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Autore: Cinthia chan    26/02/2012    1 recensioni
Sei......vera?
Aprii gli occhi di scatto. Mi girai per ri guardarlo in faccia. La sua domanda mi aveva spiazzato....
Come, scusa?
Mi guadò senza cambiare minimamente espressione....
Intendo dire, sei veramente reale?
Lo guardai con un' espressione stupita mista a imbarazzo.....
Si......Certo che sono reale! Ma che domande sono?
Si sollevò finalmente da sopra di me. Mi voltò le spalle ed accese la luce,per poi ri voltandosi ad osservarmi ulteriolmente. Aveva uno sguardo strano, e l'aria di chi non riusciva a dormire da giorni. In questo ci somigliavamo parecchio.
Genere: Comico, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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<< Ehi, Doc! Avrei una domanda da farti! >>
 
Il ragazzo si girò a fissarmi....
 
<< Mhn? Di che cosa si tratta? >>
 
Lo guardai a mia volta, con aria curiosa.....
 
<< Come intendi fare per il nome? Voglio dire, non puoi andare là, e presentarti come "Doc"! >>
 
Sorrise beffardo alla mia domanda....
 
<< Credi davvero che non ci abbia già pensato? Mi sono già presentato tempo fa alla segreteria della Wammy usando il mio vero nome, ed ho chiesto espressamente di mantenere questo mio pseudonimo. Non hanno fatto molte storie, pare che lì il proprio nome non conti poi tanto >>
 
La sua risposta mi lasciò di stucco. Ma come? In una scuola a gli insegnanti non importava sapere il tuo vero nome? Il mondo si stava capovolgendo......
 
<< EHI, DOC! AVREI ANCH'IO UNA DOMANDA DA FARTI!!!!!!!! >>
 
Ed ecco la ragazza Alponse, ed il suo infinito sharm......
 
<< Dimmi! >>
 
Per un pò si limitò a fissarlo con la sua solita espressione "ebete".......
 
<< Perchè, ti fai chiamare Doc? >>
 
<< Semplice, perchè il mio vero nome fa schifo >>
 
<< Ah >>
 
Ridacchiai. Già è vero! Ricordavo perfettamente il giorno in cui me lo aveva rivelato. Il solo pensiero mi faceva ancora sbellicare dalle risate......
 
<< Fidati, stà dicendo la verità! >>
 
Per tutta risposta si limitò a lanciarmi un occhiataccia, che ai miei occhi pareva semplicemente ridicola. In vita mia, nonostante la mia giovane età, avevo visto parecchie espressioni terrificanti, e parecchi avvenimenti terribili che mi avevano portato a chiudermi sempre di più in me stessa. Avvenimenti che ancora oggi mi impedivano di dormire serenamente, o dormire e basta. Questi pensieri mi fecero sospirare rumorosamente.....
 
<< Che c'è? Stai pensando al tuo di nome? Ichigo! >>
 
<< EHI! Io il tuo nome mica lo detto! Quindi tu non pronunciare il mio! >>
 
Stavolta fu lui a ridacchiare.....
 
<< Non capisco perchè non ti piaccia! Io lo trovo carino! >>
 
<< Io invece lo ODIO! Ichigo Ichinose! Sembra uno scioglilingua >>
 
Sorrise assumendo subito dopo un'aria pensierosa.....
 
<< Ehi, ora che ci penso, la ragazza Alponse è l' unica tra noi tre ad ad avere un nome normale >>
 
Quell' affermazione scacciò via il mio nervosismo.In effetti, "Lucynda Goldh" non era poi così male come nome......
 
<< Hai ragione, almeno lei in futuro non avrà problemi a presentarsi usando il suo vero nome. L' unica cosa di cui può andare fiera >>
 
<< EHI, GUARDATE CHE VI SENTO, SIETE CATTIVI!!! UFFA!!! >>
 
Io e Doc scoppiammo a ridere. In fondo aveva ragione.
Ridendo e scherzando arrivammo ai cancelli della Wammy House. La tensione di Doc era palpabile. Gli posai una mano sulla spalla per rassicurarlo, cercando di infondergli un pò di sicurezza. L' ambente era meno angusto di come me lo ero immaginato: Oltre i cancelli si poteva perfettamente vedere il cortile circondato da parecchi alberi. La stadina, dal cancello alla struttura era messa in risalto dal prato perfettamente curato, dove si potevano intravvedere alcuni bambini giocare spensierati. Non sembrava affatto una scuola per cervelloni......
 
