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Autore: BurningIce    16/02/2012    11 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
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Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Il terribile Giorno Rosa - Prima parte





14 Febbraio 2022




Dopo la disastrosa dichiarazione, che mi ha dato la definitiva conferma del fatto che io non abbia affatto il cervello di Hermione Granger – come ancora sostiene mio padre – ho passato gran parte del mio tempo ad elencare i pro e i contro della situazione. Nonostante i miei ammirevoli sforzi l’unico lato positivo della faccenda è che nessuno, tranne ovviamente Scorpius e Albus, sa cosa sia successo: non dovrò subire stupidi e fastidiosi pettegolezzi, almeno.
Di lati negativi invece ce ne sono a milioni: dall'improvvisa freddezza tra me e Scorpius a quella che sembra una sua relazione con Melissa Mulciber. Questo ci porta all’improvvisa felicità della mia compagna di dormitorio preferita e della fida compagna Nellie O’Tusoe: la prima, nonostante abbia a disposizione Liam Zabini, si ostina a provarci spudoratamente con Scorpius, adesso che io e Ophelia abbiamo tagliato i ponti con lui. Non fa altro che parlare di quanto sia bello il suo Scorpioncino, di quanto sia dolce, intelligente, fantastico e bravo a letto, senza accorgersi degli sguardi assassini che io e Lia le rivolgiamo periodicamente. Nellie, invece, è al settimo cielo perché la sua amica ha finalmente messo da parte Liam: può andare all’assalto, rendendosi ancora più ridicola rispetto ai suoi standard già incredibili.
Probabilmente adesso vi starete domandando se davvero nel mondo ci siano persone così ottuse: ebbene sì, per grande sfortuna della razza umana, esistono.
Mi ritrovo per l’ennesima volta ad evitare Scorpioncino, che alla mia vista cerca di scrollarsi di dosso quell’oca per venire a parlarmi; cosa potrei dirgli? “Ciao, Scorpius, non mi disturba se te la fai con la Mulciber, continua pure per la tua strada mentre io rimarrò a deprimermi nelle cucine fino a raggiungere l’obesità.”
Davanti a Ophelia, invece, il suo comportamento cambia diametralmente: stringe Melissa a sé e la bacia appassionatamente, tanto da far scandalizzare la McGrannitt almeno una volta al giorno; la clessidra con gli smeraldi verdi comincia a risentirne.
Superata la fase “voglio-sotterrarmi” non mi resta che tornare a pranzare nella Sala Grande insieme a tutti gli altri. Ophelia ha evitato con grande delicatezza di chiedermi il perché del mio malumore cronico, mentre le arpie che ci ritroviamo come compagne di stanza non hanno fatto altro che tempestarmi di domande zuccherose: “Cosa è successo, tesoro? A noi puoi dirlo!” o “Puoi fidarti di noi, cara. Perché sei così triste?”
Il loro palese intento è quello di ottenere qualche ghiotto pettegolezzo e sbandierarlo per tutta Hogwarts, in modo da indurmi a seppellirmi nel Parco, magari vicino alla tomba di Albus Silente. Lia mi è stata di grande aiuto nel mandarle a quel paese quando io non ne avevo voglia – avete capito bene, non ne avevo voglia – e questo ha rinforzato la nostra amicizia, che è tornata quella di un tempo. È addirittura arrivata a confidarmi che mio cugino James, in fondo non è così male, nonostante tutto.
Così, dopo qualche giorno dal misfatto, sono costretta a scendere in Sala Grande con lei; ovviamente, la mia proverbiale sfortuna, ha fatto in modo che questo giorno non sia un comunissimo Lunedì, un giorno di lezione come tutti gli altri.
Quando entro nella Sala, più rumorosa che mai, vedo lo scempio che si presenta agli occhi di una stupida, entusiasta Hogwarts: cuoricini, nuvolette e coriandoli che sembrano scendere dal soffitto incantato. Tutto rigorosamente rosa.
Oggi è il nauseabondo giorno di San Valentino.
Avrei dovuto immaginarlo dalle parole della ragazzina che ciarlava alle mie spalle di un appuntamento da Madama Piediburro, ma si sa che la mente umana tende a rifiutare a priori tutto quello che potrebbe darci fastidio, anche quando è evidente. Così ci ritroviamo la verità sbattuta in faccia quando meno ce l’aspettiamo; nel mio caso è una verità molto scomoda.
Questo è il giorno della gente che ti ferma per chiederti: “E tu, tutta sola? Come mai non vai ad Hogsmeade?”
