Disclarimer: I personaggi di
Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.
.: Please Please Me :.
Lo guardò con stampato in faccia
il sorriso più grande che gli riuscisse –e
lui era Feliciano Vargas, eh.
Allargò le braccia più che potè,
piegando la testa di lato senza togliersi quell’espressione incoraggiante dal
volto; sapeva che Germania, dalla sponda opposta del letto, lo stava guardando
come se fosse impazzito.
Lo sapeva e non gli importava:
Germania lo guardava sempre come fosse impazzito, ma era uno sguardo privo di
un serio rimprovero e pieno di una alquanto confusa curiosità.
Quindi non si diede pena per gli
occhi strabuzzati del compagno, ma aprì le braccia ancora di più, tendendosi
con uno sbuffo.
-Forza, Lud!- esclamò -Non è
difficile!-
Non era difficile, non era lo era
davvero. Non secondo la sua ottica, almeno.
Per lui quel gesto era più che
naturale, non aveva bisogno di motivi o di troppe spiegazioni per essere
compiuto, così come tutti le altre attenzioni che riservava a Germania.
E Ludwig sembrava apprezzare, sì,
insomma, di quello non dubitava, anche se non era mai il tedesco a prendere l’iniziativa:
si limitava a rispondere, a seguire il percorso che Feliciano aveva tracciato per
lui con tanta cura.
Mai che fosse Germania a battere
il sentiero per primo e Veneziano, alle volte, sentiva una vocina pestifera in
fondo a tutto, al cuore e alla mente, che gli diceva quanto i gesti di risposta
del tedesco non fossero che quello, una risposta,
un modo per liberarsi al più presto della sua presenza –molesta o meno che fosse.
Non che l’italiano ci credesse,
ma gli lasciava sempre una sensazione brutta, lo stomaco un po’ torto, gli
occhi un po’ bassi, il sorriso un po’ sbilenco. Come pioggerella fine fine, che
non faceva rumore, ma bagnava lo stesso.
Quindi, per quella sera, aveva
deciso che Germania sarebbe stato il primo e non il primo a fare i piatti, a
spazzare, ad occupare il bagno, no. Lui doveva essere il primo in quello.
-Forza, Lud!- ripeté con veemenza
-Abbracciami!-
Non era poi una richiesta così
folle, no?
Bastava
un tentativo e sarebbe tornato il sole.
{ Come on, come on, come on, come on
Please, please me, wo yeah, like I please you
wo yeah, like I please you
wo yeah, like I please you }
Note di Fine
Capitolo
Visto
che per due giorni sarò a Pisa per un test, non mi sembrava giusto lasciarvi
così senza aggiornare!
Ecco
dunque il capitolo GerIta! Sono secoli che non scrivo su di loro, ma spero che
non sia venuta la schifezza che temo. Ma ai posteri l’ardua sentenza!
Ringraziamenti
A
Rota, Chiaki e Harinezumi per aver recensito
<3
A
Chaska e Jacqueline per aver inserito la storia tra le preferite <3
A
Color___by e Chiaki per aver inserito la storia tra le ricordate <3
A
Harinezumi, Sasuchan7 e Chiaki per aver inserito la storia tra
le seguite <3
Me
vi vuole tantissimo bene!
Grazie!