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Autore: tre 88    04/02/2012    4 recensioni
Questa storia è ambientata dopo i due anni dalla fine della guerra a Marineford. Ace è vivo ma tutti pensano che sia morto, l'unico a sapere che è ancora vivo è l'ammiraglio Akainu...
TRATTO DAL 2° CAPITOLO:
"Era pomeriggio inoltrato e il sole stava per tramontare, Ace se ne stava sdraiato a letto e fissava il soffitto:-“Incomincio a credere che Akainu mi abbia mentito su tutto.”- era da un po’ che aveva questo pensiero fisso ma non riusciva a convincersi che l’ammiraglio mentisse:-“Devo smetterla di avere questo dubbio. Come posso dubitare dell’uomo che mi ha salvato la vita?”- ..."
E' sotto spoiler solo per chi segue l'anime in italiano. ^^
Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'In Viaggio verso il Passato'
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1°CAPITOLO:

LA FINE DELLA GUERRA
 

 

La guerra stava giungendo al termine, quella guerra durata ore dove le due fazioni nemiche lottavano per un motivo preciso; la prima quella formata dalla marina lottava per la giustizia e per fermare la pirateria, mentre la seconda formata dai pirati lottava per salvare un loro fratello e per difendere la libertà che tanto amano, dai vari punti di vista entrambe hanno un valido motivo per non perdere ma hanno motivi troppo diversi, la marina è più interessata alla giustizia che alla vita dei compagni mentre i pirati tengono molto alla vita dei loro fratelli, la marina sbaglia a voler privare della libertà ai pirati ma anche molti pirati sbagliano soprattutto quelli che commettono stragi.

 

Il motivo che diete vita alla guerra è un ragazzo che stava per essere giustiziato, un ragazzo che l’unica colpa che aveva era solo quella di voler essere libero, il nome del ragazzo è Portuguese D. Ace comandante della seconda flotta dei pirati di Barbabianca.

 

Per la marina Ace era solo il figlio del demonio, il figlio del Re dei pirati Gol D. Roger e per loro doveva assolutamente morire.

 

Per i pirati invece Ace era un loro fratello e a loro non importava di chi fosse figlio perché ora faceva parte della loro famiglia e dovevano a tutti i costi salvarlo.

 

Barbabianca arrivò dal fondo dell’oceano per salvare suo figlio e dal cielo piombò Rufy per salvare suo fratello, non hanno nessun legame di sangue ma loro sono comunque una famiglia.

 

Dopo ore Rufy con l’aiuto di tutti arrivò verso il patibolo dove Garp lo stava aspettando, nonostante è suo nonno Cappello di Paglia lo colpì facendolo volare giù dal ponte creato da Inazuma e finalmente raggiunse il patibolo ma era ancora presto per cantare vittoria in fatti la chiave si ruppe e il patibolo venne distrutto dalle cannonate, per fortuna Mr. Three con i suoi poteri creò la chiave e finalmente Ace fu libero e le sue fiamme crearono un passaggio in mezzo all’esplosione.
 

Tutti vedendo Ace libero gridarono di gioia, i due fratelli erano di nuovo insieme:-Pensare che sarebbe arrivato il giorno in cui tu mi avresti salvato la vita non l’avrei mai immaginato.- Ace fece una pausa e poi aggiunse:-Grazie, Rufy.- il fratellino sorrise:-Beh, ce l’ho fatta solo perché il vecchio Barbabianca e gli altri mi hanno aiutato.- in quel momento furono attaccati dai marines che si misero a sparare ma subito dopo si resero conto che con i due fratelli le armi da fuoco non servivano a nulla. Ace e Rufy combatterono in perfetta sincronia si coprivano le spalle a vicenda e stendevano i loro avversari, i marines cercavano in tutti i modi per eliminarli ma venivano stesi prima ancora di potersi avvicinare ai due pirati, Aokiji intervenì ma il suo ghiaccio fu fermato dal fuoco di Ace che lo sciolse senza difficoltà, mentre tutti stavano combattendo Barbabianca lasciò senza parole i suoi uomini che per lui erano come dei figli:-Gli ordini che vi sto per dare saranno gli ultimi, quindi ascoltatemi bene pirati di Barbabianca!- quelle parole fecero agitare i pirati che si chiesero cosa volesse dire, Ace e gli altri gridarono:-Vecchio!- ma l’anziano imperatore non li ascoltò:-Questo è il luogo dove le nostre strade si dividono! Amici, voi dovete sopravvivere e ritornare sani e salvi nel Nuovo Mondo!- le sue parole commesse i pirati che erano tristi perché avevano intuito le sue intenzioni:-Sono un sopravvissuto della vecchia era! Non c’è nessuna nave per me nella nuova era che avanza!- colpì l’aria e Marineford iniziò a sgretolarsi, i pirati a malincuore eseguirono l’ultimo ordine del loro capitano. Nonostante Rufy lo chiamava Ace non sembrava intenzionato a muoversi, Garp e Sengoku avevano capito che Barbabianca voleva far affondare l’isola insieme alla propria vita, il vecchio imperatore fermò i marines che tentavano di fermare i suoi figli:-Avete un solo nemico da affrontare e quel nemico sono io!- Ace con le sue fiamme raggiunse il suo capitano e si inginocchiò:-Non serve che parli, piuttosto dimmi una cosa, Ace. Sono stato un buon padre?- tenendo sempre bassa la testa e con le lacrime che volevano uscire:-Certo che lo sei stato!- Barbabianca rise mentre Pugno di Fuoco prese a correre insieme al fratello.

