Capitolo Quinto - Vento
d’autunno
Alla mia carissima
Nadeshiko,
il mio augurio per domani!
^^
- Sei contento ora? - sussurrò
sarcastico Harry.
I suoi occhi… i suoi magnifici occhi
smeraldo che un tempo aveva tanto ammirato per la loro lucentezza e tutta quella
miriade di sensazioni che provava nel vederli…
I suoi occhi… meraviglia a guardarsi
ora erano spenti, morti, ciechi…
Non vedevano
nulla.
Draco si sentì prendere una morsa a
metà stomaco.
Certo, che cosa credeva? Che cosa si
aspettava di vedere?
Li aveva visti quel giorno in
ospedale… in fondo che cosa c’era di strano? Potter era cieco, cieco
maledizione!
Credeva fosse stato uno scherzo?
Sperava in un giochetto?
Che idiota che era stato…
Draco si morse il labbro,
disprezzando sé stesso e la sua stupidità: complimenti, Draco, per come sei.
Complimenti davvero, Mr Intelligenza.
Harry aspettava qualcosa, un
sussurro, un qualcosa.
Draco si riscosse, si avvicinò a
Harry, non disse niente, doveva raccogliere solo il suo orgoglio e distogliere
lo sguardo da quei pozzi ciechi. Non continuare a fare il cretino… Vuoi
aiutarlo, no? Comportati da Malfoy!
- Sì – rispose allora. Harry sembrò
confuso da quella semplice affermazione.
- Perché… perché non vuoi tornare? -
Harry fece un verso, mezzo
esasperato e mezzo ironico, si sedette al tavolo, trovando istintivamente con le
mani la pergamena di Sirius: - Non lo immagini, Malfoy? –
- Non sono nella tua testa, Potter.
Non capisco i tuoi ragionamenti senza senso – Draco prese anche lui posto al
tavolo, in una sedia vicino a Harry, non dall’altra parte del tavolo come prima.
Voleva averlo vicino. Ancora. Un attimo ancora. Vicino.
Harry sembrava calmo ora, come
rassicurato dalla freddezza e dalle battutacce di Draco Malfoy. Era come tornare
alla sua vecchia vita, riscoprire che un frammento del suo passato era sempre lo
stesso.
Quella seconda vita che si era
creato tra le bugie aveva una quotidianità tutta sua, era qualcosa di ‘normale’,
senza magia, era quello che aveva sempre cercato ma non aveva mai potuto mai
trovare a causa della sua fin troppa fama: anche dopo la caduta di Voldemort,
Harry non si era fatto illusioni in proposito, sarebbe stato sempre additato
come un Santo Patrono e seguito passo passo da centinaia di migliaia di altri
passi.
Non era quello che
voleva.
Lui voleva normalità.
Quotidianità.
Si illudeva che cominciando una vita
sotto il nome del rispettabile professore universitario di Harold Black avesse
trovato quella felicità che aveva sempre aspirato. Illusioni, solo
illusioni.
Ogni giorno anelava alla sua
precedente vita con quelle persone che lo amavano, nella quiete di una casa
magica, e voleva ritrovare quella quotidianità di mago che precedentemente aveva
sempre rifiutato e allontanato da sé.
Ritrovare Draco Malfoy, la sua
nemesi a scuola, e scoprire che era rimasto il solito di sempre, lo aveva in
qualche maniera tranquillizzato: forse Malfoy in qualcosa era cambiato e
maturato ma il suo carattere era rimasto fondamentalmente lo stesso, lo stesso
che aveva sempre additato e in qualche maniera ammirato.
Trovare la
freddezza.
Harry aveva cercato in quegli anni
di alleviare il suo dolore ma non ci era mai riuscito. Era doloroso vedere
attorno a sé sempre lo stesso panorama scuro, un baratro nero senza confini,
infinito, imperituro.
Distolse i suoi pensieri da quegli
incubi interiori e si concentrò sulla presenza inaspettata di Malfoy accanto a
sé: poteva quasi sentire il calore del suo corpo, il suo respiro regolare, il
suo ginocchio toccato da un altro ginocchio, poteva avvertire il suo sguardo
perforante su di sé.
Che cosa
voleva?
Perché lo aveva
cercato?
Solo per il testamento di
Sirius?
- Che cosa vuoi da me, Malfoy?
-
- Non hai risposto alla mia domanda,
Potter. Sei veramente un maleducato – un ghigno nacque dalle sua
labbra.
- Rispondi alla mia se mi soddisferà
risponderò alla tua -
Draco sospirò mentalmente, ma che
razza di testardo!
