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Autore: Hil 89    25/02/2012    2 recensioni
Ciao gente! Eccomi qui con un'altra storia. Ormai sono arrivata al 60esimo capito e il titolo è rimasto lo stesso, quindi non lo cambio più! Comunque è il settimo anno per il mitico trio, ma l'arrivo di Lucas Flatts sconvolgerà la vita di una grifoncina in particolare... Nello stesso tempo l'arrivo di altri misteriosi personaggi, sia buoni che cattivi, movimenteranno il settimo anno ad Hogwarts e forse porranno la parola fine su quella guerra che dura da molti anni!..Mi raccomando, commentate! Baci HiL
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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72.       A Good Day To Died Part2


 

Morire sarà un’altra splendida avventura.
-Peter Pan-





Il Ragazzo Che E’ Sopravvissuto” la voce del Lord Oscuro ruppe il silenzio innaturale che era calato all’entrata della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. “E’ da molto che non ci vediamo Harry Potter” continuò senza far sparire dal suo volto serpentino un sorriso di scherno, “Oggi è finalmente giunta la resa dei conti”
“Non crederai mica che sia facile farci fuori” rispose a tono il grifondoro, “Non ci sottovalutare” continuò impugnando più saldamente la bacchetta. Aveva lasciato la mano di Ginevra solo per avere più libertà di movimento quando sarebbe arrivato il primo attacco. Non voleva assolutamente mettere a rischio la sua vita.
La presenza sicura di Broms alle sue spalle lo tranquillizzava, si fidava di lui, era certo che non lo avrebbe mai abbandonato. Sarebbe rimasto con lui fino alla fine.
“Basta chiacchiere Harry. È arrivato il momento di scrivere la parola fine a questa storia”
“Non sarai di certo tu lo scrittore però, spiacente!”
Lord Voldemort estrasse la bacchetta e scagliò un incantesimo contro Harry, che in un nano secondo allontanò Ginny da lui con una spinta, indirizzandola verso il fratello, alzò immediamente una barriera con la sua bacchetta e Broms fece lo stesso per proteggere i ragazzi intorno a lui.
Elisabeth invece continuava a fissare negli occhi Hermione, i suoi occhi azzurri avevano un’espresione concentrata, la grifoncina mantenne la concentrazione anche nel momento dell’attacco, era consapevole che se si fosse distratta anche solo per un secondo quella malefica donna ne avrebbe sicuramente approfittato e non poteva permetterselo.
“Complimenti ragazzina” finalmente la mezzo demone parlò, “I tuoi incantesimi di difesa sono notevolmente migliorati e credo anche di sapere chi ti ha aiutato a potenziarli, ma mi spiace deluderti, non saranno sufficienti a fermarmi”
“Questo lo credi tu” Mike si affiancò a Hermione mantanendo una certa distanza, “Abbiamo qui un altro mezzo demone. La cosa si fa interessante, avevo già capito che c’erano delle energie troppo differente dagli umani, ma non credevo di trovare un demone puro e un mezzo demone. Mi avete sorpreso, ma questo di certo non fermerà i miei progetti”.
Hermione strinse più forte la bacchetta tra le mani e la tenne alta di fronte a se, Lucas al suo fianco non dava nessun cenno di voler indietreggiare, alle sue spalle Mel e John si tenevano saldamente per mano.
“E ora di iniziare i giochi” il sorriso cinico che illumino il volto di Elisabeth fece indendere ai ragazzi che avrebbe sferrato da li a pochi attimi il suo attacco. Una potente onda d’urto sollevò da terra i tre svedesi allontanandoli dalla zona dello scontro, scaraventandoli contro il muro principale del castello.
Hermione e Mike contrastarono l’attacco diretto della donna con un incantesimo non verbale, la ragazza avrebbe voluto controllare con tutto il cuore le condizioni dei ragazzi, ma non si mosse, consapevole che sul campo di battaglia c’era anche Silente, avrebbe sicuramente prestato la sua attenzione ai tre stranieri.
La ragazza scogliò un primo attacco verso la mezzo demone che lo parò con facilità con un movimento della mano, un attimo dopo si lanciò contro la grifoncina fermandosi a pochi millimetri dal suo viso: “Tra poco sarai mia”. “Io non ci conterei troppo” gli occhi d’oro della ragazza brillarono quando con la telecinesi la spostò di poco da lei, Elisabeth sorrise, ci sarà da divertirsi.

