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Autore: Chemical Lady    23/12/2011    40 recensioni
Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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bananissima

 

 

Blaine Anderson presents:

the Pips!

 

 

#35 Epilogue.

 

 

“Se starai alla Dalton…. Noi due saremo rivali…

“È vero.”

“…. E sono sicuro che il nostro amore adolescenziale non potrebbe sopravvivere”

 

 

“Oh Dalton, dolce Dalton!”

L’urlo da invasato che Nick gli cacciò a tre centimetri dall’orecchio, aiutò Blaine a tornare con i piedi per terra.

Certo, dopo aver passato una mezz’oretta buona a colazione con il tuo ragazzo logorato dalla delusione nel vederti con la tua solita divisa scolastica non era il massimo, tenuto conto che il suddetto ragazzo aveva fatto di tutto per buttarla sul ridere per evitare di fargliela pesare.

Anche se forse, però, quella di Kurt era solamente tattica.

Non si sapeva mai, ma Blaine preferiva pensare  a Kurt come a quel tenero e coccoloso ragazzo di Lima che mai e poi mai avrebbe attuato una meschina tattica di vittimismo per convincerlo a trasferirsi nella sua scuola.

A un’ora e dieci da casa sua,senza tener conto di traffico/neve/ pioggia/nebbia.

Piena di omofobi pronti a lanciargli addosso granite gelate e insulti gratuiti.

Straripante di ragazze – non che Blaine fosse discriminatorio verso di loro, ma cavolo!- pronte a guardarlo dall’alto verso il basso e a schiaffeggiarlo con la coda di cavallo ogni qualvolta fosse stato nei loro paraggi.

Senza contare che, alla Dalton, stava affrontando un programma parallelo di recupero anni per rimediare a quella spiacevolezza chiamata ‘bocciatura per eccessive assenze’* che lo aveva costretto a perdere un anno, passando dalla sua vecchia scuola alla Dalton.

Al McKinley si sarebbe potuto presentare come Junior, quindi, non come Senior, rinunciando così a tutti quei pomeriggi extra che si era fatto negli ultimi due anni per permettergli di seguire i corsi del suo anno per poter recuperare.

C’erano troppi, troppi contro.

A partire da uno in particolare: non riusciva a staccarsi dalla Dalton non solo perché era la sua isola felice nella quale aveva trovato riparo dagli affanni di un’adolescenza davvero tormentata a causa dei bulli, ma anche dai Warblers.

Come poteva dire loro che se ne andava così?

 

“Avevi detto che avresti preso una decisione prima dell’inizio della scuola… Eppure eccoti qui seduto, carino come sempre, ma nella tua uniforme della Dalton….”

“Non posso lasciare così i Warblers, quei ragazzi sono miei amici…

 

Nick gli teneva ancora un braccio attorno alle spalle mentre Jeff camminava all’indietro, rivolto verso loro due per poter continuare a chiacchierare eccitato di tutto quello che gli passava per la testa, con Caporale che si affacciava pigramente da sotto la sua giacca, come un osceno bozzo  ascellare.

Sorrise pigramente, osservando attentamente i due ragazzi fare progetti ambiziosi sulla ThreeSix Maphia per quel nuovo anno scolastico.

Quell’anno che però Blaine non sentiva suo.

Qualcuno attirò la sua attenzione.

Flint, lo prese per un gomito sottrandolo alla presa di Nick per potarlo via con sé “Dobbiamo parlare di affari” disse pacatamente.

Ah si, era un capo consiglio, aveva in impegno importante. Poteva sdebitarsi con i Warblers per tutto quello che avevano fatto per lui lavorando per il bene comune del gruppo.

“Ti vedo pensieroso” disse Cameron prima ancora di salutarlo, mentre entrava nella sala prove al seguito di Wilson “Non hai una bella cera, hai fatto colazione? Ricorda che una sana colazione è alla base di uno stile di vita equilibrato.”

Blaine sorrise lievemente, Cameron era già logorroico a livelli eccezionali ed erano solo le otto del mattino.

Flint si sedette alla scrivania prendendo in martelletto e rigirandoselo in mano con aria pensierosa “A parte Cam e le sue perle da pubblicità di qualche tipo di yogurt…. Avete pensato alla mia proposta?”

Anderson annuì “Io la appoggio in pieno. Te l’ho detto e lo ripeto”

“Idem” concluse James, mentre Blaine segnava il suo primo appunto sul quaderno delle riunioni. Nella pagina accanto la scrittura di Thad, così ordinata e stretta, sembrava dannatamente formale rispetto alla sua tonda e un po’ infantile.

Sospirò pesantemente mentre Flint batteva il martelletto, esprimendo tutto il suo divertimento in una risata cristallina “Allora è deciso: Nick Duvall sarà il nostro solista…. Non vedo l’ora di dirglielo mercoledì alla riunione! Fino ad allora…” Puntò l’oggetto contro Cameron “Acqua in bocca!”

“Ci posso anche provare” disse il ragazzo, divertito, prima di voltarsi verso Blaine “Hey amico, davvero che ti prende? È successo qualcosa?”

 

“Ascolta, onestamente, vorrei solo poterti vedere di più. Vorrei che il mio ultimo anno sia magico, e so che questo è possibile… 

 

 

 

Il morettino abbozzò un sorriso di circostanza “Davvero ragazzi, è tutto ok”

“Non credo” si intromise Flint, incrociando le mani sotto al mento “Questo è il nostro primo giorno da Senior e sembra che a te sia morto il cane.”

“Non è morto Hobo, vero?” chiese preoccupato Cam facendo scuotere il capo al ricciolo.

