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Autore: Debbie_91    18/02/2012    7 recensioni
Il fascino da bel tenebroso che possiede Vegeta è riuscito ad attirare l'attenzione della scontrosa Bulma. C'è, però, un problema: il Sayan non mostra alcun interesse nei confronti della giovane ragazza. Non le riserva altro che parole poco carine. E Bulma soffre. Soffre e si dispera per un amore che lei stessa reputa impossibile. Così, decide di guardare altrove e dedica le sue attenzioni a Yamcha. Ma sarà davvero lui l'uomo della sua vita?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ^^ Scrivo giusto due righe, per scusarmi del tempo che ho impiegato ad aggiornare la mia storia! >< Spero mi perdonerete e continuiate a seguirla, come state facendo! :) Vi abbraccio tutti/e! Buona lettura! ^^



Era notte fonda; il delicato lenzuolo bianco nascondeva i corpi caldi di Bulma e del suo compagno. Il silenzio della notte era interrotto soltanto dal loro tenue respiro e dal ticchettio delle lancette della sveglia, che facevano trascorrere il tempo, in modo inesorabile, quasi volesse separare i due giovani dall'atmosfera che si era venuta a creare tra loro quella sera.
Bulma dormiva profondamente, e il suo respiro delicato batteva sul soffice cuscino, che la ragazza avvolgeva con entrambe le braccia. Il viso era rilassato; quasi rispecchiasse quant'era stata appagante la giornata appena trascorsa; lei, che non avrebbe mai pensato di cadere nella trappola di Vegeta una seconda volta, l'aveva fatto; ci era caduta di nuovo, con entrambi i piedi. Ne ebbe la conferma, non appena il braccio del Sayan la avvolse, e il suo corpo fu scosso da un fremito. La ragazza aprì gli occhi, e li sbarrò, cercando di realizzare in quale situazione si trovasse, e dove si trovasse. Fece mente locale, e, lì, ricordò di avere unito il suo corpo a quello del Principe, quando si trovavano nella Gravity Room; poi, qualcosa, li aveva spinti a cambiare luogo, e lui aveva pensato bene di accoglierla nella sua camera da letto, sebbene avesse un letto singolo, e, lì, i loro corpi erano ancora una volta venuti a contatto; e ricordava quanto Vegeta fosse stato ingenuo, in ogni suo movimento, e avesse mostrato un po' della sua celata dolcezza, stando bene attento a non provocarle alcun dolore: cosa che non aveva fatto durante il loro primo incontro.
Bulma accarezzò con estrema dolcezza il braccio del Sayan, e tastò i suoi muscoli scolpiti, assaporando quanto fosse calda e vellutata la sua pelle. Vegeta, completamente assorto nel sonno, strinse cautamente la presa, e, in quel momento, Bulma si sentì protetta; protetta, come non lo era mai stata. Capì che ciò che aveva sempre cercato in Yamcha, Vegeta l'aveva. Il Principe era un combattente valoroso e un uomo responsabile; sentiva di potere avere fiducia in lui; sentiva che, con ogni probabilità, poteva essere solo suo; suo, e di nessun altra. Col tempo, il suo cuore arido e tenebroso avrebbe sciolto la corazza che lo avvolgeva; anzi, ciò stava già accadendo; Vegeta stava cambiando. Bulma non sapeva fino a quanto sarebbe durato questo cambiamento; non sapeva se avrebbe avuto un esito positivo o negativo, non le importava. Lei voleva assaporare quei dolci momenti in sua compagnia; voleva cogliere ogni suo pregio; e avrebbe voluto gridare al mondo intero che si sbagliava; che Vegeta non era quel mostro che in tanti andavano dicendo. Vegeta era un guerriero dal cuore duro, sì, ma era anche colui che le stava accanto in quel momento; un essere umano come tutti gli altri; un essere umano come lei, Yamcha, Crilin; ed era un Sayan come Goku; Goku era un brav'uomo, dolce ed anche un po' svitato, ma aveva tutte le caratteristiche necessarie per essere un buon marito. E, allora, perché non poteva averle Vegeta? Cos'aveva di tanto diverso da lui?
Il viso del Sayan si posò sulle sue spalla, e Bulma sentì il suo caldo respiro sul collo. Avvicinò il braccio, che tanto l'avvolgeva, alla sua vita e chiuse gli occhi; assaporando quel dolce momento, che durò ben poco; Vegeta fece uno scatto, e destò nuovamente la ragazza, che si mise a sedere, abbandonando la presa del Sayan.