- Non credere al centro del mondo,
Potter – ribattè freddamente Draco, cercando di tenere a freno il desiderio di
appoggiare la propria mano su quella di Harry, appoggiata con noncuranza sul
tavolo. Erano vicine. Poteva sentirne il calore – Ti ho dato il testamento di
Black. Da te non voglio niente. Mi basta la soddisfazione di avere scoperto il
tuo nascondiglio e… di avere un vantaggio su di te – Fammi sentire la tua
rabbia, fammi sentire la tua vita… ancora una volta, come in passato. Dimostrami
che ci sei ancora sotto quel guscio che ti sei costruito. Ho bisogno di
sentirlo.
Ma Harry non si arrabbiò, come se
intuisse quei pensieri tumultuosi sentì il cuore battere più forte: non era
agitazione era un semplice… calore. O forse era la sensazione della mano di
Malfoy così vicino alla sua e il suo ginocchio che lo
sfiorava.
Sensazioni che aveva creduto e
sperato di perdere tornarono violente a farsi sentire.
No, doveva rinsavire. Non poteva
permettere a Malfoy di distruggere le sue barriere!
- Dimmi la verità: a chi hai detto
che abito qui? – domandò impaziente Harry – E come hai fatto a trovarmi?
-
Draco gemette di esasperazione,
Merlino, Potter era veramente ossessionato!
- Se proprio vuoi saperlo, Potter, è
stata tua zia a dirmi dove ti trovavi -
No. Non poteva essere.
Non sua zia.
Gli aveva promesso che non l’avrebbe
detto a nessuno. Perché l’aveva detto a Malfoy?
“Zia… me lo avevi
promesso…”
Harry sentì il desiderio di alzarsi
da quella sedia e correre a gambe levate fuori dalla sua casa, fuori da quel
paese… perché? Perché Malfoy doveva averlo trovato? Perché lo aveva
cercato?
- Sorpreso? – la voce di Malfoy
interruppe i suoi turbinosi pensieri ma non per questo riuscì a
tranquillizzarsi, anzi, si alzò veramente in piedi, sentendo il nervosismo e
l’adrenalina crescere dentro di lui e desiderando vivamente prendere una boccata
d’aria e fuggire da quella cucina.
Per scaricare la sua agitazione,
Harry cominciò a camminare avanti e indietro per la cucina, riflettendo. Che
cosa poteva fare ora? Doveva andarsene. Ma dove?… come?
Draco aveva fatto una smorfia
silenziosa quando Potter si era alzato in piedi sia perché capiva in parte i
suoi pensieri sia perché il suo contatto era venuto meno. E questo lo turbava:
ora che aveva trovato Potter anche lui doveva fare i conti con la sua coscienza.
Ed ebbe come l’impressione che non gli sarebbero piaciuti.
Guardò Potter e il suo nervoso
camminare avanti e indietro e poi diede un’occhiata alla cucina, ordinata e
linda, chissà come faceva Potter a tenerla così pulita… fissò Potter ancora una
volta prima di rendersi conto che l’aria di quella cucina si era dileguata e
l’ambiente era diventato quasi claustrofobico.
Insopportabile.
Si alzò in piedi anche lui,
bloccando bruscamente il viavai di Harry, che si fermò per cercare di intuire le
sue intenzioni.
- Smettila di camminare avanti e
indietro – sbottò Malfoy – Stà tranquillo… -
- Tranquillo? – ripetè con allarme
Harry – Mi spieghi come diavolo faccio a stare calmo con te nella mia cucina? –
si passò una mano tra i capelli. In realtà quella domanda aveva un significato
più intrinseco e Draco sapeva qual era ‘Come faccio a stare tranquillo ora che
tu sai dove abito?’.
- Non lo dirò a nessuno – disse
Draco simulando distacco. Poco da simulare, mentalmente stava già facendo i
conti con la sua coscienza.
- Come? -
- Mi hai sentito. Non lo dirò a
nessuno. Stà calmo ora – lo rassicurò Malfoy. Aveva finito le scuse: Potter
aveva il testamento. Era ora per lui di tornare a casa sua… ma… lo
voleva?
Harry alzò il viso verso di lui,
sorpreso: - Perché? –
- Sono fatti miei il perché – E come
avrebbe fatto a dirgli che dopo anni a cercarlo non aveva la minima intenzione
di essere bandito dalla sua vita dalla cerchia soffocante dei suoi affetti? Come
rivelargli quel desiderio egoistico?
