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Autore: Stella94    05/03/2012    12 recensioni
Dal primo capitolo:
"Sentivo già che tutto stava diventando più tetro, più oscuro. Era come un presentimento, un tintinnio nei miei timpani che oscurava ogni cosa, ogni priorità...
...Per quanto si divertissero a nascondere la cruda realtà dei fatti, Hogwarts, non era più un luogo sicuro, ma il centro del male stesso, il luogo in cui tutto ebbe inizio ed in cui tutto avrebbe avuto una fine...
Una nuova Dramione targata Stella94!
Spero vi piaccia! BUONA LETTURA E RECENSITE!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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      "Una partita rosso fuoco"

Pov Hermione  

La finale della coppa di Quidditch voleva dire molte cose:
Le lezioni venivano sospese, la gioia e l'euforia erano eccessivamente palpabili e ogni litigio o astio fra gli studenti sembrava estinguersi miracolosamente.
Ma quando la finale si disputava tra Grifondoro e Serpeverde era tutta un'altra storia. La scuola si divideva in due fazioni. I "buoni" capitanati dai Grifondoro e i "vinti" quelli che, rimasti orfani del proprio torneo, non potevano fare altro che schierarsi dalla parte più confacente, quella di comodo: i Serpeverde.
La Sala Grande era gremita di studenti quella mattina. Gli schiamazzi e le urla echeggiavano prorompenti tra le spessi pareti del castello. Il colore dominante era quello della casa di Salazar. Il verde sembrava sopraffare lo scintillio confortevole dell'oro e il caldo colore del rosso. C'era una strana eccitazione in giro, si poteva avvertirla fremere sotto i polpastrelli delle dita, fluire nell'aria, quasi come la scia di un olezzo invitante. Surclassava persino il profumo delle brioche e del pane tostato servito a colazione. Le panche erano ancora piene di cibarie che non sarebbero mai state consumate, la tensione era così alta da chiudere per sino lo stomaco.
Avevo uno strano malumore quella mattina, un presentimento. Erano giorni che me ne restavo chiusa nel mio silenzio, mi era stato difficile per fino applicarmi con assiduità alle lezioni. Avevo evitato Malfoy per tutto il tempo. Ogni volta che scontravo il suo sguardo nei corridoi, a lezione, nella Sala Grande, mi sentivo tremendamente in imbarazzo. Non riuscivo a capire come mi ero lasciata andare in quel modo, come avevo permesso a me stessa di essere tanto intransigente.
Ma quando ripensavo a quel bacio, alle sue mani su di me, al suo calore, una scarica di positività attraversava le mie membra. E sapevo di rivolerli ancora. Sapevo che non sarei riuscita a farne a meno...
E intano mi crogiolavo nel mio silenzio, nella fervida speranza che un giorno Draco potesse venirmi incontro ed abbracciarmi ancora, stringermi più forte, per non lasciarmi più andare via.
Quella mattina mi sedetti tra Padma e Calì che bisbigliavano allegramente e si guardavano intorno con una strana aria curiosa. Le salutai entrambe con il buon giorno e, pur avendo poco appetito, afferrai una fetta di pane tostato ancora fumante.
Era difficile comprendersi in tutto quel baccano. La gente urlava, incitava i propri bignamini, insultava, intimoriva i giocatori più impacciati e indecisi. Sembravano essere prede di un deliro generale.
