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Autore: dubhe7    25/01/2012    4 recensioni
La sala grande era addobbata per il Gran ballo.Draco aspettava la sua dama, era perfetto nel suo smoking nero. Le ragazze si giravano a guardarlo ma lui non aveva occhi per loro. La sua mente era proiettata su Hermione che stava scendendo le scale insieme a Harry e Ron. L'ultimo l'aiutava a scendere le scale, una gelosia pronfonda salì in Draco. Harry le stava parlando, lei sembrava imbarazzata dai molti sguardi che le si erano puntati adosso. Quando vide Draco appoggiato al muro accanto alla porta d'ingresso gli sorrise.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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cap 39 Madri e figli uscirono nella Londra babbana, i padri rimasero a casa.
-"Dobbiamo risolvere alcune cose." Aveva dichiarato John alla moglie che in risposta gli aveva chiesto di essere calmo e razionale, doti che sapeva bene non appartenevano al marito quando si trattava della figlia.
-"Lucius, allora? Come stai? E' da quando ho lasciato l'ospedale che io e te non ci vediamo."
-"Vero, diciamo che non ci siamo lasciati nel modo corretto. Narcissa me l'ha fatta pesare e pagare per un pò. Se capisci cosa intendo."
-"Credo di si, jean non mi ha parlato per un paio di giorni; non so se per timore di dire qualcosa di sbagliato o se per ripicca." Alcuni istanti di silenzio.
-"Grazie per il regalo, presumo tu ne sia l'ideatore."
-"Si e no. Se fosse stato per me non ti avrei preso nulla." Ammise il padre di Hermione.
-"Mi duole ammertelo, ma siamo più simili di quello che sembra."
Lucius si rigirava il televisorino portatile nelle mani.
-"Ti va di bere qualcosa? Ho dell'ottimo Whisky invecchiato nelle botti." Propose John.
-"Ok, giornata babbana del tutto oggi." Prese il bicchiere che l'uomo gli porgeva, lo alzò e brindarono. "A cosa?"
-"Ai ragazzi."
-"Ai ragazzi."
Passarono altri minuti di silenzio, poi John si fece coraggio con una lunga sorsata di whisky.
-"Lucius, sei ancora convinto che Hermione non vada bene per Draco? Li hai visti anche te, sono felici ed innamorati. Non puoi metterti tra loro, non sarebbe giusto."
-"John, ti ho già spiegato come funzionano le cose nel mio mondo. Noi siamo una delle famiglie purosangue più antiche, non voglio che Draco perda il prestigio che faticosamente abbiamo costruito."
-"Ma non lo perderà! Se si amano, non lo perderà, anzi. Da quanto mi dicono, mia figlia è una delle streghe più potenti della sua età, se non la più potente. Io non me ne capisco un tubo, finchè mi parla di voti ok, ma non so quanta magia possa esserci in Hermione, perchè io non ne ho, Jean manco. Non ho nulla con cui fare paragoni, per cui dalle un'occasione."
-"John, credimi quando ti dico che gliela sto dando."

Alla Tana, il pranzo di Natale stava quasi per terminare. Molly aveva finito di distribuire i regali: sciarpe, maglioni, cappelli.
-"Mi dispiace che Hermione non sia qui. Si sente la sua mancanza, la sua risata cristallina avrebbe reso lo scambio dei doni ancora più bello." Molly era seriamente dispiaciuta che non ci fosse la sua figlioccia, perchè la considerava come tale ormai.
-"Mamma, finalmente passa un Natale con i suoi, è giusto così. Tu saresti felice se George passasse il Natale a casa di Angelina?" Ginny cercava di parlare il meno possibile dell'amica con i suoi, ma puntualmente sua madre tirava fuori l'argomento.
-"In effetti no, ma è diverso. Hermione fa parte della famiglia."
-"Ginny, che ne dici se domani andiamo a trovare Herm? Si arrabbierrà tantissimo se non vado a salutare Jean e John." disse Harry cercando di far passare oltre l'argomento.
-"Si perfetto, le mando un gufo." Ginny stava già per alzarsi ma Harry la bloccò.
-"Usa il tuo regalo, il suo numero è già in memoria."
-"Ma non sono capace."
-"Appunto, motivo in più per far pratica."
Ginny tirò fuori dalla tasca un cellulare di ultima generazione, il regalo di Harry.
-"Poi  mi dirai perchè mi hai preso un altro regalo, quando doveva essere l'abito il regalo."
