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Autore: Severa Crouch    10/01/2012    3 recensioni
La storia inizia il 1 settembre 1981, un anno decisivo per il mondo della magia. Di li a poco cadrà il Signore Oscuro. La protagonista, Alice Leroux, è una Serpeverde del settimo anno alle prese con i MAGO, con il clima che si respira nella sua casa, ma soprattutto questo è l'anno in cui dovrà affrontare la perdita della sua migliore amica, Lily Evans. Il riavvicinamento al suo vecchio compagno di studi e mentore, Severus Piton, porterà Alice a fare delle scelte che condizioneranno la sua vita, in bilico tra luce e oscurità.
È la mia prima fanfiction, spero che vi piaccia. Non ho modificato la trama della Rowling tutto è esattamente come appare nei libri, se verificate torna tutto. Ho solo lavorato sui punti che Harry Potter non ha vissuto e che non poteva o doveva conoscere. Ho messo What if perchè nei libri la mia Alice non c'è, però potrebbe esserci.
Il primo capitolo introduce Alice e il mondo in cui si muove, necessario per capire bene chi è la protagonista, dal secondo in poi arriveranno personaggi più conosciuti.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'orizzonte degli eventi'
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Capitolo 11 – Domus Dianae

 

Alice quell'anno trascorse poco tempo ad Hogwarts. Su incarico del professor Silente iniziò a viaggiare molto, spesso in incognito; il più delle volte insieme a suo padre, alla ricerca di libri antichi. Grazie alle preziose conoscenze di Monsieur Leroux ed agli ottimi rapporti che questi aveva con i colleghi in giro per il mondo, Alice riuscì a consultare libri che altrimenti le sarebbero stati proibiti, a conoscere tra i più esperti maghi al mondo, depositari di conoscenze millenarie, visitando paesi remoti e sconosciuti.

Le sue ricerche si concentrarono per lo più nel bacino del Mediterraneo: Italia, Egitto, Grecia, Turchia erano i posti che Alice visitava più di frequente, anche se non mancavano incursioni nell'Europa Centrale, in India, nell'Estremo Oriente, finanche in Sud America, presso i discendenti dei maghi Aztechi e Maya.

Alice e François vissero tantissime avventure, lessero moltissimi libri e conversarono amabilmente con molteplici maghi in ogni più remoto angolo del pianeta. Dovettero difendersi dai Vampiri dell'Europa centrale e dagli Spiriti che infestavano i boschi del Giappone.

Tuttavia, ogni volta che tornava in Italia, una parte di Alice si sentiva a casa. In particolare, Torino e Benevento erano le città nelle quali si era sviluppata una fervida tradizione magica, al punto che la presenza dei maghi a Torino e delle streghe a Benevento era tramandata come leggenda anche dai Babbani. Se l'austerità e l'eleganza di Torino solleticava il gusto francese dei Leroux, erano i boschi intorno a Benevento che riservavano gli incontri più incredibili. In quelle valli, coperto da una fitta vegetazione e protetto da incantesimi molto sofisticati, che rendevano il posto Indisegnabile sulle mappe e inavvicinabile dai Babbani, si trovava un villaggio interamente magico, chiamato semplicemente Domus Dianae, perché in quei boschi la dea Diana aveva iniziato a insegnare la stregheria a sua figlia Aradia.

Domus Dianae era il villaggio magico di cui era originaria Demetra Lari, la mamma di Alice. Ritornare nel villaggio di origine della propria madre era come fare un tuffo nel passato, la famiglia Lari era diretta discendente di Aradia e questo riempiva di suggestioni l'ingresso nel villaggio. Alice pensò che il paese non fosse molto più grande di Hogsmeade, anche questo era sorto nei pressi della scuola di magia e stregoneria Vergilium, dedicata al grande poeta latino, che adorava la dea Diana e ne cantava le lodi. La scuola Vergilium era famosa per lo studio dell'Erbologia e delle Pozioni. Del resto, i boschi intorno erano pieni di piante magiche e di creature incredibili, curate dalla comunità magica e tenute lontane dai Babbani. I profumi che si respiravano erano inebrianti, le tracce del Paganesimo avevano lasciato la comunità pacifica, prospera e dedita alle arti, comprese quelle amatorie. Alice sapeva di essere nel posto giusto, se c'era da indagare sull'antico potere dell'Amore, sicuramente gli allievi di Aradia e Diana erano i più esperti in materia.