-No...-

Sussurrò Vegeta, tenendo gli occhi chiusi.

-No!-

Gridò, poi. Ed afferrò gli estremi del lenzuolo con entrambe le mani, stringendoli forte. Digrignò i suoi splendidi denti bianchi, e le vene della fronte si ingrossarono improvvisamente; poco dopo, sopra la sua pelle vennero a formarsi delicate goccioline trasparenti, che scivolavano spudorate su tutto il suo corpo. Il Sayan si contorceva, e Bulma non sapeva se ciò fosse causato da un improvviso male, o da un incubo che sconvolgeva la sua mente. Avvicinò, molto cautamente, una mano al suo petto, ma fu costretta a ritrarla, per le continue scosse che pareva avere l'uomo accanto a lei.

-Vegeta...-

Sussurrò, con dolcezza.

Ma sembrava che il Sayan non la sentisse, infatti, continuò a contorcersi con estrema violenza.

-Vegeta, ti prego, apri gli occhi...-

Disse, con un tono di voce leggermente più elevato.

Lui l'afferrò prontamente e le strinse entrambe le braccia, provocandole un dolore atroce che la costrinse a gridare a gran voce.

-Vegeta, apri gli occhi!-

Urlò.

Vegeta strinse ancora più forte, tastando la pelle tenera e delicata della ragazza. I suoi occhi erano chiusi, e il suo viso era illuminato dal tenero chiarore della luna.

-Mi stai facendo male!-

Gridò Bulma, esasperata. Lo gridò tanto disperatamente, da costringere il Sayan ad aprire gli occhi e ad osservare le sue mani che con tanta grinta stringevano quel corpo così fragile. Vegeta lascò andare la presa e spalancò la bocca, in segno di stupore. Abbassò lo sguardo, quasi fosse risentito da ciò che era appena accaduto. Bulma gli si avvicinò, e sollevò il suo viso, accompagnandolo con entrambe le mani.

-Ehi, guardami negli occhi.-

Sussurrò, dolcemente.

-Non è successo niente.-

Gli disse.

Vegeta sospirò, scansando le mani vellutate della donna.

-Non è successo niente?-

Le domandò.

-Avrei potuto ucciderti, se solo non mi fossi svegliato.-

-Ma non è accaduto.-

Lo interruppe lei, smorzando le parole prima che potessero uscire dalla bocca del Sayan.

Lui, digrignò i denti, ancora una volta.

-Perché vuoi essere così gentile? Non capisci che sei nauseante?!-

Sbottò.

-Non è vero...-

Sussurrò Bulma.

-Tu reagisci così, solo perché nessuno ha mai mostrato tanto interesse nei tuoi confronti. Ma non ti rendi conto di quanto questo laceri il più profondo
del tuo cuore.-

Sospirò.

-Devi lasciarti andare. Quante volte devo dirtelo, Vegeta?-

-Non devi.-

La interruppe lui, portando l'indice sulle sue labbra.

-Non devi dire certe assurdità. Quello che è accaduto poco fa; quello; è la dimostrazione che tra me e te non potrà mai esserci niente; perché io non sono pronto ad una tale relazione, e non lo sarò mai.-

Disse, quasi provasse rammarico nel pronunciare quelle parole.

Ma Bulma, contrariamente a quanto il Sayan s'aspettasse, sorrise; ed avvicinò il suo viso al suo, per poi baciare le sue labbra con dolcezza, nell'intento di trasmettergli tutta la calma di cui aveva bisogno in quel momento. Scostò il suo viso, e guardò i suoi occhi profondi.

-Questa.-

Disse.

-Questa è, invece, la dimostrazione che tra di noi c'è già qualcosa..

Lo accarezzò.

-Potrai anche non volerlo, potrai nasconderlo, per quanto sia difficile, a te stesso: ma c'è. Ed è la prova che ti sbagli.-

Sussurrò. E lo avvolse in un abbraccio.

A completare quella notte vi furono solo due corpi uniti in un abbraccio che accolse le prime luci dell'alba, e che li unì più di quanto, in realtà, già lo fossero.
  
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