04/01/2012
4 recensioni
Inverno – Draco/Hermione
Si fermarono davanti alla porta d’ingresso del Ghirigoro, dove due piccoli abeti declamavano i titoli delle novità in vendita facendo tintinnare le loro palline colorate, intervallando i loro annunci pubblicitari con allegre canzoni natalizie..Sorrisero alla vista dei due abeti che si erano inchinati al loro passaggio, poi continuarono a passeggiare per Diagon Alley, addobbata di neve e festoni di agrifoglio.
Il cuore della Londra magica era bello e festoso come solo una via in periodo di feste può essere, quando le luci delle vetrine sembrano più calde, quando le persone che si urtano non si arrabbiano ma si fanno gli auguri, quando i bambini esultano davanti alle vetrine decorate, quando i genitori alzano gli occhi al cielo cercando di convincerli che sarà Babbo Natale a portare loro i doni.
Quando si pensa alle persone che amiamo, quelle che abbiamo perso per sempre e quelle che ci hanno lasciato di loro spontanea volontà, dicendoci che prima o poi sarebbero tornate.
Ma prima o poi può essere un tempo molto lungo.
-Stai pensando a lui, vero?-
Notando l’espressione di Hermione incupirsi all’improvviso, Ginny aveva distolto l’attenzione dalla vetrina del negozio di accessori per il Quidditch, spostando la sguardo sull’amica.
-Sì.- ammise sinceramente.
-Da quanto è partito?-
-Sei mesi, ormai.-
-Mmm- meditò la ragazza, sistemandosi il cappello di lana sui capelli rossi –Ti ha detto quando sarebbe tornato?-
-No. Credo non lo sapesse nemmeno lui. Ha detto che doveva ritrovare se stesso.- alzò le spalle, come a dire che non poteva farci niente.
Continuarono a camminare lungo la stradina innevata, fermandosi di tanto in tanto per studiare più attentamente qualche vetrina dall’aspetto promettente.
-Cosa vuoi per Natale, Herm? Quest’anno non ho idee.- le chiese Ginny, mentre ancora una volta si sforzava di trovare un regalo adatto all’amica che non fosse un libro noioso.
-Lui. Per Natale vorrei lui.-
La piccola Weasley l’abbracciò di slancio, nella speranza di poter arginare almeno in parte quella tristezza sconfinata che traspariva dalle parole dell’amica.
Hermione si abbandonò a quell’abbraccio, sperando di poter essere stretta al più presto da braccia più forti, maschili, dolci e possessive al tempo stesso.
Poi qualcosa in quell’abbraccio cambiò. Ginny rimase immobile per qualche istante, per poi staccarsi da lei.
-Ginny, tutto bene?- domandò Hermione.
-Sembra che tu sia stata proprio brava quest’anno e che Babbo Natale ti abbia portato quello che desideri.-
Fece un cenno con il capo verso un punto imprecisato alle spalle di Hermione, distendendo le labbra in un sorriso pieno della gioia che provava.
Hermione si voltò piano, senza capire a pieno le parole dell’amica.
Poi le capì, poi tutto divenne chiaro.
Lui.
A poco più di cento metri da loro, immobile sotto la neve che cadeva leggera, c’era lui.
Bellissimo ai suoi occhi, bellissimo nel suo cappotto scuro, bellissimo nell’espressione cristallizzata che aveva in viso.
Lui.
Lui, che doveva essere dall’altra parte dell’Atlantico per ritrovare se stesso.
Lui, che le aveva detto che non sapeva quando e se sarebbe tornato.
Lui, che in sei mesi le aveva scritto solo qualche breve lettera.
Lui.
Stupita e felice, paralizzata dalla sorpresa, Hermione mosse qualche passo verso di lui, lentamente, quasi a fatica. Poi cominciò a correre, cercando di non scivolare sulla neve soffice e sull’asfalto bagnato.
Corse verso di lui, coi capelli al vento e l’aria gelida che le sferzava il volto, pizzicandole le guancie già arrossate e irritate dal freddo pungente di quell’inverno inglese.
Corse, fino a fermarsi a pochi centimetri da lui.
Lo fissò negli occhi, quegli occhi profondi, veri, quegli occhi azzurri che le erano mancati tanto.
Che le erano mancati come tutto in lui.
