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Autore: quizzettone    08/09/2006    3 recensioni
Un triste evento porta tutti i membri della famiglia Weasley alla Tana. I ricordi tesseranno le fila di queste storie... alcuni partiranno e alcuni torneranno... e tutti capiranno quanto è importante amare e sentirsi amati...
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur, Weasley, Bill, Weasley, Charlie, Weasley, Fleur, Delacour, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Il, trio, protagonista, Molly, Weasley, Percy, Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensieri, pensieri, pensieri…

Questo affolla la mia mente, ora completamente svuotata dalla sofferenza della circostanza in cui ci ritroviamo.

Ricordi, ricordi, ricordi, niente di più ormai…

Fuori la pioggia batte ora insistente inzuppando i malcapitati amici che si stanno affollando in questa casa che ora sembra così buia e così piccola, troppo piccola per contenere tutto questo dolore e tutti questi pianti.

Il cigolio della porta d’ingresso e il tonfo, provocato dalla sua chiusura, attirano la mia attenzione.

Mi sporgo verso la finestra, giusto in tempo per vedere Ron estrarre un pacchetto di Malboro dalla tasca dei jeans e accendersi una sigaretta.

Guardo Ginny e Fleur alle prese con i bambini e mi allontano silenziosa per raggiungere mio marito che, so, ha bisogno di me.

 

“Ti prenderai un accidente a star qua fuori” sussurro chiudendomi la porta alle spalle.

Si volta e qualcosa sul suo volto dice che sapeva del mio arrivo.

Anche tu” sussurra semplicemente portando la sigaretta alle labbra.

Inspira e poco dopo una sottile striscia di fumo esce dalle sue narici e dalle sue labbra strette.

Gli abbraccio le spalle, le parole mi appaiono così inutili ora.

“Sai, mi sembra tutto strano, assurdo…impensabile” sussurra piano guardando qualcosa di indefinito oltre l’orizzonte.

“Lo so” lo stringo di più a me.

“Lui…lui” balbetta “lui…c’era sempre. Non posso credere che non lo vedremo mai più…” inspira un’altra lunga bocca dalla sigaretta.

“Lui sarà sempre con noi, se lo vorremo.” Gli poso una mano sul cuore. “Lui sarà sempre qui. Nei nostri cuori, nei cuori degli amici e dei nostri figli. Non sarà mai dimenticato”

“Sai a cosa stavo pensando?” getta la sigaretta, ormai finita, e posa una delle sue grandi mani sulle mie.

“Cosa?” sussurro appoggiando la fronte sulla sua schiena e baciandola di tanto in tanto con gesti carichi della più profonda tenerezza.

“A quando te ne andasti tu” mi afferra le mani e si volta a guardarmi negli occhi.

Non dico niente, non so cosa potrei digli.

“Pensavo di averti perso per sempre” sussurra.

“Lo so” abbasso il capo, colpevole.

Un dito mi risolleva il mento fino a rincontrare i suoi occhi celesti.

“Ti amo” mi sussurra.

Sussurro un “anch’io” mentre le sue labbra sono già sulle mie.

Salate sono le sue labbra e la sua lingua sulla mia.

Le lacrime hanno lasciato questo triste sapore, le lacrime lo fanno sempre.

“Non lasciarmi mai…” mi sussurra, fronte a fronte con la mia, ancora gli occhi chiusi.

“Mai” lo stringo a me, per proteggerlo, per fagli sentire il mio amore.

“Sai…ci penso spesso. Intendo, a quando te ne andasti. Era tutto così difficile allora. Ero troppo timido, o forse solo troppo stupido, per ammettere di amarti. Non potevo abbracciarti e baciarti tutto d’un tratto, sarei morto piuttosto che farlo. Ero così stupido…” sorrido impercettibile mentre lo sento, le lacrime stanno già imperlando il suo viso e la voce è leggermente incrinata.

“Ricordi…” sussurra piano “…ricordi quando venni da te, prima che partissi? Me l’aveva detto lui. Era la vigilia di Natale, lo ricordo come se fosse ieri. Mi prese da parte, Fred e George lavavano i piatti con mamma, Charlie e Bill parlavano animatamente della tornado che Bill aveva regalato alla sorellina di Fleur, Ginny si lasciava pettinare i capelli da Fleur. Mi portò fuori, proprio qui, dove siamo noi adesso. Mi disse, lo ricordo, eccome se lo ricordo…mi disse…

 

Ron, le occasioni bisogna prenderle al volo, prima che svaniscano. La vedi la neve? Così soffice e delicata? Bisogna apprezzarla adesso, perché sta notte pioverà, e domani sarà solo acqua sciolta e sporca. Magari resterà qualche fiocco qua e là, ma sarà solo un miraggio della neve. Se ami la neve, la devi gustare finche c’è, finche è così pura e delicata. Quando mi innamorai di tua madre nevicava. Si, nevicava forte. Avevo la tua età più o meno…si, la tua età…

 

Papà era malinconico già da allora, il lavoro lo preoccupava, la guerra lo opprimeva. Mi disse così e io corsi da te. Credo di non aver sofferto mai così tanto come quella notte…” cerco di parlare, ma Ron mi blocca: un caldo dito sulle mie labbra. “Ma ho sempre amato le parole di mio padre. Io non mi sono innamorato di te con la neve, ma almeno lui ci aveva provato. Innamorato…diceva così lui. In realtà non intendeva l’innamoramento come lo intendiamo noi, lui intendeva proprio l’amore, fisico, passionale, intenso…Io mi sono innamorato di te una notte d’estate, ma per me, per me quel giorno nevicava…” una lacrima gli bagna la guancia.

