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Autore: telesette    13/01/2012    2 recensioni
Cosa sarebbe successo quando Malfoy ha chiamato Hermione "mezzosangue" se, invece di rimanere vittima della sua bacchetta difettosa, Ron fosse riuscito a dare il fatto suo a quell'antipatico ? E cosa succederebbe se, per vendicare l'onore dell'amica offesa, Ron accettasse la sfida di Draco di misurarsi contro un noto mago campione di scacchi ?
Cambiando dunque la celebre scena de "La Camera dei Segreti", ecco quanto ho sempre immaginato che accadesse...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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Proprio il giorno dopo, nella Sala Grande del castello, tutti i ragazzi presenti erano riuniti attorno a Malfoy.
L'arrivo dell'imminente campione di scacchi ad Hogwarts era ormai di dominio pubblico ma, dal momento che anche gli studenti dell'ultimo anno temevano di sfigurare, nessuno sembrava intenzionato a raccogliere pubblicamente la sua sfida.
In quel momento, Harry, Ron ed Hermione entrarono nella stanza. Malfoy li intravide con la coda dell'occhio e, sorridendo malignamente, decise che era giunto il momento buono per gettare l'esca.

- Come vi stavo dicendo - esclamò Draco, fingendo spudoratamente di rivolgersi ai suoi compagni ma con l'occhio ben puntato in direzione di Ron. - E' difficile che qualcuno abbia il coraggio di accettare una simile sfida, figuriamoci poi tra i vigliacchi del Grifondoro...

All'udire quella chiara provocazione, tutti nella sala drizzarono il capo. Un simile commento era intollerabile, per poterci passare tranquillamente sopra. Harry ed Hermione naturalmente lo avrebbero ignorato, ma Ron... Prima ancora che entrambi se ne rendessero conto, l'orgoglioso amico dai capelli rossi si era già avvicinato a Malfoy per rispondere di questa offesa.

- Prova a ripeterlo, Malfoy - fece Ron, sbattendo entrambe le mani con rabbia sul grande tavolo di legno. - Mi piacerebbe sapere qual'è la tua definizione di "vigliacco"...

Malfoy sorrise con soddisfazione.
Fin troppo facile, pensò. Weasley era tanto orgoglioso quanto stupido, per evitare di cadere nella trappola che l'altro gli stava tendendo.

- Molto semplice, Weasley - rispose Draco, calmissimo. - Sinceramente dubito che dei maghi di second'ordine, per giunta aventi a che fare con dei mezzosan...

La mano di Ron afferrò il bavero di Malfoy prima che questi potesse finire di parlare. Tuttavia Harry ed Hermione si affrettarono ad intervenire, onde evitare che l'amico si cacciasse nuovamente nei guai.

- Lasciatemi - ruggì Ron, sentendosi afferrare entrambe le braccia. - Voglio strozzarlo!
- La verità fa male, vero Weasley? - proseguì dunque Malfoy, con palese indifferenza. - Peccato che tu non possa dimostrare che io abbia torto, è veramente triste essere come te, mi fai quasi compassione!

Malgrado lo sforzo congiunto, Harry ed Hermione dovettero faticare non poco per trattenere l'impeto di pura rabbia del compagno. Se non fosse stato per loro, neppure Albus Silente in persona avrebbe potuto muovere un dito per aiutarlo; il padre di Draco, Lucius Malfoy, avrebbe fatto in modo di rovinare lui e tutta la sua famiglia; fortunatamente tale pensiero attraversò la mente del ragazzo, riuscendo quantomeno ad acquietarlo.

- Facciamo così, Weasley - proseguì dunque Draco, giungendo subito al punto. - Ti propongo un modo per risolvere la questione, che ne dici ?

Facendo intendere ai due amici di essere di nuovo calmo, Ron si liberò della loro stretta con uno strattone e fissò Draco negli occhi.

- Sentiamo - rispose.
- E' semplice: sei un abile giocatore di scacchi, almeno così dicono; raccogli ufficialmente la sfida del campione mondiale Krumnick e sconfiggilo... Se ci riesci, ovviamente!
- Che cosa c'entra questo con noi ?!?

Nella sua ingenuità, Ron non comprendeva ancora le vere intenzioni di Malfoy. Tuttavia non era così stupido da non capire che quell'odioso biondino ossigenato aveva in mente qualcosa.

- Il rispetto bisogna guadagnarselo, Weasley - sottolineò Malfoy, con un sorriso mellifluo dipinto sulle labbra. - Se veramente sei bravo come dici di essere, non dovrebbe essere un problema per te questa sfida... Anzi, mettiamola in questo modo: se accetti di sfidare Krumnick e vinci, io sono pronto a rimangiarmi tutto quello che ho detto!
- E se invece dovessi perdere?

Malfoy si alzò in piedi, guardandolo dall'alto in basso, con evidente senso di superiorità.

- Voglio che tu - sussurrò. - Ti inginocchi davanti a me!
- Ora basta, Malfoy - intervenne Harry spazientito.
- Non ti intromettere, Potter - ribatté il biondino. - Allora Weasley, accetti le mie condizioni o te la fai sotto dalla paura?