 

Minerva Mcgranit stava contrastando con abilità tutti gli incantesimi che Bellatrix Lastrange le stava lanciando contro, aveva intuito che per la lanciare la Quarta Maledizione Senza Perdono aveva bisogno di un attimo di tempo per formularla correttamente, tempo che non aveva nessuna intenzione di concederle.
Attacava e riceveva. Lo scontro era ad armi pari. Intonro a loro la battaglia infuriava, ma le due donne era troppo impegnate a difendersi e attaccare che non si rendevano conto di quello che succedeva intorno a loro.
“Non hai scampo, vecchia” la risata sprezzate della Mangiamorte non fermò la professoressa, che non ascoltò la provocazione della vecchia allieva, ma mantenne la concentrazione sullo scontro, concentrando le sue energie in un attacco di telecinesi che sbilanciò per una attimo la più giovane delle due.
Un piccolo sorriso nacque sulle labbra di Minerva nel vedere lo sguardo sorpreso di Bella, non attese un nuovo attacco dalla donna, ma la colpì con un incantesimo che la fece indietreggiare ancora.
A pochi metri di distanza Amelia e Richard Flatts stavano fronteggiando Lastrange Senior e altri Mangiamorte. I due capitani combattevao fianco a fianco, sorreggendosi a vicenda, come solo una vera coppia sepeva fare, Richard lanciò un incantesimo contro un Mangiamorte che cadde a terra privo di vita, Lastrange approffittò di quell’attimo per attaccarlo, ma trovò sulla sua strada Amelia che lo fronteggiò con un perfetto incantesimo non verbale, l’uomo indietreggiò di qualche passo, ma questo non bastò per togliergli dalla faccia quel sorrisino strafottente. Mosse la  bacchetta e colpì la donna che parò il colpo con una mano, continuando a fissarlo negli occhi. Sentiva la presenza sicura del marito dietro la schiena, scagliò un altro fendente contro l’uomo che questa volta non si fece prendere alla sprovvista e scansò il colpo. Le loro bacchette si incrociarono, il Mangiamorte si leccò le labbra, “Sei brava, ma non abbastanza per fermarmi”. “Questo è tutto da vedere” rispose la donna estraendo la spada dal fodero e colpendolo di sorpresa, l’uomo urlò di dolore quando l’Auror lo colpì alla spalla.
Bellatrix Lastrange si voltò per un solo istante per accertarsi delle condizioni del marito, Minerva ne approfittò subito compendola con un incantesimo che la immobilizzò a terra, “Non parlì più ora, vero Bellatrix!” le disse sormontandola, “Maledetta!” la donna cercò di divincolarsi dalla stretta delle radici che l’avevano bloccata, “E’ finita Lastrange” disse la professoressa con un tono piatto osservandola dall’alto e con un altro incantesimo eliminò la creatrice della Quarta Maledizione Senza Perdono.
Richard dopo aver neutralizzato un altro incappucciato si voltò verso la moglie e la vide combattere, spada alla mano, con Lastrange. Lo scontro era alla pari, entrambi avevano qualche ferita superficiale, Amelia non dimostrava nessun segno di cedimento, segno che aveva tutto sotto controllo. Il Mangiamorte roteò la spada sopra la testa e lanciò un altro fendente per cercare di colpire la donna al petto, ma l’Auror fu più veloce e lo parò sicura incrociando per l’ennesima volta le due spade e facendo forza con il polso le fece ruotare, disarmando così il suo avversario.
Puntò la spada alla gola dell’uomo fissandolo dritto negli occhi, ma Lastrange non si fece prendere di sorpresa e mosse la bacchetta scaravantando la donna a terra, Amelia strinse i denti per nascondere un gemito di dolore dovuto alla forza dell’incantesimo, Richard si mosse in aiuto della moglie, ma venne fermato da altri due Mangiamorte che si misero sulla sua strada. Impugnò nuovamente la bacchetta e fronteggiò i due incappucciati, cencando di sbrigarsi per correre in aiuto della moglie.
Amelia intanto si alzò da terra con il fiato corto e il Mangiamorte la colpì con uno schiaffo al volto, il colpo la sbilanciò nuovamente indietro, ma non si perse d’amino, lo guardò negli occhi e in quell’attimo capi che era sotto tiro. L’uomo aveva uno sguardo maligno dipinto sul volto e la fissava con la bacchetta puntata contro il suo petto.

