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Autore: Alyssia Black    03/03/2012    26 recensioni
Harry e Ron stavano studiando un poema chiamato Divina Commedia scritto da un babbano di nome Dante, quando improvvisamente si apre un vortice che li risucchia e i due si trovano catapultati in un mondo diverso
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Ciao a tutte ragazze, ho deciso di creare in questo capitolo un doppio Writer’s corner, uno all’inizio e uno alla fine
 
WRITER’S CORNER
Ciao ragazze, inizio con il dire che siete tutte così gentili e carine, mi avete fatto mille complimenti e mi avete chiesto di aggiornare presto.
Comincio con il fare dei ringraziamenti.
Dedico questo capitolo a molte persone, a Pollama  Lorian che seguono con assiduità le mie ff, a Veriti, HaaryDrachite e HermyFan4E che recensiscono sempre.
Poi dei ringraziamenti speciali a Phoenix00, Dora93,  Laura Penelope Hermione perché sono fantastiche!!!
E infine a Discolady e Amy1DLover per avermi aiutato e supportato in questa ff, per avermi dato ottimi consigli e perché sono fantastiche!”!!!!
Grazie ragazze , grazie a tutte voi che recensite o solamente leggete le mie ff…
Grazie

 
Spero vi piaccia anche questo terzo capitolo e vi auguro buona lettura
 

 
 
 

La divina potteriade
L’espresso per l’inferno
 
 

Fuffi era ormai superato, dormiva beatamente.

I due amici camminavano in  linea retta verso l’ignoto.
Avevano paura entrambi, si, anche Harry.
Camminavano tenendosi per mano e facendosi forza a vicenda, quando improvvisamente, Ron non sentì più il suolo sotto ai piedi.

Probabilmente c’era una voragine.


 


Iniziò ad urlare, era atterrito e invocava l’aiuto dell’altro.
Precipitò per alcuni minuti che gli parvero ore, ormai aveva perso ogni speranza quando, contro ogni sua previsione, atterrò.
Era sdraiato su un pavimento morbido che assomigliava a gelatina, l’atterraggio era stato soffice e così invitò anche Harry a buttarsi.
In men che non si dica si trovarono per l’ennesima volta insieme e, solo allora, i ragazzi si accorsero che era una grotta, fredda e umida, illuminata da centinaia di fiaccole.

 

Ron era spaventato ma Harry decise di varcare la soglia della piccola apertura.
Una porta così piccina nascondeva una cavità enorme. Si ritrovarono in una stanza sotterranea alta almeno sei metri e larga qualche centinaio di chilometri.
Era calda a differenza della precedente e grandi fuochi la riscaldavano.
Harry notò –Ron, guarda, c’è un fiume- effettivamente una larga lingua di lava divideva le due sponde della grotta.
Ron si avvicinò, curioso ma incurante del pericolo, ma arrivò un uomo, alto almeno due metri, capelli e barba crespi, lunghi e castani.
Era seduto sopra un ragno gigante, grande almeno cento volte più del normale, di un grigio molto intenso.
Il ragno nuotava liberamente sulla lava come se essa non fosse bollente.
I ragazzi furono molto sorpresi nel vederli e così a una sola voce gridarono –Hagrid, Aragon-.
Ma alla fine di quelle parole il gigante ruggì –io non sono chi tu pensi ch’io sia. Io sono Hagronte, il tragh…- ma fu interrotto da una voce squillante –L’espresso per l’inferno partirà tra due minuti, presentarsi con i biglietti in mano accanto al 43esimo granello di sabbia dopo il negozio di souvenir “Inferny’s City”. Si ricorda il prezzo del biglietto, solo andata 20 zellini, andata e ritorno 45 zellini ma con uno sconto del 60% arriviamo a 35. Vi auguro buon viaggio-
E la voce del gigante questa volta uscì più soave –Eummm…Caro Aragon in che lingua te lo devo dire che non devi iniziare questa cantilena senza il mio permesso- e poi rivolgendosi ai due ragazzi –Scusatelo ma a volte non riesce a controllare le sue emozioni, dovete sapere che qui non vediamo molta gente, ma tornando a noi- e a questo punto la voce si fece più scura –Stavo dicendo, io sono Hagronte, il traghettatore di anime. Ora salite, svelti, dovete compiere la vostra missione-.
I due ragazzi si scambiarono occhiate interrogative, poi si accomodarono cautamente sul ragno.
 

Perché Hagrid non li aveva riconosciuti e perché si faceva chiamare in quello strano modo?
Di quale missione stava parlando?
E soprattutto perché si trovavano lì?
 
 

 
 
  
Writer’s corner2 : ho diverse cose da dirvi ma cercherò di essere breve.

 


 La grotta terminava con una minuscola porticina.
  1. Scusate per la cosa sarcastica “dell’espresso per l’inferno” ma mi è piaciuta
  2. Scusate per il mio ritardo, scusate ancora
  3. Grazie 10000 per tutte le vostre recensioni!!

Ho finito, e voi cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto!!
 

 

   
 
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