L'esca era ormai gettata, si trattava solo di aspettare ancora qualche istante perché il pesce abboccasse.
I pugni stesi lungo i fianchi e con le labbra strette, Ronald stava fremendo di collera. Ovviamente sapeva benissimo che, per quanto fosse abile in quel gioco, era praticamente impossibile per lui competere con un campione mondiale del livello di Krumnick. Era una sfida persa in partenza, su questo non c'era dubbio, ma era anche vero che Malfoy lo aveva messo con le spalle al muro: accettando la sfida, Malfoy lo avrebbe umiliato davanti a tutti; rifiutandola invece, non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio. D'altronde, in caso di vittoria, Malfoy si sarebbe dovuto rimangiare tutte le sue parole ( non solo su di lui, ma anche su Hermione ).
Si trattava di una questione di puro orgoglio, oppure di incoscienza, ma non poteva tirarsi indietro...
Non poteva assolutamente farlo!

- D'accordo - rispose Ron in un soffio. - Accetto!

Sia Harry che Hermione non riuscivano a credere alle proprie orecchie.
La Sala Grande si riempì di risatine sarcastiche e di mormorii, molti guardarono all'indirizzo di Ronald come se fosse matto, mentre Malfoy sorrideva soddisfatto. La prima parte della sua vendetta procedeva come previsto: dopo una simile umiliazione, per giunta davanti a migliaia di persone, Weasley avrebbe finito per strisciare ai suoi piedi come un verme. Solo la Coppa delle Case o la sconfitta di Potter avrebbero potuto dargli una gioia maggiore di quella.

- Salutiamo con un applauso il campione di scacchi di Hogwarts - esclamò Malfoy, indicando Weasley con il palmo della mano aperta. - Speriamo che almeno lui non rida... Perché Krumnick non smetterà più di farlo, quando lo saprà!

Lo sghignazzare sommesso si tramutò dunque in una risata corale.
Ron affondò le unghie in entrambi i pugni, fin quasi a farli sanguinare, e si allontanò dalla stanza per non essere più costretto a sopportare oltre.

- Ron, aspetta!

Correndogli dietro, Harry ed Hermione lo seguirono lungo il corridoio e, una volta sulla scalinata che conduceva ai piani superiori, lo presero da parte per cercare di farlo ragionare.

- Ron, sei impazzito o cosa - fece Hermione, sgranando tanto d'occhi. - Ti rendi conto di quello che hai detto ?!?

Ronald Weasley si fermò di scatto e si voltò rabbiosamente.

- E secondo voi che potevo fare, eh... Avevo forse scelta?
- Potevi evitare di rispondere alla sua provocazione, tanto per cominciare - fece notare lei, impietosa come al solito. - Se avessi tenuto le mani a posto, invece di saltargli addosso così stupidamente, ora non ti troveresti in questa situazione...
- Mi stai dando dello "stupido", per caso?
- Calmati Ron, per favore - intervenì dunque Harry.

Ron lo ignorò e, ricambiando l'evidente rimprovero di Hermione con uno sguardo infastidito, si accinse a risponderle a tono per la prima volta.

- Di' un po', che ti dice il cervello? - rintuzzò allora la ragazza, proseguendo nella sua ramanzina. - Pensi di avere qualche possibilità contro un campione di livello mondiale? Lo sai che Krumnick vanta ottantaseimiladuecento vittorie nella sua carriera?
- Ottantaseimiladuecentodiciotto - precisò Ron. - E sì, lo so perfettamente... E con questo?
- Con questo... Con questo ?!? Ron, non hai la benché minima speranza di vincere contro di lui, e Malfoy ha...
- Hermione, piantala - sbraitò Ron, facendo impallidire dallo stupore sia lei che Harry. - Lo so benissimo cosa ha detto: mi ha dato del vigliacco, e non solo a me; ha offeso il nome dei Grifondoro e ci ha insultato non so quante volte... Ho un'occasione per fargliele rimangiare tutte e la prendo!
- Ma allora sei veramente stupido - si lasciò sfuggire Hermione con veemenza. - Alla fine della partita, Draco ti costringerà ad inginocchiarti davanti a lui; come puoi essere così stupido da non capire?
- Sei tu che non capisci niente - sottolineò Ron, troncando di fatto la discussione. - Niente!

Così dicendo, Ron corse su per le scale, lasciando i due amici incapaci di proferire alcunché.
Evidentemente nessuno di loro poteva comprendere cosa stesse provando lui in quel momento. L'orgoglio era quanto una persona semplice e appassionata come lui avesse di più caro al mondo. Se per Harry ed Hermione si trattava di una sfida persa in partenza, per Ron era molto di più: non era la pretesa di potersi battere alla pari con un campione come Krumnick, bensì il desiderio di prendersi la sua tanto sospirata rivincita contro Malfoy.
Il modo in cui quello spocchioso arrogante aveva insultato Hermione, chiamandola "mezzosangue" appunto, gli bruciava dentro come un fuoco acceso...
Ma probabilmente questo lei non lo avrebbe mai capito.

( continua )

NOTE: "Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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