- Scusa, Malfoy, ma sono anche fatti
miei – lo contraddisse Harry. Che diavolo significava tutto questo? Non ci stava
capendo più niente: sua zia che aveva tradito la sua fiducia, Malfoy che gli
proponeva la sua…
- Ecco, appunto, chiedi scusa e
basta – si mosse Draco a disagio. Aveva voglia di fumarsi una sigaretta, non
sopportando oltre quell’atmosfera e quell’interrogatorio – Ne ho abbastanza di
questa casa. Usciamo – gli afferrò saldamente il braccio.
Harry si divincolò: - Sei pazzo? Ma
che ti salta in testa? –
- Voglio uscire da qui e anche tu
hai bisogno di un po’ d’aria. Usciamo -
- Non ho la minima intenzione di
uscire con te -
- Attento, Potter, potrei intendere
la tua frase in un’altra maniera, sai? – sorrise Draco maliziosamente, poi,
prima che Potter ribattesse, aggiunse – Ascolta, voglio uscire di qui. Non
sarebbe carino se il tuo ospite uscisse di casa tua e gironzolasse intorno senza
di te, no? -
- Tu non sei il mio ospite! –
protestò Harry lottando per sottrarre dalla presa di Malfoy il suo
braccio.
- Non fare il bambino! – lo
rimproverò Draco, cominciando a trascinarlo – Non fare il bambino – ripetè,
sentendo la sua resistenza – Senti, te lo devo chiedere? -
Harry smise di divincolarsi
all’istante: - Potresti –
- Ma se te lo chiedo dirai di no
-
- Una richiesta non pretende sempre
una riposta positiva. È libero arbitrio rifiutarla -
Draco lo guardò male: - Non è che
così mi incentivi. Comunque… voglio uscire di qui con te. Possiamo?
–
- Fammi prendere il cappotto prima -
Draco era così sorpreso che lasciò
cadere la presa al braccio di Harry: - Così poco? – era quasi
deluso.
- Non ti montare la testa, Malfoy –
gli gridò la voce di Harry mentre questi prendeva il suo cappotto all’ingresso –
Voglio uscire. Appena usciti dalla porta ci separeremo -
Draco scoppiò a ridere, facendo
bloccare Harry nell’atto di infilarsi il cappotto. Oddio… la risata di Draco era
così… naturale… e… aspetta, lo aveva chiamato Draco?
Voleva dire Malfoy ovviamente…
Malfoy…
E aveva una risata fantastica:
chissà come sarebbe stato bello guardare i suoi occhi ridenti, ammirare come i
fili dorati dei suoi capelli cadevano sugli occhi…
- Non fare il bambino, Potter. Siamo
adulti e vaccinati - fissò Harry
per un lungo istante, osservando i suoi movimenti bruschi nell’atto di aprire la
porta.
Quando uscirono Draco perse qualche
istante a guardarsi attorno, registrando
mentalmente il luogo in cui Harry si era rifugiato per tutti quegli anni,
in un comunissimo quartiere babbano, tra babbani, in una cittadina babbana
scozzese… nulla di particolare.
Harry chiuse la porta e si rivolse a
Draco mentre si metteva gli occhiali da sole scuri: - Ciao
–
- Ciao? -
- Ciao. A non più rivederci. Addio,
una forma di saluto – ribattè Harry alzando infine il viso verso di lui e
parlando a bassa voce, cercando di non farsi sentire dalle due pettegole ancora
sedute in veranda che si sforzavano di tendere le orecchie alla ricerca di
qualche indizio che potesse svelare loro l’identità, la vita e i miracoli di
quell’ospite.
Draco sbuffò sia per la poca
sopportazione che nutriva verso le vecchie ficcanaso che non si facevano mai i
fatti loro sia per la cocciutaggine indisponente di Harry: - Smettila di fare il
bambino, Potter. Voglio solo farmi un giro. Non costringermi a lanciarti una
fattura o a tornare con Lenticchia domani – scese i gradini dell’ingresso e
guardò verso Harry che finalmente si decise a seguirlo, scendendo i gradini a
passi lenti ma sicuri.
- Sei proprio…
-
- Sì, lo so – lo anticipò Draco
stancamente – E tu non sei da meno, sai? -
- Vai al diavolo
-
- Gentile -
Harry scrollò le spalle,
arrendendosi all’evidenza che Malfoy non avrebbe mollato per puro gusto di
divertirsi. “Dodici passi… cancello…” ma Malfoy glielo aveva già aperto ma Harry
non disse niente di niente, né un ringraziamento né una protesta, si appoggiò
alla staccionata e aspettò.
