Malfoy & Weasley: Dall’odio all’amore…

La ragazza salì velocemente le scale e si chiuse dentro la sua camera. Era in lacrime, il mascara nero le aveva rovinato il viso lentigginoso. Le pareva di essere una di quelle bambine indemoniate dei film horror. Si sdraiò sul letto, lasciando per terra tutto, qualsiasi ricordo di “lui”, perché non aveva obbedito ai regolamenti del padre: “Non parlare con il Malfoy, non dargli confidenza, e soprattutto odialo e non amarlo”, sarebbe stato tutto più facile, invece, come a solito ha fatto tutto il contrario. Ron entrò nella stanza della ragazza, si sistemò il golfino. Aveva il viso rosso, sudava e faceva respiri molto veloci, il cuore gli batteva a mille e i suoi capelli erano diventati bianchi dalla rabbia. La ragazza appena lo vide gli tirò il cuscino viola posato sul suo letto, con tutto l’odio che poteva possedere, e gli urlò contro:
“TI ODIO PAPA’! PERCHE’ DEVI ROVINARMI LA VITA?! IO LO AMO E TU NON PUOI FARCI NIENTE!”
Aveva sprecato tutta la voce per quando aveva urlato. Il padre la guardò ancora più arrabbiato, e corse verso di lei, e molto velocemente le diede uno schiaffo che le segno il volto bianco e delicato che possedeva:
“Non ti azzardare a dire cose simili! Io l’ho fatto per te, lo sai che i Malfoy sono tutti uguali”
Rose iniziò a piangere ancora di più, mise sul letto le gambe e si chiuse a riccio per non far vedere che era ridotta uno schifo. Nemmeno tutte le cioccorane del mondo l’avrebbero fatta sentire meglio…
“Allora che dovrai fare?! Mettermi con Albus oppure con James?! Non ti va mai bene nessuno, forse per questo la mamma se ne è andata!” l’uomo chiuse le mani e diede un pugno sul muro “Scommetto che se lei fosse qui, mi avrebbe sostenuta, perché è questo quello che fanno le persone che ti vogliono bene, avrei preferito essere figlia di Voldemort che tua!”
Il padre prese una valigia dall’armadio e gliela tirò alla figlia, e gli urlò
“Allora se ami tanto quello Scorpius Malfoy vai ad abitare da loro! Io non ti voglio più come figlia, non ti accetto!” ansimò per un momento “anzi vai da tua madre che “la stimi” così tanto. Infondo tra due giorni avrai 17 anni… io resterò con Hugo.”  
Uscì dalla camera della figlia e andò via. La ragazza invece si alzò e prese tutte le cose che poteva portare in viaggio, sarebbe andata da sua madre: “In Cornovaglia”

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Il ragazzo entrò a casa, assieme al padre, che con sguardo severo lo teneva per l’orecchio. Stava cercando di trattenere le lacrime, perché gli avevano sempre insegnato che piangere era da babbani e da deboli. La madre  appena lo vide, corse ad abbracciarlo, i suoi occhi erano lacrimanti. Sembrava che avesse fatto qualcosa di tragico per la reputazione della famiglia, ma aveva soltanto, per la prima volta in tutta la sua vita, amato una persona, e non gli importava se questa era una Weasley.
“Scorpius! Mi hai veramente deluso io pensavo che tu fossi un vero Malfoy, uno con i fiocchi!”
Il ragazzo fece un sorriso beffardo, e si sistemò molto velocemente:
“Sai che ti dico papà?! A me non me ne frega niente se ti ho deluso o no, non mi importa di essere un Malfoy, perché se fosse per me sarei volentieri un Weasley!”
Il padre diventò rosso in viso, e cadde sulla poltrona distrutto. La moglie lo andò a soccorrere, sembrava che gli fosse preso un infarto. Scorpius si apprestò a continuare a parlare:
“Papà, a me non mi convinci, io amo quella Weasley, e non intendo rinunciarci. Pur per stare con lei farai da servo agli elfi! Io odio i Malfoy, siamo sempre vissuti nell’oscurità, e sai, ti do anche un’altra delusione, il capello parlante per un pelo non mi ha messo tra i Grifondoro, ebbene sì i Grifondoro! Ho dovuto implorarlo per farmi mettere dove volevi tu!”
Il padre sempre più distrutto, riuscì solo a indicargli la porta di casa con il dito di color luna. Scorpius non esitò un momento e andò via da quella casa.
Il ragazzo camminò molto a lungo, e poi iniziò a piovere. Adorava quel rumore, perché un giorno quando stava piovendo, lui incontrò per la prima volta Rose, e sarebbe stato un miracolo ritrovarsela di fronte. Continuò ad andare avanti, con in mano una mini borsa con un po’ di vestiti e soldi, ed ad un tratto andò ad inciampare contro qualcuno:
“Stai più attento!”
La ragazza alzò il suo colto, e con un sorriso finto gli porse la borsa. Non ebbero tempo di commentare. Si guardarono solo, e Scorpius si degnò solo a risponderle:
"Grazie, tu sei?”
La ragazza sorrise, gli occhi le luccicavano, e il volto era nuovamente felice, aveva il mascara rovinato che le cadeva.
“C’è la privacy, non posso diglielo. Spero di rivederla presto”
e la ragazza continuò per la sua strada, mentre il ragazzo restò sotto la pioggia a godersi quel momento e bisbigliò:
“Anche io”
Dopo quel giorno Rose e Scorpius non si videro più, fecero ognuno la propria vita. Scorpius continuò il lavoro di suo padre e di suo nonno in precedenza, e sposò una Serpeverde contro il suo volere, e Rose diventò una famosa scrittrice, e anche lei si creò una famiglia con un babbano. Anche se a volte desideravano rivedersi non ebbero mai il coraggio di farlo. Quel giorno ci fu il The end della loro storia d’amore, si erano incontrati sotto la pioggia e si erano lasciati sotto di essa…