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Autore: unicornshadow    02/01/2012    1 recensioni
Dopo la Seconda Guerra di Hogwarts, la vita della giovane Granger viene turbata dopo la vittoria del malvagio Lord Voldemort. Rimasta sola... o quasi.
[SEBBENE NON CONCLUSA, SMETTO DI AGGIORNARE I CAPITOLI PER MANCANZA DI TEMPO MATERIALE. STORIA MOMENTANEAMENTE INCOMPIUTA]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da Epilogo alternativo
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5. WHEN YOU SAVE ME



Dopo diverse ore di lettura, Hermione cominciò ad avere fame, piegò un'estremità della pagina dove si era fermata a leggere e ripose il libro sul bordo di una delle mensole, per terminarlo più tardi. Si chiede se avrebbe mangiato con Malfoy oppure in camera, da sola. Scese le scale per recarsi al pian terreno, non sapendo cosa fare. Il suo sguardo si soffermò su una delle finestre, catturata dal panorama esteriore.
La vista era piacevole, parecchi uccelli bevevano nella piccola fontana dall’acqua limpida, schizzandosela a vicenda spensierati. Vedendo questo spettacolo non poté che sorridere e ricordare Hogwarts che tanto amava ma che ora appartiene a un passato più che lontano.
Le sue fantasie furono bruscamente interrotte dal rumore di passi dietro lei, sicuramente era Draco che si ritira nel suo ufficio. Si girò, con un sorriso dipinto sulle labbra ma che, sfortunatamente, scompare alla vista dell’ uomo davanti a lui. Gregory Goyle , l’ amico del suo padrone, era lì, in quella casa. La povera ragazza fu molto stupita di vederlo ma anche turbata.
« Allora sei tu … » Esclamò divertito quel bestione.
In questo momento qualcuno arrivò dalla cucina, un Blaise Zabini tanto stupito quanto il suo amico.
« Granger? Miss So-tutto-io è diventata la serva di Draco?» sghignazzò Zabini.
Si avvicinano pericolosamente a Hermione, fino ad arrivare a meno di un metro da lei.
«Sei veramente al servizio di Draco?» continuò poi Goyle davanti ad una giovane donna muta e del tutto spaventata.
«Poiché siamo suoi amici, tu sei , come dire, anche al nostro servizio, no?» concluse non ricevendo una risposta da Hermione.
« Ti va di divertirti un po’,Goyle?»  Propose Zabini avvicinandosi ancora di più a lei.
« Non..Non...» Provò a dire Hermione.
Zabini fece segno di star zitta e pose delicatamente una mano sull’abito della giovane strega senza difesa. Hermione indietreggia fino a toccare con la schiena la ringhiera della scala ma Goyle la prende per le spalle affinchè non possa muoversi. Hermione si dibatté , invano. «Stai tranquilla, Mezzosangue.» Le intimò Zabini mentre cercava di aprire la chiusura del suo abito bianco.
Hermione non seppe cosa fare, erano due e lei era sola, la sua sola speranza era Draco ma ,se lui avesse dato loro il permesso di toccarla, beh … neanche Merlino l’avrebbe potuta aiutare. Se avesse avuto la sua bacchetta, quei due rozzi energumeni sarebbero già a terra a piegarsi per il dolore. Gettò un ultimo sguardo impaurito verso il corridoio dove si trovava l'ufficio di Draco, lui era la sua ultima chance.
Draco aveva invitato i suoi due amici poco prima che cominciasse il banchetto. Non perché aveva voglia di vederli ma per vantarsi della sua piccola schiava. Erano davanti allo studio di Malfoy, che allora era vicino alle scale.
«Davvero? Tuo padre ti ha permesso di acquistare una schiavetta tutto per te?» Disse Goyle stupito.
«Si. Le faccio fare tutto quello che voglio, per ora è nella sua stanza».
«E che cosa vuoi che faccia?» Chiese Zabini con un ghigno malizioso.
«Non quel genere di cose, Balise. Non con una Mezzosangue» Rispose con aria disgustata Draco.
«Si, non ha tutti i torti» Aggiunse Goyle.
«Draco… pensi che io possa andare in cucina a chiedere qualcosa da mangiare? » Concluse questo.
«Mangiare? Ora? Fai… Fate come volete. Io ho del lavoro da finire.» Disse il padrone di casa mostrando una pila di fogli sulla scrivania.
«Lo accompagno io. Non sia mai che si perda» Aggiunse Blaise con un tono di ironia «Ritorniamo subito».
