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Autore: Shark Attack    06/03/2012    8 recensioni
Naruto si alzò in piedi ed afferrò con due dita il sigillo cartaceo che chiudeva le sbarre ed iniziò a staccarlo, lentamente, mentre sentiva le forze fluire via e dispersi sul pavimento della sua mente.
Coraggio... non te ne pentirai, te l'assicuro...
Non sarebbe più comparso suo padre per fermarlo, lo sapeva bene... ma non riusciva a non sperare di vedere il suo volto ancora una volta, in quel gesto estremo e disperato.
«Naruto! Non farlo, NO!»
Ma ormai sentiva freddo. Tanto freddo, fin nelle ossa, fin nel cervello.
«Fermati, fermati! Yamato, fai qualcosa!»
Hai quasi finito, bravo, continua...
Con un lievissimo “tic” il sigillo fu completamente rimosso.
ULTIMO CAPITOLO!!
Genere: Azione, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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COME IL FUOCO, IL SANGUE E L'AMORE




«Voglio saperlo.»
Naruto alzò gli occhi al cielo ed imprecò a bassa voce. Per sicurezza, accelerò il passo per staccare la compagna.
«Non provare a sfuggirmi!», gli sibilò lei di rimando, «Devi dirmelo!»
«E perché mai dovrei?»
La rosa lo raggiunse e lo afferrò saldamente per una spalla, strizzandogli l'arto con forza.
«Perché io voglio sapere di cosa stavate parlando ieri tu e Madamigella Tsunade», spiegò ferma. Non accettava di esser stata messa in disparte, non ora che condivideva tutto con Naruto: vivevano sotto lo stesso tetto, si allenavano assieme, avevano lo stesso Demone in corpo...
Il ragazzo gettò la testa all'indietro e sbuffò innervosito. Dal giorno in cui Kyubi è entrato in lei era diventata decisamente irritata. Pensò ad una definizione che le sarebbe stata a pennello; Sasuke l'aveva usata così tante volte... solo adesso iniziava ad apprezzarla anche lui. «Faremo tardi e finirà l'orario delle visite per il maestro...», tentò di scrollarsela di dosso.
«Non mi incanti, sai che conosco tutto il personale e posso benissimo rompere gli orari al pubblico», lo segò Sakura, «Adesso devi», enfatizzò l'ordine con una strizzata sui nervi, «devi dirmi tutto!»
«Ahia, Sakura! Voglio ancora usarlo, questo braccio!»
Lo lasciò divincolarsi ed incrociò le braccia in attesa, indecisa se picchiettare anche un piede a terra, per enfatizzare la velocità richiesta per toglierle il dubbio. Non aveva quasi chiuso occhio, quella notte, per arrovellarsi sulle ipotesi che avrebbero potuto portare al colloquio con l'Hokage. Ma ciò che la infastidiva maggiormente non era tanto l'idea che Tsunade avesse avuto qualcosa da riferirgli o chiedergli, in fondo era il ninja più potente del villaggio ed era risaputo che partecipava attivamente nella protezione e nell'aiuto di Konoha, con continui compiti assegnati. Non era affatto quello.
Ciò che la infastidiva era l'assoluta serietà e segretezza con cui quell'incontro era avvenuto, alle sue spalle e tenendola in disparte. Anzi, mettendo Shizune appostata sulle scale proprio per allontanarla e non farla partecipare! Cosa poteva esserci di tanto segreto? Sakura non ne aveva idea, e questo e il fatto che ormai fosse al pari di Shizune nel ruolo di assistente la facevano imbestialire.
«Sto aspettando», disse prima di un bel respiro. E di tamburellare col piede.
Naruto si passò entrambe le mani fra i capelli e meditò seriamente sull'idea di fare la tecnica della sostituzione e di sparire per l'intera giornata... ma, vivendo assieme, non sarebbe stato saggio. Affatto.
«Va bene... te lo dirò», si arrese.
Sakura non mosse un muscolo, in attesa.
«Però...»
Un sopracciglio scappò al suo ferreo controllo. Si era inarcato, piccato.
«Ti dirò tutto, ma solo dopo aver fatto visita al maestro Kakashi!»
Meglio di quanto si aspettasse: Sakura annuì e gli concedette questo piccolo intervallo di tregua.
Una volta chiusa la porta della stanza del sensei, avrebbe dovuto vuotare il sacco, poco ma sicuro.