Questo è il giorno in cui dovrò sopportare l’improvviso aumento del tasso medio di sdolcinatezze ad Hogwarts.
Questo è il giorno in cui Melissa Mulciber e Scorpius Malfoy, recentemente tornato biondo, stanno allegramente pomiciando al tavolo Serpeverde, senza accennare a smettere.
E tra le tre cose, l’ultima è decisamente la peggiore: lancio un’occhiata di sottecchi a Ophelia, alle prese con uno strano tic nervoso che sospetto sia legato alla visione della scena a luci rosse che si sta svolgendo sulla panca di fronte a noi, mentre io cerco di rimanere completamente indifferente.
E il mio tentativo è poco credibile, dato che appena mi siedo sbatto posate e bicchieri sul tavolo molto più forte del dovuto. Sentendo i rumori molesti che sto provocando, la Mulciber si stacca da Scorpius, con un suono simile al risucchio di un lavabo. Fissa malignamente me e Ophelia e ghigna, poi tenta di tornare alle labbra di Scorpius, ma invano. Il suo amato ha assunto infatti un’espressione terrorizzata e continua a spostare lo sguardo da me a Ophelia, quasi ritmicamente.
Posso vedere con chiarezza la battaglia che si sta svolgendo nel suo cervello: continuare a baciare con passione Melissa per far tornare con la coda tra le gambe Lia da lui o scaricarla per non traumatizzarmi troppo – e di conseguenza ritrovarsi nuovamente con una chioma lunga e fulva?
Si guarda attorno alla disperata ricerca di una via d’uscita, poi si alza bruscamente dal tavolo e sbotta, con una nota isterica che non ho mai sentito nella sua voce:
<< Ma perché diavolo voi ragazze dovete essere così complicate? >>
Si divincola da un nuovo tentativo di abbraccio di Melissa, che sbatte la faccia contro la panca non trovando più il corpo di Scorpius ad aspettarla, lancia un’ultima occhiata al nostro tavolo e fa la sua non troppo gloriosa uscita di scena.
Melissa non ci mette molto a trovare una consolazione: alza le spalle e si avvicina a Liam, incurante del fatto che lo abbia tradito per bene con Scorpius senza nemmeno dargli una spiegazione. Naturalmente il suddetto cornificato assume un’aria offesa e disgustata e si volta dall’altra parte, incrociando lo sguardo sognante di Nellie O’Tusoe, che lo saluta stupidamente con la mano nonostante si trovino a mezzo metro di distanza. Il povero Liam scuote la testa e torna a mangiare, afflitto. A completare il quadretto ci sono le inseparabili Hilary ed Elise, che guardano con interesse la scena, immaginando già i retroscena dell'accaduto. Sono incredibilmente cattive, quando si impegnano.
Ovvero sempre.
A volte scrivono addirittura ciò che vedono con una strana penna che si muove da sola – credo che si chiami Prendiappunti. Mia madre mi ha raccontato che la zia di Hilary, una certa Rita Skeeter, durante il quarto anno dei miei genitori ad Hogwarts aveva causato non pochi danni con quella penna.
Sul viso delle due ragazze, intanto, si sono aperti due identici sorrisini sadici: altro segno negativo.
Quando mi accorgo dell’oggetto dei loro sguardi divertiti, non posso fare altro che rabbrividire. Hilary ed Elise stanno fissando Lia con una strana luce folle negli occhi. E non è un caso che James si stia avvicinando al nostro tavolo, come avviene spesso in questi ultimi giorni.
Ha un alibi di ferro – “voglio salutare la mia cara cuginetta” – ma a me non la dà a bere. Mi sono accorta del suo crescente nervosismo in presenza di Ophelia, delle occhiatine che le lancia, del fatto che abbia smesso di fare sciocche battute su di lei.
Inspiegabilmente, nemmeno Lia lo attacca più come faceva una volta; ieri l’ho addirittura sorpresa ad arrossire al saluto di James. Non ho idea di cosa passi per la mente a quei due, ma è chiaro che non si odiano poi così tanto.
<< Rose! >> Esclama James, come se si trovasse all’altro capo della Sala Grande. È visibilmente in imbarazzo e continua a scompigliarsi i capelli convulsamente, rendendoli più disordinati del solito. Non l’ho mai visto così impacciato, soprattutto senza un motivo apparente: in questo momento assomiglia davvero tanto ad Albus. Potrei prenderlo in giro, pensandoci bene, potrei chiedergli se si sia rammollito, ma prima di aprire bocca mi accorgo che ormai non mi sta degnando minimamente della sua attenzione.
Fissa Lia con un’aria disorientata che non gli si addice, indeciso se parlare o meno.