- Signor Black, - eccole, la signora
Middlewest e la signora Cook, il loro chiacchiericcio si era acquietato e la
signora Middlewest lo aveva chiamato – Buon pomeriggio. Dove va di bello? Non al
polo, spero -
- No signora – rispose Harry
educatamente e fece per aggiungere qualcosa quando la signora Cook intervenne –
Buonasera – rivolto a Draco che, per tutta risposta, fece un distratto cenno di
saluto con la testa mentre si affiancava a Harry.
- Un suo amico, signor Black? – la
signora cercò risposte dalla fonte diretta. Non era mai successo che il
rispettabile professor Black ricevesse delle visite se non le solite come
insegnanti, docenti esterni o propri alunni o persone del vicinato… mai amici
suoi.
- Compagni di scuola – rispose
conciso Harry, cercando di non darle troppa corda da tirare per estorcergli
delle informazioni – Molto tempo fa. Buonasera –e troncò la conversazione
bruscamente. E il suo ‘compagno di scuola’ apparteneva ad un altro mondo. Così
diverso, così distinto, così pieno di sé.
Strana coppia la loro – anche se non
si poteva di certo definire ‘coppia’, non per l’attributo più consono per
descriverli -: Harold camminava con le mani pigiate nelle tasche gigantesche del
suo lungo giaccone marrone, il suo incedere era lento ma deciso, alcune volte
titubante e i passi silenziosi nelle sue comunissime scarpe da ginnastica, il
giaccone lasciato completamente aperto rivelava chiaramente il suo maglione a
collo alto rosso con una piccola striscia bianca spessa un pollice che gli
attraversava orizzontalmente il petto, comunque le sue mani pigiate a fondo
nella tasche facevano sì che il giaccone cadesse ben teso lungo i fianchi e le
gambe.
Di altro avviso era il suo ‘compagno
di scuola’ la cui natura degli abiti firmati era evidente a dieci metri di
distanza, interamente neri, pantaloni senza la minima piega e un mantello
indossato trasversalmente alle spalle, in modo che potesse essere assicurato da
due cammei dorati ai lati delle scapole, le scarpe producevano un lieve suono di
cuoio contro l’asfalto ad ogni passo.
Strana coppia
davvero.
E… ‘compagni di
scuola’?
Draco lanciò un’occhiata obliqua a
Harry.
Per quanto avrebbero camminato
avvolti in quel silenzio prima di dividersi e tornare ognuno per la propria
strada? Per quanto avrebbe potuto godere di quella silenziosa ma rassicurante
compagnia prima di tornare nel suo Manor e chiudersi nel suo orgoglioso
guscio?
- Cosa vuoi da me? – domandò
improvvisamente Harry, come leggendo nei suoi pensieri.
Troppo poco.
Un soffio di vento fece alzare dal
selciato una nebulosa di foglie aramanto, il loro fruscio era un suono
lievemente aspro sul selciato e sull’asfalto, le fece vibrare nell’aria e le
faceva volteggiare come ballerine classiche nel giorno del loro debutto,
leggeri, armoniose, piroettanti.
Una, due, tre giravolte nel vuoto e
poi cadere a terra, dentro un tombino, sopra le macchine parcheggiate, contro i
parabrezza di quelle che percorrevano la strada, sopra le buche delle lettere,
in mezzo alla rada erba dei giardini.
Seguendo il volo di una foglia Draco
rispose: - Nulla –
Harry si fermò di botto subito
imitato da Draco a qualche passo di distanza: - Cosa vuoi da me? –
ripetè.
‘Te’
- Nulla -
Fermi, in mezzo al marciapiede, poco
fuori dal centro abitato, accanto alla strada principale, vicino ai platani
arancioni, soli nella solitudine della natura.
- Perché non torni?
-
La luce del tramonto prematuro oltre
le colline in lontananza, oltre il boschetto spoglio, oltre le rocce scarlatte.
La luce del tramonto che allungava le sue dita tenere sui loro visi nel rossore
dell’oro e nell’oscuro corvino dei loro capelli.
Uno spicchio di sole che si riflette
nelle pupille fredde di Draco che Harry non può vedere, ancora sull’orlo del suo
baratro personale.
- Perché? -
Domanda che ride alla caduta della
speranza. Stilla di amarezza che scivola via lungo una guancia, stilla salata
inesistente che bagna le labbra socchiuse, stilla di dolore che invoca
disperatamente un'uscita.