«Ragazzi!», esclamò gioioso da sotto la sua immancabile maschera blu, «Che piacere! Finalmente venite a farmi visita, eh?»
«Può ricevere visite solo da stamattina!», ribatté Naruto in sua difesa.
«Sì, beh, voi mi avete spedito qui e pensavo sareste stati i primi, invece hanno fatto in tempo a venire Tenzo, Tsunade, Shikamaru, Genma, i dottori...», elencò sulle dita con fare leggero e spensierato.
Sakura osservò con occhio critico le sue bendature e il modo in cui erano state fatte, poi si accorse che il maestro stava cercando di sedersi e lo aiutò a mettersi dritto. «Anche Shikamaru?»
«In qualità di Jonin, è venuto a vedere un... collega. Ah, grazie Sakura, ce la faccio.»
Finì di sprimacciargli il cuscino, glielo mise dietro la schiena e poi prese posto ai piedi del letto, mentre Naruto si appoggiava al davanzale della finestra. «Come sta, maestro, si è ripreso?», gli chiese.
Kakashi allungò un braccio per appoggiare il suo libro sul comodino e si stiracchiò le braccia. Non sembrava aver fatto più d'un mese di ospedale.
«Ho rischiato davvero brutto, ragazzi. Kyuubi normalmente è sigillabile solo a costo della vita, come sapete, ma il fatto che fosse “diviso” ha aiutato. Sigillare due quantità minori di chackra è meno mortale rispetto al sigillare un bijuu tutto intero. E, per fortuna, sono abbastanza resistente!», condì la sua uscita con un fasciato simbolo della vittoria.
Nella stanza scese il gelo ed entrambi gli allievi incresparono la fronte.
«Infatti lei è sempre in ospedale», sottolineò Naruto.
Kakashi lo guardò di sbieco. «La mia permanenza in queste stanze è aumentata vertiginosamente da quando ho a che fare con te, ricordalo», sibilò secco.
Sakura strinse le dita attorno alla gonna grigia, contorcendone il bordo. In qualche modo, si sentiva colpevole delle condizioni del maestro, intervenuto per bloccare il pazzo gesto di Naruto per salvare lei. Si voltò verso la finestra ed alzò gli occhi al cielo, ringraziandolo che quel sigillo non l'avesse portato alla morte.
«Ad ogni modo», Kakashi interruppe i suoi pensieri e la fece voltare verso di lui come una molla, «Come ti senti?»
Sakura represse un piccolo sorriso. «Non dovrei fargliela io questa domanda?»
«Me l'hai già fatta, ora voglio sapere come ti senti tu.»
La rosa si morse il labbro e si sentì improvvisamente a disagio. Evitò con cura tutti gli sguardi e si concentrò famelicamente sulle mattonelle bianche del pavimento.
«Sto bene», sputò, «Non mi riconosco allo specchio e devo convivere con il Kyubi ma sto bene, sul serio.»
Le sue parole non incantarono il maestro. Lo sentì tirare su il busto e avvicinarsi verso di lei e seguì ogni mossa con la coda dell'occhio, ancora fermamente attratta dalle mattonelle.
«So che è una situazione dura e... anomala, certo», si prese un secondo per domandarsi cosa passasse per la testa del Nove Code, da sempre così fiero del suo potere che ha improvvisamente dimezzato.
«Però ormai ci sei dentro e non puoi far altro che portare pazienza», proseguì cautamente. «Sei una ragazza forte, Sakura, confido in te.»
La rosa non mosse un solo muscolo.
Naruto sospirò e si avvicinò al letto, radioso come il sole. «Non si preoccupi maestro, ci sono qui io per aiutarla in tutto!»
«Ah beh, allora siamo a posto!.»
Sakura si lasciò scappare un piccolo sorriso e Kakashi lo gustò avidamente.
«Ah, che sete...», esordì dopo un po' il maestro. «Saresti così gentile da andarmi a prendere una bottiglietta d'acqua?», domandò alla ragazza.
Sakura roteò gli occhi in direzione della brocca piena che aveva sul comodino, ma non rifiutò il compito ed uscì silenziosamente dalla porta. La chiuse dolcemente, come se sperasse di origliare qualcosa durante quel gesto, poi si diede della stupida e si allontanò.
Kakashi attese qualche manciata di secondi prima di voltarsi verso Naruto e fargli cenno con due dita di avvicinarsi.
«Cosa succede, maestro?»
«Come ti ho già detto, sono venute a farmi visita un po' di persone...»
Il ragazzo annuì.
«E ho chiesto ad ognuna come steste, sono il vostro maestro ed ero preoccupato.»
Kakashi lo guardò intensamente, come se dovesse leggere qualche sigillo in quelle iridi infuocate. «Tutti, nessuno escluso, mi hanno detto che siete entrambi cambiati. Soprattutto tu.»
«Io?»
«No, il comodino. Naruto, sei diventato molto apprensivo nei suoi confronti. A Tsunade è sembrato addirittura che non sei più in grado di fare un passo da solo e che, se lo fai, ti senti insicuro, come se dovessi sempre accertarti che Sakura stia bene.»
«Non è naturale? È sbagliato?», domandò in un misto di ingenuità e indisposizione. Trovava irritante quel discorso.
«Non intendevo questo, ascoltami meglio. In particolare Shikamaru ha ipotizzato che siete legati da una catena invisibile, sicuramente dovuta alla condivisione del Kyubi, e che questo vi sta cambiando. Lo stesso fatto che viviate assieme è...»
«È stata la nonnina a proporlo, dattebayo!», si difese il biondino.
«Ed entrambi non avete battuto ciglio. Sai tutto questo cosa mi porta a pensare, Naruto?»
Il ragazzo si sentì preso in contropiede. Scosse la testa, attento ad ogni fiato del maestro.
«Che non siate più due persone distinte.»