-"Non potevo lasciarti senza un pacchetto il giorno di Natale." e le diede un bacio.
Come era prevedibile, i gemelli fischiarono e fecero dei gridolini.
-"Oh piantatela voi due." Infastidita Ginny riprese i fratelli.
Piano piano la ragazza riuscì a inviare il messaggio all'amica che poco dopo rispose.
"Perfetto! Mando un gufo anche a Blaise, magari riesce a venire anche lui! Spero i regali vi siano piaciuti."
-"Ma come fa essere così veloce? Io ci avrei messo un secolo!"
-"Esperienza!" Rise Harry.
Ron era seduto davanti all'amico, rideva e scherzava come se niente fosse, come se la mancanza di Hermione non gli importasse, come se non ricordasse nulla di quello che era avvenuto nelle settimane passate. Harry e Ginny erano sospettosi del suo comportamento ma sollevati, temevano in qualche altra follia di Ron.
Parlarono a Fred e George del loro filtro, poichè dopo il gufo che aveva ricevuto da Harry erano curiosi. Non gli dissero tutto, ma loro capirono che il fratello minore aveva fatto qualche casino.
-"Ha combinato qualcosa non è ero? E' per quello che Herm non è qui." Fred espose i suoi pensieri a Harry, mentre George era con Ginny ad aiutare Molly.
-"Abbiamo risolto. Almeno credo, ma per ora è tutto ok. Non ti preoccupare. E poi Herm è veramente a casa con i suoi."
-"Harry, ma è vero che Hermione sta con Malfoy?"
-"Si. Sembra assurdo lo so, ma li dovresti vedere, sono... perfetti. Sembra banale ma loro lo sono." lasciò il gemello basito, impalato sul posto, poi Harry riflettè e aggiunse: "Non fartelo scappare ok? Dovrà essere lei a dirvelo." Fred fece un cenno con la testa.

-"Tua figlia ha buon gusto John, è veramente un bel regalo." Lucius si rigirava il boccino tra le mani, le incisioni dei nomi lo facevano riflettere. -Hermione deve proprio tenerci a Draco, è un regalo importante. Forse hanno ragione loro, dovrei lasciare a Draco la decisione, ma come faccio? Non posso lasciare che si rovini con le sue mani. Devo parlargli, capire che intenzioni ha. Non ci posso credere che preferisca l'amore al prestigio della sua famiglia.-
-"Oh si, è molto bello. E' semrpe stata brava con i regali." John era intento a guardare una replica di una partita, ma quando si girò per guardare l'amico e lo vide intento a girarsi il boccino tra le dita esplose. "Cristo Lucius! Ma come diavolo fai a non renderti conto che loro si amano! Hermione non ha mai portato nessuno a casa, per giunta il giorno di Natale. L'unico ragazzo che ha dormito qui, oltre a Draco, è Harry. Ed è come un secondo figlio per me! Vedo mia figlia felice, vedo tuo figlio felice, sono felici insieme! Cerca di ficcartelo in quella testaccia che ti ritrovi." John aveva parlato a getto, buttò fuori una grossa buffata d'aria appena finì. Lucius lo guardava, il boccino sempre nella mano.
-"Come credi che mi senta?" il tono del mago non era aggressivo, ne cattivo o arrogante.
-"Non lo so, non ti capisco. Tutto quello che voglio per mia figlia è che lei sia felice. Poi non vedo cosa siano queste preoccupazioni, sono ancora giovani non si devono sposare."
-"John, non so cosa fare ok? I miei avi si staranno rigirando nelle tombe, io e la mia famiglia, a un pranzo di Natale a casa di babbani, mia moglie che si diverte a fare shopping per le vie di Londra babbana, mio figlio che s'innamora di una mezzosangue. Non so cosa fare! So che da un lato, voi altri avete ragione, ma dall'altro sento di dover proibire questa cosa. Mio figlio deve sposarsi o almeno avere una futura moglie da presentare al mondo dei maghi. Deve tenere alto l'onore dei Malfoy! Non lo capisci vero?"
-"Si lo capisco il tuo punto di vista, mi metto nei tuoi panni, se Hermione mi avesse portato a casa un poco di buono, un drogato, anch'io sarei come te. Ma stiamo parlando di Hermione e Draco, non potrei volere un genero migliore se dovesse succedere. Tu e Narcissa avete educato Draco in una maniera splendida. So che in passato i nostri figli hanno avuto delle divergenze, ma mi sembra che le abbiano risolte alla grande." John parla a Lucius come si parla a un bambino.
