Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: Crazy_Me    03/01/2012    1 recensioni
Jack ha dimenticato quanto i pericoli siano sempre in agguato, proprio dietro l'angolo, e soprattutto quanto siano vicini.
Così vicini da avere il suo stesso sangue.
Il capitano dovrà tornare di nuovo ai Confini del Mondo, prima che qualcuno glielo rispedisca, stavolta per sempre.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 17



Jack si stese nella branda accanto a quella di William, mettendosi sul fianco destro.
Ora i due si guardavano negli occhi.
Will, allora, irritato da quello sguardo inquisitorio, si mise a pancia in su.
- Ancora non mi credi, eh Turner? -
- Credere a cosa? Non mi hai detto nulla. – Rispose immediatamente il più giovane.
- Non mi hai lasciato spiegare. E, a pensarci bene, io non ti devo spiegare proprio niente. – Constatò Jack, parlando quasi a sé stesso.
- Io, però, sono su questa nave da prigioniero, proprio come te. Con la mia nave requisita, proprio come la tua. Suppongo che questo basti per poter chiedere spiegazioni. – Will lasciò una pausa – Ma se tu non mi vuoi spiegare, io non ti voglio ascoltare. – Si girò sul fianco destro anche lui dando le spalle all’altro, che reputò la conversazione terminata.
- La verità è che non c’è niente da dire, non è vero Sparrow? -
William chiuse gli occhi e Jack non la reputò neppure una domanda. Non c’èra niente da dire.
Nessuno, tranne lui e suo padre, sapeva la verità. Ma non importava perchè aveva la coscienza a posto riguardo a quel capitolo della sua vita. Sapeva che aveva fatto la cosa giusta.
Le cose non vanno sempre come pensiamo e a volte, anche quando credi di aver fatto la scelta più giusta, le cose prendono una brutta piega. E’ inevitabile.
Noi, molto spesso, non possiamo farci nulla.

William si alzò prima che il sole iniziasse a far capolino dalla linea dell’orizzonte.
Quella mattina aveva voglia di vedere quel meraviglioso tripudio di colori: il giallo e l’arancione con l’azzurro e il blu dell’oceano. Era uno degli avvenimenti più incredibili che un pirata potesse vedere, al di là di tutte le avventure al limite dell’umano.
Questo era molto di più.
Era da un po’ che il capitano dell’Olandese non vedeva più quello spettacolo e quella mattina ne sentiva il bisogno. Anche per via di quella strana idea che gli stava frullando in testa. All’inizio, quando gli era piombata in mente, non ci aveva dato peso perché era sicuro che non l’avrebbe mai fatto.
Spingersi a così tanto? No, dopo tutto quello che Jack aveva fatto per lui non ci sarebbe mai riuscito.
Solo che il moro si era messo a riflettere su quella frase. Cos’è che Jack aveva fatto per lui precisamente? Ebbene gli sfuggiva la risposta.
Will aveva sempre creduto che se in quel momento aveva l’onore di essere lì, sulla sua nave… beh, magari non proprio in quel momento, ma in quelli passati… beh, comunque, se aveva avuto la fortuna di diventare addirittura capitano e, ancora meglio, di essere vivo, lo doveva al suo “mentore”.
E questo non faceva una piega. Certo, le cose erano andate così.
Ma approfondendo bene la faccenda, Will capiva che Jack lo aveva tolto da pasticci in cui lui stesso lo aveva cacciato. Ok, la storia di Elizabeth aveva senso, era stato lui a chiedere aiuto all’altro, ma poi tutto il resto?
E ancora, se aveva trovato suo padre era solo per via del debito da saldare di Sparrow con Davy Jones. Insomma, una serie di fortune e sfortune che giravano tutte intorno a Jack.
Alla fine, però, tutti i casini in cui si erano cacciati partivano dalla mente malata di quello strano essere che, chissà come, era sempre il fulcro delle sue avventure, o disavventure. Questa compresa.
William alzò la testa e s’accorse che il sole era già piuttosto alto. Era già sorto dalle acque e lui se l’era perso.
Così come si era perso Elizabeth. Certo, rendiamolo immortale, prendiamogli il cuore e facciamolo capitano, come no, ma intanto lui aveva perso la cosa più preziosa del mondo. Sarebbe morto in altro modo, ma…
La verità è che quando si è arrabbiati con le persone, sembra sempre che loro abbiano colpa di tutto.
William Turner si sentiva così.
Jack, era solo colpa sua.
Ed era colpa sua, o meglio una conseguenza di quello che aveva combinato, anche il fatto che stava per succedere.