<< Che posto incredibile! Non somiglia per niente a quello che mi ero immaginata >>
 
<< Perchè? Come lo avevate immaginato, signorina? >>
 
A parlare fu un distinto signore in livrea. Aveva sia baffi che i capelli bianchi. Istintivamente mi nascosi dietro al Doc. A prescindere da quello che avete pensato sul mio carattere, gli estranei mi mettevano una paura terribile. A quella reazione il Doc sembrò riscuotersi dalla sua ansia pre esame. Guardò prima me, poi si rivolse al uomo....
 
<< Oh, signor Wammy! Buongiorno. Ci siamo conosciuti ieri, io sono il Doc >>
 
L' anziano sorrise....
 
<< Si, mi ricordo! Tu sei quel ragazzino con quel nome assurdo.Hai fatto ridere l' intera segreteria soltanto  presentandoti >>
 
La ragazza Alponse scoppiò in una risata isterica.....
 
<< MA DAI!!! HAI DAVVERO UN NOME COSI' BRUTTO?!? DILLO ANCHE A ME, DAI!!!!!! >>
 
<< Mai! >>
 
Io a mia volta soffocai una risata, rimanendo però nascosta dietro alle esili spalle del Doc. Il signor Wammy guardò prima il Doc poi la ragazza Alponse poi me.....
 
<< Sono tue amiche? >>
 
Il Doc assunse nuovamente la sua aria seria e professionale....
 
<< Si, signore! La ragazza al mio fianco si chiama Lucynda, mentre la sanguisuga dietro di me è Ich......>>
 
<< Senka >>
 
Lo bloccai prima che finisse di pronunciare il mio nome....
 
<< Io sono Senka >>
 
La mia voce era titubante, ma sembrò abbastanza sicura da convincere l' uomo, che si limitò a sorridermi in maniera rassicurante.....
 
<< Capisco! E siete qui per sostenere l' esame anche voi? >>
 
Fu la ragazza Alponse a rispondergli (in maniera stranamente calma per la sua natura estrosa).....
 
<< Oh, no signore! Noi siamo qui solo come sostegno morale a Doc >>
 
<< Capisco. Io sono Wammy, il preside di questo istituto! Entrate pure! >>
 
A quel punto i cancelli si aprirono, permettendoci finalmente di entrare. Il posto visto da dentro sembrava ancora più bello. Mi schiodai dalla schiena del Doc, per poter ammirare meglio l' ambiente. Bello, assolutamente bello. Il Doc era molto fortunato. Il signor Wammy ci scortò al interno del edificio. Durante tutto il tragitto lui ed il Doc non avevano smesso un secondo di discutere, sulla scuola, sugli esami, e sulle materie di studio. Non seguii nulla del loro discorso, semplicemente perchè non me ne importava nulla. Tuttavia bastò una sola frase per ri destare il mio interesse su di loro.....
 
<<.......e, se volete rilassarvi un attimo a bere qualcosa di caldo, la macchinetta della scuola si trova in fondo a questo corridoio a destra >>
 
Ecco, aveva detto la parola magica. I miei occhi si illuminarono, e mi portarono a fare un semplice ragionamento: Mi trovavo in un efficente scuola per studenti di alto rango con un quoziente intellettivo altissimo, di conseguenza le bevande (e sopratutto il caffè) dovevano essere per forza migliori rispetto a quelli delle altre scuole. Il mio ragionamento non faceva una piega, dovevo provare quel caffè a tutti i costi. Mi feci coraggio e parlai (fino a quel momento ero stata zitta).....
 
<< Ahem.....scusate! Dato che la macchinetta è a due passi potrei approfittarne per prendere un caffè caldo? >>
 
Il signor Wammy ed il Doc mi guardarono in maniere totalmente differenti. Il primo con sorpresa, il secondo con preoccupazione. Dopo tutto mi conosceva......
 
