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Autore: anjy89    05/03/2012    4 recensioni
Jonathan è da sempre innamorato del suo migliore amico Peter.
Peccato che Peter abbia deciso di sposarsi.
Cosa farà il nostro protagonista?
Rimarrà per sempre legato ad un amore a senso unico?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accontonato "l'incidente doccia" la settimana passò molto piacevolmente.
Anche perché vedevo Ian davvero poco.
La domenica, per la prima volta da quando era arrivato, lo trovai a fare colazione.
-Buongiorno!-
-B-buon-buongiono!-
Vi state chiedendo perché ho balbettato? Semplice.
Era in boxer. Indossava solo i boxer!
-Ti crea problemi vedermi così?-
-No... cioè, sì.-
-Scusami. E' una mia abitudine.-
-Non è un problema più che altro è... beh! E' come se tu entrassi in cucina è trovassi una modella in intimo.-
-Capisco... Quindi mi trovi attraente.-
Non era una domanda.
-I-io...-
-Tranquillo. In effetti questa non è nemmeno casa mia. Dovrei essere più pudico.-
E qui vorrei farvi una domanda.
Al suo posto non sareste andati a mettervi qualcosa?
Io l'avrei fatto.
Lui non lo fece.
Si limitò a sorridermi e a fissarmi con la tazza del caffè in mano.
-Senti Ian, mettiamo le cose in chiaro. Ti trovo molto attraente ma non sei per niente il mio tipo. Non farti strane idee.-
Lui si limitò a guardarmi per qualche altro secondo e poi disse -Credo che l'unico che si stia facendo strane idee sia tu.-
Ero sbalordito, ma mi sentivo anche colto sul fatto.
Qualche strana idea l'avevo avuta...
-Ti assicuro che non ti sfiorerei nemmeno con il mignolo.-
-Daccordo. Ora vado a cambiarmi, ho degli appartementi da vedere con Peter.-
E così Peter riteneva che fosse cambiato?
Ian era ancora un sbruffone arrogante.
Uno sbruffone arrogante con un culo da favola.
Ebbene sì. L'ammetto.
Il fatto che fosse uno sbruffone non m'impedì di guardargli il sedere mentre si dirigeva in camera.
A mia discolpa posso dire che all'inizio gli stavo guardando le spalle... solo che poi sono sceso giù.
Quelle spalle larghe e forti, quella schiena spaziosa, i muscoli ben delineati e quel sedere!
Raramente ho visto un sedere così sodo.
Se ero eccitato?
Ero eccitatissimo.
-Per essere uno che non si fa strane idee mi stai guardando un pò troppo il culo.- disse mentre chiudeva la porta della camera.
Decisi di farmi un caffè corretto.
Ne avevo indubbiamente bisogno!
***
Erano le tre del pomeriggio quando ricevetti la chiamata di Ian.
-Che c'è?-
-Ciao Jonathan. Hai da fare?-
Guardai la bottiglia di vodka che mi stavo scolando. Non potevo dirgli "Sono impegnato a scordarmi tuo fratello!"
-Non proprio. Perché?-
-Credo di essermi perso.-
-Che?-
-Sono andato a vedere delle case ed ora non so dove mi trovo!-
-E Peter?-
-Ha avuto un'emergenza ed è andato via un'ora fa.-
-Chiedi alla gente.-
-L'ho fatto ma mi ritrovo sempre allo stesso punto!-
Il panico della sua voce mi fece ridere di gusto.
Ben gli stava.
-Non ridere! Il mio senso dell'orientamento fa schifo. Vieni a prendermi ti prego!-
-Hahahaha... Va bene. Puoi almeno dirmi dove sei?-
-Davanti ad un ristorante... "Cosette" qualcosa... Ma che razza di nome è Cosette?-
-Conosco quel posto. E' per gente di alta classe, mica per cafoni come te!-
-Ha-ha.-
-Sto arrivando. Non ti muovere.-
***
-Finalmente!-
-Ciao anche a te bimbo sperduto.-
-Andiamocene via! Prima che torni quella vecchia pervertita.-
-Vecchia pervertita?-
-C'è una vecchietta che non ha fatto altro che passare di qua per toccarmi!-
Quella fu la goccia che fece trabboccare il vaso.
Mi piegai in due dal ridere.
La sua espressione impaurita, il pensiero di una vecchietta che gli toccava il sedere... avevo letteralmente le lacrime agli occhi.
Da quanto tempo non mi facevo una bella risata?
Più o meno da quando Peter era andato a convivere con Laura.
Sei mesi.
-Non c'è niente da ridere! Volevo vedere te al mio posto!-
-Scusa. Scusa.-
Mi rimisi dritto ma, colpa della bottiglia di vodka bevuta, mi vennero le vertgini e caddi per terra.
-Ma tu sei ubriaco!-
-Solo un pò.
-L'ho sempre detto che sei fuori di testa!-
Ian mi prese per un braccio e mi tirò su.
Solo che tirò un pò troppo e ci ritrovammo i nasi a un centimentro di distanza.
Sentii distintamente il mio cuore fare "bump".
Occhi marroni dentro occhi azzurri...
Eravamo talmente vicini che volendo avrei potuto contare ogni ciglia di quei bellissimi occhi.
Cercai di staccarmi ma lui mi avvicinò ancora di più a se.
I nostri nasi si stavano praticamente toccando e le sue braccia mi tenevano saldamente la vita.
Ero pienamente cosciente del fatto che la gente in strada ci stesse guardando.
Ma non mi importava di niente.
Lo desideravo!
E poi eccola, la vocina della della coscienza riuscì a farsi largo tra i fumi dell'alcool.
"E' Ian per l'amor di Dio! L'hai visto in pannolino! E' il fratello di Peter. Ti ricordi di Peter?Riprenditi!!!"
Usai tutta la mia forza di volontà per staccarmi.
-Ian io... non capisco che...-
-Non preoccuparti. E' tutto ok. E' anche colpa mia.-
-Che cavolo significa?-
-Dovresti averlo capito.-
-Non ci sto capendo niente.-
Mi guardò in silenzio con un espressione indecifrabile per almeno un minuto, e alla fine disse -Tu mi piaci. Mi sei sempre piaciuto.-


Prima di tutto vorrei ringraziare chi ha deciso di seguire questa storia.
Grazie mille ^^
Purtroppo ho una brutta notizia... ma forse non tanto.
Ho deciso di modificare la storia, di renderla più "piccante" *___* ... quindi ci vorrà un pò per il prossimo rilascio.
Alla prossima (^  ^)/

  
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