Colori, odori, suoni; si parte con le tranche relative ai sensi :) A QUESTO link potrete trovare un set di Polyvore relativo alla drabble "Verde".
.
The Big Damn Table
The
Chronicles of Diana
.
.
.
.
.
.
.
011.
Rosso.
Il rosso è il colore del
sangue, della violenza, della
passione.
E' ciò che le persone
associano ad uno spirito indomabile,
ad una forza potente e impetuosa, ad un'emozione irresistibile e
venefica.
Il rosso è bene e male,
è piacere e dolore in egual modo.
Per tutti, meno che per me.
I fiori rossi significano amore,
desiderio, carnalità.
Mi piacciono, quei fiori; ma uno
soltanto, in questo
momento, attira la mia attenzione.
Con il cuore che batte terribilmente
forte, sfioro il
lenzuolo dove stanotte è sbocciata una rosa dai petali
scarlatti.
E dov'è nata una donna.
Io.
012. Arancione.
-Ci pensi mai al futuro?-
La domanda di Kelly mi sorprende. Ho
tredici anni, cosa ne
so io del futuro?
Mi volto a guardare la mia boss,
sdraiata accanto a me fra l'erba alta ed incolta
della Spring Valley, le margherite che spargono la loro fragranza nel
venticello leggero. Il cielo è aranciato, meraviglioso, i
raggi del Sole
accarezzano la mia carnagione bianca e quella di Kay, creando dei
giochi di
luce belli da togliere il fiato.
Diablo e Fuego brucano, sereni, a
pochi passi da noi.
-Dovrei?- le chiedo, incuriosita dalla
sua richiesta.
Annuisce, pensierosa.
-Secondo me, ci aspettano delle
avventure che ora nemmeno
immaginiamo.- commenta, in un tono terribilmente serio che mi fa
pensare, per
qualche istante.
Poi, ridacchio.
-Finché io e te
continueremo a fare danni insieme, penso
che sia assolutamente inevitabile.-
013.
Giallo.
-Ahi.-
-Sei un disastro! Quando imparerai a
comportarti come una
donna e non come un maschiaccio?-
-Mai! Io voglio diventare un
guerriero!-
Scott ghigna, saccente ed
insopportabile come sempre.
-Sei una ragazzina secca e
allampanata. Non resisteresti
dieci minuti in uno scontro!- mi canzona, cambiando garza e finendo di
pulire
il ginocchio sbucciato che mi sono procurata andando a cavallo, questo
pomeriggio.
-Scommettiamo!- gli propongo,
arrogante.
Sorride. Accetta sempre le scommesse,
mio cugino.
-Se perdi, quando avremo trent'anni mi
pagherai da bere.-
Balzo in piedi, infervorata, alzando i
pugni in cielo e
figurandomi la combattente fiera ed invincibile che
diventerò.
-Se invece vincerò io...-
Ma poi m'interrompo, scoppiando a
ridere quando vedo Scott
completamente ricoperto del disinfettante, giallo, e mi rendo conto di
averglielo rovesciato addosso nell'impeto del salto.
Bah!
014.
Verde
Sotto
le dita, la stoffa verde militare della mia divisa scivola ruvida come
i
ciottoli di un fiume in secca.
Sorrido
appena, lisciando le pieghe nella casacca dal collo alto, passando dopo
un
istante ai pantaloni aderenti, al cappello.
Sfioro
il distintivo triangolare da colonnello degli Auror, ancora incredula,
ancora
incerta del mio futuro e di ciò che mi aspetta.
Sono
un colonnello, adesso.
Sono
ciò che ho lottato per diventare.
Sono
ciò che voglio essere.
Per
la prima volta, nella mia vita, so che le responsabilità che
ho adesso sono ciò
che ho sempre desiderato.
Ciò
che soltanto io ho scelto.
015.
Blu.
Nel
blu del cielo, in groppa a Diablo, le sue ali possenti spalancate nel
vento,
penso di avere in mano l'intero Universo.
La
sensazione di onnipotenza che si prova quassù non ha pari:
non c'è niente,
quassù, in grado di ferirmi - a parte la caduta che faremmo
se Diablo non
riuscisse più a volare, ovviamente.
Non
c'è nessuno, quassù, che possa farci del male.
Non
c'è dolore, non c'è sofferenza, non
c'è paura.
C'è
solo il cielo, tanto blu e profondo da sembrare di plastica.
....ma
un pensiero, adesso, mi colpisce e mi fa vergognare della mia arroganza.
Quassù...
quassù c'è il senso di essere, finalmente,
all'altezza giusta per me stessa.