<< Tu per chi tifi, Padma? >> Chiese Calì addentando una brioche alla crema.
L'altra gemella sorrise in modo bieco << Serpeverde, no? >>
<< Sei impazzita, Padma? >> la riprese la sorella assumendo un'aria quasi scioccata.
<< Tu sei impazzita, Calì! Il culo di Malfoy sulla scopa vale sempre la vittoria! >>
Le osservai entrambe stupita, aggrottando la fronte. Sul mio sguardo parve accendersi l'immagine di quel bacio scottante, di quelle mani prepotenti, di quel respiro soffocato dall'emozione... Scossi la testa gettandola sul piatto ancora vuoto.
<< Be' se la metti così... >> Mormorò Calì con un tono pacato e piatto. << Ehi guarda sta entrando proprio adesso! >> Mi colpì il fianco con il gomito, il dolore non fu neppure paragonabile allo stupore della mia incantevole visione.
<< Oh, Hermione, è ancora più bello con la divisa del Quidditch. Non credi? >> E io non potei che acconsentire.
Draco aveva una furente espressione selvaggia quella mattina. I suoi capelli, estremamente biondi che quasi sfioravano il bianco, ricadevano scomposti sulla fronte alta e cerea. Il tessuto verde della divisa gli regalava un'aria elegante e riservata che spiccava egregiamente sul bianco latte dei pantaloni. Il mio cuore balzò nel petto.
<< Proprio l'altra notte ho fatto un sogno erotico su di lui che indossava la divisa da Quidditch. >> Confessò Calì con le gote arrossate << Per fino le sue mutande erano verde e argento. >>
Non le prestai molta attenzione, anche se le sue parole scatenarono in me una fervente gelosia. Tuttavia mi cullavano nel fatto di poter vantare alcune piccolezze, che molte acciuffavano solo nei loro sogni più oscuri. Conoscevo il sapore delle sue labbra, il tocco esperto e impaziente della sua lingua, la maestria del suo fare e la sicurezza del suo abbraccio.
Malfoy si sedette tra Tiger e Goyle come di consueto, Blaise sembrava dargli delle istruzioni su come muoversi al meglio nel campo. Draco faceva solo brevi assensi, sembrava nervoso, agitato. Alzò lo sguardo, fu questione di un attimo. Le sue pepite grigie si posarono su di me, parevano volermi estrarre ogni mio più subdolo pensiero, mettermi a disagio, perforami l'animo.
Distolsi l'attenzione da lui schiudendo le labbra. Mi aveva quasi privato dell'ossigeno, risucchiandomi nell'antro oscuro del suo sguardo tagliante. Vidi Harry entrare, subito seguito da Ron che scalpitava come una rana impazzita.
Anche loro indossavano le divise ma l'effetto che ebbero su di me fu ben diverso.
<< Sei nervoso, Harry? >> Gli chiesi quando si accomodò accanto a me.
<< Un po'. >> Confessò titubante << Malfoy vorrà sicuramente farmela pagare per la storia dell'incantesimo. Anche se è stato discreto, sono sicuro che tenterà di buttarmi giù dalla scopa. >> Disse osservando il suo avversario con un'aria fosca.
<< Dai, Harry, sei sempre stato migliore di lui nel Quidditch. >> Convenni con un tono rassicurante.
<< Si può darsi. >> Ripose Harry << Ma oggi lo vedo molto determinato. Sarà dura vincere questa partita. >>
<< Miseriaccia! >> Mormorò Ron. Il suo viso era pallido, quasi annebbiato << Sto per farmela addosso. Non credo che resisterò fino alla fine del mach. >>
Io e Harry ridemmo divertiti. Ero sicura che ne avremmo viste delle belle.