Mentre correva Akainu si fece sentire e incominciò ad offendere Barbabianca, Ace a quelle parole si fermò nonostante tutti cercavano di farlo ragionare, l’ammiraglio continuò a parlare:-Barbabianca morirà come un perdente e un fallito! Una morte appropriata per il leader di un simile mucchio di spazzatura!- ormai Ace non ci vedeva più dalla rabbia:-Barbabianca è il grande pirata che ha costruito questa intera era! Come osi ridere dell’uomo che mi ha salvato la vita?!- si preparò ad attaccare:-Il nome di questa era è Barbabianca!- lo attaccò con tutta la potenza del suo fuoco ma Akainu lo fermò e con il suo potere lo colpì per la prima volta Ace provò la sensazione di venir bruciato e mentre cercava di non pensare al dolore l’ammiraglio si preparò ad attaccare Rufy.

Successe tutto in un istante, nel momento in cui Akainu stava per colpire Rufy, Ace si mise in mezzo e fu colpito dal pugno incandescente dell’ammiraglio, cadde tra le braccia del fratello e sul volto dei pirati era dipinta la paura, paura di perdere per sempre il loro fratellino.

Jimbei intervenì per impedire che Akainu infierisse ancora anche Garp fece per intervenire ma Sengoku lo fermò atterrandolo e tenendolo fermo con una mano:-Cosa hai intenzione di fare, Garp?!- il vice ammiraglio non tentò di liberarsi:- Faresti meglio a tenermi qui legato per bene, Sengoku! Perché se non lo farai puoi star certo che ucciderò quel Sakazuki!- il Grand Ammiraglio sapeva che lo avrebbe fatto anche se non ne capiva il perché, non sapeva che per Garp, Ace era uno della sua famiglia nonostante non scorreva lo stesso sangue.

Anche Marco dopo essersi liberato dalle manette intervenne insieme a Vista dando una mano a Jimbei e Akainu non capiva il motivo per cui si intromettevano dato che per lui Ace era finito.

