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Autore: kait    23/01/2012    3 recensioni
La prima guerra mondiale sta per scoppiare. Un incontro inaspettato convince il dottor Watson che è suo dovere ri-arruolarsi per difendere la patria e le vite delle giovani reclute. Ma... come la prenderà Holmes?
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Cinque modi per impedire al tuo amico di arruolarsi


NdT: Questo capitolo è molto breve, ma mi ha fatto morire dal ridere. Spero che la storia vi stia piacendo, e grazie mille per tutte le recensioni!


Numero Quattro: Scambio di Identità


Fu sul finire del pomeriggio che finalmente raggiunsi l'ufficio di reclutamento. Per un uomo stanco, affamato, esasperato e paranoico come io ero, la vista di quell'ufficio equivaleva a quella di un'oasi nel deserto. Come la Mecca per il pellegrino. Di certo sentivo la stessa esultanza che aveva avvertito Odisseo nel raggiungere le spiagge di Itaca, o Giasone nel posare lo sguardo sul vello d'oro, o anche Galahad quando per la prima volta aveva custodito tra le sue mani il Santo Graal...

Sì, mi rendo conto di essere un tantino iperbolico, ma sono sicuro che mi perdonerete. Era stata una lunga giornata.


Quando entrai mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo. Ce l'avevo fatta. Ora non c'era più nulla che Holmes potesse fare per fermarmi. Avrebbe dovuto affrontare il fatto che ero io a decidere come vivere la mia vita.

E tuttavia ecco che l'esitazione che mi aveva impedito di arruolarmi fino a quel momento tornava alla carica. Per tutta la giornata ero stato talmente concentrato sul raggiungere l'ufficio di reclutamento che avevo ignorato, forse volutamente, le mie ansie. Ora che finalmente ero arrivato, queste si erano decuplicate. Vedete, non si smette mai veramente di essere un soldato, non importa quanti anni passino. Le mie ferite di guerra si erano rimarginate e trasformate in cicatrici molto tempo prima, ma non erano mai svanite né avevano smesso di farmi male. I ricordi di Maiwand erano sbiaditi, ma non avrei mai dimenticato quell'inconfondibile senso di orrore che mi aveva procurato incubi notturni per tutti gli anni a venire. Potevo davvero affrontare quel dolore e quella paura, di nuovo? Sarei stato fisicamente in grado di resistere alle violente raffiche della guerra una seconda volta? Qualcuno avrebbe potuto chiamarmi codardo perché tentennavo. Altri mi avrebbero considerato un pazzo se non l'avessi fatto. Questa esitazione però durò solo un istante. Come ho detto, non si smette mai veramente di essere un soldato. E i soldati fanno il loro dovere, a qualunque costo. I soldati vanno in guerra.

L'atrio era semivuoto. C'erano alcune persone che stavano completando la loro iscrizione qui e là, ma immaginavo che la maggior parte dei giovani che intendevano arruolarsi l'avessero già fatto la mattina, come del resto avevo pianificato anch'io in origine. Mi diressi verso la scrivania più vicina, imponendomi di ignorare l'occhiata sbalordita dell'ufficiale di reclutamento. Doveva avere circa la metà dei miei anni; un giovanotto pallido e dagli occhi sbiaditi che sembrava ritenere di poter avere un'aria adulta e intimidatoria. Si sbagliava. Il poveretto non avrebbe mai potuto intimidire nessuno, e tuttavia io mi trovavo nella posizione alquanto scomoda di dovergli provare il mio valore. Drizzai la schiena e lo guardai dritto negli occhi.

Vorrei arruolarmi.”

Ah, sì?” il suo tono suonava scettico. “Nome?”

John Watson, medico generico, del Dipartimento Medico dell'Esercito. Ho servito nella battaglia di Maiwand.”

Il dottor John Watson?” chiese il giovanotto, le sopracciglia aggrottate.

Sì. C'è qualcosa che non va?”

