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Autore: Valdec    01/09/2006    0 recensioni
Ho deciso di cambiare il commento: un viaggio, 5 amici, tanti guai e scoperte; mi raccomando leggete e se vi piace anche un pochino lasciate una recensione, anche negativa!!!
Genere: Generale, Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel tardo pomeriggio furono nuovamente a casa di Nicola, il moro aprì il cancello automatico – siamo ancora qui – pensò sconsolato; -, - Dio non sono per niente stanca, sembra che sia durato solo un giorno questo viaggio – ridacchiò Martina, - mia cara se non sai fare battute decenti tenta almeno di star zitta – risposta acida da parte di Sonia. Nel veder aprirsi il cancello ed entrare la macchina, i parenti e i genitori di Nicola, seduti in cortile pensarono subito alla peggior ipotesi, suo padre si affrettò verso di loro – oh mio Dio, Nicola, non avrete ucciso quella ragazza chiacchierona di cui tanto parli? – nel sentirsi tirata in causa, Sonia si gettò verso Martina, per potersi sporgere da finestrino – salve signor Peppe, no, non si preoccupi, mi hanno minacciata, ma non ancora uccisa -, sul volto di Nicola nacque un sorrisino. Dopo aver scaricato le innumerevoli valigie, spiegarono tutto ai rispettivi genitori e si diedero appuntamento per il giorno dopo, una notte di riposo avrebbe senza dubbio portato buone idee. Come previsto la mattina seguente si incontrarono in uno dei bar della città, Nicola, il pianificatore, espose i compiti del giorno – io devo assolutamente andare a Siderno dal concessionario per far riparare la macchina, qualcuno deve andare all’agenzia di viaggi per riuscire a farci rimborsare della notte che non trascorreremo lì e qualcun altro deve andare a fare la spesa per il viaggio, perché se tutto va bene noi partiamo questa sera alle nove, - Lo guardarono tutti un po’ stupiti, ma la voglia di partire era comune in tutti, Martina parlò per prima – mi sembra un’ottima idea, si, io andrò all’agenzia, vediamo di riguadagnare qualcosa -, - io vengo con te – aggiunse Luciana; - bene – Nicola fu felice della reazione degli amici – Riccardo, tu potresti andare a fare la spesa -, - certo, non ci sono problemi –, Sonia si rese conto di non aver alcun compito, in fondo la cosa era positiva. avrebbe potuto dormire tutto il giorno, con questo pensiero salutò gli amici che si erano avviati verso i rispettivi motorini per adempiere ai propri compiti, e anche lei andò verso il suo magnifico Liberty azzurro, ma – Sonia dove credi di andare? – chiese sorridendo il moretto, la ragazza si girò con l’aria di quella sbadata – oh, io vado a casa, dove vuoi che vada? – il ragazzo, però non era certo intenzionato ad affrontare un ulteriore ora di macchina da solo – cara tu vieni con me all’officina – Sonia spalancò gli occhi – ma…sono stanca e c’è il rischio che quel camion che tu chiami macchina ci lasci a piedi per strada e … -, Nicola intervenne – non c’è scusa che tenga, sali in macchina e non fare tante storie – la ragazza anche se non proprio felice fu costretta a seguirlo. – capisce quindi che noi abbiamo intenzione di partire, pur di perdere solo una sera partiremmo pure di notte, ma deve comprendere e far comprendere lì che non è dipeso da noi, l’esser dovuti tornare a casa – nel frattempo Martina, spalleggiata da Luciana, tentava di far capire ad una remissiva impiegata dell’agenzia di viaggi il motivo per il quale avrebbero dovuto far slittare una notte o quantomeno farsi rimborsare, la risposta questa volta fu abbastanza positiva – si capisco, chiamerò l’hotel a Lucerna e vedrò di fare il possibile, ci vediamo questa sera – le due salutarono educatamente, per poi maledire per strada l’ottusa impiegata. Anche Riccardo si stava dando da fare, infondo si sentiva ancora colpevole, anche se non intenzionalmente la colpa era tutta sua, tentò di comprare l’intero iper-mercato per farsi perdonare. Il viaggio in macchina, intanto, proseguiva più o meno tranquillamente – Nicola ma di questo passo non arriviamo nemmeno a Natale - - Sonia chiudi quella boccaccia per una volta, non posso rischiare che si rompa del tutto il tubo, ma che ti spiego tu conosci solo il tubo che non capisci – la ragazza lo guardò confusa – scusa non ti