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Autore: Diamante Narcissa Uchiha    17/01/2012    4 recensioni
Nessuno pensa che un giorno qualsiasi, tutta la vita che hai vissuto fino ad adesso sia cambiata così, senza neanche un motivo logico, per amore.
Nell'amore non c'è logica, solo istinto e sensazioni.
La mia vita è cambiata per quello, senza neanche accorgermene mi ero innamorato. Un solo nome, una sola anima, un unico e puro cuore, tutto questo mi fece impazzire, ma mi fece anche conoscere due delle persone più meravigliose di tutto il mondo, anzi di tutto l'universo.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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- Questa storia fa parte della serie 'Diamante’s…'
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- 4 -
- La Teacher -

Tornati ormai in classe da circa un quarto d’ora, stavamo aspettando la professoressa d’inglese, che a quanto avevo sentito, aveva l’abitudine di farsi attendere ogni volta.
Io e Dia stavamo giocando al consueto tris, mentre gli altri facevano casino, parlando tra loro. L’unico che sviava al caos, apparte noi, era Aro che era intento a leggere un libro al quanto voluminoso.
 Così, lo feci notare alla mia amica; alla quale, come a me, venne l’idea di inserirlo in un qualche discorso.
 Mi girai perciò verso di lui, gli toccai il braccio e, dopo quel contatto, abbassò il libro e posò il suo sguardo su di me.
-Sì? C’è qualcosa che non va?- mi chiese.
 Non riuscii a rispondere perché m’incantai a guardare i suoi occhi e rimasi li, come un fesso, con la bocca aperta, a fissarlo, tanto che appena cercai di spiccicare parola, una specie di cappellaio matto al femminile, con borse su borse, sbatte contro la porta, causando un rumore terribile. Io mi girai subito e tolsi così la mano dal braccio di Aro, mentre gli altri tornarono i loro posti. La classe era piombata così nel silenzio e tutti noi, compreso Aro, stavamo guardando interrogativi quella scena.
- Ehm, Sorry guys!!! Sono andata a fare un po’ di Shopping con delle amiche, e ho perso la cognizione del tempo! Sorry again!- disse quella che capii essere la nostra professoressa, andando a mettere giù le borse accanto alla cattedra e stravaccandosi sulla sedia.
Sorpreso al quanto da quel comportamento, mi avvicinai a Dia, per chiedere conferma.
-Dia, scusa; ma sarebbe davvero quella la nostra professoressa?-
-Bè, ecco… sì!!!- mi disse tra il divertito e l’imbarazzato.
-Stai tranquillo Dany! Non è pazza! O almeno non in modo negativo! E’ solo un po’……bè, strana!- disse poi alzando le spalle vedendo la mia espressione perplessa.
Mi misi così ad osservarla, il cappello stravagante che portava, nascondeva dei capelli corti rossi che si dirigevano da tutte le parti. Aveva gli occhi color acquamarina incorniciati da un paio di occhiali a farfalla beige e viola con dei cordini fioriti che pendevano dai lati.
Dopo poco che la osservavo, si risistemò meglio sulla sedia e iniziò a sfogliare il registro.
-Ooooohhhhh, I have a new student in my class! Dunque, Daniel Ravier. Ravier? Sei per caso il figlio di Clorinda Juliet?- disse tenendo sempre lo sguardo sul registro.
-Ecco, si professoressa- le risposi un po’ impacciato.
-Davvero? Sai, io conosco personalmente tua madre! Eravamo insieme alle elementari, quando io ancora abitavo in Francia! Mi chiamo Alice Strange; tua madre ti ha mai parlato di me?- mi chiese puntando, sta volta, il suo sguardo nel mio.
-Ecco, io non ricordo! No, non credo. Mi dispiace!- le risposi.
-Oh! Capisco! Comunque, mi fa molto piacere avere il figlio di quella che ho sempre considerato la mia migliore amica, in classe!- mi rispose lei infine, sfoggiando un grande sorriso.
Io, imbarazzato a morte da quella scena, volevo sciogliermi sotto al banco e così risposi solamente con
-Ehm, sono… contento che le faccia piacere!- e dopo quello non mi rivolse più la parole, probabilmente perché aveva notato il mio imbarazzo.
 Dia intanto, rideva sotto i baffi e io, notandola e infastidito dal suo comportamento, le diedi una gomitata che mi fece beccare un’occhiata glaciale. Così, ci mettemmo tranquilli, in attesa che la professoressa incominciasse la sua lezione.