“Sta bene, e io anche…. Solo…” Prese un respiro profondo “Devo solo riorganizzare bene i miei pensieri. Poi parleremo di una cosa tutti e tre insieme”

“Perché non ci provi ora, sul momento?” insistette Wilson puntando i suoi grandi occhi azzurri in quelli dorati di Blaine “Noi non abbiamo fretta, siamo anche esonerati dalla prima ora della Cooper, in quanto capi consiglio”

Anderson si sedette sulla scrivania, arrendevole.

Tanto valeva vuotare il sacco e parlarne.

…. E ne parlarono a lungo, tanto quanto bastò per far chiarezza nei suoi pensieri.

 

“….Solamente se passerò ogni istante di ogni singolo giorno con te…” 

 

 

Blaine sapeva che Kurt non era stupido e comprendeva i motivi per i quali non si era ancora trasferito...

“Devi fare ciò che ti senti, Blaine…

…. E che l’avrebbe amato a prescindere da qualsiasi decisione avesse preso.

 

 

~°~°~

 

“Fa uno strano effetto stare qui senza la divisa, vero?”

Wes sospirò, guardando gli studenti della Dalton passeggiare per i corridoi e infilarsi nelle aule con una certa invidia mista alla nostalgia.

La sua adolescenza poteva anche dirsi ufficialmente conclusa e, certo, era triste, ma stava per iniziare una nuova fase della sua vita che si presentava anche migliore della precedente.

Molte più aspettative e prospettive.

Avevano ritirato i loro attestati quella mattina stessa davanti alla folla di studenti che li applaudiva e quando ciascuno degli ex Warblers era salito sul palchetto per fare la foto e stringere la mano con la Preside, tutti i loro amici in platea erano esplosi in urla e schiamazzi decisamente imbarazzati. Altro che acclamazioni….

Quando poi era stato il turno di Thad, la Sylver aveva chiesto minacciosamente contegno per paura di vedere il suo bel campo da football distrutto.

Ed ora eccoli lì, tutti e tre, impalati come tre statue in quel corridoio che conoscevano come il palmo delle loro mani. Wes e David si scambiarono uno sguardo complice, poi il ragazzo di colore diede un paio di pacche sulle spalle a Thad, che parve scendere dalle nuvole “Ci sei, fratello?”

“Ovviamente” sottolineò con un ghigno divertito Harwood “Andiamo a presenziare la prima riunione dei Warblers di quest’anno?”

“Vediamo se abbiamo fatto le scelte giuste” disse David, sorridendo.

Wes sospirò “Dobbiamo anche farne un’altra…. Chi prendiamo come sostituto?”

Thad si grattò il mento “Lascia fare a me, ok?” non ammise repliche, visto che li precedette entrando nella sala delle riunioni dove si erano riuniti i Warblers insieme a tanti altri aspiranti. Tra loro c’erano anche gli ex studenti, seduti comodamente nonostante indossassero i loro abiti normali e non la divisa, del tutto a loro agio.

Non sembra che se ne fossero ormai andati.

Ethan rise a una battuta di Jeff mentre Kirk tratteneva un sorrisetto, lanciando una vaga allusione al naso di Nick, tanto per cambiare.

Thad si sedette sul bracciolo del loro divano mentre David e Wes si accomodavano sul tappeto, lì davanti.

“Almeno ci sono tanti che vogliono entrare nel Glee” disse sottovoce il ragazzo asiatico e Jeff subito annuì.

“Penso sia un bene” disse il biondino “Eravamo davvero troppo pochi se no….”

Thad alzò gli occhi guardando verso il fondo della sala, capendo al volo perché gli prudesse così tanto la nuca. Incontrò gli occhi gelidi di Sebastian Smythe e gli sorrise malevolo.

Doveva bruciare ancora molto l’umiliazione di quasi tre mesi prima, visto che la soddisfazione per Thad non era ancora scemata nemmeno i sentimenti negati di Sebastian dovevano averlo fatto.

Ad interrompere quello scambio di sguardi ci pensarono i capi consiglio, entrando con ordine esattamente come avevano sempre fatto gli ex e disponendosi ai loro posti, alla scrivania.

Jeff corrugò le sopracciglia in un’espressione pensierosa mentre Nick sbatteva velocemente le palpebre.

C’erano solamente Cameron e Flint.

Il morettino si allungò lungo la scrivania, aprendo il cassetto che tecnicamente doveva essere di Blaine e prendendo fuori il registro delle assemblee, sfogliandolo velocemente “Dunque, ben trovati a tutti. Abbiamo moltissimi punti, all’ordine del giorno, quindi vediamo di darci una mossa e…. Sì, Warbler Sterling?”

Jeff abbassò la mano guardando con tanto d’occhi Flint “Piccolo, ma…. Blaine?”

Wilson roteò gli occhi, ignorando la scarsa professionalità del biondo e guardando verso Wes.

L’asiatico ricambiò lo sguardo, serio “Io so, tu sai?”

Flint annuì solenne “Oh si, certo che so, anche tu sai?”

“Lo so persino io….” si intromise Thad, con tono ovvio.

“Ma cosa cazzo sapete???”Sbottò di punto in bianco Nick, un po’ scocciato da tutta quella segretezza mentre, al suo fianco, Jeff si grattava la pancia con sguardo vacuo di una persona che non sa manco dove si trova. Fantastico, pensò, l’anno è appena iniziato e l’avevano già fatto confondere.

“A te l’onore” disse Montgomery, alzando un braccio verso Flint che sbattè con violenza il martelletto un paio di volte, calmando immediatamente il brusio che si era diffuso. Lanciò uno sguardo gelido ai ragazzi che si zittirono all’istante.

