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Autore: Tactolien    16/01/2012    3 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Se posso chiederlo, Lady Raftela, come mai una donna sola e così giovane vorrebbe adottare i nostri bambini?- chiese il Supremo Officiante, Pam, una donna di mezz'età piuttosto in carne, con addosso la tunica dei Fratelli della Folgore.

Davanti a lei, seduta su una semplice sedia di legno... stava una donna ben vestita, di neanche venticinque anni, con lunghi capelli biondi intrecciati, orecchie nascoste, gli occhi viola e l'ingenua aria speranzosa.

Sospirò melodrammatica.

- Vede, il fatto è questo... Mi sento talmente sola da quando mio marito... Taku... non c'è più. Ci siamo sposati presto, ma lui è morto poco dopo- singhiozzò, nascondendo il viso sotto false lacrime.

- Quante volte abbiamo parlato avere dei bambini. Ho pregato spesso Thenaar, affinchè facesse sparire il mio dolore, ma questo non succede finchè non ho bambini intorno-.

L'Elfa cercò di trattenere un sorriso divertito. Era la prima volta che recitava in quel modo. Le storie raccontate a Joshwa non erano niente al confronto, ed era difficile controllarsi.

"No" pensò "Non è ancora il momento di ridere".

Si guardò intorno come per accertarsi che in quell'ufficio non vi fosse nessun altro.

Era una fortuna che quel giorno Dalia non fosse presente al Tempio. Non poteva permettersi di farsi riconoscere. Per questo aveva persino cambiato il colore dei capelli: da castani a biondi, non sembrava più nemmeno la stessa persona.

- Ad ogni modo... possiamo procedere con questa adozione? E' così emozionante-.

Sorridendo, il Supremo Officiante fece chiamare tre bambini: due maschi e una femminuccia.

 

- Ah!!!- esclamarono due dei tre orfanelli, correndo a raccogliere le loro poche cose, quando ebbero la bella notizia.

- Scommetto che la mamma è bella e gentile! E che il papà è grande e forte- squittì Ally, la più piccola: cinque anni. Una biondina dalle lunghe trecce che le scendevano sulle spalle, e gli occhi azzurri.

- Per me potrebbero anche essere due rospi, purchè ci tirino fuori da queste quattro mura, vero, Morgan?- aggiunse Eron, il fratello di mezzo: otto anni. Corti capelli rossi costantemente spettinati, occhi verdi decorati da fitte lentiggini e l'aria da birbante.

- Speriamo- borbottò invece il maggiore. Molto alto e maturo per la sua età, capelli neri e occhi castani.

- Che ti prende, fratellone?-

- Niente. E' solo che...-.

Nonostante avesse solo nove anni, Morgan non aveva mai preso in considerazione l'idea di essere adottato. Da quando i suoi veri genitori erano morti per mano del Morbo portato dagli Elfi, la sua vita si era interamente svolta all'insegna del Tempio, insieme ai Fratelli della Folgore e a tutti gli altri bambini, e l'idea di lasciarli lo entusiasmava e lo ripugnava al tempo stesso.

Che strana sensazione.

Guardò gli altri due.

Sorrise. Bè... almeno ci sarebbero stati Eron e Ally con lui.

Non erano veramente fratelli, ma avevano condiviso molto insieme, ed erano finiti per diventarlo a tutti gli effetti. Molto più che con gli altri bambini dello spizio.

Come lui, avevano vissuto nel Tempio di Thenaar da che avevano memoria, e i ricordi della loro vita fuori erano ormai già sbiaditi del tutto.

Data la sua giovane età, Ally non aveva nessuna idea di chi fosse o da dove venisse, si diceva solo che fosse stata ritrovata dentro una cesta davanti all'entrata del Tempio.

Eron, invece, ricordava solo il continuo ubriacarsi del padre, e le grida esasperate della madre.

Morgan, invece... era un Pietoso. Uno scampato al Morbo, con indelebili macchie nere che gli segnavano il corpo. Lui cercava di coprirsele il più possibile, ma quelle poche su viso e collo erano sempre visibili. Ancora adesso molta gente non faceva altro che guardarlo strano, rifiutandosi addirittura di toccarlo come fosse ancora infetto.

Poi erano stati accolti dai Fratelli della Folgore, e ora finalmente avrebbero avuto una vera casa loro.

Entrarono nell'ufficio del Supremo Officiante... e si bloccarono di colpo.

Una strana donna che li guardava in modo non troppo gentile, si avvicinò di qualche passo. Era giovane e molto bella, ma con un che di inquietante.

- Bambini, voglio presentarvi Lady Raftela- li raggiunse Pam.

- Lei vi adotterà. E' una nobile di Nuova Enawar-.

A quella vista, Eron, serio come non mai, quasi fece per voltarsi e tornare nella sua stanza, ma Morgan lo trattenne per un braccio. Ally invece... superato lo shok iniziale... corse subito ad abbracciarla, stringendole le gambe.

