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Autore: shadesofsunset    26/12/2011    6 recensioni
Eleanor aveva chiuso gli occhi da un paio d'ore quando uno strano rumore risuonò nelle sue orecchie.
*Wvrom Wvrom Wvrom*
Aprì gli occhi lentamente e cercò di capire da dove quello strano suono provenisse. Non notando niente cercò di riaddormentarsi.
*Wvrom Wvrom Wvrom*
Di nuovo quel rumore! Ma cosa...?
I suoi pensieri vennero interrotti da un insolito oggetto comparso davanti casa sua.
Oh mio dio, non è possibile...
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.



Le gambe di Eleanor tremavano. Non riusciva a credere che il suo eroe fosse proprio lì davanti a lei.
«Sei veramente tu?» Eleanor passò una mano sulla guancia del Dottore, per poi balzare di nuovo indietro, quasi avesse paura.
«Ti ho sognato per così tanto tempo...» le parole le morirono sulle labbra.
Il Dottore sorrise.
«Bhe allora sei fortunata! Sai stavo facendo un giretto con il Tardis vicino al Sole, avevo bisogno di un po' di tintarella, quando un forte raggio ultravioletto deve aver colpito il Tardis. Questo mi ha fatto finire quì. Mi serve data,ora e luogo» disse sfregando le mani.
Eleanor balbettò qualche parola e poi gli rispose «E' il 10 gennaio del 2012, ci troviamo a Londra, e credo che siano le undici passate»
Il Dottore intanto faceva avanti e indietro in una distanza di qualche metro.
«Bene comunque prima di andare via ho bisogno di un piccolo spuntino, ti dispiace?»
Eleanor ancora frastornata dall'accaduto rispose semplicemente «Emm, no prego entra!»
Gli fece strada e lo fece accomodare in cucina. Eleanor si avvicinò ai fornelli.
«Allora cosa posso darti?»
«Puoi farmi del thè? Magari anche con qualche biscottino» disse agitando le sue mani.
Eleanor accesse i fornelli e scaldò l'acqua. Il Dottore si era seduto e la guardava sorridendo. Un silenzio imbarazzante si era creato nell'atmosfera.
«Tu sei?» esordì lui.
Eleanor si 'svegliò' «Oh, io sono Eleanor»
«Bel nome! Cosa ci fai quì?»
«Ci vivo?» gli rispose lei con aria sarcastica.
«Oh si certo, ma io intendevo perchè proprio quì! Cioè questa casa sta cadendo a pezzi e tu mi sembri speciale»
«Speciale? Come no. Così speciale che i miei genitori sono morti e l'unico parente che mi rimane è una zia bisbetica che sa solo lamentarsi di me»
L'acqua era calda ed Eleanor mise la bustina di thè verde che le piaceva tanto. Poi sistemò due tazze in tavola e versò quel dolce infuso ad entrambe. Poi aprì la credenza e prese qualche biscotto.
Si sedette di fronte al Dottore e cominciò a sorseggiare dalla sua tazza.
Dentro lei c'era un forte desiderio di saltargli addosso e chiedergli di tutte le sue avventure, e magari anche di un autografo.
Ma rimase seria, sapeva che lui l'avrebbe presa per pazza se avesse fatto altrimenti.
Non riuscì a frenare la sua curiosità però.
«Posso farti alcune domande?» 
Il Dottore stava inzuppando un biscotto nel thè.
«Certo»
«Sai che quì sulla terra c'è una serie televisiva ispirata alle tue avventure?»
Lui rimase impassibile e continuò a inzuppare quel biscotto per poi ingoiarlo.
«Si, ne sono a conoscenza. Quando portai a casa i signori Pond, che credo tu sappia chi sono, la dolce Amy mi chiese se poteva scrivere un libro sulle nostre avventure ed io accettai»
«Quindi è tutto vero? Oh mio dio non ci posso ancora credere»
Eleanor non riuscì più davvero a frenarsi e fece domande a raffica.
Tra un boccone e l'altro il Dottore cercava di risponderle.
Passò più di un ora e i due continuarono a chiaccherare. 
Eleanor era affascinata, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
«Comunque adesso devo andare, è stata una piacevole conversazione!»
Così prese un tovagliolo, che si trovava al centro del tavolo, e si pulì la bocca.