Goyle e Zabini uscirono fuori dalla stanza e Draco si immerse nel lavoro. Dopo qualche minuto sentì, grazie all’incantesimo, che Hermione era in pericolo e, non vedendo gli amici ritornare, capì che era per colpa loro. A confermare i suoi sospetti fu un grido.
«Signore. Mi aiuti.»
 Riconobbe la voce di Hermione, e temette il peggio. Che cosa stavano facendo Zabini e Goyle? Si alzò e si precipitò verso la porta per poi aprirla bruscamente. Si avvicinò e vive un spettacolo più che sgradevole, Hermione era a terra gridando ad alta voce, Goyle non si muoveva e Zabini era in procinto di aprirle l’abito. A questo punto, una rabbia smisurata si impossessò di tutto il suo corpo. Draco afferrò la prima cosa che trovò, infuriato, gettò a terra un vaso, che rompendosi, attirò l'attenzione dei due ragazzi.
«Dannazione! Chi vi ha permesso di farlo?»Gridò Draco.
I due torturatori lasciarono la giovane donna che si rifugiò in un angolo, impaurita. Non sapevano veramente che cosa fare di fronte alla collera dell’amico, erano convinti di avere il permesso; è per ciò che non avevano pensato di chiedere. Draco si avvicinò ai "suoi amici" con un sguardo più che minaccioso. Hermione si era raggomitolata su sé stessa, sconvolta da quello che era appena successo.
«Ma Draco… Pensavamo che eri d’accordo» La voce di Goyle tremava
«Chi vi ha dato il permesso? Chi?» Ripeté Draco.
«Calmati, amico… è solo una Mezzosangue dopo tutto ».
«Sapete benissimo perché sono arrabbiato».
Hermione rialzò leggermente la testa.
«Scusaci, Draco. Non volevamo…» Provò a dire Zabini.
«Con consumate il fiato per trovare scuse».
Draco si avvicinò alla giovane donna impaurita, e la sollevò prendendole violentemente il braccio, molte lacrime le rigavano le guancie rosa.
«E tu, perché sei scesa? »Gridò Draco.
«Volevo solo…».
Draco non la lasciò finire e lo trascinò nel suo ufficio facendo segno ai suoi amici di seguirlo. Hermione ancora un poco sotto lo shock,  vide come era il luogo dove il suo padrone passava la maggior parte della giornata. C'erano due piccoli divani, così come un tavolo, ed un poco lontano una scrivania piena di carte sparpagliate sopra, e dietro alcune mensole dove erano sistemati qualche libri, quaderni, ed ogni tipo di cose. Il locale sembrava un po’ scuro. Draco si sedette sul divano costringendo Hermione a sedersi vicino a lui. Goyle e Zabini si sedettero su quello opposto . La ragazza guardò il suo polso nella mano del biondo, mentre questo fulminava i suoi amici con lo sguardo.
«Spero che abbiate compreso,è vietato di toccare ciò che mi appartiene!»Dichiarò Draco
«Sì...Scusaci...»dissero all’unisono.
«Ma perché non le hai ordinato di andare nella sua camera?»Aggiunse poi Zabini
«Per farla gironzolare per casa e oziare, non so dove? »Rispose lasciando il braccio di Hermione.
«Posso andare se volete...»Disse Hermione volendo lasciare la stanza e tutto ciò che essa conteneva.
«Tu, non ti ho ordinato niente!»Sbottò infuriato Draco.
«Se non altro , tu hai previsto che la Granger … »Incominciò Zabini.
Hermione non sentì più nessuna parola, solo perché Draco le aveva lanciato un incantesimo affinché si addormentasse. Avrebbe voluto sentire il seguito , avrebbe voluto sapere perché Malfoy era così strano con lei. Perché l’aveva aiutata alcuni minuti prima. Tutte queste domande correvano a tutta velocità nella sua testa, ma non trovarono di risposte. Sentì solo che qualcuno l'aveva sostenuto affinché non cadesse, prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
 



Della serie  “chi non muore si rivede”. Ebbene si sono proprio io, _unicornshadow, che dopo mesi aggiorno la mia povera ff. No, non è un miraggio. Non posso che scusarmi. Una delle cose che più odio è quando una storia rimane o incompleta o i ritardi degli autori, nonostante aver detto la data della prossia pubblicazione. E bene si, io ho fatto tutte e due queste azioni deplorevoli. Ma ho pensato di rimediare almeno a una di queste.
Volevo inoltre sottolineare che l'altra mia storia "
QUELQUELQU'UN M'A DIT" è ufficialmente ferma. La continuerò una volta conclusa questa ff. Il liceo non è una passeggiata quindi non do una data precisa per la prossima pubblicazione. Dico solo alla prossima 
  
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