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Autore: Raksha3    05/01/2012    7 recensioni
In questa raccolta finiranno tutte le Flash/Drabble/One-shot che parteciperanno al contest "12 mesi di fanfiction" indetto da BS.
Ogni mese lei darà un prompt e ognuna delle partecipanti dovrà scriverci una storia entro il "suo giorno" in cui la posterà. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Scritta per il contest "12 mesi di fanfiction"
indetto da BS.
Ogni mese, BS, ci darà dei prompt su cui scrivere
una storia da pubblicare il giorno stabilito come "nostro".
Il prompt di questo mese era la stringa di dialogo:
“Ho visto tante persone che se ne andavano.”-
“E mai nessuno è tornato indietro?”


La solitudine del
Serpente.
{ 3 # “Ho visto tante persone che se ne andavano.”-“E mai nessuno è tornato indietro?” }


Solitario nella sua stanza riposava la coscienza. Essere preso in giro a causa della sua natura non giovava alla sua sanità.
Ogni giorno aspettava il calare della notte per parlare con i suoi adorati serpenti e puntualmente ogni giorno lo rinchiudevano in quella stanza stretta e angusta per paura che attaccasse gli altri bambini.
Arrivò senza preavviso in un giorno di tempesta. L'ombrello nero, la barba bianca, contrasti continui con quegli occhi azzurri coperti dalle mezzelune delle lenti.
Parlò svelto, si mostrò svelto come lui l'aveva sempre immaginato. Tom voleva una famiglia però, non un uomo alto e magro che gli mostrasse che lui era diverso.
La pioggia cadeva sempre più fitta, così come i pensieri di Tom cadevano nel profondo del suo animo.
Se era tanto bravo e potente da parlare con i serpenti, allora avrebbe potuto farla pagare a tutti i bambini che lo avevano maltrattato in quegli anni.
 “Tom, la magia è delicata. Tutti i grandi maghi hanno sempre avuto difficoltà a maneggiarla perchè è una lama a doppio taglio.” sussurrò Silente sedendosi di fianco a lui.

“Che vorrebbe dire? Non sono adatto a fare il mago?” esclamò Tom impaurito.
“Sei adatto, hai poteri quindi sei un mago, ma devi fare attenzione perchè ci sono incantesimi innocui, ma ce ne sono anche di quelli che ti consumano dentro scavandoti l'anima. Si ribellano al mago ritorcendoglisi contro.” spiegò il mago ancora abbastanza giovane.
“Ad esempio?” incalzò il ragazzo.
“C'è una storia che gira per il mondo dei maghi: quella di Priscilla Corvonero e del suo diadema.” l'uomo fece una pausa, poi, lisciandosi la barba, riprese il suo parlare mesto. “Priscilla aveva un diadema infinitamente potente che rendeva saggi tutti quelli che lo indossavano. Esso era amato e voluto da ogni essere vivente, compresa sua figlia Helena. Un giorno la ragazza, mentre la madre riposava nel castello di Hogwarts, decise di rubare il diadema e portarlo con sé durante la sua fuga in Albania. Priscilla fu così delusa dal comportamento della figlia che morì di crepacuore.” concluse il mago.
“E cosa significa, Professore?”
“Significa che Priscilla è morta a causa del suo stesso diadema, se lei avesse fatto attenzione non sarebbe accaduto ciò che ti ho raccontato.”
Tom rifletté sulla storia delle Corve e osservò fuori dalla finestra. Sentì gli occhi azzurri premergli sulle spalle.
Il letto si fletté lentamente facendo risvegliare il ragazzino dai suoi pensieri.
“Adesso devo andarmene, Tom, ma ti prometto che tornerò presto a prenderti personalmente.” esclamò Silente serio dirigendosi verso la porta.
“No! La prego non mi lasci anche lei.” gli occhi di Tom si abbassarono tristi. “Ho visto tante persone che se ne andavano, tante famiglie.”
E mai nessuno è tornato indietro?” sussurrò Silente preso dall'angoscia.
Il piccolo Tom scosse la testa per dissentire e prima che potesse parlare il mago si inginocchiò di fronte a lui.
“Vedi, Tom, le persone spesso non capiscono quanto sia difficile allevare quelli come noi, le persone normali intendo, però sono certo che dove ti accompagnerò sarai amato e trattato al pari di tutti. Quindi per farla breve, Tom, io tornerò a prenderti. Lo giuro sui tuoi serpenti. Se non tornerò, potrai sempre mandarne uno ad Hogwarts a cercarmi, che ne dici?” sorrise Silente battendogli una mano sulla spalla.
Tom sorrise appena, per la prima volta da quando si trovava in quell'orfanotrofio.
   
 
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