-"John, il mondo magico si aspetta da un giorno all'altro che Draco Malfoy presenti la sua fidanzata, con tanto di anello al dito, a tutti. Si aspettano che sia una purosangue. La famiglia Parkinson è in attesa di un mio gufo che convalidi il fidanzamento. John, capisci che devo fare qualcosa. Mi dispiace per tua figlia, è una brava ragazza, bella e intelligente ma non va bene. Non posso permettere che Draco perde l'elitè che faticosamente abbiamo costruito generazione dopo generazione."
."Lucius, amico mio- John aveva appoggiato una mano sulla spalla del mago. - te l'ho detto, capisco il tuo punto di vista, è antico, ma il vostro mondo è così, lo accetto. Ti ripeto che mia figlia sarà all'altezza del nome della tua famiglia. Noi non siamo ricchi, ma siamo stimati, laureati, siamo dottori! Non siamo dei mentecatti, così come non lo è Hermione."
-"Non volevo dire che tu e Jean siate dei, va beh quello che hai detto; non so cosa sia di preciso ma da come l'hai detto non è una bella cosa. Ma solo che, Draco ha degli impegni da rispettare. Draco si deve fidanzare con una purosangue come Pansy Parkinson."
-"Piuttosto mi faccio rinchiudere al San Mugo!" Draco seguito a ruota da Narcissa, erano entrati in salotto.
Hermione era rimasta a metà corridoio, troppo ferita dalle parole del padre del ragazzo che amava. Sua madre la guardava, preoccupata, ma Hermione era ferma immobile, non sbatteva manco le ciglia.
-"Hermione, tesoro." Jean l'abbracciò, ma lei rimase ferma. Sua madre si staccò, la fissò le diede un bacio sulla fronte e scese nel salotto, dove la discussione tra i Malfoy era sempre più viva.
-"Non usare quel tono con me figliolo. Sono sempre tuo padre."
-"Tuo padre ha ragione Draco, ma Lucius io concordo con nostro figlio. Non puoi costringerlo a fidanzarsi con quella. Lo sai che fama ha? Lo sai con chi vuoi far fidanzare il nostro unico figlio? Dimmi lo sai? Rispondi!" Narcissa era un fiume in piena, aveva appena rotto gli argini, era furiosa con suo marito, avevano sentito buona parte della conversazione ed era furente.
-"Non lo so Cissy. Dimmelo tu."
-"Oh stai sicuro che te lo dico! E' una troia! E adesso non fare quella faccia, ti ricordi la sua santa mamma? Te la ricordi ai tempi di scuola? Persino il custode se l'era fatta, e Pansy è sangue del suo sangue! Noi mamme parliamo, e so benissimo che sia Draco, che Blaise, che Goyle, che l'intera casa dei serpeverde se l'è portata sotto le lenzuola!"
Draco aveva guardato la madre - Cazzo mamma dovevi proprio dirlo? Già sono in una situazione del cazzo, ci manche te che vai a dire quelle con cui sono stato, grazie tante.- ma lei non lo degna di uno sguardo, i suoi occhi erano inchiodati sul marito, che si era alzato e guardava di rimando la moglie.
-"Possiamo parlarne a casa nostra?"
-"Cos'è hai paura che ci sentano litigare? Lo stanno già facendo. Lucius, ti rendi conto che hai ferito Hermione? Ti rendi conto che lei è perfetta per nostro figlio? Puoi cercare mille ragazze della loro età, anche più grandi o piccole, non importa, ma non ne troverai mezza, dico mezza che valga un capello di Hermione. Mi spiace ma finchè non cambierai idea, a casa Malfoy sarai solo. Rifletti." Narcissa si girò e andò verso la cucina. Lucius la guardò andare, non la fermò, poi rivolse il suo sguardo a Draco.
-"Figliolo dobbiamo parlare. Usciamo un attimo."
Draco seguì il padre fuori, c'era freddo, ma non importava, il discorso che dovevano affrontare andava fatto subito.
-"Padre, prima che tu dica una sola cosa, lasciami parlare."
Lucius annuì.