James, ritorna in te. Non mi sono mai piaciuti gli imbranati.

<< Ciao, Rosier… volevo dire Ophel… no, scusami, Lia! >>
Si ferma a riflettere per qualche secondo. Non ha mai sopportato il soprannome della mia migliore amica e si è reso conto di averlo appena usato.
<< Forse è meglio Ophelia, ma non è questo il punto… >> Completa, affondando le mani nelle tasche della divisa.
Poi sussurra qualcosa di cui colgo solo le parole “Hogsmeade” e “con me” ad una velocità inaudita. Ophelia, che è stata zitta fino ad adesso, inarca le sopracciglia nerissime, con un sinistro luccichio negli occhi.
<< Non ho sentito, Potter >> Risponde, cercando di appellare tutto il suo autocontrollo per sembrare glaciale come al solito nei confronti di mio cugino. Le guance arrossate e l’espressione raggiante la tradiscono: ha già capito che quello di James era un invito in piena regola, ma da brava Serpeverde vuole che lo ripeta scandendo bene ogni singola parola.
<< Potresti ripeterlo? >> Sorride amabilmente ed assottiglia gli occhi grigi.
James, per niente intenzionato a perdere l’ennesima battaglia creatasi tra loro due, riacquista tutta la sua disinvoltura e si passa nuovamente la mano tra i capelli. Sorride con ritrovata nonchalance e sbraita:
<< Cosa, che OPHELIA NOTT AMA ALLA FOLLIA TERENCE WRIGHT? >>
Una ragazzina del primo anno seduta accanto a me sgrana gli occhi, disgustata; mi affretto a rassicurarla, il buon nome della nostra Casa deve restare tale: insomma, una di noi con Terence Wright?
<< Grazie al cielo, non avrei sopportato una cosa del genere >> La sento sussurrare; le batto una mano sulla spalla, orgogliosa di lei.
Quando io non sarò più in questa scuola, sarà lei a dover mandare avanti gli splendidi valori di cui sono portatrice – non tanto splendidi, ma va bene lo stesso.
Buona parte degli studenti si gira in direzione del nostro tavolo, incuriosito dall’ormai abituale spettacolino targato famiglia-Weasley-Potter. Il diretto interessato, il Caposcuola di Tassorosso, un tipo brufoloso ed esageratamente ingobbito per la sua età – miseriaccia, anche zia Muriel sembra dritta come una Nimbus al confronto – comincia a vantarsi con i compagni, ovviamente increduli. Mi fa quasi tenerezza: sembra più patetico del solito.
<< Ehi, Wright, non eccitarti troppo >> Urlo, tanto per sentirmi partecipe. << Non è vero niente, idiota! >>
Posso sentire le sue speranze frantumarsi con un sonoro crack; abbassa gli occhi e torna al suo pranzo, ignorando palesemente le frecciatine degli amici.
Ophelia, intanto, si è alzata con foga dal tavolo e sta puntando un dito minaccioso contro il petto di James. È semplicemente furiosa.
<< No, brutto Grifondoro ritardato. Dì solo che VUOI USCIRE CON ME, IMMEDIATAMENTE! >>
Penso che stiano facendo una gara per spaccarmi i timpani, perché rischio seriamente di rimanere sorda.
 Dixon e la sua cerchia scoppiano a ridere fragorosamente, attirandosi le occhiatacce di Lia.
<< C- certo, s-subito! >> Balbetta James, seriamente terrorizzato dal cipiglio della mia migliore amica.
Si schiarisce la voce un paio di volte e dichiara, in modo che più o meno tutti possano sentirlo:
<< Ophelia Rosier, vuoi uscire con me? >> La frase termina con un tono speranzoso simile a quello che usa quando vuole un pezzo della mia barretta di cioccolato.
Lia sorride sinceramente, poi assume un’espressione indecifrabile ed alza le spalle, tornando a sedersi come se niente fosse. A questo punto è inutile precisare che mezza Sala Grande sta ridendo di lui; Hilary ed Elise prendono febbrilmente appunti con quella loro strana diavoleria che osano ancora chiamare “una normalissima piuma.”
<< Andiamo, Rosier! >> James non si è ancora arreso: mi schiaffo una mano sulla faccia, esasperata.
Non capisce che si sta rendendo ridicolo?
<< Rosier, tu mi piaci! >>
Ophelia si volta di scatto, stupita, poi gli afferra il cravattino e gli sussurra qualcosa all’orecchio. Dal sorriso ebete di James, posso immaginare che abbia accettato.
James sussurra a sua volta qualcosa nell’orecchio di Ophelia e questa volta posso sentire benissimo tutto, restando a dir poco shockata: “Sai, Rosier, non capisco perché tu non abbia accettato al volo… non ti dispiacevo poi tanto, quando eri nel mio letto.”


