classica frase che mi fa girare i corbezzoli
a manetta. Mi dispiace della fame del mondo, mi dispiace per le
malattie, per
le carestie, per le guerre ecc ecc. Ma ciò non significa che
se mi succede
qualcosa non mi posso lamentare perché “pensa che
al mondo c’è chi sta peggio!”…
Che poi “peggio”
è relativo. Insomma, ok che fra me che sono senza
lavoro e un bambino che non ha cibo sta peggio il bambino che ha fame,
ma a sto
punto mi viene da dire “allora il bimbo che non ha cibo e ha
fame non si può
lamentare perché comunque da qualche altra parte del mondo
c’è gente che muore
per una guerra!”
Capite che è tutto relativo?
Ve lo dico prima quindi. Mi
lamenterò. Tanto. Perché quando dico che la
sfiga mi perseguita significa che la sfiga ha un cazzo di TomTom con
cui mi
segue passo passo.
E io, che sono bassa, piccina
picciò e non ho lo scatto di Usain Bolt
non la riesco a seminare!
Per oggi vi saluto, mi metto sotto le
coperte, bevo un po’ di latte col
miele e mi prendo un’aspirina…
Ah, non ve l’avevo detto?
Oggi ho la febbre.
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Citazione
del giorno: La
sfortuna generalmente è dovuta a uno sbaglio di calcolo. Bertolt
Brecht
(Dev’essere per questo che sono
sfigata, in matematica avevo 5)
Sto
ascoltando:
Train in Vain – The clash
Chiusi
il portatile mentre guardavo con aria adorante il mio letto.
-
Che fai? – Sara, la mia coinquilina, alle prese con i suoi
stivaletti da
centottanta euro di cui io neanche conoscevo la marca. Mi avvicinai e
mentre
lei tendeva la gamba con sguardo da cerbiatto ferito (sono carnivora,
bella) la
buttai praticamente giù dal letto per sfilarle quegli
stivali.
- Quello che faccio tutte le sere, Sara, cercare di conquistare il
mondo.
Sguardo
comprensivo dall'altra parte.
-
Ok, dimmi quando hai finito che poi andiamo a fare shopping.
Niente,
ci rinuncio.
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NDAMi hanno detto spesso che per scrivere bene bisogna scrivere qualcosa che si conosce e, credetemi, negli ultimi tempi gioco a carte con la sfortuna ogni giorno.
Quindi mi son detta, perché non farne una storia? Almeno tutti possono ridere delle mie disgrazie, come faccio io per non gettarmi dalla finestra XD
Credo che certe precisazioni siano d'obbligo. Quando metto l'età di rosa, ho pensato di scriverla in cifre perché sarebbe un blog e generalmente in un blog non si bada a queste cose, quindi è si un errore ma è voluto^^
Alla prossima
LadyNotorius
p.s. se vedete errori SEGNALATEMELIIIIII