- Non c’è nulla nel buio. Non c’è
conforto – rispose Harry, abbassando il viso e stringendo i pugni – Sento la
luce. La sento sempre, come adesso. È calda e sfiora il mio viso. La sento e non
la vedo -
Draco lo guardò intensamente: - Sai…
attorno a te c’è solo luce. La luce del tramonto. Colora i tratti del tuo viso,
scurisce le ombre della sera, le sfuma e le infoltisce, insanguina le strade,
rosseggia il cielo – la voce di Draco prese un tono distante, quasi sognante. Il
vento lo ascolta, diminuisce il suo alito in un lieve sospiro caldo come per
adeguarsi alla sua voce e farla risaltare.
Le foglie cadono senza vita, si
placa il rumore, le ballerine si riposano sul palco, osservano il loro
pubblico.
Harry è spaesato. Chi è la persona
di fronte a lui? Perchè è così diversa da quel Draco Malfoy che lo aveva sempre
disprezzato?
- Chi sei, Draco Malfoy?
-
- Scoprilo – Draco gli afferra le
mani fredde e se le appoggia dolcemente sulle sue guance lisce. Si bea
silenziosamente di quel contatto, dolce come la carezza di una mamma, più intimo
della tocco di un amante.
Le dita di Harry si muovono a
contatto con la pelle calda e , comandate da sottili fili invisibili, toccano le
guance, gli zigomi, le sopracciglia, le palpebre, il naso, la bocca. Li
sfiorano, li ispezionano.
- Sento il profumo di girasoli –
sussurra solo.
Ma è autunno, la stagioni di
passamonti e crisantemi, non c’è posto né per gigli né per girasoli, lo sanno
entrambi.
Un salto nel passato... un'altra
stilla di amarezza.
- E cos’hai scoperto? – la voce di
Draco è dolce, irriconoscibile da quella voce tagliente che Harry era sempre
stato abituato a conoscere durante gli anni di scuola, è leggera come ali di
farfalla, calibrata per non spezzare l’atmosfera che si era andata a
creare.
Harry abbassa le mani, Draco è
deluso, anela nuovamente al contatto. Le braccia gli ricadono lungo i fianchi,
il vento modula il suo sospiro e lo trasforma in sbuffo, gonfia il cappotto di
uno e fa svolazzare il mantello dell’altro.
- Lo sai cos’è il buio? – domanda
Harry. Si deve riprendere dal turbine che sente dentro, un turbine di emozioni
che è da tanto che non sente. Si credeva morto. Come le foglie attorno a lui.
Per qualche istante si sente vivo.
- Sì -
- No. Non lo sai. Tu chiudi gli
occhi e vedi il buio, l’oscurità, ma quando riapri gli occhi vedi la luce. Io
no. Questo è il buio: riaprire gli occhi e non vedere nulla, essere intrappolato
in un labirinto di ombra. Non t’illudere di capirmi perché tu di me non sai
niente, niente – Harry stringe i denti, la rabbia gli esce fredda,
tagliente.
Ferisce come una lama il petto di
Draco ma Draco sente il colpo attutito da quella corazza che si chiama orgoglio,
non si lascia abbattere, sanguina solo un poco, leggermente, e ritorna alla
carica, afferra il braccio di Harry mentre questo di volta: - Io…
-
Ma Harry lo precede, come ha fatto
dieci volte prima quel giorno: - Tu niente. Grazie per il testamento e per non
dire nulla a nessuno. Addio – si sottrae a quella stretta e per un istante Draco
è investito da uno spiffero freddo, si sente gelare fin dentro di sé, fino alle
ossa.
Lo stava perdendo per non ritrovarlo
più. Non fisicamente. Più profondamente.
Il vento è freddo
ora...
Il vento divenne
freddo...
- TU NON SAI UN CAZZO DI ME! – gridò
Draco in preda alla furia – TI PIACE FARTI COMPIANGERE? TI PIACE? TI PIACE FARTI
COMPATIRE DALLA GENTE? DIMMELO, POTTER, DIMMELO! -
- Com… -
- Tu cosa? TU SEI SOLAMENTE UNO
STUPIDO! COSA NE PUOI SAPERE TU DI TUTTE QUELLE PERSONE CHE TI HANNO CERCATO IN
QUESTI ANNI, ANELANDO IL GIORNO IN CUI TI AVREBBERO ABBRACCIATO? COSA NE PUOI
SAPERE DI QUELLE PERSONE CHE TI PIANGONO SAPENDOTI MORTO? CHE NE PUOI SAPERE
DELLA LORO SOFFERENZA? CREDI DI ESSERE L’UNICO A SOFFRIRE? POVERO MARTIRE
EGOCENTRICO CHE SOFFRE SOLO LUI! POVERO PICCOLO EROE INCOMPRESO! -
Harry indietreggiò di un passo,
sorpreso da quel torrente di recriminazioni: da così tanto tempo non si sentiva
urlare contro, da così tanto tempo non si sentiva dire che al mondo non esisteva
solo lui e il suo smisurato egoismo. Non solo lui, ma anche altri.