 

“Ron, guarda!” la voce di Ginevra distrasse per un attimo il giovane grifondoro dallo scontro tra il Lord Oscuro e il suo migliore amico, puntò lo sguardo nella direzione che gli indicava la sorella e quello che vide non gli piaccue per niente: un gruppo di mannari si stava dirigendo verso di loro. “Bacchetta alla mano, Gin. E stammi vicino” la giovane annui.
Nello stesso momento Lucas, John e Melanie si alzarono da terra e osservando nella direzione dei due Weasley capirono quale era il loro posto in quella battaglia. Impugnaro lo bacchette e si diressero di corsa verso i due grifondoro, “Stare bene?” chiese Ron. “Si, tutto ok” rispose John, “Lupi Mannari?” chiese Mel, la rossa annuì. Ron puntò la sua arma contro il gruppo che si stava avvicinando e lanciò una Bombarda contro la scalinata per causare una frana che fermò per un attimo l’avanzata di quel nuovo attacco. Silente si affiancò al piccolo gruppo di studenti, mantenendo l’occhio vigile anche su gli altri due fronti alle sue spalle.
I cinque maghi fissarono i loro nemici negli occhi prima di iniziare a contrastare i primi attacchi che questi gli scangliarono contro.

 

Mike Broms spinse Hermione di lato quando un pezzo di marmo si staccò dal soffitto del castello, Elisabeth sorrise mentre si spostava in avanti per avvicinarsi di più alla ragazza, “Tu non intrelcerai i miei piani ancora per molto” disse rivolta al suo simile, “Io non  ne sono poi così convinto, ho ancora un conto in sospeso con te” rispose il giovane, la donna rise, “E cosi sei tu il figlio di quella donna” gli occhi azzurri di Liz brillarono, Mike strinse i pugni, “Allora sei stata veramente tu ad uccidere mia madre”. La donna rise ancora, “Mi ero documentata su tuo padre e volevo divantare anch’io una demone pura,  ma non riuscivo a trovare un libro che spiegase come Broms fosse riuscito a diventare un essere immortale. Fu cosi che mi scontrai con un gruppo di eretici e lessi alcuni loro scritti..”
“Non di magia benigna, suppongo” disse con un tono di sfida il giovane, senza distogliere gli occhi scuri da quelli accesi della donna, “Intendi bene. Fu cosi che mi diressi direttamente in Canada per cercare tuo padre personalmente. Feci qualche domanda in giro e scoprì la sua abitazione. Era proprio il giorno della tua nascita. Fu così che misi in pratica un incantesimo che avevo letto. Ed eccomi qui. Documentandomi ancora con i loro libri, capii che per raggiungere la forma completa dovevo trovare un puro di cuore. Lo cercai per più di duecento anni. Poi incontrai Tom”
“Che ebbe la brillante idea di unirsi a te” concluse Hermione, “Peccato che tu non ti rendi conto che ti sta usando”
“Stai zitta, stupida ragazzina. Tu di questo non sai proprio nulla!” Elisabeth alzò di qualche tono la sua voce, facendo un passo verso la grifondoro, “E allora perché hai aspettato tutto questo tempo per raggiungere il tuo scopo. Sei stata con Voldemort anche quando ha cercato di ammazzare un neonato?” Mike aveva capito il gioco di Hermione, la vide vacillare ancora, “E’ come immaginavo. Tu di questo non sai nulla”.
“Che cosa stai blaterando?!”
“Sta solo dicendo che Voldemort per tutto questo tempo ti ha denuta all’oscuro di tutto. Dove ti ha rinchiuso? In un sotterraneo? In una casa abbandonata lontano dal mondo?!”
Liz osservò i due ragazzi di fronte a lei, quello che le stavano dicendo la stava facendo riflettere. Aveva un buco nero nei suoi ricordi fino a poche settimane prima. Si ricordava che era in Svezia a distruggere una scuola di maghi, ma prima di allora…
Vuoto totale.
Colpita e affondata” sussurrò il demone ad Hermione, “Ora!” la grifoncina annui e mosse la bacchetta, con l’aiuto del giovane che creò un incantesimo con l’uso delle mani. La mezzo demone venne scaraventata contro la pareta a est della sala d’ingresso.
“Non abbassare la guardia. Non basterà questo a metterla fuori uso, però abbiamo scoperto il punto debole”