*_*_*_*_*-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_*_*_*_*_*

Finalmente anche queste due ore d’inglese erano finite, tra risate e cose “serie”, che scoppiavano praticamente ogni cinque minuti.
 Dopo che fu suonata l’ultima campanella del giorno, uscimmo tutti, chi in attesa dei genitori e chi subito “fuggiva” sul proprio motorino oppure sulla propria auto.
 Io e Dia, nell’attesa ci sedemmo sul tavolo dove avevamo trascorso la ricreazione e cominciammo a commentare quelle ultime ore.
Poco dopo arrivo mia madre così, salutai Dia, salii in macchina e buttai lo zaino tracolla sui sedili posteriori.
Ci fu silenzio finche mia madre non avviò la ormai solita converszione.
- Allora Dan, com’è andata oggi?-
-Bene direi!-
-Ho visto che stavi parlando con quella ragazza! E’ carina! Come si chiama?- chiese curiosa.
-Si chiama Diamante Uchiha, è una dei nostri capoclasse.-
-Capisco! Ti è simpatica a quanto pare!-
-Sì devo ammettere di sì! Alla seconda ora, invece di farmi fare il giro della scuola, mi ha portato in un posto che lei chiama “ Il Balcone Del Mattino”. E’ un posto straordinario mamma, dovresti vederlo! E’ pieno di fiori, proprio come piace a te!-
-Davvero? E come mai ti ha portato in quel posto?- aveva un espressione perplessa.
-Ha detto che lei ci porta solo i tipi interessanti!-
-Quindi ti trova in…teressante? Daniel, c’è qualcosa che devo sapere?- chiese rivolgendomi uno sguardo indagatore.
Capii subito cosa intendesse. Anche a me, in fondo in fondo, mi suonava ancora strana tutta quella faccenda! Ma lei era fantastica e non mi sembrava per niente una ragazza con secondi fini.
-Maammmaaa!- urlai indignato -Non è come credi tu! A lei piace un altro! Mi ha portato lì perché voleva diventare mia amica e come hai potuto vedere, c’è riuscita!-
-Aaaahhh, ok! Se lo dici tu! E chi sarebbe questo “altro” se posso saperlo?-
-Oh, bè, è un nostro compagno di classe. Si chiama Aro Di Leone ed lui è l’altro capoclasse. Si conosco da quando sono bambini; vengono dalla stessa cittadina!-
-Aaahhh! Capito! E com’è questo Aro?- mia madre a volte diventava fin troppo curiosa.
-Bè, citando le stesse parole che ha pronunciato Dia, “Aro è perfetto! E’ alto, magro, ha la pelle che sembra di porcellana, un paio di splendidi occhi onice e dei capelli fantastici che tiene in quell’altrettanto fantastica pettinatura. E’ intelligente, simpatico, impeccabile in ogni occasione. Eh sì, Aro è proprio il ragazzo perfetto che chiunque desidererebbe”.- Le dissi cercando di imitare la voce della mia amica.
Mia madre, dopo questa descrizione, fece una faccia perplessa. Non si aspettava, probabilmente, una cosa così… esaltata.
-Wooow!!! E’ proprio cotta quella ragazza!- detto questo ci scambiammo uno sguardo d’intesa e incominciammo a ridere.
Finito di ridere mi venne in mente una cosa.
-Mamma, scusami, tu conosci per caso una certa…Alice? Alice Strange?-
-Eehmm, ah sììì, Alice! Eravamo nella stessa classe alle elementari! Ma tu come fai a conoscerla?-
-Bè, devi sapere che è la nostra professoressa d’inglese-
-Ma dai!!!!! Sul serio? Ma pensa! E da tantissimo tempo che non la vedo! Che coincidenza! E com’è? Ti piace?-
-Sì dai! E’ solo un po’…… ecco, strana!-
-Oh, bè, lo era anche da bambina! Immagino fosse vestita in modo molto “sobrio”!-
-Oooohhhh!!!! Allora, oggi aveva un paio dei jeans a zampa da elefante, verde scuro con delle pezze con fantasie scozzesi qua e la. Poi aveva una maglia bianca a maniche lunghe con delle margherite enormi e con sopra un gillette in jeans con i bordi rovinati color azzurro, una spilla d’oro a forma di chiave con delle pietre azzurre e un paio di occhiali a farfalla con delle cordine fiorite ai lati. Poi aveva dei sandali rialzati sia davanti che dietro color marrone, dei calzini fuczia, aveva le mani fasciate tipo Johnny Depp in Alice In Wonderland ed inoltre portava lo stesso cappello!-
-Ahahahahaha!!!! Oh mio Dio! Ahahahaha!!E’ anche peggio di quanto mi aspettassi! Ahahahaha!!! E’ davvero fantastica!-
Finita così la discussione arrivammo a casa qualche minuto dopo.
 Presi il mio zaino, scesi dall’auto ed entrai in casa.
 Mia madre aveva comprato una villa bianca a due piani a qualche kilometro di distanza dal centro.
 L’interno era arredato in stile moderno con tavoli di vetro e mobili in metallo. Anche la  cucina era super moderna, con gli sportelli della dispensa, la penisola, le sedie e gli sgabelli color cioccolato. Avevamo anche un soggiorno con un caminetto, un bagno con l’idromassaggio e altri due molto semplici e sei camere da letto. I pavimenti erano tutti in marmo al piano inferiore, nel corridoio e nei due bagni del piano di sopra, mentre nelle camere c’era il barquet.
 Dopo essere entrato, comunque, andai in camera mia al piano di sopra, buttai lo zaino vicino al letto e mi cambiai mettendomi comodo con il pigiama. Mi stesi sul letto e mi addormentai.