-"Sai che io e lei non ci amavamo molto prima di quest'anno, anzi se potevamo ci umiliavamo a vicenda. Ho avuto la fortuna di conoscerla per quella che è davvero, ho tradito il mio migliore amico per lei, cosa di cui non vado fiero ma rifarei, ho accettato i suoi amici, ho accettato Potter per lei. Padre, io la amo. Non mi interessa del suo sangue, ha ragione mia madre quando afferma che potresti cercare in lungo e in largo una come lei senza trovarla mai. E' una strega super dotata per quanto possa essere difficile ammetterlo viste le sue origini. Ma lo è. Non intendo scendere a patti per lei, voglio lei e nessun'altra. Mi spiace se ti ferirò con questa mia scelta, ma sento che è la cosa giusta."
-"Draco sei un serpeverde o uno stupido grifondoro? Ma ti sei sentito? Non puoi dire sul serio. Tu, rinunceresti a tutto per lei? Rinunceresti all'elitè del tuo casato per una mezzosangue?"
-"Come ti ho già detto si."
-"Non posso permettertelo. Non ti permetto di rovinarti il futuro."
-"Padre, non me lo stai rovinando tu come non me lo sta rovinando Hermione, è una mia scelta. E io scelgo lei. Mi è entrata nel cuore padre."
-"Nel cuore della serpe dunque."
-"Esatto. Lo sai anche te, una sola può entrare nel cuore, e per me è lei, come per te lo è stata e lo è la mamma."
-"Figliolo, pensaci. Io me ne torno a casa, a quanto pare solo, se vuoi venire la strada la sai."
-"Padre, non cambierò idea."
Lucius entrò in casa, salutò John, i due si scambiarono ancora qualche frase, John adesso lo capiva, vedeva quali sentimenti lo portavano a comportarsi così ma non accettava che fosse sua figlia a dover pagare per delle stupide tradizioni. Narcissa era in cucina con Jean, la strega si stava sfogando, l'amica non la interrompeva, la lasciava parlare, quando il marito, fece capolino dalla porta calò il silenzio.
-"Vi lascio soli." Jean si alzò, salutò Lucius e gli augurò un felice Natale di nuovo.
-"Vedi, loro nonostante le tue antiche tradizioni, ti hanno accettato, ti hanno accolto nella loro casa e dopo quello che hai detto, ti augurano buon Natale. Mentre tu, il Natale l'hai distrutto."
-"Cissy, mi dispiace averti rovinato la festa, ma lo sai come la penso. Vieni a casa? Per favore?" sapeva già la risposta, ma ci provò comunque.
-"Non ci penso proprio, tornerò a casa quando tu la finirai con queste assurdità e accetterai il volere di Draco. Devi pur volere il suo bene, non puoi voler veramente un matrimonio infelice per lui."
-"No che non lo voglio, per quello sto facendo questo." Con queste parole Lucius se ne andò, si smaterializzò nel suo studio dove prese una bottiglia di whisky incendiario e la cominciò a bere.

-"Narcissa dove vai?" John era seduto sul divano in sala, la donna si era messa il cappotto.
-"Vado a cercarre un hotel."
-"Figurarsi se vai in un hotel! Te non ti muovi da questa casa!" John si era alzato e con garbo stava levando il cappotto alla strega. "Jean vieni a far rinsavire la tua amica!"
-"Che succede? Dove te ne vai te?" Jean, con il grembiule era sbucata dalla porta della cucina e con un mestolo di legno indicava il cappotto e poi l'amica.
-"Diceva che si andava a cercare un hotel." John  alzò gli occhi al cielo.
-"Oh per l'amor del cielo, non diciamo sciocchezze! Tu sei nostra ospite finchè lo vorrai. NOn avrai servi, ti dovrai fare le cose con le tue mani se vorrai, ma puoi restare finchè vuoi."
-"Ma non avete posto e io non vi voglio disturbare, vi ho arrecato abbastanza problemi per questo Natale. Mi spiace."
-"Hermione! Nar, scusa i miei metodi un pò rudi, ma da noi funziona così." Narcissa rise.
-"Dimmi mamma." Hermione era si affacciata dal piano di sopra.
-"Cara, ho bisogno che sposi la roba di Draco in camera tua e sistemi la stanza degli ospiti per Narcissa.
John, guardò la moglie, aveva appena detto a sua figlia di far dormire Draco in camera con lei?
-"Non fare quella faccia, hanno dormito insieme anche altre volte, anche ieri sera per tua informazione."
John sbiancò.
-"Vieni Cissy, ti do dei vestiti più comodi, pigiama, asciugami e tutto quello che ti occorre."

Hermione sistemò la camera per la mamma di Draco, poi tornò nella sua, dove il ragazzo, seduto sul letto, l'aspettava.
-"Possiamo finire il discorso?" Chiese lui.