Wes capì di aver scelto proprio bene, eleggendolo come suo sostituto.

“Il Warbler Anderson non potrà svolgere le sue mansioni di capo consiglio, purtroppo” disse con tono distaccato, appoggiando i gomiti al tavolo e unendo le mani sotto al mento in una posa rigida.

Uhm…. E come mai?” domandò audace Nick.

Wilson e Cameron si scambiarono uno sguardo prima che quest’ultimo si schiarisse la voce, dicendo “Perché si è ritirato dalla Dalton”

In un attimo si scatenò il panico.

“Cosa cazzo hanno detto?” sibilò tagliente Sebastian afferrando il colletto della camicia di Joey, che per poco iniziò a scompisciarsi dal ridere.

Nick sbiancò come minimo di sei gradazioni mentre Jeff iniziava a boccheggiare come un pesce fuori d’acqua.

Tanti studenti che si erano appena inseriti nel gruppo e attendevano di fare il provino iniziarono a gridare allo scandalo: che ne sarebbe stato del coro sente quello che credevano sarebbe stato il solista designato dell’anno?!

“SILENZIO!” un urlo di Wilson servì per riportare nuovamente l’ordine.

La mano di Nick scattò verso l’altro e non attese il consenso dei capi consiglio per parlare “E noi come facciamo senza Blaine?”

“Chi canterà gli assoli?” chiese stravolto un ragazzino del secondo anno dal gonfio caschetto castano.

“Questo non è un problema, visto e considerato che avevano già deciso il solista prima che Blaine se ne andasse” disse Flint con pazienza.

“Di già?” domandò un ragazzo moro con gli occhi verdi “Non possiamo provare anche noi nuovi?”

“Per l’inizio dell’anno no” disse Cameron giocherellando con la penna “Visto che ci sono persone che è giusto che siano premiate, abbiamo deciso assegnare ad un Warbler onorario il privilegio di rappresentarci come solista alle competizioni almeno per la prima parte dell’anno”

“Ovvero?” chiese Sebastian, lanciando un’occhiatina alla schiena di Thad, prima di tornare a concentrarsi su Flint.

Il morettino sospirò, era dura tenere il controllo della situazione e non aveva mai pensato a tutta la fatica che faceva Wes per evitare che la sala prove si trasformasse in un pollaio. Si voltò verso Nick con un sorriso “Congratulazioni, Warbler Duvall, sarai il nostro nuovo solista.”

Mentre tutti iniziavano ad applaudire, chi con entusiasmo come Jeff e Thad che dispensavano pacche affettuose, chi per rispetto, Nick tentò di metabolizzare la cosa. Sembrava quasi sul punto di vomitare.

Io…. oddio, davvero?”

“Si tu” ridacchiò divertito Cameron mettendo a verbale anche che il colorito della sua pelle era diventato verdognolo “Vuoi farci sentire qualcosa, magari?”

Nick si alzò lentamente, andando fino alla scrivania.

Flint lo incoraggiò con un sorriso “Cosa ci canti”

“Uh, Dancing Throught Life, da Wicked.”

“Ecco i postumi di un’estate passata con Pookie” disse Thad con falsa amarezza, facendo ridere Jeff.

“Una cosa sola” Sebastian prese nuovamente la parola mentre Nick trafficava con il portatile di Cameron cercando la base “Perché Anderson è andato via?”

Flint scambiò uno sguardo con Wes, ma ci pensò Thad a chiarire la situazione a Smythe, lasciando tutti di stucco “Sai, Seb, esiste una cosuccia a te sconosciuta chiamata amore che spinge le persone a fare follie…. Peccato che una persona come te, probabilmente, non capirà mai cosa significa…

Sebastian lo guardò ironico “Dici? Beh, mi pare che noi due siamo sulla stessa barca.”

Thad sorrise furbescamente “Possibile, ma mentre io ho capito esattamente che razza di viscido stronzo sei tu, mio caro, tu devi ancora capire chi sono io…

Oook…” Flint si guardò attorno, indeciso su come interrompere il silenzio imbarazzante che era venuto a crearsi “Andiamo avanti….” Si voltò verso Nick che guardava Thad senza capire, desideroso di indagare esattamente come Cameron che passava gli occhi, ridotti a due fessure, da Harwood a Smythe, in cerca del primo scoop dell’anno “Coraggio Nick! Inizia pure!”

 

Kurt aveva appena decretato il suo Senior Year pessimo esattamente come il precedente o quello prima ancora.

Arrivò al suo armadietto con espressione irritata, aprendolo e riponendo il libro di Scienze Astronomiche prima di ravvivarsi i capelli con qualche spruzzo di lacca. Altro che magia, così proprio non andava.

Insulti gratuiti, lancio del cibo, la Coach Silvester che stroncava le corde del pianoforte con le cesoie….

Ed era solo l’inizio.

Stava riponendo la lacca ben intenzionato a fuggire in qualche caffetteria fuori dalla scuola per pranzo, magari con Mercedes, quando qualcuno attirò la sua attenzione.

Si aspettava chiunque, un giocatore di Hockey pronto a prenderlo in giro o magari qualche Cheerio dalla battuta graffiante.

Tutti, ma non Blaine.

“Non sei una visione sopportabile per questi occhi sensibili” disse ironicamente, mentre il suo ragazzo si appoggiava all’armadietto accanto al suo, abbassando gli occhi sulla sua stessa figura per poi scontrarli con quelli di Kurt.

Ambra contro azzurro cielo.

“Brutta giornata?” gli chiese, ammiccando lievemente con le sopracciglia nella sua direzione.