Non mi sbagliai, la partita fu esilarante e trattenni il fiato fino all'ultimo secondo. Harry e Ron furono grandiosi e le loro gesta sembravano assumere una spassosa sfumatura sotto la cronaca di Luna Lovegood.
Purtroppo per loro, Draco Malfoy, quasi all'ultimo istante della partita in cui in cui i Grifondoro erano in netto vantaggio, riuscì ad acciuffare il boccino e chiudere il mach. I Serpeverde, dunque, si erano confermati campioni, aggiudicandosi la coppa delle case del campionato di Hogwarts. Il campo si tramutò in tripudio di verde e argento. Furono lanciati coriandoli, festoni, scintille splendenti che scoppiarono nel cielo. Draco sembrava entusiasta con il boccino d'oro stretto nel palmo. Le ragazze incitavano a gran voce il suo nome e gran parte di queste gli si avvicinarono come un branco di oche starnazzanti.
Immersa in un lago di gente dalle reazioni discordanti, riuscivo a stento a scorgere il suo viso. La folla lo inghiottiva mozzandogli quasi il respiro. Lo vidi sorridere, i suoi occhi brillavano. Mi unii agli applausi, mentre Harry mi lanciava un'occhiata torbida.
Ero l'unica Grifondoro ad essere felicemente appagata. Ero come una nota stonata tra i miei compagni amareggiati. Ma ero così fiera di Draco, così felice di vederlo sorridere da sembrare incurante per fino all'angoscia dei miei amici.
Draco stava abbracciando i suoi compagni di squadra e le ragazze continuavano a girargli intorno come se fosse ricoperto di zucchero. Fu allora che qualcosa scoppiò nel mio stomaco. Come un mostro dalle dimensioni spaventose, sembrava ardere nelle mie viscere, quasi come se mi stesse corrodendo. La vista mi si annebbiò, un senso di vertigine mi fece corrucciare lo sguardo. Mi alzai dalle tribune e cominciai a scendere. Non sapevo dove volessi dirigermi, ma dovevo essere li, dovevo stare con lui, vicino a lui.
Quando scesi nel campo, la folla si era sparigliata e la squadra di Serpeverde era già entrata negli spogliatoi.
Increspai le labbra e decisi di aspettare a braccia incrociate. Dopo qualche minuto vidi uscire Tiger e Goyle insieme ai suoi compagni di squadra. Mi feci coraggio e li raggiunsi impacciata e intimorita.
<< Sapete per caso dove posso trovare Draco? >>
Tiger alzò un sopracciglio, Goyle mi osservò incassandosi nelle spalle.
<< Come mai ti interessa? >> Mi chiese con uno sguardo indagatorio.
<< Sai rispondere alla mia domanda o per te è troppo complicato? >>
Tiger mi osservò mefitico e torvo. Era ancora fermamente scettico e curioso << E' negli spogliatoi. Chissà perché vuole lavarsi sempre per ultimo. >> I due si osservarono senza proferire altro. Io mi avviai verso gli spogliatoi, dove fui certa di trovarlo da solo. Entrai ingoiando un respiro, tutto il mio corpo fremeva. Venni percossa da un brivido gelido e tutto a un tratto mi parve di essere ripiombata nel freddo pungente dell'inverno trascorso.
Mossi alcuni passi guadandomi intorno. Il silenzio era rotto solo dal gocciolio delle docce vuote. Scorsi Draco in fondo alla sala. Doveva essere appena uscito dalla doccia, anche se era già completamente vestito. I capelli umidi gli ricadevano a grandi ciocche sul viso, la testa china per abbottonarsi al meglio la camicia bianca. Mi schiarii la voce, lui alzò lo sguardo. Per un attimo i suoi occhi parvero perforarmi, li sentivo quasi minacciosi su di me. Distese un angolo della bocca << Hai sbagliato spogliatoio. >> Mi disse arcigno << I perdenti sono dall'altra parte. >>
<< Veramente volevo congratularmi con il miglior cercatore di Serpeverde. >> Risposi assumendo un arguto sorriso.
Draco soffocò un ghigno << Mi sono perso qualcosa, Granger? >> Mi chiese mellifluo, mentre inseriva alla rifusa gli abiti sporchi nel borsone << Non mi parli da giorni, mi eviti come se fossi un appestato e ora vuoi congratularti? Da te mi aspettavo qualcosa di meglio che uno stupido pretesto. >>
Mi avvicinai lentamente. Il suo profumo già mi annebbiava i sensi assopiti dall'angoscia << Hai ragione, ho cercato di evitarti. Quello che è successo tra di noi... mi ha spaventata. >>
Draco alzò gli occhi al cielo spalancando le braccia << Andiamo, Granger, ci siamo solo bacianti e tu eri consenziente. Non ti ho costretto a fare nulla. >>
<< Lo so! >> Dissi afferrandogli un braccio. Entrambi ci guardammo straniti, come se non ci fossimo mai visti per davvero << Ed è proprio questo che mi intimorisce. Io non so quello che mi sta succedendo, ma credo di... volerti. >> Conclusi in un flebile sussurro.