Juliet sbuffò mentre con somma precisione delineava su una carta nautica, grazie all’aiuto di strumenti adatti, il percorso finora fatto. Erano a buon punto, da quanto aveva capito dalle criptiche e insensate risposte del fratello.
Sì, no, forse, non sono tenuto a dirtelo.
Dannazione a lui e a quella dannata bussola!
Non avrebbe dovuto fidarsi, neanche in nome dei buoni vecchi tempi in cui loro erano piccoli e felici.
Felici… Che parola immensa. Era da tanto che non le saltava in mente.
Eppure c’èra stato un periodo in cui lo era veramente.
Per lo meno da piccoli, lei e Jack, dovevano combattere solo contro il mondo circostante, mentre ora dovevano lottare con quello e persino uno contro l’altro.
Uno contro l’altro, e contro tutti.
Bella vita, quella del pirata.
Strinse gli occhi e si morse le labbra, era fondamentale che la linea fosse precisa, le serviva concentrazione e…
- Devo parlarti! -
William era entrato, così, senza neppure bussare o chiedere il permesso, aveva spalancato la porta e l’aveva richiusa dietro di sé come se fosse stato da solo o sulla sua nave.
Juliet avrebbe voluto essere incisiva, sbraitare qualcosa come esci subito o ti sbatto in cella, ma tutto ciò che le riuscì fu un sussurro. Era decisamente troppo spiazzata.
- Dimmi. -
Will si avvicinò veloce, come se fosse questione di vita o di morte, e appoggiò le mani sulla scrivania tenendo le braccia tese.
La verità, però, era che la sua velocità era dovuta al fatto che se solo avesse pensato un secondo di più a ciò che stava combinando, di sicuro se ne sarebbe pentito.
- Promettimi, ti prego, promettimi che mi crederai. – Scongiurò il ragazzo.
- Non prometto nulla, mai. – Rispose rigida.
- Allora ascoltami almeno e se ti dico questo è perché… -
Will s’interruppe per avvicinarsi a lei e baciarla sulle labbra. Era stato un bacio rapido, Juliet non aveva avuto neppure il tempo di respingerlo o di corrisponderlo, ma era servito a farle capire il motivo per cui le stava rivelando quel segreto.
La ragazza abbassò lo sguardo, faticava a sostenere quello dell’altro, e con non poca fatica si decise ad annuire.
- Quello che sto per dirti è che – iniziò Will con fare nuovamente precipitoso – la bussola... la bussola... -
Will, che diavolo stai facendo? Will, non farlo! Te ne pentirai ancora prima di aver finito la frase!
- Quello che sto per dirti è che la bussola non è sprofondata negli abissi, ma ce l’ha ancora Jack. -
Il primo impulso di Juliet fu quello di dire non è vero, forse più a se stessa che al suo interlocutore, ma si trattenne.
Aveva giurato che gli avrebbe creduto. No, anzi, l’aveva giurato a se stessa, silenziosamente.
Lei gli stava credendo.
Turner la guardava come un cane guarda il padrone che ha l’osso in mano, pendeva dalle sue labbra e nei suoi occhi si leggeva la speranza di non aver fallito.
- Fa’ rinchiudere Jack insieme agli altri e fatti dare la bussola. -
Solo in quel momento William si rese conto delle conseguenze. Era ovvio che sarebbe successo questo, cosa pensava? Che, dopo ciò che aveva fatto, Jack potesse ancora passarla liscia? No, per niente.
Ma a volte si parla per vendetta, a volte non si ragiona. A volte le conseguenze sembrano così confuse e lontane, come la nebbia che cala e che, finchè non ti ha avvolto completamente, sembra sempre troppo leggera e invisibile per diventare così palpabile e fitta.
Juliet, vedendolo titubante, si alzò e aggirò la scrivania.
- Hai fatto la cosa giusta. Davvero. – William si perse in quegli occhi verdi – Mi fido ora. -




  Ok gente, probabilmente non vi ricorderete nemmeno più la trama di questa storia.
E’ passato un sacco di tempo dall’ultimo capitolo e per questo chiedo perdono, ma mi era passata l’ispirazione e la voglia di continuare. Ora, però, prometto che non passerà più troppo tempo da un capitolo all’altro perché l’ho quasi finita (ho già scritto altri capitoli) e qVindi… abbiate fede! Anche questa FanFiction verrà conclusa, giuro! *Parola di Pirata* :P
Ultima cosa: nei capitoli avanti ci saranno alcuni colpi di scena che penso siano piuttosto inaspettati (:
Alla prossima, gente!

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Crazy_Me