*


Starsene nella Sala Comune a parlare tranquillamente col ritratto di Mago Merlino è un’attività piuttosto piacevole. Certo, magari avere un ragazzo – un certo Scorpius Malfoy – con cui uscire nel terribile giorno di San Valentino sarebbe stato decisamente meglio.
Proprio mentre Merlino (ormai siamo parecchio in confidenza, posso permettermi di chiamarlo solo per nome) mi sta spiegando la preparazione di un’antica pozione per la crescita di arti supplementari in posti che non vorreste sapere, qualcuno mi interrompe. E deve avere davvero un buon motivo per farlo, altrimenti sarà affatturato all’istante.
<< Rose Weasley? >> Chiede una voce altezzosa. Mi giro decisa a dirne quattro alla voce e alla sua proprietaria, ma quando realizzo chi sia quest’ultima, non posso fare altro che ammutolire.
È un po’ – molto – più alta di me, ha lunghi capelli scuri, una carnagione particolarmente abbronzata identica a quella del fratello e stupefacenti occhi azzurri. È Amethyst Zabini, la mia cognata ideale fino a qualche mese fa. Sto per risponderle, ma non mi lascia il tempo di parlare:
<< Penso che dovresti invitare mio fratello alla festa >> Sentenzia.
Festa? Quale festa? C’è una festa ed io non ne sono al corrente?
Invitare Liam si rivelerebbe una specie di suicidio: mi ha fatto chiaramente capire che non gli interesso minimamente e, soprattutto, con lui ho fatto non poche pessime figure. Perciò, l’unica risposta che posso darle è una lunga risata, per niente divertita.
Si acciglia ed incrocia le braccia, minacciosa.
<< Dico sul serio, ragazzina. >>
Ragazzina a chi? Ho sedici anni e due mesi, non può permettersi di parlarmi così.
<< Ed io dico che tu sei impazzita >> Ribatto, piccata. Vediamo cosa risponderà adesso Miss Io-sono-adulta-e-tu-no.
<< Senti, so per certo che mio fratello vuole parlarti, ma ha – come dire – paura di te… si sa benissimo cosa succede a chi non ti tratta come vorresti. >> Mentre dice l’ultima frase posso cogliere chiaramente dell’ammirazione nelle sue parole. Forse siamo più simili di quanto pensassi.
Non che la conosca poi così bene: sta sempre in disparte col suo gruppo di amiche snob, senza calcolare minimamente nessun’altro.
<< E le mie amiche non sono snob. >> Aggiunge, con un leggero sorriso, come se mi avesse appena letto nel pensiero. È una Legilimens, ci mancava anche questo!
<< Perché mi stai aiutando? >> Le chiedo, insospettita. È risaputo che l’altruismo non è proprio il suo forte.
<< Mettiamola così >> Risponde, con le mani sui fianchi ed ergendosi in tutta la sua statura.
Per Salazar! Sono davvero bassa in confronto a lei.
<< Non mi piace che mio fratello venga preso in giro da una sciocca ragazzina come quella Mulciber e, diciamolo, ho una certa stima per te >>
Cos’è quella cosa che si sta gonfiando a dismisura? Oh, il mio ego.
<< Ecco Liam! >> Constata. << Va’ da lui. >>
In fondo, che mi costa? Potrei anche rimediarci un appuntamento e far impazzire di gelosia Scorpius.
Certo, Rose, come se Scorpius fosse geloso di te.
<< Ciao! >> Esclamo avvicinandomi a Liam, sentendomi vagamente simile ad una bambina di qualche scuola materna Babbana.
Liam sobbalza, spaventato.
<< Oh, tranquillo, sono innocua! >> Lo rassicuro, abbastanza compiaciuta. La gente mi ritiene davvero pericolosa, allora: in questi sei anni ho fatto un ottimo lavoro.
<< Oh! >> Esclama Liam, portandosi una mano alla testa, imbarazzato.
<< Beh, sai, non mi sono comportato molto bene con te e… >>
La solita paura di una mia possibile vendetta: mi si spezza il cuore quando la gente pensa che io sia così malvagia.