Malfoy pose con prepotenza una mano dietro la mia nuca e mi accostò con poco garbo alla sua bocca. Fu un bacio violento, quasi come se non aspettasse altro da giorni. Inizialmente risposi impacciata, non ero pronta ad una simile reazione. Ma poco dopo percepii come uno scoppio nel mio stomaco, come se qualcosa si fosse rotto. Sentirlo sulle mie labbra ancora, avvertirlo così passionale giocare con la mia pelle mi destò dal mio imbarazzo. Gli passai una mano tra i capelli mente lui mi spingeva verso le panche al centro della sala. Senza mai smettere di baciarmi si sedette su una di esse e mi fece accomodare a cavalcioni sulle sue gambe. Ripresi il respiro e lo osservai confusa e spaesata. Draco sorrise appena e tornò a baciarmi, mentre le sue mani già vagavano libere sotto la mia gonna e accarezzavano, esperte, la mia pelle ardente e vogliosa delle sue attenzioni.
Passò a baciarmi il collo, la dita avevano già raggiunto le mie mutandine, per giocare con il tessuto, quasi volesse incenerirlo con il suo tocco. Lo sentivo dentro di me, sfiorare arrogante la mia femminilità che sembrava pulsare. Mi mordicchiò la pelle del collo soffiandoci sopra. Esalai un lungo gemito, le mani a frugare tra i suoi capelli, spettinandoli. Gli baciai la fronte, lo strinsi forte.
In quel momento mi resi conto di quanto mi fosse mancato, di quanto non ne potessi più fare a meno.
Cominciò a sbottonarmi la mia camicetta color glicine. Lo lasciai fare, assopita dal desiderio incontrastato che gorgogliava nel mio stomaco come un calderone impazzito. Rivelò il mio petto protetto dal reggiseno rosa pallido.
Le sue labbra si distesero in un ghigno << Niente male, Granger. Niente male. >>
E si avventò con rabbia verso di me, vezzeggiandomi sulle spalle, al di sopra dei seni, stringendomi possessivamente. Chiusi gli occhi, l'ingegno completamente annebbiato. Un fantoccio nelle sue mani di fuoco.
Inserì le dita sotto le mie mutandine e mi afferrò con arroganza le natiche, avvicinando i nostri bacini. Spalancai la bocca, assuefatta dal suo svenevole ardire, dalla sua accortezza nel farmi sentire come una pallottola impazzita.
Sospirai intensamente reclinando la testa, quasi non avessi più forza per reggerla sulle spalle. Il mio collo divenne un cumulo di brace attecchito dai suoi baci profondi e disarmanti.
Lo afferrai per il colletto della camicia candita e profumata scaraventandolo sulla mia bocca, distrutta dalla necessità di sentirlo ancora mio. Mio e mio soltanto. Persa in quel contatto tanto profondo quanto unico. Qualcosa che mi piaceva pensare concedesse solo a me, qualcosa di tanto intimo ed importante da essere stato solo di poche.
Perché in quel bacio io vi impiegai tutto il mio trasporto, tutto quello che potessi donargli. Volevo che sapesse, volevo che capisse quanto lo desideravo, quanto fosse speciale.
Non rimasi delusa. Draco mi ripagò con la stessa passionale moneta. Sembrava come necessitare dalla mia bocca; le mani che, in fremito, si adagiavano gentili su i miei piccoli seni. Lo sentì ansimare sopra le mie labbra, negli occhi una luce quasi accecante.
E gli sorrisi, appagata e piacevolmente colpita dal suo sguardo serafico, dalle struggenti sfumature turchine. Mi bastava.
Annegare nel suo mare di ghiaccio mi cospargeva di una nuova vitalità. Io ero in lui ogni volta che mi tuffavo nell'oceano incontaminato delle sue iridi, ero con lui in ogni suo respiro, mi sentivo sua ad ogni carezza concessa.
<< Draco, i ragaz... Oh cavoli! >>
Una voce improvvisa alle nostre spalle ci fece sussultare spaventati. Scattai in piedi, come se fossi stata morsa da un insetto velenoso. Cominciai ad abbottonarmi la camicia, il sangue che affluiva svelto alle guance e sembrava esplodere nella testa. Un calore soffocante scoppiò nelle mie membra. Ero sicura di avere il viso in fiamme.
Draco schioccò la lingua sul palato. Mi girai di poco e scorsi la figura di Blaise Zabini, con le mani strette sugli occhi a proteggersi da una visone inconcepibilmente imbarazzante. << Scusate io non sapevo. >> Cercò di giustificarsi. Il mio imbarazzo sfociò in un'incolta vergogna << I ragazzi mi avevo chiesto di venirti a chiamare, Draco. Io non sapevo che... insomma fossi impegnato. Spero di non aver interrotto niente di così irrecuperabile. >> Continuò, le palpebre ancora accuratamente serrate.
