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Autore: Defective Queen    06/09/2006    10 recensioni
"É inutile negarlo, sa che gli nascondo qualcosa. Me lo legge negli occhi. Ma cosa potrei dirgli? Potrei dirgli che lo amo talmente tanto che questo mi sta distruggendo? Potrei dirgli che sono stufa di essere la sua migliore amica, che vorrei solo scappare per non vederlo più? Ma come potrei? Come? Senza di lui io non vivo. Forse un giorno, vuoterò il sacco, forse. Per ora lasciatemi ancora la possibilità di rimandare. Come faccio da ormai troppi anni."
ULTIMO CAPITOLO ED EPILOGO AGGIUNTI!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Viktor Krum | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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UN DISPERATO BISOGNO DI TE

UN DISPERATO BISOGNO DI TE

 

CAPITOLO II: Lacrime ed equivoci

 

Sono sul divano mentre leggo un romanzo d’amore molto smielato, che Tonks mi ha regalato per Natale. È un po’ vecchiotto, ma lo adoro, è la centesima volta, nonostante le sue 3567 pagine, che lo rileggo. Mentre sono totalmente assorta nella lettura, un leggero ticchettio alla finestra richiama la mia attenzione. Alzo lo sguardo ed un piccolo gufetto grigio scuro, è lì sulla soglia della vetrata che aspetta impaziente. Ha con sé una lettera. Spalanco la finestra e quello plana sul tavolo. Lo raggiungo, gli regalo un biscotto che mi è capitato sotto mano e quello fa un grugnito di assenso. Credo gli sia piaciuto. Riconosco subito la grafia sulla busta dove c’è scritto:

“Per Hermione Granger”. È Ginny! Apro la busta e mi trovo in mano la pergamena contenente:

 

 

Cara Hermione,

Ho assolutamente bisogno di vederti…! Dimmi tu dove e quando possiamo incontrarci, io non ho altri impegni.

 

P.S. Non iniziare a preoccuparti ora, non è nulla di grave…anzi!

 

Rispondimi presto!

Tua Ginny

 

 

Afferro la prima piuma e la prima pergamena che mi capitano sotto mano e le rispondo in fretta:

 

Cara Ginny,

Per oggi non ho impegni di nessun genere. Sono tornata a casa prima dal lavoro perché tuo fratello ha insistito tanto dicendo che non stavo bene. Beh, sì in effetti sono svenuta ma ora sto benissimo, non preoccuparti. Tornando a noi, puoi venire subito a casa mia, così mi spieghi che è successo.

Ti abbraccio,

Hermione

 

 

Do un altro biscotto al gufo e gli lego la lettera per Ginny alla zampa. Continuando a tormentarmi sul motivo del nostro incontro. Ha bisogno di vedermi…e non è nulla di grave, anzi! Che vorrà dire? Mentre ancora io rimugino internamente, il gufo di qualche minuto fa è tornato a farmi visita. Slego in fretta la pergamena di risposta:

 

Mi precipito!

Ginny

 

Vedendo che non ho intenzione di rispondere, il piccolo gufo va via, lasciandomi sola in salotto. Un secondo dopo mi sento chiamare:

«Herm! Ma dove sei?» una voce che riconosco essere quella della mia migliore amica mi chiama dalla cucina.

«Ginny sono qui! In salotto!» grido io di risposta. Lei mi raggiunge poco dopo, con un sorriso raggiante sulle labbra e i capelli rosso fuoco un po’ scompigliati. Se il aggiusta passandoci le mani una volta e poi viene ad abbracciarmi forte.

«Allora?» dico io una volta distaccateci.

«Una notizia bomba!» esclama Ginny, sprizzando felicità da tutti i pori. Non so come faccia ad essere sempre così entusiasta! Di certo non rientra nelle mie doti.

«Che aspetti allora, parla!» esclamo mentre la curiosità dentro me cresce sempre di più. Chissà perché, ma ho il presentimento che c’entri Harry!

«Ecco beh…», mi sorride timidamente «Non ne sono pienamente sicura…ma sì insomma…credo di essere incinta!» dice tutto di un fiato.

«Wow!» cerco di enfatizzare io, «Bisogna festeggiare!» propongo abbracciandola.

«Oh, sì certo che lo faremo!» dice stringendomi. «Ma per rendere la notizia pubblica devo prima fare uno di quei test…sai, per essere più sicuri!»

«Va bene, ne hai già comprato uno?» le chiedo.