Altri.
Non sei solo, Harry…, quante volte
glielo avevano sussurrato quando lui li scacciava dalla sua stanza in ospedale?
Quante volte glielo aveva gridato Ron? Quante volte glielo aveva trasmesso
attraverso singhiozzi e lacrime Hermione? Quante volte una carezza, un abbraccio
da Remus? Quanta determinazione dai suoi amici, da Silente per rincuorarlo e
cercare di non fargli perdere del tutto la speranza di tornare a vedere? Quante
raccomandazioni da Petunia? Quante parole da Malfoy?
Harry cercò di combattere contro una
vocina che gli diceva che era un egoista: che cos’era egoismo? Pensare a sé
stessi e alcuni lo chiamavano ‘prendersi cura di sé stessi’ o ‘tagliare fuori
dalla vita quello che non ci aggrada’, era quello che aveva fatto Harry, solo
che aveva tagliato fuori dalla sua vita la sua vista stessa. In
blocco.
Non si riusciva a capire fino a che
punto si è caduti prima di aver toccato il fondo… ma Harry che cos’aveva da
spartire con i suoi amici di un tempo? Nulla. Ormai avranno le loro vite, senza
pesi inutile come lui, staranno vivendo felici e contenti, lieti di poter andare
avanti almeno loro.
Forse il suo ragionamento era
profondamente ingiusto nei loro riguardi ma Harry voleva accantonare il problema
il più presto possibile e ripensarci più avanti, dopo aver mandato via Malfoy ed
essere finalmente solo nella sua casa a pensare e fare i conti con la sua vita e
quella parte di sé che aveva tagliato fuori, quei frammenti del suo passato che
aveva cercato più a lungo possibile di tagliar fuori dalla propria
vita.
- NON TI PERMETTERE DI FARMI LA
PREDICA QUANDO A TE PER PRIMO NON È MAI FREGATO UN BEL NIENTE DEGLI ALTRI! -
- SMETTILA DI PARLARE DEL PASSATO!
STIAMO VIVENDO IL PRESENTE ORA! AFFRONTALO! -
Harry riacquistò il suo sangue
freddo prendendo una lunga e profonda boccata d’aria: - Torna per la tua strada,
Malfoy e non incrociare più la mia! –
- Altrimenti? Mi pare che sia IO a
poter minacciare te, Potter! -
Harry si voltò, dandogli le
spalle.
Malfoy credeva che dopo tutto quello
che era successo lui sarebbe rimasto in quella casa e in quella cittadina ora
che qualcuno lo aveva scoperto?
Ingenuo.
- Potter! -
- Addio, Malfoy a non più rivederci
– e Harry allungò il passo, stando attento e toccando con la mano sinistra i
tronchi degli alberi e solo quando cominciò a sentire sotto i polpastrelli le
staccionate bianche delle case tirò un sospiro di sollievo.
Quando raggiunse finalmente casa sua
si era alzato il fresco venticello serale, si strinse nel suo cappotto mentre
apriva la porta. Poteva sentire i rumori della notte imminente nell’aria, non
c’erano più la signora Middlewest e la signora Cook a spettegolare allegramente
ma poteva giurare che la signora Middlewest stava spiando dalla sua finestra,
scostando, attenta a non farsi scoprire, le tendine bianche ricamate della sua
cucina, chiedendosi che fine aveva fatto il ‘compagno di classe del signor
Black’.
Passando oltre casa Crawford aveva
sentito distintamente il rumore di stoviglie spostate nella piccola cucina, le
risate allegre dei due ragazzi e l’abbaiare affamato di Spook, un moto di
nostalgia lo aveva assalito e gli aveva imposto di aumentare il passo. Lui era
solo. Non aveva una famiglia con cui cenare o scherzare.
Si chiuse la porta d’ingresso alle
spalle e le si appoggiò contro, sospirando.
