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Autore: CABARETdelDIAVOLO    19/12/2011    4 recensioni
Tom Hiddleston/Chris Hemsworth.
Roma. Una città magica e pericolosa dove ogni certezza viene trascinata lontano da un'atmosfera che riesce ad annebbiare i sensi e portarci a compiere scelte che possono stravolgere completamente tutta la nostra vita.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We belong together'
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...per desiderio.

Sai quando stai per toccare il sole, e sai perfettamente che ti brucerai, ma non te ne frega niente? Immagina quel momento...

"Tom!"

Il biondo spalancò il divisorio con una manata e si bloccò appena fuori dalla vasca, impietrito. Il moro era crollato con un lato del corpo contro il muro, la schiena rivolta verso di lui e solo un braccio che lo reggeva in piedi. I suoi respiri erano violenti e accelerati. L'australiano scavalcò, preoccupato, il bordo del bagno ed entrò nella doccia, superando il getto d'acqua e avvicinandosi all'inglese.

"Tom!"

Delicatamente gli posò le mani sulle spalle aiutandolo a risollevarsi e improvvisamente si accorse che il suo collega aveva preso a singhiozzare silenziosamente. Quasi terrorizzato, Chris lo scosse lievemente per le braccia, girandolo pian piano.

"Tom...?"

Appena riuscì a scorgere il suo volto, rimase sconcertato nel vedere che l'uomo stava leggermente ridendo.

"Sei un cretino!"

La voce del moro era intervallata da spasmi di piccole risa soffocate. L'australiano indugiò per qualche istante non sapendo cosa fare o dire, tenendo le mani ferme sulle spalle dell'inglese, che ora era rivolto completamente verso di lui e gli sorrideva divertito e un po' imbarazzato.

"Se apri il rubinetto, l'acqua della doccia diventa fredda!"

Chris rimase immobile, con la bocca socchiusa e le dita strette intorno ai bicipiti del moro.

Tentava di pensare alle parole che aveva appena udito, al danno che aveva fatto ma, stranamente... non ci riusciva.

Era in una doccia, nudo...

Avrebbe dovuto essere stranito da quella situazione, sconcertato se non altro.

...con Tom Hiddleston.

Avrebbe dovuto essere per lo meno a disagio.

Ma non lo era per niente.

Lo guardò negli occhi, chiari, magnetici; guardò i suoi capelli scompigliati, lucidi d'acqua, con qualche ciuffo che gli ricadeva sulla fronte; guardò il suo viso, segnato da quel lieve sorriso che bastava per illuminarlo, e coperto da piccole gocce simili a briciole di diamanti che scendevano dai suoi ricci neri, scivolando giù fino al collo e oltre.

Era attratto da Tom.

Il sorriso sul volto del moro lentamente sparì appena l'uomo si accorse che il suo collega lo stava guardando.

Appena si accorse di come il suo collega lo stava guardando.

Pian piano, percepì le dita di Chris scendere lungo il suo braccio, percorrendone tutto il contorno come se stessero toccando qualcosa di estremamente fragile; poi la mano passò dietro alla sua vita arrivando a fermarsi alla fine della schiena.

Un brivido gli attraversò il corpo, facendolo sussultare impercettibilmente.

Il loro respiro stava accelerando ad una velocità sorprendente e Tom sentiva chiaramente il battito del suo stesso cuore martellargli nel petto.

Lo sguardo del biondo continuava a saettare dai suoi occhi alla sua bocca, mentre con il volto si avvicinava pericolosamente al suo.

Ma quegli occhi azzurri puntati su di lui, stranamente, non lo facevano sentire disturbato o infastidito o a disagio. Lo facevano sentire completamente inerme, senza controllo, senza difese, come qualche minuto prima, davanti alla porta della stanza.

No, non glie l'avrebbe lasciato fare di nuovo.

Non poteva.

Non era giusto.

Non era...

Con un brusco movimento, Tom portò il suo viso in avanti chiudendo lo spazio che rimaneva fra le loro labbra, spezzando a metà il respiro di Chris che, per bilanciarsi, fece un paio di passi indietro finendo con il getto della doccia, ora tornato caldo, proprio sulle loro teste.

Qualunque cosa potesse esserci di sbagliato o insolito in quello che stava accadendo sembrò non avere più la minima importanza. In quel breve attimo, sentendo il profumo del compagno, il biondo comprese che l'idea di andare oltre quel contatto lo emozionava tanto da farlo sentire come un ragazzino al suo primo bacio, ma istantaneamente capì di non potere, di non voler chiedere o pretendere tanto.

Serrò la presa sulla spalla del moro espirando profondamente, sentendo ogni pensiero, ogni dubbio, scivolare via dalla sua mente insieme all'acqua che gli scorreva lungo la schiena.

Solo allora si rese conto che se non fossero andati oltre quel bacio, non avrebbe avuto importanza.

Si sarebbe fermato.

Per Tom lo avrebbe fatto.

Proprio perché teneva a lui e lo desiderava più di ogni altra cosa.

L'inglese sollevò le mani portandole ad afferrare saldamente i bicipiti dell'australiano e separò le loro bocche di appena qualche millimetro, tenendole sempre in contatto, sentendo rivoli d'acqua tiepida insinuarsi fra le loro labbra.

A volte il nostro cuore prende decisioni che nemmeno tutto il resto del corpo è in grado di capire e contrastare; e fu esattamente quello che accadde a Tom in quel preciso momento, quando, al ritmo dei battiti che risuonavano nel suo petto, sentì nascere dentro di lui un irrazionale desiderio.