«Sì…sono passata prima da Diagon Alley e sono stata alla Medifarmacia. Mi hanno consigliato due tipi di test. Questo qui credo sia babbano…mentre l’altro è normale.» Per lei che non è nata babbana, gli oggetti magici vengono considerati ‘normali’.«Quale pensi che debba fare per primo?» mi domanda incerta, con una nota di emozione nella voce. Deve essere bello scoprire di aspettare un bambino…wow…chissà se a me accadrà mai. Sospiro, prima di riprendermi dai miei pensieri e chiedere a Ginny di mostrarmi le due scatolette contenenti i test. Le esamino un attimo e poi dico:

«Quello babbano è un sistema più veloce, entro 20 minuti ti da il responso». Lei mi fa un gran sorriso, io le rispondo allo stesso modo. «Ma il risultato non è completamente sicuro…» proseguo, «Quello magico, invece, ci mette di più, qui dice che una notte dovrebbe bastare, ma il suo risultato è quello definitivo.»

«Bene…allora faccio prima il test babbano.» mi dice lei interrogativa, quasi a cercare una conferma in me. Io annuisco sorridendole. Prende la scatola e se la rigira tra le mani, quasi tremando.

Le faccio un occhiolino di incoraggiamento, e l’accompagno in bagno. Mentre facciamo le scale le chiedo:

«L’hai detto già ad Harry?»

«No, non ancora. Lui non deve scoprire niente, è una sorpresa! Tu sei stata la prima a cui l’ho detto.»

Le sorrido e lei non può saperlo, ma ora mi sento per la prima volta di nuovo utile, dopo mesi. Ginny è in bagno da un bel po’, io sono tornata a divorare il mio libro, di sotto. Sento un CRACK ben definito e mentre alzo lo sguardo noto che due grandi occhi verdi mi guardano allegri.

«Harry!» dico urlando, in modo che Ginny mi senta e non esca dal bagno. Se lei vuole mantenere la faccenda segreta non deve fargli scoprire che è qui.

«Scusa se ti ho spaventata!» mi dice, forse insospettito dal mio tono di voce stridulo.

«Oh fa niente!», lo rassicuro io, stavolta parlando normalmente. «Che ci fai qui?»

«Sono venuto a vedere come ti sentivi…» mi dice scrutandomi con fare sospetto.

«Ron mi ha detto che sei svenuta.» continua poi.

Ahia. Ma perché Ron non tiene mai quella boccaccia chiusa?

«Sto benone, ora! Ah…e grazie di esserti preoccupato per me…Ron mi ha detto che gli hai consigliato tu di accompagnarmi a casa.» dico con una nota di delusione sulla voce. Cerco di abbozzare un sorriso, mentre sono ancora seduta sul divano. Appoggio il libro che stavo leggendo sul comodino affianco a me e lo invito a sedersi. Lui non fa troppi compimenti e si stravacca sul divano.

Mi guarda sospettoso, con fare da Auror. Cerco di ironizzare:

 

«Harry, guarda che non sono un mangiamorte! Non guardarmi così!» dico ridendo.

«Oh sì lo so…» sorride apertamente «Allora Ron ti ha detto così?» smette di sorridere e mi guarda con un’espressione indecifrabile sul volto.

«S-sì» balbetto. Lui aggrotta le sopracciglia.

«C’è qualcosa che non va, Harry?», domando incerta.

«No, no, niente.», ora mi sorride di nuovo.

Lo guardo perplessa e bofonchio un: «Se lo dici tu!» e mi alzo sgranchendomi le gambe.

«Ti va una tazza di the?» propongo in modo da potermi allontanare da lui e avvisare Ginny di non farsi vedere, anche se credo che abbia già scoperto che lui è qui, dopo il mio urlo isterico. Harry annuisce e poi si distrae un attimo armeggiando con alcune chiavi. Perfetto. Salgo le scale in un batter d’occhio e sono in bagno. Ginny non c’è. Provo ad andare in camera mia e Ginny è seduta sul letto, con in mano un aggeggio di plastica bianco contenente un liquido blu. La guardo interrogativa, mentre lei mi mostra meglio il test.

«Secondo questo sono incinta.» dice raggiante, io corro ad abbracciarla forte e poi mi ricordo di Harry.

«C’è Harry giù in salotto…immagino che non debba vederti…»

Lei annuisce convinta: «No, non deve sapere che sono qui! Sennò addio sorpresa! Mi raccomando tu, non spifferare niente!» io annuisco divertita, lei si alza dal letto e mi schiocca un bacio sulla guancia.

«Vado a casa allora, farò anche il test magico e poi ti mando un gufo per farti sapere…se è positivo lo annuncerò domani a pranzo alla Tana, ci sarai vero? Ti prego dimmi di sì!» dice Ginny congiungendo le mani a mo di preghiera, inscenando una faccia implorante, che mi ricorda tanto quella di suo fratello quando mi chiedeva i compiti ad Hogwarts.