seguo – Nicola alzò gli occhi al cielo – sveglia, voglio dire che tu non capisci mai un tubo - - mamma mia come sei complicato nel parlare – ancora una volta dall’inizio di quel supplizio Nicola si pentì di non averla lasciata a casa – Sonia, quando arriviamo dal concessionario vedi di star zitta e fai parlare me – La riccia, offesa, si girò verso il finestrino e non gli rivolse la parola fino all’arrivo. Per consolarsi delle sfortuite vicende, Martina e Luciana andarono da Cesare, il gelataio più famoso della città, e comprarono una brioche con gelato ciascuna – fossimo state a Como questa non l’avremmo certo mangiata – disse estasiata Luciana, Martina si limitò ad annuire, troppo impegnata a gustare quella goduria. Intanto gli altri due amici erano arrivati in officina, appena arrivati furono accolti dal proprietario, Nicola guardò Sonia come a dirle “guai a te se parli”, la ragazza capì al volo il significato e… - signor Abate è una questione di massima urgenza, perciò le saremmo più che grati se lei chiamasse all’ordine tutti i suoi meccanici nullafacenti e li mettesse a lavorare per rimediare al danno che voi stessi…- avrebbe continuato dicendo “ che voi stessi avete commesso” ma Nicola riuscì in tempo ad attirarla a sé per la vita e farla star zitta, - signor Abate, la scusi, quello che la mia amica voleva dire, è che la situazione non è delle migliori e abbiamo bisogno del suo aiuto - . Verso ora di pranzo Riccardo aveva finito di fare la spesa e il problema alla macchina era risolto, sulla via del ritorno – Sonia chiama a Martina e dille che qui è tutto a posto – la riccia anche se ancora un po’ risentita per il comportamento dell’amico preferì fare quello che le era stato detto, tirò dallo zaino il suo caro nokia 6600 e telefonò – pronto – risuonò la voce annoiata di Martina, - Marti sono io, qui è tutto risolto, hanno riparato il guasto e adesso stiamo tornando a casa -, - bene, noi attendiamo la risposta dell’agenzia, voi due state bene, non vi siete scannati giusto? – Sonia guardò per un attimo il bel viso dell’amico – no, siamo entrambi sani e salvi, senti ci vediamo verso le 3? - - si va bene, ci vediamo da me, ciao- - ciao -. Questa volta sembrava proprio che la fortuna girasse dalla loro parte, l’unico punto interrogativo era quello legato alla prenotazione, ma i ragazzi erano ottimisti a riguardo. Il primo ad arrivare da Martina fu Ricky, che portò con lui tutte le cibarie che aveva acquistato, in modo tale che le ragazze preparassero i panini; dopo arrivarono anche Sonia e Nicola, infine Luciana – ragazzi direi che sarebbe meglio eliminare il pernottamento a Como, perché perderemmo troppe notti – l’idea fu della padrona di casa e tutti si ritrovarono d’accordo, - certo sempre se Nicola ce la fa a guidare fino a Lucerna – buttò lì con aria di sfida Sonia -, intervenne anche Riccardo – ma non c’è problema gli possiamo dare il cambio anche noi, abbiamo tutti la patente vi ricordo – Nicola guardò i suoi amici e stizzito rispose – la mia macchina non la tocca nessuno, io non ho alcun problema a guidare - - sicuro? L’ultima volta ti ho visto un po’ affaticato – rincarò la dose Sonia – sappi che prima o poi ti ucciderò e sarà per me la più grande liberazione -, tutti si misero a ridere, solitamente Nicola non perdeva mai la pazienza, ma la riccia aveva una dote innata a provocare in tutti istinti violenti. Il pomeriggio lo trascorsero ridendo e scherzando e tentando invano di riposare un po’, in previsione della dura nottata che avrebbero dovuto affrontare; verso le sette e trenta Martina andò speranzosa, all’agenzia; una mezz’ora dopo fu di ritorno, i ragazzi erano tutti da Nicola ad aspettarla, lei posteggiò il motorino, poi tristemente – ragazzi, niente rimborso spese, abbiamo perso una notte e possiamo rimanere solo tre notti perché poi è tutto prenotato – gli amici in un istante persero ogni speranza, Martina continuò – ragazzi, scherzavo – tutti alzarono la testa – mi hanno rimborsato la notte, però è vero che possiamo stare solo tre notti, ma non è un problema – Sonia scoppiò a ridere per la gioia, seguita dagli altri – non sono scherzi da fare questi – disse Riccardo, chiaramente contentissimo.
  
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