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Autore: _itshazzassmile    12/02/2012    4 recensioni
Un incontro forse voluto dal destino. Un amore inevitabile.
Ormai si appartengono, sono una cosa sola.
"D'un tratto i miei occhi incontrarono i suoi e lui, lui sorrise all'improvviso. Io mi immobilizzai di fronte a quell'inaspettato raggio di luce. Avanzò verso di me, occhi dentro occhi, finché non fummo così vicini da confondere i battiti dei nostri cuori, così vicini da mischiare i nostri respiri."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si staccò un momento.
- Hai deciso che ne vale la pena, Sum? – mi chiese con un sorrisino.
- Possiamo provarci, no? – dissi, e ripresi a baciarlo.
Non era mai successo che baciare un ragazzo mi provocasse tutte quelle emozioni dentro, un brivido di piacere che mi percorreva la schiena. Solo con lui. Avrei voluto che quel momento non finisse mai.
Cominciai a mettergli le mani sotto la maglietta, ma lui mi bloccò.
- Ragazza, prima non volevi neanche baciarmi, e ora vuoi già andare tanto oltre? Voglio andare con calma, l’hai detto tu che non bisogna correre. Ci tengo a dimostrarti che non voglio solo portarti a letto.
Sorrisi. Lui mi voleva davvero, me l’aveva appena detto. Mi aveva appena dimostrato che potevo davvero fidarmi di lui, che non mi avrebbe fatto soffrire.
- Significa tanto per me sentirti dire questo, Harry. – sussurrai. Poi cambiando tono di voce gli chiesi:- ma per caso hai anche portato qualcosa da mangiare? Ho fame!
- Ahah, dobbiamo tornare al villaggio per mangiare!
Così facendo si alzò, mi aiutò ad alzarmi e tenendoci per mano camminammo verso il pick-up, sotto la notte stellata. Era facile stare con lui, veniva tutto naturale. Parlavamo, ridevamo.
Arrivati al bar del villaggio pensammo cosa mangiare, e optammo tutti e due per un panino, nonostante fossero le nove di sera. Io presi un toast, lui un panino all’orca affamata.
- Ma cos’è? – gli chiesi ridendo.
- Non ne ho idea, ma il nome mi ispirava!
- Che senso ha dare un nome del genere ad un panino? Neanche ci fosse un’orca dentro!
Mi guardò con finta aria preoccupatissima, e scoppiai a ridere.
I panini arrivarono, e il suo non aveva un gran bell’aspetto. Non si capiva bene cosa ci fosse dentro, ma il colore non prometteva bene.
- Com’è? – chiesi guardando quegli ingredienti mischiati male.
- Fa schifo! – disse lui fra una risata e l’altra, dopo averne mangiato un boccone. – Mi sa che non mi fiderò più tanto del mio istinto!
Ridemmo ancora, e lui ordinò un altro toast.
 
Finito di mangiare tornammo al nostro bungalow, mi diede un bacio per salutarmi. Di nuovo il mio cuore sembrava voler fare una maratona, mentre il mio stomaco faceva tredici capriole, e poi si rimetteva al suo posto.
 
 

*

 
 
- Raccontami tutto, dormigliona! – urlò la mia amica, tirandomi un cuscino in faccia per farmi svegliare. Non aveva intenzione di farmi dormire fino all’ora che volevo nemmeno una volta, eh?
La guardai malissimo, ma vedendo il suo sguardo curioso mi sedetti e cominciai a raccontare.
Lei era tutta felice, e sbattendomi come la mattina precedente nel bagno a calci, mugugnò qualcosa simile a un “Louis aveva ragione!”
 
Uscimmo e raggiungemmo i ragazzi al ristorante della colazione. Harry mi diede un bacio e poi mi fece segno di sedermi vicino a lui.
- Oh sì, siete proprio una bella coppietta-etta-etta! – canticchiò Lou, con aria da bambino. Io ed Harry ridemmo, e Liam lo guardò con uno sguardo abbastanza eloquente, sussurrando:- Louis!
- Ve l’avevo detto che un giorno avreste dovuto ringraziarmi!
- Ahah, grazie Lou! – dicemmo in coro io e quel meraviglioso ragazzo ricciolino seduto accanto a me.
- Ragazzi, che ne dite di cantarci qualche vostra canzone?
- Se volete, a noi fa piacere! – disse Niall. – Finiamo di magiare e andiamo nel nostro bungalow?
- Perfetto!
 
 
Entrammo nel loro bungalow, cinque volte più grande del nostro. Essere famosi avvantaggiava sempre!
Ci sedemmo tutte su quei divani comodissimi nella veranda, e i ragazzi si consultarono per decidere con quale canzone iniziare. Scelsero velocemente, e Harry mi guardò come per dire “tieni ben presente queste parole, sono per te.” Io mi sciolsi anche senza sapere la canzone.
 