Poi, un improvviso e violento colpo, proveniente quasi certamente dal piano inferiore, seguito da quelli che sembravano i rantoli di un animale ferito, costrinse i due uomini a separare i loro visi e voltare istintivamente la testa verso il basso aprendo gli occhi.

"Sembra che la gente si faccia male molto facilmente in questo albergo..."

Esclamò dopo qualche attimo il biondo riportando lo sguardo sul compagno che, invece, rimase per un istante con gli occhi puntati al suolo.

"Già..."

Disse infine con un sospiro,risollevando la testa e facendo scivolare lentamente le mani lungo il busto di Chris per poi portarlese vicino al corpo; ma, arrivati appena sotto il collo, sia i suoi palmi che il suo sguardo si bloccarono, come congelati, mentre il silenzio pian piano calò nella doccia, spezzato solo dal getto d'acqua che continuava a scrosciare in mezzo ai due uomini.

"...hai il seno."

Le parole di Tom uscirono come un'affermazione incontestabile.

Non aveva mai visto il fisico di Chris nudo così da vicino e quella fu l'unica cosa che si sentì assolutamente in dovere di affermare.

L'espressione dell'australiano si fece pian piano sorpresa e incredula, mentre si allontanava con un passo lasciando che le sue mani abbandonassero il corpo di Tom per posizionarsi, chiuse a pugno, sui suoi fianchi.

"Sono pettorali."

Rispose facendo appena in tempo a concludere la frase.

"No, no, queste sono tette! Tu potresti...puoi competere con Scarlett!"

Il moro finì la sua affermazione riportando gli occhi sul volto del compagno, ancora vagamente stordito, che lentamente tese le labbra in un ampio e ironico sorriso a bocca chiusa diventando, agli occhi di Tom, incredibilmente buffo.

Si sorrisero per qualche secondo, il tempo di realizzare che nessuno dei due era minimamente diverso da come si erano conosciuti anni prima, da come si erano sempre visti, nonostante quello che era appena successo. E se non erano cambiati, voleva dire che quello che provavano adesso l'uno per l'altro, probabilmente l'avevano sempre provato.

Chris lasciò scendere le braccia lungo i fianchi e, facendo un piccolo passo, si chinò nuovamente verso il viso di Tom ma, con uno stridio, il suo piede slittò sul pavimento della vasca facendogli perdere l'equilibrio.

"NO!"

In meno di un secondo, si ritrovò con la faccia spiaccicata contro il ventre dell'inglese che, per evitare di schiantarsi al suolo, afferrò con una mano il bordo del separé e con l'altra si puntò al muro.

L'australiano, sentendosi mancare del tutto il sostegno, ebbe l'istintivo impulso di avvinghiarsi con le braccia alla vita del collega che, con un lamento, irrigidì il corpo tentando disperatamente di non cadere.

"Idea geniale!"

Disse Tom con il tono soffocato dalla fatica e il viso dolente.

"Fscusha..."

La voce di Chris, completamente distorta dalla posizione assurda della sua bocca, schiacciata contro la sua pancia, fece distrarre il moro tanto da fargli sfuggire una risatina tesa.

Con un sofferto respiro, lentamente lasciò slittare le mani verso il basso andando pian piano con tutto il corpo fino a terra, permettendo al biondo di fare altrettanto.

L'australiano si risollevò immediatamente ritrovandosi in ginocchio, proprio davanti all'inglese, seduto con la schiena poggiata alla parete della vasca e le braccia adagiate sui bordi, con il volto segnato da un'espressione divertita e sconcertata. Allora sollevò leggermente le spalle senza sapere cosa dire e tentò di reprimere il sorriso che gli stava facendo storcere la bocca.

"Abbiamo un enorme letto matrimoniale e stiamo in una vasca di un metro per uno?"

Tom parlò con calma, come se quella domanda fosse la cosa più ovvia e legittima che qualcuno potesse fare, tenendo lo sguardo sugli occhi del compagno.

Chris si bloccò di colpo.

Tutto si aspettava fuorché che quelle parole uscissero dalla bocca dell'inglese e, in più, con tanta naturalezza da lasciarlo stupefatto. Senza più nessuna riserva, lasciò che un dolce sorriso increspasse le sue labbra.

"...hai ragione..."

Disse quasi in un sussurro senza abbandonare gli occhi, ancora vagamente intimoriti e preoccupati del moro che rispose al sorriso appena prima che l'espressione sul suo viso si riempisse di disagio.

Non per la situazione e nemmeno per ciò che aveva appena detto.

Si infilò una mano accanto alla gamba, appena sopra il ginocchio e, con un brusco strattone, tirò fuori da sotto la coscia un cordino di metallo con attaccato il tappo nero della vasca da bagno. Ma lo strappo fu tanto forte da spezzare la catenella e fargliela rimanere fra le dita.

I due fissarono il pezzetto di plastica per qualche secondo poi, quasi a rallentatore tornarono a guardarsi l'un l'altro con le stesse facce allarmate di due bambini che hanno appena rotto qualcosa che non gli appartiene.

Chris deglutì sollevando le sopracciglia mentre Tom inspirava profondamente.

"...ops..."


Un profondo e sentito GRAZIE alla nostre due più sfegatate fan che recensiscono ogni capitolo. Lo apprezziamo tantissimo ed il vostro supporto ci fa venir voglia di continuare a scrivere. Grazie mille

Cabaret del Diavolo

  
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