 

Harry Potter si alzò da terra dopo l’ultimo  incantesimo che il Lord Oscuro gli aveva scagliato contro.
Heric Broms osservò per un attimo il figlio scagliare un’onda d’urto contro Elisabeth e pensò alle parole che aveva sentito dalla loro strana conversazione. Un flash illuninò i suoi pensieri. Ora tutti i pezzi andarono al loro posto e finalmente capì.
Alzò una mano contro il bambino sopravvissuto per infondergli un po’ di energie e si affiancò nuovamente a lui, fissando il suo sguardo trasparente in quello rosso di Lord Voldemort.
“Cosa ti porta a stare di fianco a quel ragazzino in questa guerra?” gli chiese l’uomo, “Hai tanto di quel potere dentro di te che potresti spazzarci via tutti con un gesto della mano. Non lo fai però, perché?”
“Non credo che questo ti possa interessare, Tom Riddle”
“Tom Riddle non esiste più. Ora c’è solo Lord Voldemort” risprese lui, alzando una mano per attaccare il demone. Scagliò contro di lui un incantesimo non verbale, che Broms fermò alzando un dito.
Harry osservò il demone e un istante dopo lo affiancò, lanciando un altro incantesimo contro il suo nemico.
“Dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato, Tom. E lo dobbiamo finire insieme!” urlò il bambino sopravvissuto lanciandosi con tutte le sue forze contro l’uomo che gli aveve rovinato l’infanzia. Lo gettò a terra e iniziarono a rotolare sulle scale che conducevano all’entrata della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Broms lo osservò per un attimo, quanta forza c’era dentro quel ragazzo e quanta ancora ne nascondeva dentro di se?
Aveva tirato un pugno al volto del Lord Oscuro e un secondo dopo l’uomo aveva risposto all’attacco del giovane, ingaggiando una vera  e propria rissa sulla scale.
Entrambe le bacchette giacevano a pochi passi la loro e i colpi che si scambaivano erano di una potenza inaudita unita anche a qualche attacco di telecinesi da parte del Signore Oscuro, che però veniva incassato bene dal giovane Potter, che non dava segno di resa.
Dietro di lui un urlo attirò la sua attenzione, si voltò, per un attimo con il cuore in gola.

 

“Attenta Mel!” John Carter afferrò per un braccio la sua ragazza triscinadola dietro la schiena per affrontare il mannaro che aveva di fronte. Lo disarmò e lo colpi con un calcio ben assestato che lo fece cadere a terra privo di sensi.
Intorno a loro la battaglia infuriava, quel branco era veramente numeroso, ne avevano già neutralizzati un bel po’, anche grazie all’aiuto del Preside Silente, ma sembravano non finire mai.
Reducto!” Ginevra Weasley colpì una parte di parete che crollò sulle teste di un gruppo sostanzioso di mannari che stavano correndo verso di loro. “Bel colpo, rossa” al suo fianco Lucas Flatts stava duellando con altri uomoni, con gli Incantesimi di Difesa era veramente portato. Era rapido e veloce e conosceva veramente un gran numero di fatture. Suo fratello Ron invece aveva neutralizzato gli ultimi Dissennatori che erano tornati all’attacco e ora si era contentrato su un altro gruppo di mannari che stavano salendo le scale.
Stupeficium” con un ultimo schiantesimo il giovane serpeverde stese un altro nemico, girandosi poi per controllare le condizioni dei suoi compagni: stavano tutti bene, Mel e John cambattevano fianco a fianco e i fratelli Weasley si davano supporto a vicenda.
Si voltò per cercare con lo sguardo Hermione e la vide fronteggiare apertamente Elisabeth sotto il controllo attendo di Mike. Non molto distante da loro invece Harry aveva appena colpito Lord Voldemort e insieme erano caduti sulle scale.
Guardò verso il cortile della scuola e il suo cuore perse un battito, non stette a pensare, si lanciò ulrando giù dalle scale con la bacchetta in pugno sperando di non arrivare troppo tardi.