No. Nulla, ma... ehm...” aveva un'aria incerta. “Mi rendo conto di quanto possa sembrare strano, ma mi era stato detto che se un uomo con il suo nome e il suo... aspetto si fosse presentato qui, avrei dovuto dargli questa lettera.”

Restai impietrito. Non poteva essere. Era impossibile.

E tuttavia l'ufficiale mi stava allungando un'altra di quelle buste maledette, ed io non potei fare altro che strappargliela di mano. Con cautela la aprii e cominciai a leggere.


Mio caro Watson,

Dunque ce l'ha fatta sul serio. Ad essere veramente onesti non mi sarei mai aspettato che riuscisse ad arrivare a destinazione. Non riesco a decidere se questo sia una dimostrazione della sua perseveranza o della sua testardaggine.

Sfortunatamente non mi lascia altra scelta. Spero che mi perdonerà per le misure drastiche che mi vedo costretto ad adottare. Ma di nuovo, mi ha perdonato per cose peggiori.

A stasera,

Holmes


Rabbrividii. Questo messaggio era sicuramente il più inquietante tra tutti quelli che Holmes mi aveva inviato quel giorno. Che cosa poteva significare? Cos'altro, in nome del cielo, poteva avere in mente per...

I miei pensieri si interruppero bruscamente quando avvertii l'acciaio gelido della canna di una pistola puntata contro la mia nuca.

No.

Non si muova” disse una voce alle mie spalle.

Non l'avrebbe mai fatto.

Lei è in arresto.”

L'aveva fatto.

L'ufficiale di reclutamento saltò su da dietro la scrivania.

Che cosa significa questo? Cosa sta succedendo?”

Mi dispiace disturbarla, signore,” disse un uomo con uno spiccato accento irlandese – l'uomo che teneva la pistola puntata sulla mia testa - “ma ci è stato riferito da fonti sicure che c'era una canaglia che vagava per la città da questa mattina, sostenendo di essere il famoso dottor John Watson.”

Che cosa?” dissi io. Ma mi fu negata la possibilità di protestare oltre, poiché il poliziotto mi afferrò per una spalla e mi spinse giù, costringendomi a piegarmi sulla scrivania. Poi continuò come se non fosse successo nulla. In effetti aveva un tono piuttosto allegro, come un uomo che ha trovato un oggetto che ha cercato per tutto il giorno o che ha appena scoperto che sua moglie ha cucinato il suo piatto preferito per cena.

Abbiamo ricevuto lamentele su di lui per tutto il giorno. Abbigliamento indecente, coinvolgimento in risse, insegue bambini per le strade di Londra, la lista continua. Sherlock Holmes in persona ci ha chiesto di dare la caccia a questo pazzo. Ha detto che se non lo arrestavamo avrebbe finito per fare del male a sé stesso o ad altri.”

Considerando l'idea distorta che Holmes aveva del reclutamento, riconobbi che quello che aveva riferito l'agente era tecnicamente corretto.

Ma io sono il dottor John Watson!” protestai. Il poliziotto fece una smorfia sarcastica.

Davvero? E per caso ha con sé qualche prova della sua identità, signore?”. Io non risposi. “Come pensavo.”

Le mie obiezioni e i miei tentativi di divincolarmi non ebbero alcun successo, e l'uomo mi incrociò le braccia dietro la schiena. La stanza era piombata nel silenzio più completo e tutti i presenti si erano fermati per assistere alla scena – per la terza volta nella giornata. Mi ero quasi abituato ad essere al centro dell'attenzione.

Giuro che la prossima volta che vedo Holmes, lo strozzo.” sibilai a denti stretti. Poi udii il tintinnio delle manette.

Forse è il caso di aggiungere 'minacce di morte' all'elenco dei suoi misfatti.” disse l'irlandese. Sentii il freddo metallo che mi circondava i polsi. “Non si preoccupi, signore” disse poi rivolgendosi all'impiegato, “farò in modo che quest'uomo non la disturbi più.”

E con quella frase come conclusione fui tirato su per il colletto e trascinato fuori dall'ufficio di reclutamento.



  
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