“Brutta settimana, a dire il vero” rispose, dandogli le spalle e cominciando a camminare per il corridoio, cosa che costrinse Blaine a staccarsi dall’armadietto per poterlo seguire “Ma…. Ma tu ci fai qui? Non dovresti essere a qualche prova dei Warblers?”chiese, riponendo i libri nella sua tracolla. “Magari mentre rifate da Dio l’ultima hit di Katy Perry?”

Da quando Blaine gli aveva riferito che sarebbe stato capo consiglio al posto di Thad, quell’anno, Kurt si era messo il cuore in pace comprendendo che le ore che avrebbero potuto spendere insieme al pomeriggio sarebbero quanto meno dimezzate.

Non si spiegava quindi la sua presenza nella scuola.

Blaine, dal canto suo, lo fissò con un’espressione sbigottita, come se il caro Hummel non avesse capito assolutamente niente della situazione.

E infondo era così.

Poi dicevano che quello lento era lui….

“Per essere una persona che ama i vestiti a tal punto, non posso credere che non te ne sia accorto” disse con un sorrisetto, mentre Kurt si voltava  verso di lui, continuando a camminare ma rallentando il passo “Non indosso la mia divisa della Dalton.”

Improvvisamente si bloccarono al centro del corridoio mentre gli occhi chiari del più alto passavano in rassegna tutto l’abbigliamento del suo ragazzo: mocassini, pantaloni rossi, polo nera, papillon….

Aspetta…. Aspetta…

Blaine gli rivolse un bel sorriso e Kurt, finalmente, capì.

Si buttò letteralmente tra le sue braccia –solo perché in mezzo ad un corridoio affollato di studenti per lo più omofobi non poteva fare altro- stringendolo a se mentre lasciava che una risatina vagamente isterica  ma liberatoria uscisse di prepotenza delle sue labbra.

Blaine per risposta sorrise beatamente,ricambiando l’abbraccio.

Solo per pochi secondi, però, visto che Kurt si staccò velocemente, guardandolo col panico nelle iridi chiare “Fermo, fermo. Non l’hai fatto per me, vero?” domando velocemente “Perché se l’hai fatto per me, insomma potrebbe essere molto romantico da una parte, ma potrebbe portare al risentimento che poi potrebbe portare alla rabbia che sicuramente porterebbe portare ad una orribile, orribile e difficile rottura come in ‘The Becherolette’…”

Ehy, ehy….” Blaine alzò le mani, interrompendo il suo ragazzo che, nella foga del parlare, era diventato cianotico. “Sono venuto per me. Perché non posso stare lontano dalla persona che amo…

Quanto parve bastare, perché il viso di Kurt si aprì nuovamente in un tenero sorriso innamorato, mentre un lieve rossore si spargeva dalle gote sino alle orecchie.

Non poteva crederci, Blaine si era trasferito realmente e, per quante scuse potesse adottare, sapeva perché lo aveva fatto.

Per lui.

Per stare insieme,

“Beh, allora suppongo che dobbiamo solo trovare un modo per metterti a tuo agio tra le New Directions…

Blaine gli strizzò l’occhiolino, sporgendosi di poco verso di lui “Ci ho già pensato…

“Blaine !” entrambi i ragazzi si voltarono verso il corridoio, dove una donna non molto alta ma decisamente affascinante si stava dirigendo verso di loro facendo voltare non pochi studenti.

Kurt sorrise “Buongiorno Anabell

“Ciao caro” disse lei con un sorriso dolce, dandogli una carezza sulla guancia prima di rivolgersi al figlio “Io torno a casa” si sistemò lo scialle nero ed elegante sulle spalle, prima di proseguire “Ci vediamo più tardi”

“Va bene, grazie mamma” rispose il ragazzo.

Lei si voltò nuovamente verso Kurt “Perché non passi per cena, una di queste sere? Anzi…  Stasera c’è il falò alla Dalton, vero? Perché poi non ti fermi da noi? Così domani, tu e Blaine, potrete venire a scuola insieme…

“Ne sarei molto felice, signora Anderson…” disse amabilmente Kurt.

La donna e Blaine si scambiarono uno sguardo “Chiamami sempre Anabell, d’ora in avanti” disse dolcemente prima di salutarli e dirigersi all’uscita.

Kurt prese Blaine per il polso, incamminandosi veloce nel corridoio “Non mi avevi detto che i tuoi avevano divorziato, alla fine!” disse rosso in viso, convinto di aver fatto una figura pessima.

“Beh, non l’hanno fatto, per ora” replicò Blaine, mentre il suo ragazzo lo trascinava dentro una stanza praticamente buia, eccezion fatta per delle piccole finestre che lasciavano passare un po’ di luce “Si sono solo separati al momento e papà vive in un appartamento che ha affittato a Columbus…

“Le cose vanno meglio, ora?” domandò Kurt, appoggiando la sua tracolla affianco al pianoforte, contro il quale si appoggiò.

Blaine si accostò a lui, gettando una rapida occhiata alla porta chiusa prima di mettergli le mani sui fianchi “Si, molto. In casa si respira, finalmente..” Non aggiunse altro.

Fece scontrare le labbra con quelle due suo ragazzo, assaporandole lentamente.

C’era tempo per ambientarsi, presentarsi alle ND e tutto il resto. Ora voleva solo godersi la sola ragione per la quale si era trasferito, prendendo così forse una delle decisioni più difficili della sua vita.….

“Benvenuto al McKinley…

“Non vedevo l’ora…”

 

 

Trent passeggiava per i corridoi tranquillamente, quando si accorse di essere seguito.

In un primo momento non capì di chi si trattasse, ma affrettò comunque il passo per cercare di raggiungere il più velocemente possibile la stanza che quell’ultimo anno aveva deciso di dividere solo con sé stesso, nel miglior stile da frate di clausura.