<< Certamente signorina! Una volta che avrà finito potrà raggiugere nuovamente i suoi amici svoltando verso questo corridoio ed entrando nella prima porta a sinistra. Ha capito? >>
 
Feci segno di si con la testa. In realtà non avevo capito un tubo, ma al momento mi importava solamente di soddisfare il mio bisogno di caffeina. Salutai garbatamente i presenti, e mi diressi velocemente verso l' oggetto dei miei desideri. "Eccola". Non appena la vidi mi sentii al settimo cielo (lo so, non è una cosa normale). Senza esitazione infilai la prima moneta nell' apposita apertura, ed attesi in silenzio. Quando finalmente lo sportello si aprì venni invasa dal profumo del vero caffe 100% arabico. Soffiai sul bicchiere, dopo di che me lo portai sulle labbra.....
 
<< WOW, E' FANTASTICO!!!! >>
 
Senza rendermene conto avevo urlato, ed avuto una tipica reazione Alponsiana, ma al momento non mi importava. Cominciai a bere, sorseggiando fino all' ultima goccia del bicchiere. Ripetei la stessa identica azione per 15 volte consecutive, spendendo di conseguenza 15 euro in caffè. Mi fermai solo dopo aver constatato con orrore ed imbarazzo, di aver esaurito le scorte di caffè presenti nella macchinetta. Guardai il cestino al suo fianco. Ricordavo perfettamente di averlo visto vuoto prima del mio arrivo, ed ora invece traboccava di bicchieri....
 
<< Oh, cavolo! >>
 
L' avevo combinata grossa. Mi guardai intorno. Fortunatamente non c' erano testimoni. Di conseguenza ne approfittai per fuggire velocemente da lì, senza sapere nemmeno in che direzione andare. Mi fermai esausta dopo un' estenuante corsa. Il tempo di riprendere fiato che mi accorsi di essermi completamente persa. Di bene in meglio. Non sapevo cosa fare, cercai di orientarmi ma non ci riuscii. A salvarmi dalla disperazione fu una porta. Nel complesso era identica a tutte le altre. L' unico segno di distinzione era un' enorme "L" gotica incisa al centro. Mi avvicinai lentamente ad osservarla. Le lettere gotiche mi erano sempre piaciute. La sfiorai delicatamente. Così facendo mi accorsi che la porta in realta era aperta. La mia curiosità prese il sopravvento, di conseguenza mi affacciai leggermente. La stanza oltre la porta era buia. L' unico punto di luce era causato dallo schermo di un compiuter sul pavimento. Lo schermo era bianco, ed aveva al centro la stessa L gotica incisa sulla porta della stanza. "Che posto strano", pensai. Dopo di che feci l' errore di sporgermi ulteriolmente. La porta si aprì del tutto, facendomi cadere in avanti. Chiusi gli occhi per lo spavento, aspettando di atterrare sul pavimento duro e freddo. Andai a sbattere contro qualcosa, prima di ritrovarmi distesa a terra. Impiegai circa un secondo per capire che qualcosa decisamente non andava. Tanto per cominciare il pavimento era strano. Decisamente troppo morbido e caldo. La conferma dei miei sospetti si accentuò quando qualcosa mi fece rotolare di fianco facendomi finalmente sentire il pavimento freddo. Il calore che avevo percepito un istante prima si era spostato dal basso verso l'alto. Mi feci coraggio e finalmente aprii gli occhi. La seconda cosa che notai fu che la porta, dopo la mia irruzione si era richiusa normalmente. La prima furono due occhi neri circondati da delle profonde occhiaie fissarmi con disinteresse.
 
 
Fine del secondo capitolo!!!!!
Come potete vedere non mi sono fatta attendere molto XD!!!
Immagino che abbiate capito di chi sono quegli occhi, vero?
Certo che lo avete capito!!!!!!!!!!!!
Vi assicuro che neanche il prossimo capitolo si farà attendere, e come al solito chiedo scusa per eventuali errori di battitura!
 
Adesso vi saluto! Ricordate di recensire, sono sempre aperta a consigli e critiche :D!!!!!!
 
Ciaooooooooooo!!!!!!!!!!!!!
 
Oh, prima che mi dimentichi: La livrea è il nome del completo da maggiordomo XD!
 
 
 
 
  
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