Ace tra le braccia del fratello cercò la forza per parlare:-Mi dispiace, Rufy.- Cappello di Paglia non voleva ascoltare e cercò aiuto ma il fratello lo interruppe:-Mi dispiace di non averti permesso di salvarmi! Perdonami!- Rufy continuava a rifiutarsi di come stavano le cose:-Ma cosa stai dicendo?! Non dire certe cose!- si mise a chiamare un dottore ma tra i pirati che si trovavano vicino non c’era nessun medico, Ace cercò di far smettere il fratello di cercare aiuto:-Non servirà, sono in grado di capire quando è giunta la mia fine!- riprese fiato:-Questa volta non ce la farò quindi, Rufy…- il fratellino lo interruppe urlando:-Ace, hai intenzione di morire? No, mi avevi promesso che…- cercò di trattenere le lacrime:-Me l’avevi detto, ti ricordi, Ace?! Avevi detto che non saresti morto!- Pugno di Fuoco sorrise:-Già…sai…se non fosse stato per quell’incidente…e perché ho un fratellino minore come te di cui preoccuparmi…non avrei mai…nemmeno…voluto vivere.- ripensò alla sua difficile infanzia, a come la gente odiava Roger e come il suo odio verso il padre cresceva ogni giorno:-Nessun altro mi ha mai voluto, dopo tutto…quindi è soltanto normale!- ripensò ai momenti passati con i fratelli e alla strana famiglia in cui era cresciuto:-Oh, già…se ti dovesse…capitare di incontrare Dadan…potresti dirgli addio da parte mia? E’ strano…ora che sto per morire…mi sento come se quell’idiota mi mancasse!- sentiva le sue forze abbandonarlo:-Ho soltanto…un rimpianto…non sarò in grado di vedere…il tuo sogno realizzarsi…ma ti conosco, so che ce la farai! Sei mio fratello dopo tutto!- la battaglia continuava andare avanti, i pirati erano infuriati e continuavano a lottare, i marines si sentivano più motivati e non davano tregua ai nemici; Ace cercò di non perdere i sensi e continuò a parlare al fratello:-Proprio come…ci siamo promessi allora…non ho rimpianti…per come ho vissuto la mia vita!- Rufy strinse il fratello:-No! Stai mentendo!- Ace sorrise:-Sembra che tutto quello che volevo alla fine…non era fama e gloria…era una risposta alla domanda…se avessi dovuto mai…essere nato.- le forze lo stavano abbandonato ma c’era ancora un ultima cosa che voleva far sapere:-La mia voce sta diventando sempre più debole…Rufy, voglio che ascolti quello che ho da dirti adesso…e che lo dica a tutti quanti…dopo…- raccolse le sue ultime energie:-Vecchio! Tutti voi ragazzi! E tu, Rufy…anche se sono stato un buono a nulla per tutta la vita…anche se in me scorre il sangue di un demone!- ormai la sua voce era diventata un debole sussurro e calde lacrime scendevano sul suo viso:-Voi mi avete sempre voluto bene…vi ringrazio moltissimo!- sorrise e chiudendo gli occhi cadde a terra, sul volto di Rufy era dipinto il terrore:-Aceee!!!- la vivre card volo via, Cappello di Paglia era troppo sconvolto per vederla andarsene lontano e al suo grido tutti i pirati piansero e tra loro pianse l’unico marine che aveva a cuore la vita di Ace a Monkey D. Garp non importava di chi fosse figlio perché lui era diventato suo nipote.

Akainu si liberò dei due comandanti e si scagliò contro Rufy che a causa del dolore aveva perso i sensi, Jimbei velocemente afferrò il pirata di gomma e in quell’istante l’ammiraglio lo colpì con il suo pugno incandescente e ferì anche Rufy, Akainu fece per colpirli di nuovo ma Marco trasformato in fenice lo bloccò:-Prendi il fratello di Ace, Jimbei! La sua vita è il desiderio di Ace che vive ancora!- l’uomo pesce non se lo fece ripetere, prese il ragazzo ormai svenuto e si mise a correre ignorando il dolore della ferita, Marco ordinò ai compagni lì vicino di coprire Jimbei:-Lo proteggeremo al posto di Ace, lo giuro! Se lo lasciate morire consideratela un’onta per tutti i pirati di Barbabianca!- i pirati corsero a fermare i marines che tentavano di eliminare l’uomo pesce.

Jimbei raggiunse la riva e vide spuntar fuori dall’oceano un sottomarino giallo e da esso uscì Trafalgar Law:-Presto salite, ci penso io alle ferite di Cappello di Paglia.- l’uomo pesce non sapeva chi fosse e il perché li voleva aiutare ma decise di fidarsi e salì a bordo, intanto Barbabianca raccolse una perlina rossa caduta dalla collana di Ace e una lacrima cadde sulla sua mano la rabbia ribolliva e in un attimo fu davanti ad Akainu impedendogli di ferire Marco, afferrò l’ammiraglio e lo scagliò a terra schiacciandolo con forza e facendolo sprofondare sotto metri di terra:-Marco, ordina a tutti di andare alle navi!- la fenice non aveva mai visto il capitano così arrabbiato e non tentò nemmeno di fare domande che si mise a correre dagli altri.