Non era andato alla riunione dei Warblers e non avrebbe nemmeno partecipato alla fiaccolata di inizio anno con gli altri studenti. Dopo tutto quello che era successo, la storia del DDR eccetera, era visto maluccio dagli altri ragazzi e, per evitare di venir emarginato, aveva deciso di isolarsi da solo.

Viveva però nella costante paura che qualcuno gliela avrebbe fatta pagare, prima o poi, nonostante fossero trascorsi mesi.

I passi dietro di lui si affrettarono e quando si voltò ben deciso a scacciare chiunque avesse avuto la brillante idea di pedinarlo, gli si gelò il sangue nelle vene.

Perché si era ritrovato davanti Thad, di cui aveva ancora una discreta paura.

Si fissarono un istante in silenzio, poi fu Nixon a parlare per primo, cercando di ostentare sicurezza. Se mai gli fosse arrivato un cazzotto almeno se lo sarebbe meritato a pieno “Che vuoi, Harwood?”

Lui scrollò le spalle “Parlare”

“E perché mai vorresti parlare con me?”

Il più grande scrollò le spalle, tranquillissimo. Trent lo studiò un istante: non sembrava arrabbiato o altro.

Aveva tutta l’aria di essersi calato nella parte della pacatezza personificata visto il modo in cui si stava ponendo nei suoi riguardi.

“Tu sei venuto a chiedermi scusa, la sera del ballo di fine anno” gli ricordò brevemente Harwood “In quell’occasione hai detto che saresti tornato nei Warblers solo se avessi ottenuto il perdono di tutti quelli che avevi demolito pubblicamente, ma visto che io ti ho negato l’assoluzione tu, da bravo gentiluomo che mantiene la parola data, non sei andato alla riunione. Giusto?”

Nixon seguì il filo dei suoi pensieri, prima di annuire cauto “Sì, esatto”

“Bene, ho trovato un modo efficace col quale puoi farti perdonare”

Trent non sembrava molto entusiasta all’idea “Ovvero?”

“Visto che Anderson è partito per lidi più avvincenti della Dalton, sarai tu a prendere il mio posto nel consiglio.”

Gli occhi chiari di Trent si spalancarono per la sorpresa. Aveva sentito bene?

“Dopo quello che ho combinato vuoi…. Mettermi a capo dei Warblers?” domandò, totalmente basito.

Thad sospirò, come se davanti si ritrovasse un perfetto imbecille “Essere un capo consiglio è decisamente impegnativo…. Devi sacrificare molto del tuo tempo libero e devi pensare al bene comune della squadra…. Vedila così: hai sbagliato e hai fatto del male agli altri, ferendo il gruppo. Rimedierai lavorando per loro…. Non male come redenzione, no?”

Nixon ci pensò su qualche minuto, prima di alzare lo sguardo negli occhi neri di Thad “Credi che ne sarei in grado?”

“Questo dipende solo da te…”

Il più giovane si morse le labbra, davvero indeciso.

Non si sarebbe mai aspettato una proposta del genere e, se da una parte poteva essere una via certa di redenzione, dall’altra non credeva di essere poi così in grado.

Beh, come si suol dire, non poteva saperlo senza prima aver provato.

“Accetto.”

Thad sorrise compiaciuto “Molto bene…. Vai a cercare Wilson e Montgomery, ti daranno loro indicazioni precise su cosa fare. Stavano speculando sottovoce in sala prove fino a dieci minuti fa, se ti sbrighi scommetto che li troverai ancora lì”

Trent annuì, allontanandosi per il corridoio dopo averlo ringraziato un paio di volte.

Thad  lo guardò sparire, prima di avviarsi verso l’uscita “Mi ringrazierai meno quando Wilson avrà il primo attacco isterico da pre-Sectionals, Nixon” sussurrò divertito, cercando un accendino nella tasca dei pantaloni.

Stava per mettere piede in cortile quando qualcuno lo spinse con forza contro al muro. Sbattè la schiena e la nuca senza un solo lamento, fissando silenzioso gli occhi arrabbiati di Sebastian che lo teneva premuto contro la parete con un braccio sotto al collo.

Si guardarono negli occhi per quelli che sembravano lunghi minuti, fino a che il più alto dei due sibilò a voce bassa “Nessuno mi ha mai umiliato in questo modo e l’ha fatta franca, Harwood. Forse non oggi, forse non domani, ma un giorno te la farò pagare con gli interessi…. Capito il messaggio?” lo lasciò andare e, istintivamente, il più grande si portò una mano al collo.

Non era affatto intimorito “Non vedo l’ora” sussurrò con un ghigno divertito, prima di prendere le sigarette dalla tasca “Stammi bene, Smythe, e attendo che la sifilide è sempre in agguato” uscì fuori accendendosi la sigaretta, sicuro che non lo avrebbe seguito se non con uno sguardo parecchio adirato.

Non lo spaventava affatto quel pivello che si sentiva un Dio sceso in terra, doveva solo azzardarsi a pestargli i piedi.

Nessuno si metteva contro un Harwood se non voleva rischiare grosso, era un dato di fatto.

 

Quando Blaine e Kurt arrivarono alla Dalton il moro fu praticamente assalito dai suoi amici che, assetati del suo sangue, lo guardavano male inveendo contro la sua decisione di lasciare la Dalton.

Ed era solo l’inizio.

Certo, Kurt li capiva perfettamente, ma nulla poteva cancellare quel sorrisone dal suo viso

Niente, nemmeno la profonda delusione negli occhi di Jeff che, nonostante facesse male, non poteva essere messa sulla bilancia con la felicità che la consapevolezza di avere Blaine sempre al suo fianco avrebbe portato.