<< Non importa, Blaise. >> Disse Draco ricominciando a sistemare la sua borsa. Con fatica riuscii finalmente ad allacciami la camicia, assumendo un'aria decisamente meno provocante. Mi schiarii la voce incontrando l'espressione sconcertata e confusa di Blaise. Faceva vagare gli occhi da me a Draco ad un ritmo quasi irritante. Cominciai a torturami le dita delle mani, le gambe che sembravano non reggere il peso del mio corpo.
<< Wao! >> Esclamò esterrefatto Zabini << Cioè voi due... voi due... ecco >> Si portò le mani alle tempie scuotendo la testa << E' Wao! Insomma è... >>
<< Blaise! >> Lo riprese Draco incendiandolo con i suoi occhi che parvero uscire dalle orbite.
<< Okay, me ne vado. >> Convenne l'altro Serpeverde << Ci vediamo nella Sala Comune. >>
Cominciò ad incamminarsi verso l'uscita non prima di aver esclamato un nuovo "Wao". Io guardai Draco spaesata. Aveva il borsone appoggiato sulla spalla, un'espressione divertita e maliziosa.
<< Credi che lo dirà a tutti? >> Gli domandai con un tono asciutto.
<< No. Blaise è un amico. Terrà la bocca chiusa. >> Mi porse poi la sua mano << Andiamo? >>
Io la strinsi forte, ammiccando uno scintillante sorriso. Ci incamminammo insieme verso il castello di Hogwarts, il sole spendeva come un globo sfavillante sopra le nostre teste. Draco teneva lo sguardo vacuamente perduto nell'orizzonte, sembrava quasi imbarazzato dalla nostra intimità, come se in qualche modo facesse fatica ad accettarla. Avevamo passato troppo tempo ad odiarci, troppo tempo a detestarci per renderci davvero conto di quanto in realtà fossimo uniti, complici.
Percorremmo tutta la salita sdrucciolata e polverosa, le nostre mani ancora intensamente intrecciate. Sentivo come se mille bollicine stessero scoppiando nel mio stomaco. Per la prima volta assaporai il gusto della felicità più sorprendente e ne rimasi deliziata a tal punto da temere di perderla ancora prima di averla gustata fino in fondo.
Arrivammo all'ingresso della scuola. Draco si fermò guardando il ponte di legno in lontananza.
<< Sarà meglio dividerci, se non vogliamo destare troppi scomodi sospetti. >>
Io annuii lasciandogli con malavoglia la mano. Lui mi baciò le labbra gentilmente << Ci vediamo dopo cena. Ti va? >>
<< Certo. >> Gli risposi suadente accarezzandogli una guancia. Draco mi diete le spalle e cominciò ad allontanarsi con un passo apaticamente lento. Rimasi ferma ancora un po' osservando la sua figura che diventava a poco a poco sempre più piccola.
<< Aspetta. >> Gli dissi all'improvviso. Draco girò lo sguardo; era così dannatamente bello << Questo significa che sono la tua ragazza? >>
Malfoy fece mostra dei suoi denti bianchi e perfetti, gli occhi cerulei puntati verso il cielo. Mi si avvicinò incontrandomi a metà strada, ansiosa e spaesata << Tu vuoi essere la mia ragazza? >> Mi domandò in un flebile sussurro.
Non rimasi a rifletterci molto << Si, certo che voglio. >> Risposi.
<< Allora si. Questo fa di te la mia ragazza. >> E ci baciammo ancora e fu difficile per noi separarci. Ma sarebbe stato solo per poco, lo sapevo. Lui era mio, così come non lo era mai stato.

CONTINUA...

Note dell'autrice
-In Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Draco Malfoy non fa più parte della squadra di Quidditch
-Harry non disputerà mai l'ultimo match, in quanto Piton gli proibisce di partecipare, essendo in punizione per l'aggressione ai danni di Draco Malfoy.
-Naturalmente nella versione originale vincono i Grifondoro

Angolo di Stella94
 
Allora gente come ve la passate??? Vi è piaciuto questo capitolo? Io vi avevo avvisati che c'era in giro una partita bollente. Tuttavia non è finita qua. La volete la festa dei Serpeverde????? E allora lasciate una recensione e fatemi sapere. Altrimenti non la descrivo e vado avanti col racconto. Insomma la scelta sta a voi, questa volta voglio rendervi protagonisti della storia, anche se va a mio discapito perché dovrò fare qualche fatica in più.
Ma non mi importa! Se i miei lettori vogliono la festa, la festa avranno!!!!!
Allora non siate pigri, il destino di questa storia dipende da voi. RECENSITEEEEE!!!
Kiss kiss
                                         
                                                                                                                              
    Stella94




   
 
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