Si alzò e si diresse fuori.
Eleanor lo seguì in silenzio fino al Tardis.
Quando il dottore infilò le chiavi nella serratura una lacrima scese sul viso di lei.
«DOTTORE!» urlò Eleanor qualche metro dietro lui.
Lui si girò.
«Ti prego portami con te!»
Il Dottore le si avvicinò e l'abbracciò.
«Cara e piccola Eleanor non posso farlo!» lasciò l'abbraccio e la guardò fisso negli occhi.
«Le mie avventure sono sempre piene di pericoli, e tu sei ancora così giovane...» disse con un amaro sorriso.
Di punto in bianco lei gli si avvicinò e gli puntò un dito contro.
«Stammi a sentire caro Dottore io non sono piccola! Sono maggiorenne e vaccinata! Quì la mia vita fa schifo e per nessun motivo al mondo lascerei andare via il mio eroe»
Il Dottore la guardò stupito.
«Il tuo eroe?»
«Già...Dottore io ti ho sognato così a lungo. Non sai quante volte ho desiderato che quella maledettamente stupenda cabina blu arrivasse davanti casa mia! E che da lì uscissi tu che mi avresti portato via da quì»
Non riuscì a trattenere le lacrime, e lei cominciò a singhiozzare.
Il Dottore si rattristò e le asciugò le lacrime con un fazzolettino che aveva in tasca.
«Ehi ehi buona» l'abbracciò di nuovo, ma stavolta più forte.
Eleanor ripensò a qualche minuto prima quando erano in cucina. Avrebbe pagato oro per passare un altro minuto insieme a lui.
«Dottore prima mi hai detto che io sono speciale, perchè?»
«Anche se il Tardis è stato scaraventato quì da quel raggio credo che tutto questo non sia casuale»
Stavolta fu lei a lasciare l'abbraccio.
«Cosa vuoi dire? Che il Tardis ha scelto di venire quì?»
«Si quello che intendevo. Non sono sicuro al cento per cento ma è probabile»
I due continuarono a guardarsi per qualche minuto senza parlare.
Il Dottore ruppe il silenzio.
«Credo che non mi dispiaccia avere una nuova compagna, dopotutto è noioso viaggiare soli» disse lui con una smorfia.
Eleanor cominciò a saltare dalla gioia e gli saltò attaccandosi al collo.
«Grazie grazie grazie ! Non te ne pentirai giuro!»
«Lo so» disse lui sorridendo. «Adesso vai a casa e mettiti qualcosa di diverso dal pigiama»
Lei sorrise imbarazzata e corse dentro.
Il Dottore si appoggiò al Tardis.
Lei è speciale, me lo sento...
Dopo qualche minuto uscì fuori e corse dal dottore. Indossava dei jeans a sigaretta grigi, della scarpe vintage nere, un maglione nero e bianco e una sciarpe grigia.
«Tutta in tinta è?»
«Sempre» disse lei sorridendo.
«Pronta?» Eleanor fece segno di si con la testa.
Il Dottore infilò le chiavi nella serratura e aprì la porta del Tardis.
Eleanor con passi cauti, quasi avesse paura, entrò. 
Portò le sue mani alla bocca, il suo stupore era immenso.
Si girò verso il Dottore, che intanto chiuse la porta, dicendo la frase che sognava di dire da sempre.
«E' più grande all'interno!»
Il Dottore sorrise e salì sulla pedana.
«Dove vuoi andare? Puoi scegliere qualsiasi posto...» non riuscì a terminare la frase che lo fece Eleanor «Basta che sia spettacolare»
«Esattamente. Allora?»
Eleanor ci pensò un po' su e poi con un sorriso a trentadue denti rispose «Che ne dici di andare nella Firenze di Dante Alighieri?»
«Ottimo! Tieniti forte perchè si parte!» detto questo mise giù una leva sistemò qualche pulsante e via.







Nel prossimo capitolo :
«Dottore siamo circondati, che facciamo?» disse Eleanor avvicinandosi a lui.
«Per prima cosa bisogna mantenere la calma!» disse lui osservando le mostruose creature.
«Messere quelli sono esseri demoniaci! Voi non avete speranza contro di loro!»
Il Dottore tirò fuori il suo cacciavite sonico e lo puntò verso quei mostri.
«Tranquillo messer Alighieri, sono loro che non hanno speranza contro di me»

   
 
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