Artù
Solo ieri per salutarti,
solo una carezza lieve,
la mia mano appoggiata sul tuo muso caldo,
ad incontrare con le dita il tuo respiro affaticato.
Neanche avevi la forza di alzare gli occhi,
lucidi tra le palpebre a malapena socchiuse.
Neanche un guaito o un lamento
mentre ti sfioravo lentamente le orecchie.
Mi sono chinata di fianco al tuo giaciglio,
ti sono stata accanto,
ti siamo stati accanto.
Non ti arrabbiare per lui che non si è chinato ad accarezzarti,
non ce l'ha fatta a sfiorarti con quel groppo in gola che proprio non voleva andare giù.
Non lo ammetterà mai,
ma tu lo sapevi di essere il suo cane
anche ora che non viveva più con te.
E lo difendevi con la tua vociona potente
ogni volta che per gioco io fingevo di sgridarlo.
Ieri sera l'ultima carezza prima di tornare alla nostra casa, la mia carezza,
e quel "Ciao Artù" appena sussurrato, il suo saluto.
Ma quel "ciao" di ieri che sapeva già tanto di addio,
oggi lo trasformo in un "arrivederci".
A presto cucciolotto, a presto.
Ovunque ti abbia portato oggi il tuo ultimo salto,
spero felice,
come le mille capriole che in questi anni hai fatto tra l'erba e la neve.
Divertiti, corri, abbaglia alle farfalle e al cielo.
Un giorno ci riabbracceremo.