Wes sembrò il santo salvatore della situazione anche in quel caso.

Si avvicinò scacciandoli tutti quanti e salutò cordialmente Kurt, invitandolo ad andare a cercare Thad che era uscito a fumare già da un po’.

Hummel capì che Montgomery doveva parlare in privato al suo ragazzo, così si affrettò a lasciarli soli, scambiando uno sguardo alla ‘poi mi dici tutto’ con Blaine prima di dileguarsi.

Il ragazzo asiatico attese qualche secondo prima di voltarsi serio verso Blaine “Non hai detto a Kurt che, andando al McKinley, ritarderai di un anno il tuo diploma, vero?”

Blaine sospirò, sapeva che avrebbero parlato di quello “No, non lo sa”

“E tutti i corsi pomeridiani che facevi l’anno scorso quando anche lui era qui come li hai giustificati? Come hai giustificato che eravate in classe insieme mentre quest’anno non sarà così?”

“Ho detto che non ho superato l’anno scorso”

Montgomery lo guardò basito “Cosa? Eri uno dei migliori del corso!”

“Gli ho detto che non ho superato Calcolo, Latino e Chimica e non mi hanno ammesso all’ultimo anno. Dopotutto la Dalton lo fa veramente di non ammettere all’ultimo anno chi non ha raggiunto delle sufficienze” Ricalcò ancora Anderson “Basta Wes, davvero…”

“Io vorrei solo sapere perché lo fai” domandò rassegnato l’altro ragazzo, passandosi una mano tra i capelli neri e corti “Insomma…. Se tu finissi qui ti diplomeresti per tempo, andreste insieme al colledge…. Certo vi vedreste meno quest’anno ma il prossimo potreste vivere insieme”

“Lo so” Blaine abbassò gli occhi sul pavimento “Solo che io voglio che il suo ultimo anno sia magico,  e so che lo sarà solo se passeremo tutto il tempo possibile insieme.” Deglutì a fatica, ripuntando gli occhi in quelli a mandorla dell’amico, per nulla persuaso “Figgins ha detto che potrò saltare un anno solo se i primi mesi otterrò delle eccellenze, credo di potercela fare…

“Me lo auguro per te, ti voglio a New York con noi tre” disse Wes battendogli amichevolmente una mano sulla spalla.

Blaine lo fissò stralunato “Voi tre chi?”

Il più grande ritirò la mano con una smorfia disgustata “Ma che diavolo hai sulla polo?”

Anderson avvampò “Diciamo che i ragazzi del McKinley mi hanno dato il loro personale benvenuto….”

Solo in quel momento Montgomery notò che l’altro aveva gli occhi un po’ arrossati e i capelli un po’ più disordinati del solito “Dimmi tutto…” disse serio e infastidito.

Già bullismo? Appena arrivato?

Blaine però non sembrava preoccupato o altro, solo decisamente imbarazzato, quando iniziò il racconto…

“Io non so come diavolo sia successo!”

Kurt lo stava praticamente spingendo di peso verso il bagno dei ragazzi, tenendo salde le mani sulle sue spalle larghe “Lo so! Lo so! Ti stavo guardando e ho visto che tu non sei stato…. Ma ciò non toglie che molti potrebbero pensare il contrario e io non voglio che tu venga sospeso il primo giorno qui perché accusato di aver appiccato un incendio nel cortile!”

Il pianoforte in fiamme aveva totalmente rovinato la sua performance e rischiava anche di farlo buttare fuori subito. Perfetto…

“Sono state le Cheerio” disse Kurt, smettendo di spingerlo, “Ne sono certo, ti ballavano attorno a poi… Oh!”

Blaine si voltò per vedere perché avesse lanciato quel gridolino ma la sua vista fu messa a dura prova da qualcosa di freddo e appiccicoso che qualche simpaticone gli aveva appena tirato in faccia.

Scosse il capo un paio di volte, portandosi le mani agli occhi per iniziavano a bruciare e tentò di aprirli, trovando Kurt nelle sue stesse condizioni.

Davanti a lui un paio di giocatori di Hockey se la ridevano bellamente. Il primo davanti, con un assurdo taglio di capelli, lo indicò iniziando a deriderlo con i suoi compagni di squadra “Che è successo, finocchietto, ti è entrata l’acqua in casa?” chiese sprezzante, prima di accartocciare il bicchiere di carta e lasciarlo cadere in terra “Benvenuto al McKinley, schiappa!”

Li guardò allontanarsi totalmente allibito.

Quella doveva essere la famosa ‘granitata’ di cui tanto aveva sentito parlare con orrore dai ragazzi delle ND. Ora capiva il perché la temessero tanto.

Kurt, dal canto suo, continua a sputacchiare granita visto che stava parlando nel momento in cui l’avevano colpito.

K-Kurt…. È fredda”

L’altro lo guardò ironico “Sarà per questo che la chiamano granita?” sospirò, ringraziando il cielo di trovarsi nei dintorni del suo armadietto “Hai un cambio con te?”

Blaine scosse il capo, seguendolo a testa bassa “No…

“Io ne ho un paio.” Lo rassicurò Kurt, aprendo l’armadietto e prendendo un paio di borsine “Regola numero uno: porta sempre con te qualcosa da mettersi quando ti arrivano granite…

Il moro sospirò affranto, mentre il suo ragazzo prendeva un astuccio che si rivelò contenere shampoo  e altri prodotti per togliersi di dosso quello schifo “Sarà un anno duro ,vero?” chiese Blaine, seguendolo nel bagno.