Alice e François furono ricevuti da Clelia Anguis, preside della scuola Vergilium. Clelia era una strega anziana, con dei lunghi capelli bianchi portati legati in uno chignon. Era stata docente di erbologia e continuava ad onorare la sua passione per le piante magiche adornando il proprio cappello con fiori stagionali. La professoressa Anguis accolse con molto interesse Alice e François, li fece accomodare nel proprio ufficio e fece portare dall'Elfa domestica, Cosetta, un caffè e dei deliziosi biscotti appena sfornati.

“Magari da buoni inglesi preferite del tè, in caso, Cosetta ve lo porta subito”, disse gentilmente la preside. “Grazie, Clelia, cara, sai che adoro il caffè italiano, poi in queste zone si bevono i migliori caffè d'Italia”, disse François con un tono così amabile da far risaltare l'antica conoscenza che c'era tra i due maghi.

Alice era affascinata: vedere suo padre così cordiale, la riportava ai tempi in cui a casa Leroux nel Wiltshire si organizzavano quelle splendide serate conviviali, durante le quali lui e la moglie tenevano conversazioni così interessanti da spingere Alice e le sue sorelle ad origliare appollaiate sulle scale, cercando di non farsi vedere.

“Veniamo a noi, Alice”, disse Clelia con un tono deciso, tipico di chi non ha molto tempo libero, “se stai cercando materiale sull'Amore, sei nel posto giusto. Abbiamo una lunga tradizione, come ben sai, la tua antenata Aradia è nata dall'inganno della madre Diana, è stata frutto del pentimento e dell'amore per lo studio della Magia. L'amore, il rispetto e la giustizia sono valori che permeano la nostra cultura fin nel midollo. Nella biblioteca della scuola troverai tutto il materiale che desideri, anche se scommetto che il vecchio Albus non ti ha mandato fin qui per consultare solo qualche libro, vero?”. Lo sguardo della Professoressa Anguis si era addolcito al pensiero del professor Silente.

“Esatto”, disse Alice impaziente di poter spiegare e forse ricevere la soluzione ai suoi dubbi.

“Sono successe cose terribili da voi in Inghilterra, non invidio per nulla il povero Silente. Dimmi tutto”, la preside aveva uno sguardo serio e molto attento, fece parlare Alice.

“Avrà saputo della caduta del Signore Oscuro. Ancora non pronunciamo il suo nome per paura che qualche fanatico voglia imitarlo, viviamo ancora nella paura che quei tempi orribili possano tornare”, spiegò Alice, cercando di arrivare al punto il prima possibile.

“Ne sono al corrente, quel povero ragazzo che è sopravvissuto ha perso entrambi i genitori”, disse Clelia profondamente dispiaciuta.

Alice guardava la preside nei suoi occhi color nocciola, così vivi da rivelare tutta l'intelligenza e l'acume della mente, nonostante il passare degli anni.

“Esatto, questo è il punto. Il ragazzo è sopravvissuto. La madre del ragazzo si è frapposta tra l'Anatema che uccide scagliato dal Signore Oscuro ed il bambino ancora in fasce, creando un antico sortilegio magico che proteggerà il ragazzo fino alla maggiore età”. “Certo, è chiaro che le cose siano andate così”, ribatté Clelia.

“Adesso, noi sappiamo che il Signore Oscuro non è morto, l'Anatema che uccide gli si è ritorto contro ma non l'ha ucciso”. Al profferire di queste parole, Alice vide gli occhi della Professoressa Anguis spalancarsi per il terrore: “Non è morto?” esclamò con un sospiro. “No”, replicò Alice scuotendo la testa.

“Dovete prestare molta attenzione, allora”, disse Clelia con un filo di voce. Provò a spiegarsi meglio: “Se l'anatema che uccide si è ritorto contro Tu-Sai-Chi e non è morto, allora questo può voler dire una sola cosa. Involontariamente, alla magia positiva dell'amore si è affiancata una magia molto Oscura, terribile e pericolosissima. Il ragazzo sarà in grave pericolo. Albus deve proteggerlo e vegliare su di lui”, concluse con la voce che tremava dalla paura.

Alice chiese: “Magia oscura? Che tipo di magia?”

Clelia era sconvolta, doveva tuttavia avvisare i suoi colleghi dei pericoli a cui sarebbero andati incontro nei prossimi anni: “Della peggior specie. Sai che cos'è un Horcrux?”.

Alice non era certa di aver sentito quella parola prima d'ora, tuttavia le evocava brutti ricordi, i brividi che avvertiva quando era troppo vicina a qualche Incantesimo Oscuro li provò anche questa volta, persino la sua bacchetta ebbe un fremito nella tasca del mantello da viaggio. “Non credo di saperlo di preciso. Non sono mai stata ferrata in nulla che riguardasse la Magia Oscura”, ammise Alice.