 

Il capitano Amelia Flatts trattenne per un attimo il fiato quando si trovò la bacchetta di Lastrange puntata al petto, ma non allontanò lo sguardo dal suo assalitore. Non era da lei scappare di fronte al pericolo, lo affrontava sempre a testa alta, anche quando tutto intorno a lei sembrava dirle che non aveva più scampo.
Suo marito combatteva a pochi passi da lei, ma non poteva correre in suo aiuto perché era stato circondato da altri Mangiamorte che gli avevano sbarrato la strada.
La sua bacchetta era troppo lontana e spostarsi per prenderla significava perdere il contatto visivo  con il suo avversario e lui, ne era certa, non avrebbe esitato a colpire.
“E’ finita, Auror” disse l’uomo prima di alzare la bacchetta, “Non per lei, però, pezzo di merda!”
Accadde tutto in un secondo: il cuore di Amelia si fermò l’istante esatto in cui vide suo figlio lanciarsi contro il Mangiamorte un attimo prima che lui lanciasse il suo incantesimo letale.
Lucas lo colpì in pieno volto con un pugno che sbilanciò l’uomo, non attesse una risposta, si lanciò contro di lui facendolo cadere a terra. Si rotolaro per un qualche secondo, fino a che il ragazzo si ritrovò sopra Lastrange, lo colpì ancora facendogli perdere la bacchetta: “Ti sei messo contro la persona sbagliata, bastardo!” gli urlò prima di colpirlo ancora, l’uomo cercò di levarselo di dosso, ma invano, il giovane Flatts era una furia.
Nel frattempo Amelia aveva recuperato la bacchetta e si stava avvicinando ai due quando sentì la voce di Lucas urlare: “Contro chi è finita, stronzo!? Con mia madre. Tu, lurido verme, non devi neanche osare toccarla!” Vide il figlio colpire un'altra volta l’uomo che crollò a terra. Era il momento giusto: puntò la bacchetta contro il Mangiamorte e lanciò il suo incantesimo.
E anche l’ultimo artefice della Quarta Maledizione Senza Perdono era stato neatralizzato.
Lucas si voltò e vide la madre con la bacchetta puntata verso di loro, non aspettò un solo istante, le corse incontro e la strinse forte.
“Tesoro” disse solo lei, nascondendo il viso nel suo collo. Lucas non rispose, la strinse di più e rimasero cosi per qualche istante.
“Attenti!” la voce di Minerva McGranitt li risvegliò da quell’attimo di ristoro e Amelia fu rapida e precisa nel neutralizzare l’altro incappucciato che gli aveva lanciato contro una fattura.
“Torna dagli altri Lucas. Hanno bisogno di te là”
“D’accordo. Stai attenta, mamma”
La donna annuì prima di baciargli la fronte, il ragazzo corse verso l’entrata del castello senza voltarsi indietro e fu così che si perse l’unico, forse, piccolo sguardo di gratitudine che il capitano Richard Flatts gli lanciò.