Scherzo, ovviamente.

<< Non preoccuparti, non ho intenzione di farti del male. >> Lo interrompo con un tono particolarmente grave, assumendo un’aria da Signore della Guerra.
Però, pensandoci bene potrei sperimentare su di lui la pozione del caro, vecchio Merlino…
No, assolutamente no, sono qui per affari. E non me ne andrò fino a quando non lo farò parlare: la faccenda della festa è di vitale importanza.
<< Allora, devi dirmi qualcosa? Qualcosa su una festa? >> Domanda vaga e tipico sguardo innocente, ecco un nuovo capolavoro di recitazione. Sembra che io non sappia niente di quello che mi ha detto sua sorella; dopo Hogwarts potrei intraprendere la carriera di attrice.
<< E tu come lo sai? >> Esclama, sgranando i suoi straordinari occhi blu.
Beh, non sono più cotta di lui, ma posso ancora fare degli apprezzamenti sui suoi occhi. E su tutto il resto, magari.
<< Ho le mie fonti… >> Rispondo, mantenendomi sul mistero. D’altronde è risaputo che le ragazze intriganti abbiano un certo fascino.
Liam sfodera un sorriso seducente e si siede su una poltrona accanto al fuoco, per poi dirmi delle parole che mai avrei immaginato rivolgesse a me.
<< In effetti volevo invitarti alla festa di stasera >> Mentre parla non stacca i suoi occhi dai miei; ho l'impressione di essere imbambolata. << Se non ti dispiace, ovviamente! >> Aggiunge, indicandomi una poltrona al suo fianco.
Dentro di me tante piccole Rose in miniatura hanno organizzato un party per l’evento, ma devo mostrare un certo contegno.
Mi siedo anch’io, accavallando le gambe come mi ha insegnato zia Fleur da piccola – anche se non sono sicura di averlo fatto bene: mi sento vagamente simile a mio padre stravaccato sul divano di casa.
<< Non ci vai con Nellie? >> Domando, piuttosto stupidamente.
<< Non posso andarci con la migliore amica di quella troia della Mulciber! >> Esclama, punto sul vivo.
“Quella troia della Mulciber”, eh? Forse non ricorda che fino a due settimane fa era cotto di lei.
<< Hai ragione… ma perché hai invitato proprio me? >> Se la domanda di prima era stupida, questa oltrepassa ogni confine dell’umana idiozia.
<< Oh, so che ti piace Scorpius, quindi ho pensato che… insomma, lui e Melissa vanno insieme, potresti aiutarmi a… hai capito cosa intendo? >>
Tralasciando il fatto che Liam non sia esattamente un genio nelle spiegazioni, le sue intenzioni sono abbastanza chiare: dimostrare a Scorpius e alla Mulciber che non stiamo tanto a piangere sulla pozione versata.
E questa è una gran bella idea.
Ma c’è un piccolo dettaglio che mi sfugge…
<< Chi diavolo ti ha detto che mi piace Scorpius?! Non è assolutamente vero, sono solo stupide voci di corrid… >> Sussurro, minacciosa, ma mi interrompe immediatamente, alzando un sopracciglio con aria di sufficienza ed usando le mie stesse parole:
<< Ho le mie fonti. >>
<< E quali sarebbero le tue fonti? >> Sbraito e mi alzo dalla poltrona, pronta ad avventarmi contro di lui. Poco importa che il lui in questione sia il mio accompagnatore per la festa di questa sera, sono a dir poco furiosa.
<< Oh, d’accordo, ho sentito la tua dichiarazione, va bene? >> Sbotta, esasperato.
Quindi non eravamo soli quando è avvenuto il disastro. Almeno non ci hanno sentiti Hilary ed Elise…
<< E con me c’era anche Elise, se proprio vuoi saperlo! >> Sibila, maligno.
Come non detto: la mia solita sfortuna continua a perseguitarmi. Bene, ripensandoci non c’è più nessun lato positivo nella faccenda-dichiarazione, ora che ho scoperto che effettivamente qualcuno sa della cosa.
<< Non parlerà, tranquilla >> Conclude con un ghigno malizioso che mi fa balenare in mente una decina di idee che includono lui, una porta chiusa a chiave e un letto. << Ho i miei modi per convincerla! >>
Potrebbe usare quei modi anche su di me, non mi lamenterei affatto.
Prima di scatenare una furiosa lite a causa della sua brutta abitudine di origliare le conversazioni altrui, è meglio che vada. Lo faccio per il bene della comunità, fidatevi. Non tornerò in camera mia a disperarmi per cosa mettere, ovviamente. E nemmeno per come acconciare i miei capelli completamente pazzi o per cercare di truccarmi in modo decente; escludete queste eventualità.
No, non cercherò nemmeno quell’abito che mi ha regalato Dominique per il compleanno, se proprio volete saperlo.