La porta si chiuse con un “clic” e Naruto fece scivolare la mano giù dalla maniglia con lasciva pigrizia. Sakura era alle sue spalle ma non gli servivano gli occhi: poteva già vederla gongolare perché ormai la visita al maestro era finita e la tregua stabilita prima di riferirle dell'incontro con Tsunade era giunta agli sgoccioli.
Quando si voltò verso di lei, però, la vide assorta nella contemplazione di qualcosa oltre la finestra. Si avvicinò e non notò nulla di particolare e, seguendo il suo sguardo, comprese che stava fissando qualcosa di un altro mondo.
«Sakura...», la chiamò piano, indeciso se disturbarla o meno.
La ragazza schiuse appena le labbra.
«Sto bene», ribadì in sua difesa, immaginando la classica domanda.
«Non stavo per chiederti questo.»
Si voltò verso di lui e si sentì a disagio per non essere riuscita a togliersi di dosso la sensazione di smarrimento nel non trovare i suoi occhi azzurri come il cielo in primavera. Da quando era avvenuto tutto, entrambi non avevano altro che iridi rosse, infuocate o insanguinate, e nessuno ne aveva ancora compreso il perché.
«E allora cosa?»
“Anche tu senti che siamo legati? Anche tu respiri in maniera diversa se siamo lontani, anche tu stai meglio se siamo assieme?”
Naruto si morse la lingua e sollevò le spalle in quella maniera che poteva voler dire tutto o niente. «Non importa», mentì ingoiando tutti quei pensieri. «Andiamo a casa?»