In quel preciso istante in
lontananza si sentì il suono di un cancelletto sbattuto e un secondo dopo un
odioso e insistente scampanellio. Harry ci mise qualche secondo a decidere se
aprire o no, temeva di ritrovare nuovamente davanti Malfoy, comunque aprì, per
amore della quiete pubblica e della sua testa.
- Sì? -
Silenzio spezzato dal fiatone di una
persona che era arrivata lanciata a corsa forsennata.
- Ti avevo detto addio, Malfoy –
disse calmo al limite dell’esasperazione Harry.
- Asp… anf anf… aspetta un attimo!
Io… -
- Vattene. Non voglio più sentirti.
Non voglio più sapere niente di te – ribattè lapidario Harry. Ma Draco non si
diede per vinto e tentò di riprendere la parola tra gli ansiti di fatica e le
repliche di Harry. Doveva dirgli ancora qualcosa. E gliel’avrebbe
detto.
- Io ti… -
Harry scosse la testa: - Malfoy…
-
- Io ti… -
Harry gli chiuse la porta in
faccia.
Continua
Mistress Lay
Notes: Un capitolo scritto
interamente nel silenzio dei boschi, con la sola compagnia del mio cane, delle
foglie morte e del cinguettio di addio degli usignoli. Non so sinceramente com’è
venuto e alle sole tre persone a cui è stato letto ha comunicato tristezza… e
qualche lacrimuccia.
Sinceramente spero che vi sia
piaciuto. ^^
Fatemi sapere!
Un grazie a chi legge e sopratutto a
chi commenta:
millie, haley, Mimi88,
NamiTheNavigator, sara, ysal pax, Amy Bishop, grazie a tutte voi! ^^ Bax
bax!
nora, deliri della scienza! ^__- Bax
bax!
Captain, è una delle mie speranze:
trasmettervi quello che sentono i personaggi... come li sento io mentre scrivo!
XD Bax
bax!
kimmalfoy, diciamo che ha 'capito' ma non
proprio in quel senso... ^^ Bax bax!
Pois, purtroppo uno dei miei difetti è
interrompere i capitoli sul più bello! ^^''' Che ci vuoi fare, ormai è un vizio!
XD Bax
bax!
Iul, come detto purtroppo finire i
capitoli in questa maniera è una mia prerogativa... come questo! XD Bax
bax!
Alera, quello che temo più di tutti è la
ripetitività, ma se mi dici che è piuttosto suggestivo, ti credo! ^///^ Draco è
molto cambiato e maturato e continuerà a farlo anche durante la fic... Bax
bax!
Chase, opera d'arte? L'hai chiamata
'opera d'arte'? Oh my... O///O Troppo gentile, non merito... comunque grazie e..
divertente? ^^ Bè, se vuoi metterla così, ma più avanti non so che ne penserai!
XD Bax
bax!
Nal, mia carissima! ^^ Mi rendono
felicissima i tuoi commenti, lo sai! XD Più avanti anche Harry terrà la sua
illuminante lezione... ecco, veramente svelato l'arcano! XD Bax
bax!
fann1kaoriyuki, che onore averti qui! ^^ Grazie
per il tuo commento, fammi sapere in futuro! ^^ Bax bax!
_Trinity_, salve cara! Ehm... hai proprio
aspettato tanto... scusa! -.- La scuola mi sta distruggendo! x.x Se hai notato
ho aggiornato quasi tutte le mie fic... sto migliorando! XD Bax
bax
reader, ehm, hai ragione... che ne pensi
di questo? ^^'' Mi vuoi uccidere? Bax bax!
Goten, grazie carissima! ^^ Che ne pensi
di questo? Bax bax!
Fairy81, che bello averti anche qui! ^^
Quanto sarà lunga? Per ora ho pensato sui venti capitoli, ma molto probabilmente
si allungherà man mano che la scriverò! ^^ Ginny non apparirà in nessun
capitolo, credo, o se apparirà avrà una parte insignificante! Ghgh ^^ Non
credere, molti lettori mi conoscono di persona... O.o Non ti dirò altro... (Lay
si va a nascondere) E Pdt? Si è persa... ç.ç Bax bax!
Moony*, ah! ^^ Grascie grascie! XD Sento
la frase 'Frodo inizia a capire...'... che mi dici? Bax
bax!
kandra, sai che non lo so? O.o Di certo
non sarà proprio allegra... Bax bax! ^^
Francesca
Akira89, sì,
sarà parecchio triste andando avanti... -.- Bax bax!