 

*

 
Avete potuto constatare altre volte quanto in realtà io sia coerente.
Pochissimo, a dire il vero.
Quindi non vi stupirete se vi dirò che ho addosso l’abito bianco che mi ha regalato Dominique per il mio compleanno – che non è niente male, a dirla tutta, anche se non fa altro che procurarmi un fastidioso prurito, essendo più stretto di un cappio per impiccagioni.
Magari potrei anche aver messo un po’ di Mascara, solo un po’, nel posto giusto: niente trucco da pellerossa, mi spiace.
Oh, quasi dimenticavo: ho rubato un paio di scarpe alquanto vertiginose dal baule di Ophelia; non faccio altro che traballare come un’ubriaca per la stanza, cercando di mantenermi in equilibrio su quegli infidi trampoli blu. Beh, almeno quando lo sarò veramente avrò una scusa per la mia camminata sbilenca.
Ho persino provato a borbottare “un, due, un, due” tra me e me, ma l’unico risultato è stato quello di scontrarmi con il divano – chi l’ha messo al centro della stanza? – capitombolando sul pavimento con una buffa capriola storta. Il mio adorabile abito, come sfortuna comanda, si è alzato fino a mostrare alla Sala Comune semi-deserta (grazie a Salazar) le mie supersexy mutandine con le fragole.
La ragazzina che a pranzo chiedeva informazioni su Lia è scoppiata a ridere sadicamente, indicandomi e chiamando un paio di amichetti; i ragazzini in questione mi hanno guardata con un’espressione particolarmente pervertita, nonostante abbiano al massimo dodici anni.
Ah, non ci sono più i primini rispettosi ed educati di una volta! Ai miei tempi io sì che rispett… aspettate un attimo, non credo di essere proprio l’esempio migliore.
Ma tutta la questione dei ragazzini di undici anni assume ad un tratto un’importanza secondaria: Liam è appena uscito dai Dormitori maschili, splendido nel suo vestito blu notte.
Avete presente quando tutto intorno a voi sembra galleggiare e sparire con un impercettibile puff? Ecco, Liam Zabini fa quest’effetto. Scaccio la strana vocina che mi ripete maliziosa qualcosa come “ Scorpius è sicuramente meglio” e mi affretto a ricompormi, sistemando i capelli dietro l’orecchio. Dopo la caduta sono sicuramente più spettinati del solito, ma non è mica la fine del mondo! Insomma, se fossi Ophelia o Dominique correrei in camera a sistemare anche la ciocca più insignificante, ma Rose Weasley non può perdere la dignità in questo modo.
Perché l’ha già persa guardando per circa due minuti il suo accompagnatore, con la bocca aperta e gli occhi scintillanti.
<< Wow! >> Esclama Liam; sembra sinceramente colpito. La mia autostima raggiunge picchi mai visti prima e gli sorrido come un’ebete.
Ehi, Rose, ricorda: datti un contegno!
Assumo l’aria più seria del mio repertorio e gli rispondo come se stessi ripetendo un incantesimo particolarmente tedioso:
<< Salta i convenevoli, Zabini. >> Fin qui è tutto perfetto: tono distaccato, aria di sufficienza, voce da mamma Hermione che raccomanda di non usare la scopa in casa.
Oh, al diavolo!
<< Anche tu non sei niente male >> Dico, prima di poter fermare la mia boccaccia. In effetti niente male è un eufemismo: vestito così, Liam farebbe resuscitare anche la Dama Grigia.
Il percorso fino alla Stanza delle Necessità sembra essere piuttosto tranquillo, fino a quando non incontriamo l’ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.
Scorpius? Melissa? No, il professor Neville Paciock.
<< Neville! >> Esclamo, terrorizzata. È difficile da credere, ma è piuttosto inflessibile con gli studenti.
Neville alza un sopracciglio con aria minacciosa: teoricamente dovrei chiamarlo Professor Paciock, ma in fondo anche lui sa che non lo farò mai.
<< Signorina Weasley >> Mi apostrofa, con un cipiglio che non promette nulla di buono. << Può gentilmente spiegarmi dove state andando? >> Conclude, accennando al nostro abbigliamento insolito.
Neville deve sentirsi abbastanza ridicolo con il pigiama che indossa per fare le ronde notturne.
<< Oh, ecco, vede… >> Balbetto: sono nei guai, ma devo sfruttare il mio innato talento nell’arte del mentire.
<< Oggi è San Valentino e noi pensavamo di... ehm, uscire? >> Azzardo, con un filo di voce. Scambio una rapida occhiata con Liam, che è a dir poco impietrito.
<< Oh >> Esclama Neville, cambiando completamente espressione: è un po’ imbarazzato ed ha lo sguardo di un adulto che sta per raccontarti i dubbi splendori della sua giovinezza.
<< Anch’io, quand’ero giovane… >> Neville si perde in un’ampia digressione su una vecchia fiamma, con gli occhi sognanti e le guance visibilmente rosse anche alla luce delle candele. Purtroppo dobbiamo far finta di ascoltarlo, annuendo di tanto in tanto; solo dopo un quarto d’ora ci lascia andare, avvertendoci che la prossima volta non chiuderà un occhio tanto facilmente.


