Ringrazio
anche solo chi
legge. Dedicata a Nonna Papera.
Un
bacio al sapor di
Cola
Si
passò una mano nei
lunghi capelli blu e socchiuse gli occhi. La bandana bianca gli
ricadeva di
lato, coprendo solo metà del suo capo. Si grattò
la rada peluria sul mento e si
chinò in avanti, strinse più forte il righello
appoggiandolo sul foglio, con
l’altra mano afferrò una matita e
iniziò a tracciare la linea.
“Yeah!”.
L’urlo lo fece
trasalire e disegnò un segno irregolare e segmentato sul
foglio.
<
Guarda tu se quell’imbecille
deve fare tanto chiasso, io sto lavorando > pensò,
adirato. Si alzò e si
diresse nella stanza accanto. Un ragazzino leggermente più
basso di lui correva
avanti e indietro, facendo ondeggiare la camicia hawaiana aperta che
gli
lasciava scoperto il petto, oltre ad essa indossava solo un paio di
mutande. Teneva
una pila di tavole di legno in bilico tra le braccia.
Iceburg
lo raggiunse e lo
colpì alla testa con un pugno.
“Idiota!”
lo sgridò.
L’altro si voltò di scatto e socchiuse gli occhi.
Ringhiò, si chinò appoggiando
le tavole e una volta rialzato prese un respiro profondo.
“Sei tu il cretino!”
urlò, gonfiando il petto.
“Fai
silenzio!” gridò
Iceburg. Gli appoggiò la fronte sulla sua e lo spinse con la
testa, spalancando
a sua volta la bocca.
“Fallo
tu, piuttosto,
labbra blu!” gridò come risposta l’altro
carpentiere spingendo a sua volta con
il capo. Calpestò con forza la scarpa nera del giovane
più alto e lo spinse
sentendo la stoffa della maglietta marrone sotto le dita.
“Oh
mio...” borbottò
Iceburg.
“Sei
un deficiente,
Franky”. Aggrottò la fronte, corrugò la
fronte e la figura di Cutty Flam si
rifletté nelle sue iridi.
Il
più basso lo afferrò
con forza e lo trasse a sé baciandolo, immediatamente spinto
dal più grande.
“Perché
accidenti l’hai
fatto?!” gli gridò contro Iceburg.
“Volevo
vedere la tua
faccia” ribatté ghignando Franky. Si
raddrizzò la fascetta degli occhiali da
aviatore sentendo le punte dei ritti capelli azzurri pungergli
leggermente il
palmo della mano.
“Metti
giudizio, le tue
marachelle sono devastanti” ringhiò il
più grande. Si pulì la bocca con la
mano, si voltò allontanandosi.
"Se
ne esce sempre
con idee folli..." brontolò a bassa voce.
<
Quel bacio sapeva
di Cola > pensò, arrossendo.