“Fai bene, cara”, disse rassicurante Clelia, “Un Horcrux non è altro che un frammento dell'anima di una persona racchiuso in un oggetto. Viene creato da Maghi molto potenti ed Oscuri per vincere la paura della morte. In caso di morte fisica del corpo, l'anima contenuta nell'oggetto può impossessarsi del corpo di colui che entra in contatto con l'oggetto stesso, facendo ritornare in vita colui che lo ha creato. L'oggetto uccide l'anima dell'altra persona e si appropria del corpo: è terribile”.

Alice era terrorizzata, esistevano oggetti che erano talmente pericolosi da uccidere l'anima e rubare il corpo di colui che ne entrava in possesso? Clelia fece un attimo di pausa, bevve un sorso di caffè per farsi forza e proseguì nella sua spiegazione: “Ancora più terrificante è la creazione di un Horcrux. Bisogna commettere un'azione pienamente e radicalmente malvagia, che possa lacerare l'anima del Mago, come un assassinio. Una volta separato, un frammento dell'anima si lega all'oggetto destinato a custodirlo fino al momento opportuno. Bisogna essere disperati per poter strapparsi l'anima e vivere lacerati dentro, perdendo la propria umanità”.

Alice avvertiva la paura dell'Oscurità sempre più intensamente: “Vuol dire che il ragazzo?”. Clelia annuì: “È terribile: non c'erano oggetti a cui si potesse legare quell'anima, il proprietario indebolito dall'Anatema che uccide deve aver lasciato l'anima libera e questa deve essersi legata all'unico essere vivente presente in quella stanza: il ragazzo”

Clelia era vivamente preoccupata: “Gli esiti saranno quanto mai incerti, bisognerà guidare e vegliare su quel ragazzo, ora che il seme dell'Amore materno e quello dell'Oscurità convivono in lui. Potrà essere una battaglia letale per quel poveretto, qualunque sia la sua scelta, sarà costretto a strapparsi una parte della sua anima. Terribile”.

Alice e François si guardarono sbigottiti. Allora era questo che era veramente successo quella notte a Godric's Hollow?

Alice scuoteva la testa frastornata, non riusciva a credere a quanto la preside le aveva appena detto, il pensiero che Tu-Sai-Chi era vivo e nascosto da qualche parte, seppur debole, era terrificante di per sé, adesso sapere che un frammento della sua anima era legato ad un povero bambino innocente, che sarebbe potuto diventare il suo erede, era ancora più terrificante.

Animata da una flebile speranza chiese: “Non è possibile che la protezione di Lily sia così forte da tutelare il ragazzo dall'Oscurità che è stata piantata dentro di lui?”. Clelia guardava fuori dalla finestra del suo studio: “Non lo possiamo sapere, l'Incantesimo della madre era molto forte ed in grado di proteggere il ragazzo dagli attacchi esterni, non posso dire se sia in grado di proteggerlo anche dall'Oscurità che egli cova in sé. Saranno le sue scelte a dirci quale sarà l'esito. L'amore è legato alla libertà e l'Incantesimo dell'Amore materno non può legare la volontà del figlio, non è in grado di proteggerlo da se stesso, dalle sue scelte.”

“Il ragazzo potrebbe decidere di seguire il Signore Oscuro e unirsi a lui?”, chiese Alice, Clelia annnuì silenziosamente e poi aggiunse: “Vegliate sul ragazzo, dì ad Albus di non perderlo d'occhio”.

Alice e François passarono i giorni seguenti nella biblioteca della scuola a consultare diversi libri, Alice continuava a condurre le sue ricerche sulla Magia Antica, mentre il padre era impegnato a cercare materiale per il suo prossimo libro: voleva raccontare la storia della comunità magica di Domus Dianae, fare un omaggio alla sua adorata moglie e dare un messaggio di speranza e di pacificazione al mondo della magia anglosassone. Era possibile vivere in armonia, dedicarsi alle arti magiche e prosperare senza guerre e lotte per il potere. Quando ebbero trovato abbastanza materiale, rientrarono in Inghilterra.

Silente apparve turbato da quanto gli riferì Alice, tuttavia era sempre più convinto della scelta di affidare il ragazzo agli zii Babbani. Era meglio che crescesse lontano dal mondo della magia, che venisse protetto per quanto possibile dalla sua fama, e che affrontasse tutto ciò quando sarebbe stato pronto per essere guidato. Il ragazzo doveva essere guidato verso la luce, lontano dalle tenebre.

   
 
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