“I’ve tried playing it cool, but when I’m looking at you I can’t ever be brave, cause you make my heart race.”
“Shot me outta the sky, you’re my kryptonite, you keep making me week, yeah, frozen and can’t breath.”
“Something is gotta give now, cause I’m dying just to make you see that I need you here, with me, now. Cause you’ve got that one thing.”
“So get out, get out, get out of my head, and fall into my arms instead. I don’t, I don’t, don’t know what it is, but I need that one thing, and you’ve got that one thing.”
 
Loro continuarono a cantare. Erano le voci più belle che avessi mai sentito. Rimasi incantata da come stavano bene insieme, dall’armonia che creavano, dall’effetto che mi provocavano.
Continuarono con Gotta Be You (di cui mi innamorai subito.), What Makes You Beautiful e I Wish, poi More Than This (stentavo a credere che potessero esistere ragazzi con una voce così perfetta.), I Want , Up All Night, e Torn (facevano venire i brividi, talmente erano bravi.) . Dal vivo erano ancora più bravi di quando li avevo sentiti nello stereo del pick-up.
Io e Kim non smettevamo di far loro complimenti, tutte e due decisamente perse nelle loro voci.
- Ragazzi, siete bravissimi, sul serio. Non ho mai sentito delle voci così!
- Weei, addirittura!
- Ma che scherzi? Mi fate venire i brividi, ora capisco perché Meg è così tanto vostra fan!
- Grazie ragazze! Siete troppo gentili, però!
- Potete cantarmi.. Another World? – chiesi, guardando Harry.
- Subito, Sum! – disse Liam. - “Is not me, is not you, there’s a reason. I’m just trying read the signals I’m receiving. It’s like stone on fire, can you feel it? I don’t know about you girl, but I believe it.”
- “Words will be just words, till you bring them to life.”
-“I’ll lift you up, I’ll never stop, you know I’ll take you to another world! I’ll build you up, I’ll never stop..”
-“You know I’ll take you to another world!” –continuai io con le parole finali del ritornello, che mi sembravano così familiari da quando me le aveva cantate lui.
- Hai una voce bellissima, Sum! – mi disse Harry, con gli occhi sgranati. – non me l’hai mai detto!
- Perché non è vero che ho tutta questa bella voce!
- Finalmente qualcuno che glielo dice oltre a me! Sapete, non vuole mai cantare in pubblico, si vergogna sta deficiente! (con amore, tesoro!)- rise Kim.
- Non fare tanto la modesta, sei davvero brava. –  e così dicendo Niall mi tirò una spintarella.
Io risi, e ringraziai tutti quanti.
 
-Va beh, ora che ci avete sentiti cantare, andiamo in spiaggia che è una bellissima giornata? – propose Louis.
- Andiamo!
- Ragazzi, io sto qui che preparo qualche panino! – dissi io. – così magari qualcuno evita di prenderne uno all’orca affamata!
Io ed Harry scoppiammo a ridere, mentre gli altri ci guardavano interrogativi.
-Ti faccio compagnia Sum, sono piuttosto pratico con i panini! – affermò Zayn.
- Grazie Zayn! Voi andate pure, vi raggiungiamo tra dieci minuti. – detto questo salutai tutti, e Harry si avvicinò a me come se avesse paura che potessi scappare. Mi diede un bacio lungo e dolce, tenendomi dalla vita.
- Si, Romeo, non la vedrai per dieci minuti, puoi anche lasciarla andare! – disse Lou, ridendo.
Lui si staccò, mi disse “ciao” sorridendo, e se ne andò.
 
 
-Zayn, dov’è la cucina? Ahah, questo bungalow è quasi più grande di casa mia!
- Vieni, scema!
Era bello quel ragazzo, cavolo se era bello.
Entrammo in cucina e mi misi il grembiule, facendo la “casalinga perfetta”, e obbligai anche lui a metterselo. Scoppiai a ridere quando lo vidi, e lui con me.
- Sono sexy, eh? – rise lui.
-Troppo, Malik! Ora diamoci da fare per quei panini, va!
Cercai il pane, il prosciutto, la Nutella (quella non poteva mancare), e tutti gli ingredienti necessari. Li misi sul bancone e Zayn mi venne accanto.
Ero nel mezzo di un panino con il salame, quando sentii un braccio cingermi la vita. Era quello di Zayn. Un po’ imbarazzata cercai di spostarmi, ma lui mi avvicinò ancora di più a sé.
-Zayn, cosa stai facendo?
- Faccio quello che avrei dovuto fare subito!
E così dicendo portò le sue labbra sulle mie. Per carità, era bellissimo baciarlo, ma non era niente in confronto a quello che sentivo quando lo faceva Harry.
-Zayn, smettila!
  
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