BloodyMoon, tesoro adoro i tuoi commenti,
sempre! ^^ Un'associazione contro i neuroni sadici? Oh my, considerami membro
onorario! (gentile come sempre... ndNeurone) (eccolo di nuovo... ndLay) Ehm...
sai com'è, la suspence mi è particolarmente cara... ^^ Bax
bax, tvtb! ^^
Pitta, ehm... alla resa dei fatti come
scena non è stata un granchè, vero? -.- Bax bax! ^^
_Elen_, che cosa ne pensi? Forse un po'
penosa, vero? (Lay va a nascondersi) Bax bax!
ragazza
interrotta,
c'entrato in pieno! XD Bax
bax!
James_Prongs, ok, la smetterò... più o meno...
insomma... BWAAAAAAH! ç____ç Sto solamente constatando la verità, perchè mi devi
fare la ramanzina per questo? ç___ç Sniff... Bax bax!
tvtb!
Stè_Wormy, tesoro! ^^ Ehm... non mi
ucciderai, vero? O almeno non adesso, vero? Vero? ^^ Qualcosa di particolare? E
chi l'ha detto? Bax bax,
tvtb! ^^
Kira, sis, ti ho commosso? ^^ E... lo so
che sembrava chissà cosa e invece... sniff sniff ç.ç Bax bax,
tvtb!
Nadeshiko, mia carissima, ecco il mio
migliore augurio! ^^ Spero che ti sia piaciuto! ç.ç No, non siamo ancora in
vetta, ma ci siamo quasi! Come vedi in questo cap si sente già l'odore di
neve... brr... che freddo! Acc, chi non vorrebbe un testamento? *.* A parte gli
scherzi, ultimamente sto progettando una tv per maghi: per ora sono contemplati
alcune trasmissioni, ma la tua idea non è da scartare! XD Gary tornerà presto a
mettere i bastoni tra le ruote tra Mister Ghiacciolo Lesso e Harryno! -.- Sì,
sì! ^^ Ancora i migliori auguri... bax bax!
Elanor, ciao! ^^ Come vedi i girasoli sono
sempre in agguato, un po' qua e un po' là! XD Anche se ho risparmiato alla
carissima Elanor decine e decine di capitoli, non vuol dire che le cose saranno
semplici di qui in avanti, credo di averti dato un assaggino con questo cap, no?
Non trattenere i film mentali e non preoccuparti a trasformarli in saghe, come
vedi, io non sono da meno! x.x Non so come mai (forse per compensare la ormai
comprovata instabilità mentale di Harry) la casa di Harry in quest frangente me
la sono immaginare così! XD Non posso farci nbiente... Sirius! ç.ç Sirius è
sempre presente nei miei biechi pensieri, non posso fare a meno di non nominarlo
tutte le volte che posso! (che razza di gioco di parole sconclusionato! -.-
ndNeurone) (almeno io SO fare giochi di parole, non come te! -.- ndLay) (se non
ci fossi io... ndNeurone) (se non ci fossi tu... MAGARI potrei anche sperare di
finire questa recensione! -.- ndLay) (ingrata! ndNeurone) (ehi! sono io che
faccio cruciverba e giochi di enigmistica, non tu! -.- Tu parli e parli! Ma
cos'hai tanto da parlare? ndLay) (non pensa, almeno lasciagli fare qualcosa! u.u
ndElly) (giusta osservazione! ^^ ndLay) (crudeli! ndNeurone) I simbolismi sono
il tuo forte! XD Come sempre sei un genio a rilevare la psicologia dei miei
personaggi... *.* Oddio, forse ci si aspettava qualcosa di più dalla scena degli
occhi da come l'ho messa... -.- ghgh Comunque sono curiosa di sapere che cosa ne
pensi di questo nuovo cap... (a prop, mi hai dato un suggerimento! XD) RdS se le
prende tutte! ihih! (che hai da ridere! è.é ndElly) (non so, mi è venuto così!
^^ ndLay) (Elanor cerca di strozzare Lay) Sì, ho visto alcune foto del quinto
film... mi sa che ho beccato anche io quelle in cui Jamie, Sir e Lily somigliano
a tre sciroccati... ._. Non ho ancora visto Lupin e nemmeno Piton...-.- Ma per
quanto riguarda quest'ultimo ne farei volentieri a meno... Grazie per avermi
recensito nonostante tutto! XD E... che mi dici della shot? ç.ç Bax bax! A
presto!
manako, l'ho aggiornata da poco! ^^ Bax
bax!
Summers84, alla fine cel'ho fatta! XD Che
cosa ne pensi? Bax
bax!
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Mrs Lay