Kurt sorrise, riuscendoci nonostante quella situazione e dopo aver appoggiato l’astuccio al lavandino gli fece segno di avvicinarsi “Sarà molto meglio degli altri anni…” gli disse con dolcezza.

Blaine lo prese per le braccia, avvicinandolo a se e trovandolo la situazione perfetta nonostante lui fosse tutto blu a causa della granita al mirtillo, e Kurt rosso per via di quella all’amarena.

Si scambiarono un bacio veloce e qualche carezza, prima di iniziare a lavarsi i capelli a vicenda….

 

 

Quando Kurt uscì in giardino per rintracciare Thad non si aspettava di doversi impelagare in una ricerca così gravosa.

Del ragazzo sembrava essersi persa ogni traccia.

Girò attorno alla scuola un paio di volte, sbuffando peggio di una locomotiva a vapore, e solo quando fece per tornare verso la sala dei Warblers notò qualcosa, dietro ad un albero.

Thad se ne stava beatamente appoggiato al tronco, una sigaretta tra le labbra e gli occhi chiusi. Si avvicinò e, sentendo i suoi passi veloci, Harwood aprì gli occhi, sorridendo “Ciao Pookie, già qui?”

“Da dieci minuti buoni” sottolineò il più piccolo, mettendosi davanti a lui e incrociando le braccia “Ma quanto ci metti a fumare?”

Thad scrollò le spalle “Fino a che non arrivo al filtro, mi pare…” replicò con una punta di ironia nella voce. Kurt lo guardò così male che Harwood dovette scostarsi dall’albero per paura che un filmine lo colpisse, uccidendolo. Pookie sapeva essere davvero inquietante alle volte “Domani parto e tu mi tratti così? Disonore su di te, sulla tua famiglia e sulla tua mucca! **”

Le sue parole non ottennero esattamente l’effetto sperato.

Il più piccolo, infatti, abbassò gli occhi improvvisamente lucidi sull’erba curata e, sospirando, disse “Hai ragione… Scusa.”

Kurt che si scusava per lui dopo una provocazione era più raro di un pavone viola. Thad sospirò, cercando le parole adatte per quel momento, ma non le trovò.

Avevano passato una bella estate, si erano visti spesso tutti insieme, esorcizzando il momento dei saluti fino alla fine. Quando però Wes e Thad erano andati, una settimana prima, a sistemare i primi scatoloni nella loro nuova casa qualcosa si era incrinato in modo abbastanza drammatico.

Sarebbero rimasti amici, certo, si sarebbero sentiti quasi tutti i giorni, ma…. Non sarebbe comunque stato lo stesso.

…. E Thad sapeva che Kurt ci stava male perché, nonostante tutto quello che era successo, nonostante amasse Blaine, avevano una connessione davvero speciale. Non sarebbe stato facile vedersi poco, ma ci sarebbero riusciti.

Thad aveva un piano.

E i suoi piani non fallivano mai.

Lasciò cadere a terra la sigaretta ormai finita, pestandola con la punta lucida delle Converse nere, prima di fare qualche passo verso Kurt che alzò il viso per guardarlo, aspettandosi forse un abbraccio.

Rimase totalmente paralizzato quando Thad gli prese il viso tra le mani, appoggiando le labbra sulle sue in un contatto semplice e abbastanza veloce.

Beh, abbastanza ma non troppo.

Quando si ritrasse Kurt aveva l’espressione più sconvolta che gli avesse mai visto sulla faccia, persino peggio di quando si erano buttati nella piscina di casa sua nudi e Hummel era rimasto tutto il tempo di spalle, rosso in viso, sperando che quel delirio finisse presto. 

C-cosa hai fatto?” domandò in preda al panico.

Thad roteò gli occhi “Era un bacio da amici”

“Gli amici non si baciano!”

“Si invece, caro mio” lo riprese Thad, levando le mani dalle sue guance per portale sulle spalle del più piccolo che, però, rimaneva comunque il più alto dei due “Tu sei il Micheal del mio Brian.”

Col senno del poi, Kurt avrebbe voluto prenderlo a testate così tanto forte da causargli una commozione cerebrale e impedirgli così non solo di partire, ma anche di continuare a perseverare nella sua deficienza.

“Noi non siamo in Queer as Folk, Thad!” sbottò, avvampando di colpo e ritraendosi, ancora nel pieno dello sconvolgimento.

“Dio quanto la fai lunga, per un bacetto.” Mormorò Thad, alzando le braccia verso l’alto per stirarsi la schiena “Micheal baciava sempre Brian sulle labbra e mi pare che non si sia mai lamentato”

“Ti sembro Micheal??”
“Un po’ si…. Sei rompipalle uguale quando ti ci metti” si voltò verso la scuola, sospirando “Senti, tra poco dobbiamo rientrare o ci daranno per dispersi ma…. Sappi che nell’appartamento che io e Wes abbiamo scelto c’è abbastanza posto per quattro persone”

Kurt rimase un po’ perplesso, prima di sgranare gli occhi stupito “Che intendi dire?”

“Che tu e anche coso, Blaine…. Beh, siete i benvenuti” sospirò “Onestamente lui non è che mi vada molto a genio ma Wes insiste e tu non verresti mai senza di lui. Voglio tornare a sperimentare la convivenza con te, il prossimo anno.”

“Non saprei…. Non sarà imbarazzante?”

Nah, abbiamo passato un’intera estate a sopportare le vostre smancerie, ormai ho il callo” Harwood sorrise alzando gli occhi verso le fronde dell’albero e schermandosi gli occhi dai raggi del sole che passavano tra di esse “E a voi non farà male avere un appoggio già predefinito, no?”
Kurt sorrise “No, affatto. Ne devo parlare con Blaine, ma io accetterei volentieri l’offerta…. Anche se sai, essendo Junior non so quanto gli farebbe piacere lasciarmi un anno in una casa con te….”