Il letto le era sembrato più duro dopo che ci si era lasciata cadere sopra con così tanta pesantezza. Naruto la stava osservando attentamente, forse temendo qualche scatto d'ira o una lotta interna con Kyubi; lo sentiva fremere anche dentro di sé e non la riteneva un'ipotesi troppo azzardata.
Sakura però rimaneva silenziosa. «Sasuke», disse dopo quella che era sembrata un'eternità.
«Sì.»
«Distruggere Konoha.»
Annuì suo malgrado. «Così pensano, non è detto che sia...»
«Andiamo.»
Naruto alzò gli occhi al cielo. «Tsunade l'ha chiesto a me», sottolineò. «Non voglio metterti in pericolo, potresti...»
«Sai perché l'ha chiesto a te?», sibilò lei velenosa alzandosi in piedi di scatto.
Il biondino deglutì sorpreso.
«Perché pensa che tu sia il ninja più forte di Konoha, l'unico che potrebbe fermarlo nel caso in cui non riuscissi a convincerlo. Ma sai che ti dico?», fece un passo verso di lui, lo sguardo acceso minacciosamente, «Non è più vero. Il tuo potere derivava in gran parte da Kyubi, tu lo sai bene! … almeno quanto il fatto che ora è diviso tra noi due, quindi vai a lasciare a casa a fare la calza qualcun'altra. Io vengo con te.»
Molte cose vorticarono nella mente di Naruto mentre il suo respiro si faceva sempre più rapido e i suoi occhi si perdevano in quelli di lei.
Sì, sapeva bene che aveva ragione, diamine! Non c'erano “ma” che potessero tenere. D'altra parte, però, era passato solo un mese da quando l'aveva vista in fin di vita sotto le sue mani impotenti. Sarebbe riuscito ad aiutarla ancora?
Ci sono sempre io, lo sai...
Scosse la testa come se potesse scacciare Kyubi come una mosca.
Ora non devi più preoccuparti per lei... ha il mio chackra, non era quello che volevi?
Una mosca davvero fastidiosa.
Con lo sguardo ancora fisso nei suoi occhi non più smeraldini, annuì.
I lineamenti del viso di Sakura si ingentilirono appena, obbiettivo raggiunto.
«Grazie», sussurrò.
La Volpe, spettatrice, complice e burattinaia dei due ninja, ghignò soddisfatta.

«Sai, devo chiederti un favore.»
Il ragazzo socchiuse gli occhi e lo salutò con un sorriso. «Tutto quello che vuoi, Naruto.»
Seguirono alcuni istanti di silenzio, colmi di indecisione e di esitazione.
«Sakura», riuscì a dire dopo un po'. Il moro si fece più attento e il suo viso si oscurò.
«Cosa succede? Sta male?»
Ancora istanti di attesa; Naruto stava riconsiderando l'idea di chiedere aiuto a Sai.
«Non proprio, è che... sai, sarò anche stupido ma vivendo assieme me ne accorgo. Mi sembra cambiata. È come se... è come se la presenza di Kyubi la facesse sentire più forte, determinata.»
Sai si grattò la guancia. «Ed è un male?», domandò tranquillamente.
«Sì... no! Cioè, non lo so... a volte mi fa paura, non sembra più lei... Mi capisci?»
«Non capisco cosa mi stai chiedendo.»
«Potresti venire con noi in missione?»