Mi stringo a lui, le sue braccia sui miei fianchi.

Mi solleva il viso, ci guardiamo negli occhi ora.

“Venni da te, quella vigilia di Natale. Non riuscii a smaterializzarmi, nevicava troppo. Presi la metropolvere, ma tu non avevi un camino e mi toccò scendere al paiolo. Ero fradicio quando arrivai da te. Mi apristi. Indossavi…”

“te lo ricordi ancora?”sussurro

“come fosse ieri” sorrido,lui continua a parlare, gli occhi lucidi.

“Indossavi uno splendido abito nero, lungo fino al ginocchio. Eri bellissima, sei sempre bellissima. Sei sempre stata bellissima per me.Ti urlai “Ti amo ‘Mione, non partire”...tu non dicesti nulla, ma i tuoi occhi parlavano per te. Te ne andasti. Non venni in Bulgaria per il tuo matrimonio. So che ci tenevi, Harry me l’ha detto. Ma non potevo, non allora, forse poi, tutto sarebbe stato diverso, ma allora no, allora mai. Avevi vent’anni e ti sposavi. E lo sposo non ero io. Mi spezzasti il cuore, allora. Mi sei mancata così tanto, che spesso mi mancava il respiro. Sai cosa mi disse mio padre?” Scuoto la testa mentre le lacrime cominciano ad imperlare anche i miei occhi.

 “Mi disse…

 

Tornerà Ron! Ti ama, deve solo capirlo. Ma quando lo capirà, sia oggi, domani, fra un anno, sei, quindici, trenta, tornerà. Non può vivere senza di te e tu non puoi vivere senza di lei…”

 

“Sono tornata, sono qui da anni ormai” Ron sorride

“Il tuo matrimonio con il monosopracciglio non è stato un gran che!” ride, una risata cristallina.

“E io ti ho anche aspettato, per tre lunghi anni ho aspettato che tornassi.

Scuote il capo e non capisco se piange o ride.

“Ero sotto quell’albero…” indica la quercia secolare davanti alla casa “…quando tornasti. Passavo lì tutte le mie giornate. Harry diceva che sarei morto sotto quell’albero. Mio padre, mio padre ogni tanto, quando tornava dal lavoro, si sedeva accanto a me e mi dava un qualcosa di babbano dicendo sempre le stesse parole: “Quando tornerà Hermione le chiederai a cosa serve”. Lo diceva sempre.” Chiude gli occhi e si stacca da me. Piange ora, lo sento singhiozzare.

“Mi mancherà moltissimo.” Lo abbraccio. “Lo so, mancherà anche a me. E a Vic, aveva sempre una parola buona per lei…difendeva tutte le bighellonate di Albert1 e dava le caramelle a Andrew…Solo Greg…” mi fermo, incerta se dirlo o meno. “Lo so” sussurra Ron “lui non lo potrà conoscere”. Scuoto il capo e lo abbraccio.

La pioggia, dietro di noi,ora è cessata.

 

1Nel primo capitolo il figlio maggiore di Ron ed Hermione si chiamava Harry, ma poi, siccome ho chiamato Ronald il maggiore dei figli di Ginny, ho deciso di cambiare il nome in Albert che mi piace di più! Pertanto Albert e Harry sono la stessa persona!

 

Piccola cronologia degli eventi:

 

Considerando che Ron  è nato nel 1980, lui, Harry e Herm hanno cominciato Hogwarts nel settembre 1991.

Pertanto alla fine del sesto libro siamo nel 1997 e i ragazzi hanno 17 anni.

Pertanto Hermione si sposa con Krum a 20 anni e cioè nel 2000 (Herm ha un anno in più di Ron e Harry perché è di settembre quindi, come dice la Row, poiché si comincia Hogwarts a 11 anni compiuti, lei ha iniziato la scuola il settembre successivo con Ron e Harry).

Tre anni dopo divorzia da Krum e torna da Ron. Quindi siamo nel 2003.

Quell’anno nasce Albert, il figlio maggiore. (Ron ha 22 anni, Herm 23).

Vic nel capitolo 1 si lamenta che Albert ha solo 2 anni in più di lei, quindi lei è nata nel 2005, quando Ron ed Herm hanno rispettivamente 24 e 25 anni.

Vic nella storia ha 16 anni e Andrew ne ha 8, perciò hanno 8 anni di differenza. Pertanto Andrew è nato nel 2013 (Ron ha 30 anni e Herm 31).

Gregory, il minore che nel primo capitolo si sveglia di fronte agli sguardi stupiti di Ginny e Hermione ha solo 2 anni, quindi ha 6 anni di differenza con Andrew. Pertanto è nato nel 2015.

 

Gli eventi si svolgono quindi nel 2017:

Herm ha 35 anni

Ron, Harry: 34 anni

Ginny: 33 anni

I gemelli: 36 anni

Percy: 38

Charlie (se seguono la differenza di due anni) potrebbe averne: 40

Bill (idem come prima): 42

 

I signori Weasley, ipotizzando che possano avere avuto Bill a 20anni, avrebbero: 62 anni.

 

Riassumendo:

1997: sesto libro,lasciano Hogwarts

2000: Herm si sposa con Krum

2003: Herm divorzia da Krum e si mette con Ron. Nasce Albert

2005: nasce Victoria (Vic)

2013: nasce Andrew

2015: nasce Gregory

2017:; morte signor Weasley, inizia la storia.

 

Per chiarimenti o delucidazioni, chiedete pure…

Glò (quizzettone)

 

 

  
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