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Autore: Shelby_    06/01/2012    3 recensioni
Dal terzo capitolo: Dopo quei pochi istanti, sorrise, le sue labbra nascondevano mille pensieri e Drake sapeva bene che quel sorriso non voleva urlare gioia, stava urlando e basta. Si trattava di uno di quegli urli che erano capaci di non farti sentire per qualche istante, un urlo liberatorio, o forse anche uno di quegli urli alla Jared Leto.
Tra virgole e punti incontrerete le figure di Shane ed ogni persona a lui legata in qualsiasi modo, in questo caso, il mondo gira intorno a lui.
A quel ragazzo con un passato troppo poco monotono.
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie.
Mi sento in dovere di ringraziare chi ha letto il capitolo precedente - e con mia grande sorpresa sono stati tanti - e sopratutto chi ha avuto la pazienza di lasciare anche una semplice recensione. Questo capitolo è dedicato a tutte queste persone e ha mia moglie, xhoranscupcake, che ha fatto di tutto per farmi ricevere recensioni, visite o altro, grazie mille, per tutto.
 
 
Qualche centinaio di anni dopo.
Debolezza.
 
I lampioni di quel piccolo quartiere erano ormai quasi tutti mal funzionanti, alcuni andavano a intermittenza, altri avevano le lampadine fulminate dall’inizio del ventunesimo secolo, invece tre o quattro non avevano neanche la lampadina, probabilmente qualche disperato le aveva staccate per portarsele in casa. Drake poteva ben contare i pochi lampioni funzionanti, camminava da dieci minuti e ne aveva trovati solo sette, per fortuna aveva ascoltato sua madre e prima di uscire per cercare il ragazzo si era preso con sé torcia e cellulare. Un giorno, quello che i genitori continuavano a definire come suo fratello, l’avrebbe pagata cara, non poteva continuare a comportarsi da stronzo quando gli andava. Se solo non avesse rischiato delle urla da suo padre, Drake sarebbe tornato a casa seduta stante dato che, infondo, era ciò che il fratellastro meritava.
Non sapeva neanche se fosse giusto chiamarlo tale, ma non lo vedeva per nulla come un fratello o comunque come un qualsiasi tipo di parente, per lui era un estraneo, e quindi quando tutti gli ponevano la consueta domanda «Ma siete fratelli?» preferiva rispondere che erano fratellastri, anche se non avevano né madre o padre in comune. I genitori erano solo di Drake, e odiava doverli condividere. Era egoista, geloso, invidioso e non lo negava, sapeva bene di esserlo e non osava dire il contrario quando gli veniva fatto notare, ma non poteva o voleva farci niente, era così e basta, sarebbe stato inutile anche solo provare a cambiare le cose. Se avesse avuto come fratello un altro ragazzo, qualcuno più simile a qualche suo amico, allora non avrebbe mai osato porre lamentele, perché tra i suoi amici c’erano persone simpatiche, che capivano quando esageravano e che lo rispettavano, cosa che quell’altro non faceva.
Ricordava la prima volta che aveva cominciato a comportarsi in quel modo, probabilmente era già passato un anno o poco più quindi ci avevano tutti fatto l’abitudine. Quando tutto ebbe inizio, erano quasi le nove di sera, in casa tutti avevano finito di cenare; i due genitori, Hayden e Mark, stavano allegramente guardando per l’ennesima volta quel film di Mr. Bean che amavano tanto, ridevano ad ogni scena nonostante le conoscessero tutte quasi a memoria, si sentivano più giovani guardandolo, si sentivano dei bambini, e piaceva ad entrambi quella sensazione. Nel frattempo Drake sorrideva pensando a loro, li amava e sapeva che anche loro lo amavano, anche se era un po’ arrabbiato: da due mesi e due settimane doveva sopportare il nuovo arrivato, ai suoi genitori piaceva, dicevano sempre che era un ragazzo complicato ma fantastico appena si conosceva, ma tutto ciò che Drake aveva conosciuto di lui faceva bellamente schifo.
Come se non bastasse, anche quella sera aveva deciso di uscire, dove andasse di preciso non si sapeva, ma erano un paio di giorni che verso lo stesso orario usciva di casa, normalmente tornava alla nove e trentacinque, preciso come un orologio svizzero. Hayden gli aveva chiesto dove andasse, che diamine facesse in quei quaranta minuti o poco più, e avevano chiarito, lui le aveva raccontato come stavano le cose nascondendo dei piccoli particolari che preferiva non condividere con nessuno, ma ovviamente lei non poteva saperlo e mai avrebbe dovuto o potuto sapere, era meglio così.
L’unica cosa che Drake e Mark sapevano era che aveva un motivo valido per uscire, la madre e moglie aveva deciso di non rivelare i motivi delle repentine uscite, preferiva che fosse lui stesso a dirli prima o poi.
Ma è da quella sera che esce, e invece di tornare alle nove e trentacinque, non torna.
A volte, se Rebecca lo accompagna, torna a quell’orario e, sotto richiesta di Mark, racconta dove sono stati, che hanno fatto, ma se è solo, se nessuno lo vuole tra i piedi, allora è meglio neanche immaginare che fa e perché ci mette tanto.
Drake però avrebbe molto presto scoperto che il fratello si stava incamminando verso casa con lo sguardo verso le nuvole che coprivano ogni stella, guardava quel cielo che amava con tutto sé stesso, era infinito, stupendo anche se coperto.
Drake lo avrebbe visto barcollare con entrambe le braccia che presagivano qualcosa di negativo: nella sinistra teneva una semplice bottiglia vuota che prima conteneva una qualsiasi bevanda probabilmente proibita a quelli della sua età, era ormai rotta da una parte e se solo avesse stretto di più la mano, essa si sarebbe insanguinata, cosa che l’altro suo braccio, sotto la stoffa del maglioncino, già faceva.
Drake stava per scoprire due dei suoi più oscuri segreti.
Drake doveva solo girare l’angolo per vedere Shane nella più totale debolezza.
 

 
Credo di aver sorpreso tutti, vero? Lo so, nessuno si sarebbe aspettato questo grande salto nel tempo ma a me piace troppo sorprendere la gente. In questo capitolo volevo presentare il personaggio di Drake, non mi sta troppo simpatico, anzi. Però voglio presentarvi meglio altri due personaggi che invece amo, sono Shane e Rebecca, che vi presento meglio in questo video, se siete come me e vi immaginate voi i personaggi nella vostra testolina, allora non guardatelo, non voglio rovinarvi le vostre aspettative! u.u
Ah, e vii giuro su Frank Iero che nel prossimo capitolo comincerete a capire di più, ve lo prometto, il prossimo è un capitolo normale, abbiate ancora un po' di pazienza e tutto quadrerà. Spero che il capitolo vi sia piaciuto quanto il precedente, il prossimo lo caricherò non so quando, non troppo tardi però, aspetterò solo qualche recensione..
Love ya,
Shelby_
 
 

 

 

 

   
 
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