*_*_*_*_*-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_*_*_*_*_*

 Erano ormai passate tre ore da quando mi ero addormentato e a svegliarmi furono delle risate provenienti dal piano inferiore.
 Cosi mi alzai, mi misi le mie pantofole a forma di muso di cane, andai in bagno per sciacquarmi il viso e scesi di sotto.
 Quando arrivai quasi alla fine delle scale, sentii distintamente la voce della nostra ospite e mi risulto stranamente familiare.
 Mia madre non conosceva ancora nessuno di qui tranne che…
 Così, ancora più incuriosito, mi diressi, a sinistra, verso il soggiorno.
 Appena fui sulla soglia la voce di mia madre mi raggiunse.
-Ehi amore! Ben svegliato guarda chi ci è venuta a trovare!-
Dalla posizione in cui mi trovavo, l’unica cosa che si intravedeva dalla spalliera del divano erano dei ciuffi rossi.
L’ospite si alzo e finalmente potei vedere chi fosse.
Era la mia nuovo prof di inglese. A quanto pare era riuscita a scoprire dove abitavamo ed era venuta per rivedere mia madre.
-Ciao Daniel, posso chiamarti Daniel vero?- io scossi la testa in segno di assenso.
-Dan, vieni a sederti!- mi disse mia madre – Stiamo prendendo un thè! Ti va?-
-Uhm, sì, va bene!- Così dicendo mi avvicinai alla poltrona accanto a quella di mia madre e mi ci sedetti. Mia mamma mi passo una tazza e iniziai a berne un po’.
-Sai una cosa, non sono venuta qui solo per vederti, Clorinda! A dir la verità sono venuta per chiederti un favore! Ora che sei qui a disposizione!-
-Bè, sì, chiedimi pure!-
-Ecco vedi, io…-


Dia's Time
Dunque non so assolutamente come sia uscito!
Non ho avuto molto tempo in questi giorni e quindi mi sono ridotta alle nove di sera a scrivere.
Spero di non aver scritto un capitolo orrendo.
Comunque quì si scopre che una delle prefessoresse di Dany è una vecchia conoscenza della madre.
Che cosa sarai mai venuta chiederle di così urgente?
Lo scoprirete solo al prossimo capitolo! X)
(Scusatemi anche per il ritardo di un giorno. Lo so che è solo un giorno, ma io ci tengo alle "scadenze"!)
Sorry Again
Al prossimo capitoloooooo!!!! Ciao XD XD XD
Dia

P.S.: Recensori vi prego, voglio sapere se è uscita una schifezza! Mi sembra un po' sciatto per i miei gusti! Help me, please!

   
 
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