“Spiegati” disse Ron, guardando in cagnesco sia Harry che Ginny.
“Non devo dare spiegazioni a te, Ron. Hai rovistato nel mio cassetto,
nella mia camera. Sei tu che dovresti dare a me una spiegazione, non
credi?”
”I-io non devo dare spiegazioni a nessuno! Spiegami cos’è sta roba!” insistette
lui sventolando la busta.
“Oh, avanti, non fare l’idiota, fai lavorare quel criceto che hai
al posto del cervello! È un’ecografia, non credo ci sia molto da spiegare… ma
vuoi dirmi cosa ci facevi con le mani nelle mie cose?”
“Miseriaccia, aspetti un bambino! Quando avevi intenzione di
dirmelo?” continuò ignorando la domanda della sorella. “Sei ancora così
piccola! E la mamma, cosa dirà? E papà? E tu!” puntò iò dito accusatore contro
Harry, che lo fissava combattuto tra la voglio di ridere e quella di gridargli
addosso. “Ti rendi conto di cosa le hai fatto?”
“Ok, Ron, basta, direi che ti sei reso abbastanza ridicolo” lo
interruppe
“Ri-ridicolo? Io? Miseriaccia Gin non ti rendi conto che…”
“Si, mi rendo conto! È un bambino! Gesù, a volte sai essere così
stupido che mi chiedo come sia possibile che nelle nostre vene scorra lo stesso
sangue!”
”Amore…“ la avvertì Harry. Le orecchie di Ron erano rosse, più rosse, se
possibile, dei suoi capelli. Tutti sapevano che non era un buon segnale. Ginny
lo ignorò, in preda alla collera.
“Ah si? Un bambino? Alla tua età? Tutti penseranno che sei una…”
Echeggiò il rumore di uno schiaffo. Dopo un ultimo sguardo carico
di rabbia,
Ron sapeva di aver esagerato, ma l’orgoglio non gli dava scampo:
non poteva ammetter di aver ammesso un errore.
“Spero tu sia soddisfatto, Ronald” disse una voce femminile dall’altro
lato della stanza.
“Zero tatto, come sempre. Eri arrabbiato con me, non c’era bisogno
di prendertela anche con lei” Hermione era davvero sconvolta e arrabbiata per
quello che aveva fatto il Rosso, ma d’altronde sapeva che faceva parte del suo
carattere e inoltre sapeva di aver sperato invano che cambiasse.
“Herm… è troppo piccola per avere un bambino!”
“È sicuramente più responsabile di te! E poi parli tu… l’uomo
vissuto, non è vero?” le parole tagliavano e frustavano l’aria, facevano male perché
erano cariche di verità.
“Ti comporti come se avesse compiuto un crimine! È solo un
bambino! È una benedizione, una fortuna… e ti la tratti così! In un momento
così delicato… come reagiresti se fossi io ad aspettare un figlio? Di questo
passo non credo ne avremmo mai uno…”
Ron ascoltava, cercando di reagire, ma riusciva solo a
boccheggiare stupidamente.
Un bambino, sua sorella… e Hermione aveva introdotto un nuovo
discorso su cui non si era mai soffermato: un figlio.
Immaginava vagamente quali potessero essere i sentimenti della
sorella.
Ricordò quando qualche anno prima Hermione gli aveva detto che
aveva “la varietà di emozioni di un cucchiaino”… gli veniva quasi da ridere, ma
con uno sbuffo si disse dentro di sé che era vero.
“…e comunque se continui così non vedo che futuro ci sia per noi
due. Se tratti così Ginny ora, non oso immaginare cosa farai quando succederà a
me. Mi pare chiaro che non vuoi un figlio” concluse la ragazza.
Ron sentì quelle ultime parole e si chiese come erano arrivati a parlare
di un figlio partendo dalla gravidanza di sua sorella. Ancora non ci credeva.
Ginny, incinta.
Non poteva ovviamente dare solo la colpa al suo migliore amico,
anche se non poteva negare di provare una sorta di rancore anche verso di lui.
“Per l’amor del cielo, rispondimi!” urlò Hermione, esasperata.
“C-cosa?”
“Non mi hai sentita? Ti ho chiesto se vuoi realmente sposarmi! Non
ti sei pentito della proposta vero?” era possibile percepire ansia e paura in
quella domanda. La ragazza continuava a tormentarsi l’anello che portava al
dito, donatole dal Rosso due mesi prima.
“N-no! Certo che no! Ma mia sorella… ha sempre voluto fare la
ribelle! E guardala ora!”
“Non è malata Ron. Non ha ucciso nessuno, anzi, sta dando la vita
a qualcuno che magari diventerà il nuovo Ministro della Magia! Oppure un famoso
Auror…
Ora vado a dormire. Rifletti su tutto, chiedi scusa a Ginny, non
si merita tutto quello che le hai detto”.
Hermione si congedò con quelle utime parole, lasciando Ron sommerso tra mille pensieri confusi e turbinosi.
***
Angolo della scrittrice: E' un
capitolo breve, che serve a spiegare ciò che prova Ron. E' molto
confuso e irritato per ciò che è successo a sua sorella,
poichè lui non è molto preparato in materia, come non lo
sarebbe neanche a 30 anni o a 27. Secondo me fa parte del carattere di
Ron l'esagerazione, che alla fine sa trasformare in simpatia e
coraggio, come abbiamo visto nei libri di zia Jo. Alla prossima!
SheWolf.