-Sei qui.-
Due parole appena sussurrate furono tutto quello che riuscì a dire, condensando tutto lo stupore e la felicità di rivederlo dopo tanti mesi, all’improvviso e senza alcun preavviso. Allungò una mano a sfiorargli il petto, sentendo il calore che irradiava anche attraverso maglioni e cappotto, mentre l’altra si congiungeva automaticamente con quella di lui, in un intreccio di dita e amore.
-Sono qui.- ripeté lui con voce calda e vellutata, come per rassicurarla e darle una certezza dopo mesi in cui l’aveva tenuta sospesa nel dubbio del suo ritorno.
Hermione attese solo un istante, poi si lanciò verso di lui, colmando quei pochi centimetri che ancora li separavano e circondando la vita dell’uomo con le sue braccia.
Era solo un abbraccio, ma conteneva in sé tutta la passione e l’intesa che li aveva uniti, tutto l’amore e il bisogno che ancora li univa.
Era un abbraccio e mai abbraccio parve più bello.
-Avevo paura che fossi cambiato, che una volta tornato non saresti stato più tu.- confessò a fatica, le parole che risultavano attutite attraverso la stoffa che premeva sulla bocca della ragazza.
-Infatti sono cambiato. È cambiato quello che voglio dalla vita. Quello che mi bastava prima non mi basta più.-
Erano parole decise, sicure, parole di un uomo che ha capito cosa vuole dalla vita, che ha ritrovato se stesso, proprio come si era prefissato.
Hermione si staccò da lui, alzando il viso per poterlo guardare negli occhi.
-E cosa vuoi?- domandò con un leggero tremolio di inquietudine nella voce.
-Non voglio più essere il tuo fidanzato. Voglio essere tuo marito.- fece una pausa, scrutando la reazione che ciò che aveva appena detto aveva suscitato in lei –Ti amo, voglio stare con te per sempre e non vedo alcun motivo per cui dovremmo stare ancora separati.-
Hermione rimase in silenzio, guardandolo, aspettando il resto del discorso. Perché sapeva che ci sarebbe stato.
-Ho passato sei mesi cercando di ritrovare me stesso, senza capire che mi ero già ritrovato. Con te.-
Si inginocchiò, sorridendo del rossore sulle guancie di Hermione, imbarazzatissima all’idea di essere al centro dell’attenzione.
-Quindi Granger, mi vuoi sposare?- le chiese con voce perfettamente tranquilla, senza curarsi minimamente del brusio emozionato delle persone che li circondavano e che si erano completamente dimenticati dei loro acquisti natalizi.
Hermione rimase a fissare l’uomo che amava inginocchiato davanti a lei, per lei. Assaporò quel momento a fondo.
Poi annuì, sorridendo mentre lui le infilava un piccolo cerchietto d’oro bianco al dito, con un minuscolo smeraldo conficcato al centro.
Le prese il volto fra le mani, avvicinandolo al proprio e respirandole sulla bocca.
-Sono stato un idiota a lasciarti per sei mesi, a stare lontano da te.-
-Lo sei stato, è vero.- sorrise di quel suo modo un po’ strano e comunque orgoglioso di chiederle scusa.
-Ti amo.-
-Ti amo, Draco.- rispose sicura, senza nessuno dei dubbi che l’avevano sfiorata nei mesi passati lontani.
Si baciarono come non si baciavano ormai da mesi, come forse non si erano mai baciati. Era un bacio atteso, desiderato, bramato con ogni fibra del loro essere.
Mentre le labbra si accarezzavano, mentre le loro lingue si cercavano in una danza sensuale e pura al tempo stesso, dimenticarono tutto.
Dimenticarono la folla che li fissava, emozionata e imbarazzata nel vedere quanta passione repressa potesse contenere un bacio, dimenticarono Ginny che li aspettava sorridente sotto la neve, dimenticarono i regali da comprare, dimenticarono tutto.
Tutto tranne l’amore che sentivano.
Era inverno.
Era Natale.
Babbo Natale le aveva portato il più bel regalo che potesse desiderare.
Era inverno.
Nevicava.
Era Natale.
C’era magia nell’aria.
Buonasera!
Ecco l’ultimo capitolo di questa raccolta.
Lascio a voi la possibilità di immaginare come sono arrivati a questo punto!
Mi dispiace moltissimo non aver visto recensioni per l’ultimo capitolo, ma comunque sono felice di aver ricevuto tante visite!
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
Commentate questo capitolo, per favore?
Un bacio
Giada