-"E' finito, non c'è altro da aggiungere."
-"C'è tutto da aggiungere, anzi dobbiamo ancora inziare a parlare. Mi dici perchè non vuoi parlare?"
-"Di cosa dobbiamo parlare sentiamo? Ho sentito, ho capito, lo so."
-"Che cosa? Herm, amore mio, ti prego spiegati."
Hermione era seduta nel ripiano dela finistra, si stringeva le ginocchia al petto e guardava fuori. Draco si alzò, si avvicinò a lei.
-"Mi dici cosa ti passa per quella testolina riccia?" le chiese con dolcezza.
Tirando su col naso, alzando gli occhi al cielo Hermione gli rispose.
-"Ho sentito chiaramente cosa ha detto tuo padre, non è che non gli piaccio, ma è il mio sangue a non andare bene, mi spiace che lui e tua madre abbiano litigato a causa mia, lo so che non vado bene per te, lo so che tu e quell'altra oca avevate una specie di relazione, lo so che lei vorrebbe e ambisce a sposarti. Lo so che il tuo sangue, il tuo casato viene prima di tutto. E' sempre stato così. Capisco tuo padre, lo fa per il tuo bene." si sforzò di sorridere ma le uscì una smorfia orredenda.
-"Tu sei una sciocca, una cretina, sei totalmente stupida! Se ti sento dire un'altra volta una cazzata del genere giuro su Salazar che sarà l'ultima volta che mi vedrai! Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti rendi conto?" Draco quando si arrabbiava era uguale alla madre, bellissimo e temibile.
-"Draco, io ti amo. Non voglio perderti, ma tu hai delle tradizioni da rispettare." Hermione aveva appoggiato il viso sulle ginocchia.
-"Vadano al diavolo le tradizioni, non mi importa nulla. Niente è più importante di te. Ora decidi dove vorresti andare a festeggiare l'anno nuovo." L'abbracciò, per quanto la posizione di lei glielo permettesse, le diede un lieve bacio sulla testa. " Ascolta, mi dispiace per quello che ha detto mia madre. Lei, era arrabbiata, non l'ha detto con cattiveria."
-"Ti riferisci al fatto che tu e Pansy lo facevate? Non era un segreto. Lo sa tutta la scuola." Hermione ne parlava come se niente fosse, questo diede fastidio a Draco.
-"Quindi non ti importa?"
-"Mi importa si, ma lo sapevo, non è una novità. Spero solo che da quando noi stiamo insieme, tu e lei non abbiate più avuto rapporti."
-"Certo che no! Anche se lei ci provava." Draco voleva stuzzicare Hermione e con quelle parole ci riuscì, notò una scintilla negli occhi di lei, ma quando gli rispose, la ragazza, non tradì alcuna emozione.
-"E tu? Ci sei stato?" tono piatto neutro, ma dentro Hermione scoppiava, era gelosa, voleva sapere cosa aveva fatto la serpeverde con il suo Draco, cosa lui aveva fatto, ma non voleva mostrarsi debole.
-"No."
-"Bene."
-"Tutto qui? Io ho preso a pugni Weasley, abbiamo litigato per Potter e tu mi dici solo bene? Non te ne frega nulla di noi allora! Dai pure retta a mio padre, pensi che per me sia meglio quella troia a te!"
-"Draco! A me importa di noi! Ma non posso cambiare il passato, lei c'è stata non posso cambiarlo anche se vorrei! Vorrei che ti stesse lontana ma come faccio? Vorrei che il mio sangue fosse adeguato a quello che gli altri si aspettano da te! Ma non posso cambiare ciò che sono! Non posso permettermi di essere debole, perchè se ti dovessi perdere non so come reagirei! Ma non posso non pensarci, non posso. Non dopo quello che ha detto tuo padre."
Draco aveva ottenuto la sua reazione, Hermione era esplosa, le aveva detto finalmente quello che pensa, si era aperta con lui e, anche se ora lei stava piangendo, lui era felice.
-"Herm, amore mio, domani io e te partiamo, stiamo un pò da soli, io e te. Usiamo già il regalo che ti ho fatto. Voglio stare con te."
Asciugandosi le lascrime, Hermione rispose.
-"Domani? Non possiamo vengono gli altri, partiamo il 28. Io e te? Solo noi?"
-"Solo noi amore mio."
-"Dove andiamo?"
-"Dove vuoi."
-"Mi piacerebbe andare a Venezia."
-"Venezia sia." 
   
 
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