“Ci sarebbe anche Wes! E io non sono un porco maniaco!” sospirò rassegnato, guardando Kurt “Che brutta immagine avete di me…

“Posso comunque provare a parlarci” tentò il più piccolo, facendo esultare internamente Harwood.

“Ottimo, così ti voglio. Ora rientriamo prima che chiamino l’199…” il più grande gli fece segno col braccio di precederlo “Prima le signore”

“Idiota!” Thad rise sonoramente, cingendogli le spalle con un braccio mentre infilava l’altra mano nella tasca del giubbotto di jeans “Senti, Brian” disse ironicamente il più piccolo “Posso venire a trovarti per Halloween?”

“Ovviamente, Mickey. Non ti negherei mai un po’ di sesso in maschera”

“Dio quanto sei scemo…” replicò Kurt, tra il divertito e l’esasperato mentre Thad lasciava la prese per lasciarlo andare per primo. Si era calato molto bene nella parte, quantomeno.

Riuscì a reprimere quel sorrisetto che aveva sulle labbra giusto in tempo, qualche istante dopo, infatti, si ritrovò faccia a faccia con lo stesso Anderson.

“Dobbiamo iniziare a preparare la legna per il falò” spiegò, lanciando delle occhiatine sia al suo ragazzo che a Thad “Mi aiuti, Harwood?”

“Io intanto vado ad aiutare Nick con le bottiglie di alcool, assicurandomi che lui e Jeff non le abbiano già svuotate mezze” disse con un sorriso dolce Kurt, accarezzando il braccio del suo ragazzo prima di sparire nel corridoio.

Rimasti soli, Thad e Blaine si scambiarono uno sguardo eloquente.

Anderson fu il primo a cedere e spostare gli occhi “Non la finirai mai, vero?”

Thad guardò verso la porta dove Kurt era sparito qualche minuti prima, capendo esattamente cosa l’altro intendesse “Sarebbe come chiedermi di respirare, credo…”

Nick irruppe nella conversazione, cacciando in mano ad entrambi un bicchiere di vino e risollevando così i toni “Iniziamo in anticipo a festeggiare, che dite? Kirk ha garantito che questo vino ammuffito è ottimo!”

“Vorrai dire invecchiato” lo corresse Blaine con un sorriso divertito mentre Thad assaggiava il vino. Duvall era già in aria e dovevano ancora iniziare, niente di nuovo.

“Quello che è! Bisogno festeggiare la nuova star!” Ammiccando, Duvall si diresse spedito verso Trent, impegnato in una conversazione con Ethan e Jeff, e gli piazzò una fraterna pacca sulla spalla.

Kurt parlava fitto fitto con Flint, seduti sulla scrivania dei capi consiglio mentre Cameron intratteneva il fratello, David e Wes con i racconti delle prime giornate di scuola.

Thad e Blaine si scambiarono un ultimo sguardo, prima che il più giovane dei due si accostasse all’altro, sussurrando con un sorrisetto divertito“In bocca al lupo con l’Università…. Vedi di andare bene così per un po’ non rivedrò la tua brutta faccia”

Harwood lo guardò, allo stesso modo ironico “In bocca al lupo con Kurt, ne avrai bisogno…

Il più giovane dei due alzò appena il bicchiere di vino, come per brindare alla loro saluta, prima di andare ad affiancarsi a Wes negando i deliri di Cameron riguardo a qualche pessima figura durante l’ora del professor Parker.

Thad rimase qualche secondo in più sulla porta, osservando tutti i suoi amici che parlavano allegri tra loro e realizzando che, sotto sotto, non gli sarebbe dispiaciuto affatto tornare indietro di un anno.

Magari alcune cose sarebbero potute andare diversamente, in modo migliore…

Scrollò le spalle, andando da Nick al tavolo degli alcolici.

Quel che stato era stato, avrebbe ricordato tutta la vita le chiacchiere con gli altri due ex capi consiglio, le risate e le feste abusive con tanto di contrabbando, le lacrime di delusione, le vittorie conseguite e le sconfitte che bruciavano, i baci attesi e gli addii sentiti condivisi con tutti ragazzi gli altri tra quelle mura.

Sarebbero stati i ricordi più belli della sua adolescenza, ne era certo.

Dopotutto la verità era una sola…

Once a Warbler, always a Warbler.

 

 

 

 

Fine.

 

 

 

*Ecco a voi come io ho giustificato il fatto che il caro Blaine è Junior nella terza stagione nonostante in teoria debba avere gli anni di Kurt e lo vediamo spesso in classe con i Senior.

Che dire, odio i RIB e la loro incoerenza, vorrei essere io uno sceneggiatore di Glee, magari ci sarebbe più Sesso Klaine coerenza!

 

** Fase presa da Mulan. In questa FF non è la prima volta che parlo di questo cartone Disney e il motivo è semplice: è quello che preferisco xD

 

Nda:

 

Ok è finita….

È brutto da dirlo ma questa FF è ufficialmente arrivata al termine ç___ç

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo finale, io ce l’ho messa tutta per scriverlo e spero sia venuto bene.

Degno della chiusura, per lo meno.

Non saprei da chi partire per i ringraziamenti, così ho fatto un video dove dico davvero tutto e parlo anche del seguito che dovrei iniziare a postare domani  o al massimo il 25 dicembre….

 

QUI IL VIDEO

 

Non c’è altro da dire che un parere è sempre gradito, soprattutto ora che la storia è terminata.

Un bacione gigante e GRAZIE di nuovo.

Jessy.

  
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