Sospiro lievemente e poi annuisco ancora una volta sorridendole.

«Grazie! Grazie! Grazie!» saltella come una bambina che ha appena ricevuto una caramella e un attimo dopo si è smaterializzata.

Faccio mente locale e mi ricordo di Harry e del the…il mio amico dovrà aspettare un altro po’. Mi smaterializzo direttamente in cucina per non fare le scale e metto un tegame d’acqua sul fuoco. Aspetto che si riscaldi abbastanza poi lo tiro fuori e verso l’acqua in due tazze, una azzurra e l’altra rossa con i fiorellini, poi metto il filtro di the. Prendo goffamente le tazze in mano e mi dirigo in soggiorno. Harry è ancora sul divano e si rigira tra le mani una scatoletta bianca con le scritte verdi. Il test magico di Ginny, l’ha dimenticato da me! Oh merda. Devo essere davvero sbiancata, lui si è accorto della mia presenza.

«E-ecco il the.» mormoro appoggiando la mia tazza rossa sul tavolo e porgendogli quella azzurra, ostentando indifferenza per la scatoletta.

Harry mi guarda a bocca aperta e poi prende tra le mani la tazza fumante. Io prendo posto su una sedia, di fronte a lui. Inizio a trangugiare the, per non dover parlare, scottandomi la lingua e sputando un po’ di liquido in una tosse fastidiosa. Harry se ne accorge e ridacchia in sottofondo. Rimaniamo in silenzio per un altro po’, fino a che mi accorgo che la mia tazza è vuota. Ora non ho più niente con cui distrarmi per evitare di parlargli. Sconsolata la riporto in cucina e la metto sul lavello, per poterla lavare dopo. Anche Harry ha terminato il suo the, prendo la sua tazza e la metto affianco a quella mia, torno in soggiorno. A quanto pare Harry ha deciso di rompere il silenzio.

«Hermione non è che devi dirmi qualcosa?»

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Lo so, io Hermione Granger, non sono di certo una tipa volgare, ma stavolta non riesco a trattenermi.

«No, cosa dovrei dirti?» Ti prego Harry, non il test, non il test!

«E questo cosa è?» dice riprendendo in mano la scatoletta. Inizio a sudare freddo. Ginny ha tanto insistito perché non dicessi niente…ora che mi invento???

«È…È…» provo a dire, ma non riesco a proseguire sotto il suo sguardo sbalordito.

«Hermione, guarda che so leggere! È un test di gravidanza!» mi accusa con un tono di rimprovero.

«Beh, lo so cos’è!» ribatto con voce indispettita dal suo tono.

«E allora?» dice alzandosi e parandosi davanti a me che sono seduta.

«Allora cosa?» replico fingendo di non capire.

«Sei incinta?» dice riducendo gli occhi in due fessure.

«NOOOO! Sei pazzo?» urlo sconvolta e in preda al panico. In quell’istante dietro le spalle di Harry, fa la sua comparsa una figura troppo conosciuta per passare inosservata ai miei occhi. Ron! Si avvicina a me e ad Harry e sentendomi troppo sovrastata da quei due in piedi, mi alzo anche io, purtroppo il risultato non varia di molto. Ron ha una faccia che parla da sola: è sconcertato. Deve aver origliato l'ultima parte della conversazione.

«Che ci fai qui?» dico strabuzzando gli occhi e deglutendo.

«Ero venuto a vedere come stavi…ma ora ho capito benissimo qual è il problema» , dice con un tono di voce poco raccomandabile. Guai in arrivo.

«S-sei davvero incinta? E non ci dici, non MI dici niente! Non una parola!» mi rimprovera Ron respirando quasi affannosamente e guardandomi in cagnesco.

«Una buona volta Ron, NON, e dico NON sono incinta!» urlo come una forsennata.

«Ma credevi di esserlo!» dice Harry prendendo le parti di Ron.

Sento la furia entrare in circolo nelle mie arterie, come possono solo pensarlo? Cerco di calmarmi. Decido di essere sincera con loro, anche a costo di umiliarmi, ma non trovo altra via d’uscita.

Sospiro sentendo i miei occhi lucidi:
«Come potrei? Ecco io…io…sono ancora vergine!»

Ron sembra essersi calmato. Harry sembra non capirci più niente. Tutti e due, però, continuano a guardarmi a bocca aperta, pieni di stupore.

Stringo i pugni mentre le lacrime premono per uscire e corro in camera mia sbattendo la porta.

 

   
 
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