Barbabianca si guardò intorno, il sottomarino era sparito e gli evasi guidati da Ivankov presero l’unica nave della marina rimasta intatta, vide Jaws rialzarsi dopo essersi liberato dal ghiaccio e anche se si trovava senza un braccio aiutò i compagni feriti, pian piano tutti i pirati erano alle navi:-“Akainu ci impiegherà un po’ a uscire da lì, ora devo portare in salvo i miei figli.”- il vecchio imperatore spaccò in due l’isola e poi raggiunse la “Moby Dick”, una volta salito a bordo le navi salparono e si allontanarono il più possibile da Marineford con il peso di non aver potuto portar via da quell’infero i corpi dei compagni caduti tra cui quello di Ace.

La guerra durata ore è giunta finalmente al termine, i pirati hanno perso e non sarà facile superare questa dolorosa sconfitta, gli alleati di Barbabianca e gli evasi si erano dispersi ognuno diretto il più lontano possibile da Marineford, anche gli uomini di Edward Newgate si allontanarono mentre il sottomarino di Law era diretto all’isola delle donne guidati da Hancock che era appena stata recuperata dalla sua ciurma.

A Marineford i marines che non erano feriti si stavano occupando di consegnare alle famiglie i corpi dei compagni caduti e di bruciare i corpi dei pirati, Akainu a fatica uscì dalla fossa dove Barbabianca lo aveva spedito e si mise a camminare tra le macerie, è soddisfatto di come era finita la guerra ma non era soddisfatto di come Ace era morto, lo voleva uccidere dopo una battaglia all’ultimo sangue, ucciderlo in quel modo ne andava del suo onore e per lui il suo onore è importante come la legge e la giustizia.

Camminando l’ammiraglio Akainu giunse nel luogo dove giaceva Ace, lo fissò e si sentiva arrabbiato:-“Dannazione, non mi soddisfa di come sono andate le cose e come se non bastasse Cappello di Paglia e Barbabianca sono fuggiti.”- fece per andarsene quando si accorse che Ace respirava ancora, gli si avvicinò e dopo aver avuto la conferma che non era ancora morto gli venne in mente un’idea:-“E’ ancora vivo e questo non è una brutta cosa. Farò in modo che si salvi e poi combatteremo lealmente e lo ucciderò una volta per tutte.”- l’ammiraglio era certo che Pugno di Fuoco avrebbe accettato di combattere perché se avesse vinto sarebbe potuto tornare da Barbabianca ma Akainu comunque era certo di batterlo, prese Ace e lo portò nei suoi alloggi dopodiché andò a cercare un medico da corrompere.


 

 

***
 

 

 

Sono passate parecchie ore dalla fine della guerra e sulla “Moby Dick” regnava il silenzio, tutti erano stati curati e nessuno correva il rischio di morire persino Jaws che aveva perso molto sangue a causa della perdita del braccio ormai stava bene ma anche se fisicamente stavano bene il loro cuore era ferito e sarebbe stata dura guarirlo, per loro Ace era un fratello a cui volevano bene e non si perdonavano il fatto che lui non c’era più come non riuscivano a perdonarsi il fatto di non aver usato la forza per impedire ad Ace di cercare quel traditore di Barbanera.

Barbabianca era chiuso nella sua cabina le lacrime scendevano dai suoi occhi mentre ripensava al giorno in cui conobbe Ace, si era divertito molto a vedere i suoi tentativi per eliminarlo e soprattutto ripensò a tutti i momenti passati insieme, si sentiva un pessimo padre nonostante il figlio gli aveva detto che era stato un buon padre, si sentiva pessimo per non aver protetto tutti i membri della sua famiglia:-“Ora devo continuare a vivere per aiutare i miei figli a superare questo dolore e poi ho capito che non posso lasciarli da soli fino a quando non avrò punito Teach.”- i suoi pensieri furono interrotti dal bussare di qualcuno e subito dopo entrò Marco:-Babbo, posso disturbare?- il vecchio Newgate notò che anche il suo primo comandante non faceva nulla per nascondere il dolore:-Parla pure, spero solo che non hai brutte notizie perché per oggi ne ho abbastanza.- la fenice scosse la testa:-Non posso dire che siano buone notizie però tra noi e i nostri alleati abbiamo perso pochi compagni e i feriti non sono gravi.- Barbabianca sorrise:-Non sono buone, sono ottime.- anche Marco sorrise poi fece per uscire ma il padre lo fermò:-Avrei un favore da chiederti, se te la senti.- la fenice annuì:-Voglio che tu vada all’isola di Banaro.- Marco non capiva:-Devi cercare di capire come sono andate le cose tra Ace e quel traditore, dobbiamo fermarlo ma dobbiamo informarci su quanto sia diventato forte.- la fenice capì:-D’accordo, parto subito.- il vecchio imperatore osservò il figlio uscire dalla sua stanza poi tornò a perdersi nei suoi pensieri.