La Stanza delle Necessità è un posto fantastico, se sai sfruttarlo come si deve: l’organizzatrice (è sicuramente una ragazza, probabilmente molto sciocca) ha fatto tutto il contrario.
Le pareti sono di un fastidioso rosa shocking e dei divanetti – sento una profonda avversione nascere nei loro confronti – sono sparsi per tutta la stanza, allargata a dismisura. Ma la cosa peggiore sono le coppie: coppie che si scambiano smancerie, coppie che si baciano teneramente, coppie che si tengono per mano.
Mi viene un’improvvisa voglia di rimettere quando mi sorprendo a pensare che comportarsi così con Scorpius non sarebbe affatto male.
Liam, intanto, mi ha preso la mano e mi sta trascinando verso un mostro terribile almeno quanto il famigerato Basilisco: la Pista da Ballo. Di solito adoro ballare, ma in questo caso c’è un piccolo inconveniente; è appena cominciato il lento più repellente e datato dell’intero mondo magico: "Un calderone pieno di forte amor bollente."
Naturalmente travolgo tre o quattro coppie prima di fermarmi – non intenzionalmente, è tutta colpa dei tacchi, ve lo giuro! – e di trovare una sorta di equilibrio sulle trappole mortali di Lia. La prossima volta ci penserò bene prima di prendere in prestito qualcosa da lei.
Riesco a scorgere Lily che tiene la mano ad un ragazzo dai capelli neri; guardando meglio, mi accorgo che è Louis: probabilmente l’avrà costretto a venire alla festa con lei. A poca distanza da loro c’è un’imbronciata Dominique, accompagnata sorprendentemente da Steeval: chiaramente avrebbe voluto J.J. accanto a sé, ma quest’ultimo è avvinghiato a una ragazza dal caschetto nero.
Noi cugine Weasley-Potter abbiamo un rapporto decisamente complicato con l’amore.
Liam si ferma – grazie al cielo, i tacchi minacciavano di rompersi – e mi posa le mani sui fianchi, con un’occhiata allusiva: ha già visto Melissa, ferma ai bordi della pista insieme a Scorpius, e non esita a fare la prima mossa per mettere in atto il nostro piano.
Quando scorgo la deliziosa coppietta mi assale una strana rabbia: forse l’idea di Liam è davvero geniale. Mi avvicino anch’io, ignorando completamente Scorpius, che ha lasciato Melissa da sola e si sta dirigendo a passo spedito verso di noi.
<< O adesso o mai più >> Mi sussurra Liam. Non capisco bene a cosa si riferisca – avere Liam Zabini praticamente incollato a te non giova molto alla tua lucidità – prima del bacio appassionato in cui mi ritrovo coinvolta prima di rendermene conto.
Il mio cervello va completamente in tilt fino a quando Liam si stacca da me lentamente: mi guardo intorno disorientata per qualche secondo, poi ricordo chi sono, dove sono e cosa ho appena fatto.