Una nuova mamma, che bello!!.

- Ma che...!- fece quella, completamente colta alla sprovvista.

- Piacere, signorina. Io sono Morgan. Lui è Eron, e lei è Ally-.

Lei non perse tempo con le presentazioni, si scrollò la bambina via di dosso e arrivò subito al dunque.

- Bene, ragazzi. Possiamo andare-.

 

Si erano allontanati di un bel pezzo dal Tempio, quando si ritrovarono davanti a uno strano drago nero-blu, rimasto ad aspettarli alla larga dal centro abitato.

- Argh! Che cos'è!?- esclamò spaventata la bambina, aggrappandosi al fratello maggiore.

Raftela sorrise.

- Vi presento Fafnir. D'ora in poi viaggeremo con lui-

- Wow!- si entusiasmò invece Eron. Gli era già capitato di vedere altri draghi in passato, ma mai da così vicino e men che mai draghi neri e blu.

Aveva sentito da qualche parte che erano fuorilegge dai tempi della caduta di Re Dohor.

Fu un volo piuttosto insolito: Ally non smise un attimo di stringere la schiena della nuova mamma, serrando gli occhi per non guardare, mentre Eron non faceva altro che sporgersi verso il basso, rischiando pure di cadere. Per fortuna che c'era Morgan a sorvegliarlo, perchè la donna non sembrava interessarsi a loro più di tanto.

- Eccoci arrivati. Casa dolce casa- disse la Maga, una volta smontata dalla groppa dell'animale.

- E così... questa è la tua casa?- la guardò Morgan, vagamente impressionato.

La casa -o il palazzo- non era altro che un'ampia e inquietante costruzione di cristallo nero, ricavata dai miliardi e miliardi di frammenti e pagliuzze, appartenenti all'antica Rocca del Tiranno, sparse per tutta la Grande Terra.

Raftela aveva usato la sua magia per richiamarle a raccolta, in modo che si unissero, facendo blocco unico.

Varcarono la porta d'ingresso.

L'interno invece era completamente diverso. Lumino e spazioso, fatto di legno e pietra bianca che chissà da dove veniva.

- Bentornata, mia Signora- li accolse Taniro, seguito da qualche altro Fammin, curioso di vedere i piccoli ospiti.

Quelli si strinsero tra loro.

Fammin. Veri Fammin con ispido manto rossiccio, mani e piedi uguali, e la bocca piena di zanne. Era la prima volta che li vedevano, e gli adulti che ne parlavano dicevano che quella era una razza immonda che andava sterminata dal primo all'ultimo.

- Sia ben chiaro...- parlò improvvisamente la donna, mentre percorrevano alcuni corridoi - Io non sono abituata alla presenza dei bambini, perciò vi darò subito alcune regole. Regola numero uno: voi non dovete toccare assolutamente niente!-

- Mmm... E il pavimento?- fece Morgan in uno sbalzo d'impertinenza.

- Sì, potete toccare il pavimento-

- E l'aria?-.

Solo l'occhiataccia che ricevette in seguito riuscì a rimetterlo in riga.

- Bene. Regola numero due: non dovete disturbarmi mentre lavoro. Regola numero tre: non dovete piangere, o lamentarvi, o ridere, sghignazzare, starnutire, o fare ruttini e puzzettine. Quindi niente, niente, niente, rumori molesti. Sono stata chiara?-

- Questo vale come molesto?- chiese ingenuamente Ally, cominciando a far schioccare ritmicamente la lingua.

Raftela fu veloce a farla smettere - Molto-.

 

- Ecco, voi dormirete qui- riprese la Maga, aprendo una vecchia porta dalla serratura arrugginita.

- Qui?- chiese Morgan.

Era una stanza molto comune, non tanto grande, e puzzolente di chiuso e muffa, con qualche scaffale vuoto, le pareti spoglie e tre letti dismessi.

I due maschietti la guardarono vagamente disgustati. Quasi quasi era meglio lo spizio del Tempio.

Ally, invece, la più entusiasta della situazione... corse subito sul letto centrale, cominciando a saltaci sopra.

- Vuoi giocare con noi?-

- No- fu la risposta secca della nuova mamma - Io ora ho da fare, perciò statevene buoni qui e non muovetevi-

- E che facciamo qui da soli?- chiese Eron.

- Quello che volete, purchè non usciate da questa stanza- e se ne andò quasi sbattendo la porta.

I tre bambini rimasero fermi in silenzio a guardarsi sbigottiti tra loro, prima di riprendersi dalla reazione.

- Non vi preoccupate, ragazzi- disse infine Morgan, senza troppa convinzione - Vedrete che tutto andrà bene. Saremo molto felici qui-.

Raftela percorse i corridoi con passo veloce e irritato.

"Bambini. Io odio i bambini. Prima riesco a recuperare il Talismano meglio sarà".


 

 
  
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