 

 

 

***
 
 

Akainu ritornò nella stanza dove aveva lasciato Ace ma prima di entrare si rivolse al vecchio medico che aveva trovato:-Ricordati non dovrai uscire da qui fino a quando non si sarà ripreso del tutto e quando uscirai non dovrai dire nulla a nessuno o io non ti pago e ti rovinerò anche la tua carriera.- il medico annuì ed entrò nella stanza.

 

Una volta raggiunto il letto capì chi era il suo paziente e il perché doveva tacere, si mise subito al lavoro e dopo qualche ora raggiunse l’ammiraglio.

 

Akainu lo squadrò facendogli capire di parlare:-E’ vivo per miracolo e molto probabilmente è dovuto dal fatto che ha usato il fuoco per proteggere gli organi vitali, che sia stata un gesto voluto oppure istintivo questo non lo so però gli ha salvato la vita.- l’ammiraglio sorrise:-Quindi non corre più pericolo?- il vecchio medico annuì:-Gli rimarrà la cicatrice dato che il fuoco non può assorbire la ferita che è stata causata dal magma però il tatuaggio sulla schiena non si è danneggiato.- Akainu si arrabbiò:-Non me ne frega nulla e ora torna dentro e non uscire fino a quando non si sarà svegliato.- il dottore si spaventò e corse nella stanza, Akainu sorrise soddisfatto e se ne andò.
 

 

 

***
 


 

Giorni dopo Marco fece ritorno alla “Moby Dick” e andò dritto da Barbabianca.

Entrando nella cabina del padre dovette fare attenzione a dove camminava dato che il pavimento era pieno di bottiglie vuote e di altre cianfrusaglie:-Babbo, dovrebbe far pulire questa stanza.- il vecchio rise:-Hai ragione, comunque che hai scoperto?- la fenice si sedette sul letto di fronte alla poltrona dove stava seduto Barbabianca:-Nulla. Gli abitanti dell’isola se ne sono andati e ormai non c’è più nessuno.- l’imperatore sbuffò:-E ti pareva se le cose incominciassero a girare nel verso giusto.- Marco rimase per un attimo in silenzio poi porse al babbo un oggetto:-L’ho trovato tra le macerie di Banaro.- Barbabianca osservò quel buffo cappello dalla quale Ace non si separava mai:-Qualcosa di lui è rimasto.- calò il silenzio poi aggiunse:-Lo terremo con noi così è come se fosse ancora al nostro fianco.- poi sorrise:-Ma Ace continuerà a vivere nei nostri cuori.- Marco sorrise:-Hai ragione. Ora vado a cercare qualcuno che metta a posto questo casino.- Barbabianca scoppiò a ridere mentre la fenice uscì dalla cabina.

       

***
 


 

Un mese è passato dalla fine della guerra e per tutto questo tempo Ace rimase in coma e dopo tanto tempo aprì gli occhi.
 

 

 


Continua…


 

 



 


Ciao, eccomi qui.

Sono tornata con una nuova storia e spero che l’inizio vi sia piaciuto. ^^
Aggiorno oggi perché domani non ci sarò e non mi andava di aggiornare in ritardo. :)

Se vi state chiedendo che ne sarà di Ace lo saprete nel prossimo capitolo e nel prossimo entrerà in scena il nuovo personaggio ma per sapere il nome e la sua storia dovrete aspettare i prossimi capitoli. ^^
Come avrete notato le parole che dicono durante la guerra le ho prese dal manga mentre il pezzo dove Barbabianca raccoglie la perlina l’ho preso dall’anime. :)
Infine voglio dedicare questa storia a tutte/i quelle/i che hanno letto e recensito o semplicemente letto tutto ciò che ho scritto fino adesso, non stò qui a mettere i nomi o non finirò più dato che siete in molti e io per ringraziarvi di avermi seguito fino a qui vi dedico questa storia. ^^

A presto, ciao.

ps:ogni volta che aggiornerò vi dirò quando ci sarà il prossimo aggiornamento dato che non sono sicura di riuscire ad aggiornare regolarmente, comunque il prossimo capitolo lo metterò domenica che è già pronto lo devo solo rivedere. ^^

 
  
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