Sono decisamente tarda, in queste situazioni.
Faccio una smorfia che dovrebbe assomigliare ad un sorriso, che si congela prontamente quando vedo la faccia di Scorpius, a pochi passi da noi.
È praticamente incredulo: ha gli occhi spalancati come se avesse appena visto la McGrannitt vincere la coppa del mondo di Quidditch.
Che c’è, migliore amico, non te lo aspettavi?
Forse si accorge che lo stiamo guardando, perché si riscuote all’improvviso e ci raggiunge con il viso contratto in un’espressione indecifrabile.
<< Ciao Rose! >> Esclama, con una disinvoltura palesemente finta. Saluta Liam con una pacca sulla spalla fin troppo forte, poi torna a rivolgere la sua attenzione a me. Ha uno sguardo strano; se non avessi paura di illudermi, direi che è quasi arrabbiato.
Bene, per l’ennesima volta mi sono cacciata in un mare di guai.
 

*

 
Ehm, sì, sono in ritardo. Di nuovo. Ma non uccidetemi, non è colpa mia se i miei professori sono malvagi e mi caricano di compiti!
In realtà avrei dovuto aggiornare l’altro ieri, ma la connessione a internet, per il mio router, è un optional.
Comunque, passando al capitolo, spero proprio che vi sia piaciuto! Assistiamo ad una svolta tra Liam e Rose, che però è irrimediabilmente cotta del nostro Scorpius… e James invita Lia ad uscire! A proposito, la frase che si riferisce al letto è una conseguenza della One-Shot di Halloween! Se volete capirci di più, potete leggerla! Ci saranno anche loro nel prossimo capitolo e vedrò di pubblicare una one-shot sul loro appuntamento : )
Per chi non lo sapesse, nella Sala Comune dei Serpeverde c’è il ritratto di Merlino perché, secondo Pottermore, è appartenuto proprio a Serpeverde *-*
E, ragazze, 17 recensioni! Ma io vi adoro! Siete state troppo gentili, mi avete fatto commuovere! Non me l'aspettavo, davvero.
Se volete vedere gli attori che ho scelto per interpretare i protagonisti della storia, passate dal mio profilo Facebook, Aniva Burningice Efp. Qualcuno magari potrebbe aiutarmi a fare il banner, dato che ci ho provato e sono praticamente negata!
Per quanto riguarda l’altra storia, prometto che aggiornerò presto, non l’ho assolutamente abbandonata!
Ho da chiedervi un piccolo favore: una mia amica sta facendo i primi passi nel mondo di Efp, potreste leggere la sua storia? Lei si chiama Chicco_di_caffe e il link per la storia è questo:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=911147
Detto ciò, vi saluto e vi auguro uno splendido Week-end!
Un bacio,
-Iv.
  
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