 

Hermione Jane Granger schivò un incantesimo di Elisabeth e cercò di rispedirglielo contro, Mike dietro di lei continuava a cercare di distrare la donna.
“Possibile che sei rimasta tutto questo tempo nell’ombra. Con la tua forza avresti potuto conquistare tutto quello che volevi con un solo dito. Perché sei rimasta con lui?” uno sguardo malizioso lo attraversò, stava per colpire nel segno un’altra volta: “Ti ha forse intrappolata con qualche incantesimo?”
La donna vacillò per un attimo e Hermione non si fece ripetere l’occasione, la schiantò contro il muro, facendolo mencare per un secondo il respiro.
“Ha ragione lui, secondo me Voldemot ti ha usata. Ti ha tenuto vicino a lui fino a che non ha trovato il modo di neutralizzare il tuo potere” continuò la grifoncina avvicinandosi a lei, “E lo ha risvegliato quando era in grado almeno in parte di controllarlo. O meglio ha unito i suoi interessi con i tuoi” la fissò dritta neglio occhi azzurri: “Lui non ha mai smesso di usarti. Rassegnati. Non sei altro che un’altra pedina nelle sue mani”
“State zitti!!” la mezzo demone lanciò un’onda d’urtò che sbilanciò entrambi per la potenza con cui era stata lanciata.
Avevano colpito nel segno, ma questa volta l’avevano fatta infuriare.

 

Lord Voldemort colpi il Bambino Sopravvissuto in pieno viso cercando di allontanarlo dal suo corpo, il giovane grifondoro non si fece scoraggiare, prese una manciata di sabbia da terra e lo lanciò contro l’uomo per poi colpirlò nel esatto istante in cui lui piegò la testa. 
Maledetto moccioso” sibilò  l’uomo alzandosi in piedi, “Questo affronto me lo pagherai molto caro
“Staremo a vedere chi parlerà per ultimo in questa guerra”
Non credere che riuscirai a sconfiggermi
Ti ho indebolito, quasi alla morte, quando avevo solo un anno, cosa mi impedisce di farlo anche ora?!”
Stai zitto, ragazzino! Quella volta ti ha salvato quell’ insulsa mezzosangue
Il suo amore mi ha salvato, certo. Ricordati però, Tom, che il suo amore mi proteggerà sempre, unito a tutti quegli altri che tu hai ucciso per arrivare a me. Non potrai vincere, Tom. Tu sei senza amore. Sai solo. Non potrai mai avere la meglio. Non sarai tu a scrivere la parola fine su questa storia. A costo della mia, di morte, tu non vincerai
Sono tutte stronzate le tue. Non basta di certo questo a fermarmi
“Facta, non verba” disse il Bambino Che Era Sopravvisuto, scangliandogli un incantesimo, che il Mago Oscuro scansò. Si guardarono per un istante negli occhi: rosso e verde.
Morte e Speranza.
Puntaronò le loro bacchette l’una contro l’altra e lanciarono i loro incantesimi che si scontrarono e si tennero testa, davanti alle porte della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts che li aveva accolti entrambi donandogli una seconda casa.

 

Una piccola scarica di terremoto fece fermare per un solo istante tutti e due i fronti della Grande Guerra.
Auror, Mangiamorte, Ordine della Fenice e Lupi Mannari puntarono i loro sguardi sulla battaglia di luci che era scaturita dall’incontro delle bacchette di Lord Voldemort e Harry James Potter. Nessuno dei due maghi dava segno di resa, nessuna traccia di cedimento zampillava dai loro occhi, puntati l’uno sull’altro.
Heric Broms osservava lo scontro in cima alle scale e scrutando con attenzione lo sguardo tederminato del Bambino Sopravvissuto capì che quel giovane grifondoro non aveva più bisogno del suo aiuto, sarebbe riuscito a sconfiggere il Mago Oscuro con le sue uniche forze.
Il suo intervento non sarebbe stato necessario.
Un potente incantesimo venne evocato alle sue spalle, si voltò e capì quel era il suo posto in quella guerra, o meglio, la verità gli passò davanti agli occhi in un secondo, e mai come in quel momento fu sicuro della sua scelta.

 

 

 

SPAZIO PER ME: Eccomi qui, finalmente dopo due anni di silenzio. Perdonatemi per il mostruoso ritardo!! Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie in anticipo per i commenti! Saluti, HiL

  
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