Erano passati tre giorni da quando Naruto aveva accettato che Sakura partecipasse con lui alla missione, ma ad ogni minuto che passava si sentiva sempre più insicuro riguardo quella scelta.
Sai sarebbe stato lì con lui, l'avrebbe aiutato per ogni evenienza, certo... ma se si fosse messo di mezzo Kyubi non ci sarebbe stato più nulla da fare. Ricordava bene ciò di cui era capace quando il chackra rosso lo avvolgeva e non era nemmeno sicuro che sarebbe riuscito a fermare Sakura, nel caso in cui avesse avvolto lei.
Ma la cosa che lo angosciava di più era il fatto che non riusciva a spiegarsi perché non si fidasse della sua compagna. Ormai non era più solo una compagna di team o un'amica vicina, no: erano diventati fratelli. Più d'una volta aveva sentito l'enorme desiderio di prenderla e farla sua, ma non aveva mai ceduto perché non riusciva più a distinguere se fosse lui a volerlo, o se fosse solamente dovuto alla condivisione di Kyubi. Aveva provato a chiedere consiglio a Shikamaru, ma alla fine non aveva concluso nulla, non era riuscito a confidargli il suo problema.
Lo avrebbe trovato stupido.
La cosa che forse lo infastidiva di più era il fatto che Kakashi avesse tratto delle conclusioni così dannatamente azzeccate, e ben prima che lo facesse lui da solo.
Gli aveva chiesto se avessero fatto sesso. Naruto aveva trattenuto a stento di ridergli spudoratamente in faccia.
«Sarebbe normale, alla vostra età, da soli in un appartamento...»
«Sarebbe normale se fosse il vero motivo per cui viviamo assieme, ma quello gliel'ho già detto e non coincidono»,
gli aveva abbaiato in risposta. E poi lei amava Sasuke, come scordarlo...
E con questi pensieri nella testa, varcò la soglia dell'appartamento ed iniziò a cercare la rosa nelle varie stanze. Quella di vivere assieme era stata un'idea di Tsunade, convinta che Sakura sarebbe riuscita a superare meglio lo shock dell'essere all'improvviso un jinchuuriki con Naruto sempre accanto a rassicurarla. Quello che non aveva previsto era l'attrazione magnetica che attanagliava il ragazzo, come se le due metà dovessero ricongiungersi.
Si sedette sul divano e cerò di svagare la mente con altri pensieri. Sasuke, ad esempio. Come avrebbe fatto a trovarlo? Quando Kyubi è stato diviso erano proprio sulle sue tracce e da allora non avevano più fatto nulla per...
La porta alle sue spalle si aprì con uno scatto rapido.
Naruto si voltò e improvvisamente sentì che i suoi tentativi per non avere quei pensieri in testa non erano altro che polvere sottile e impalpabile: Sakura sembrava pensare le stesse cose.
Aveva il respiro accelerato, un forte colorito in viso, gli occhi sgranati e la bocca schiusa.
Oltre quegli occhi rossi, entrambi vedevano riflesso lo stesso pensiero, o bisogno che fosse.
Naruto non era mai stato tanto sicuro di volere qualcosa, con tutte le cellule del suo corpo d'accordo all'unanimità.
Sakura mosse un lento e incerto passo verso di lui, poi uno più veloce, poi uno più veloce ancora.
Si gettò su di lui come sotto l'influenza di una nuova forza di gravità e lui allargò le braccia e la strinse a sé, caldo pianeta attraente.
Il contatto visivo, fin'ora ininterrotto, durò ancora per poco, sopraffatto da quello fisico. Le labbra si unirono avidamente, le mani si lanciarono sul corpo tanto bramato e qualcosa, nel profondo di entrambi, scattò bollente ed inebriante. Improvvisamente non c'erano più occhi rossi, pavimenti o letti; non più missioni, ospedali e sigilli, ma solo due anime, due persone, due metà. Si cercavano, si pretendevano come assetato, come se i soli mangiare, dormire e respirare non fossero più sufficienti per vivere...
Le due metà tornarono unite, almeno per quegli attimi; Naruto e Sakura non seppero rendersi conto di quanto lo stessero facendo.
Accadde tutto vorticosamente e nel giro di poche manciate di minuti, l'attrazione generata dalla divisione del Kyubi era troppo potente per le loro debolezze umane ed adolescenziali e ne furono sopraffatti.


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Prima che mi si uccida... lo so, è terribilmente tardi per aggiornare. Più d'un anno, a quanto pare è diventata la prassi. Sorry! ^^” Non potete immaginare quanto sia dispiaciuta, questa fic mi piace davvero e la trama che ho elaborato è tra le più azzeccate e IU che abbia mai realizzato, non solo in Naruto, quindi è un mio pallino personale concluderla. E ora me la sento, posso dirlo: la finirò.
Dunque, in origine era stata concepita per avere 5 capitoli precisi, tondi tondi. Oggi mi è venuta l'ispirazione e sono partita a razzo, per poi concludere con questo NaruSaku che non so da dove mi è uscito, giuro... però non mi stonava troppo con la trama e quindi non ho abortito xD A 'sto punto i capitoli mi son diventati 7 (anche perché io sono furba e avevo programmato meno cose nei capitoli già scritti e tutto il mondo del resto della trama nei successivi, che mi sarebbero venuti lunghi tipo 90 pagine l'uno, o simile)(-.-”) e mi sembra pure giusto perché, in fondo, la star principale è il team 7... va beh, abbozziamo scuse per giustificarci, olè!

Ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli, ovviamente risponderò on demand con le nuove possibilità che il sito ha da offrire... spero vogliate seguire ancora questa storia! Non mi avete abbandonata, vero?? *_*

A presto, ciaooo!
Shark

   
 
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