Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: BurningIce    09/03/2012    14 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 

Dedico questo capitolo a Daphne, che ha realizzato questo splendido banner, e a Liliana, che sta vivendo un momento difficile. Spero che possa tirarti su. E a chicco_di_caffe, nonostante tutto sempre un'ottima amica! 

Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Il terribile giorno rosa - Seconda Parte
Crisi isteriche e follie di famiglia



Image and video hosting by TinyPic

<< O adesso o mai più >> Mi sussurra Liam. Non capisco bene a cosa si riferisca – avere Liam Zabini praticamente incollato a te non giova molto alla tua lucidità – prima del bacio appassionato in cui mi ritrovo coinvolta prima di rendermene conto.
Il mio cervello va completamente in tilt fino a quando Liam si stacca da me lentamente: mi guardo intorno disorientata per qualche secondo, poi ricordo chi sono, dove sono e cosa ho appena fatto.
Sono decisamente tarda, in queste situazioni.
Faccio una smorfia che dovrebbe assomigliare ad un sorriso, che si congela prontamente quando vedo la faccia di Scorpius, a pochi passi da noi.
È praticamente incredulo: ha gli occhi spalancati come se avesse appena visto la McGrannitt vincere la coppa del mondo di Quidditch.
Che c’è, migliore amico, non te lo aspettavi?
Forse si accorge che lo stiamo guardando, perché si riscuote all’improvviso e ci raggiunge con il viso contratto in un’espressione indecifrabile.
<< Ciao Rose! >> Esclama, con una disinvoltura palesemente finta. Saluta Liam con una pacca sulla spalla fin troppo forte, poi torna a rivolgere la sua attenzione a me. Ha uno sguardo strano; se non avessi paura di illudermi, direi che è quasi arrabbiato.
Bene, per l’ennesima volta mi sono cacciata in un mare di guai.



 
<< Rose? Alla festa di San Valentino? >> Domanda Scorpius, con una punta di sarcasmo.
Sì, proprio io, Scorpius caro. Eri troppo occupato a farti la Mulciber per accorgerti che ci sono anch'io?
Liam mi aiuta prontamente, mettendomi una mano sulla spalla e stringendomi a lui come farebbe un fidanzato iperprotettivo.
Oh, questo piano mi piace eccome.
<< Sai, Scorpius >> Rispondo con una calma che non mi appartiene affatto. << Tu e Melissa siete adorabili, insieme! >>
Come il Pus di Bobotubero tra i capelli – ma questo non lo dico, non ancora.
Scorpius alza un sopracciglio, decisamente scettico. Non è da me fare complimenti a una coppia, specialmente se quest’ultima include la diversamente intelligente Melissa Mulciber ed il ragazzo per cui ho una cotta. A questo punto dev’essergli chiaro che anch’io sono stata estremamente ironica.
<< Mi fa piacere che lo pensi >> Ribatte, senza smettere di fissarmi negli occhi. Mentire a Scorpius mentre mi guarda così è fin troppo difficile. Intanto l’oggetto della nostra conversazione si è appena affiancata al suo ragazzo, arpionandogli un braccio ed appendendosi a lui come una scimmia particolarmente sciocca.
<< Ciao, Melissa! >> Trillo, abbracciando a mia volta Liam – che enorme sacrificio – e sorridendo serafica. Questa sera mi sento quasi buona, potrei anche non fare battute sull’abito che indossa lo strano primate che mi ritrovo davanti.
No, non sarebbe da me.
<< Che bel fazzoletto, Mel! >> Esclamo con lo stesso tono mellifluo.
La Mulciber, com’era prevedibile, non sembra capire: si guarda intorno alla ricerca del fantomatico fazzoletto, con un’espressione confusa e stupida al tempo stesso. Se non la odiassi potrei anche provare compassione per lei. Ho detto potrei, non allarmatevi.
Liam scoppia a ridere e la guarda dall’alto in basso, compiaciuto: sta procedendo tutto a gonfie vele.
<< Rose parlava del tuo vestito… se così si può chiamare >> Precisa, come se stesse spiegando ad un bambino di tre anni il modo in cui tenere in mano una bacchetta. Ci scambiamo un’occhiata complice e scoppio a ridere anch’io. Umiliare la Mulciber non è mai stato così bello.
Ovviamente Melissa non capisce che stiamo ridendo di lei, troppo impegnata a sistemarsi il trucco con uno specchietto tascabile, e accenna un sorrisino malizioso in direzione di Liam.
Merlino, perché esiste gente del genere?
A quanto pare, l’unico ad essere completamente serio è Scorpius, anche se “serio” è riduttivo. È furibondo, il povero piccolo biondino!
<< Dimmi, dov’è finito il tuo immenso amore per me? Non ci hai messo molto a consolarti, Weasley. >>
Weasley.
Non mi aveva mai chiamata così, non aveva mai sputato il mio cognome con un disprezzo così grande. Per lui sono sempre stata Rose o Rosie – e questo nomignolo gli è costato non poche fatture.
Questa me la paga, lo giuro sul mio manico di scopa. E quando giuro sulla mia Firebolt potete star certi che sono seriamente e irrimediabilmente incazzata.
<< Cos’avrei dovuto fare? >> Urlo, spingendolo con un gesto molto poco femminile. Al diavolo la femminilità, in questo momento è l’ultima cosa a cui sto pensando. Melissa ha gli occhi sbarrati, preoccupata che la mia ira possa coinvolgere anche lei; direi che fa bene a preoccuparsi.
<< Avrei dovuto giurare fedeltà eterna a uno stronzo che va in giro pomiciando con la prima che si ritrova davanti? >> Digrigno i denti e gli afferro il colletto della camicia; per la prima volta nella mia vita sento di odiarlo. E questo mi sconvolge più di qualunque altra cosa, perché la nostra amicizia era una delle mie poche certezze.
<< Sai che ti dico, Rose? >> Beh, almeno siamo tornati al nome.
<< Sei una ragazzina viziata! Scommetto che eri solo gelosa di Ophelia, per questo ti sei messa a piagnucolare come una mocciosa! >>
In quello stesso momento Lia passa davanti a noi al fianco di James, più raggiante che mai. Sento Scorpius imprecare a bassa voce e sussurrare il nome “Potter” con un disprezzo ancora maggiore di quello che ha usato per il mio. Serra la mascella, poi rivolge nuovamente la sua attenzione a me, ancora più infuriato:
<< “Scorpius, tu mi piaci!” >> Imita la mia voce con impietosa precisione e fa finta di piangere. Sto per sferrargli un bel pugno, ma sbotta nuovamente:
<< Puoi insultare Melissa quanto ti pare, ma la vera puttana sei tu! >>
Ed ecco intervenire la mia adorata fortuna, presente come sempre nei momenti peggiori: la musica sembra essersi fermata per qualche insulso annuncio sull’importanza dell’amore e tutti ascoltano le parole di Scorpius, che non si è curato poi così tanto di tener bassa la voce. A questo punto niente potrebbe trattenermi dal colpirlo, ma qualcun altro mi ha già preceduto: Liam si è scagliato violentemente contro di lui, scaraventandolo a terra. D’altronde se lo merita; Scorpius gli ha praticamente rubato la ragazza.
Ovviamente mi sento in dovere di completare l’opera, pestandogli un piede col mio tacco affilatissimo – finalmente ho scoperto l’utilità di questi aggeggi.
Liam mi afferra la mano e mi trascina via dalla pista, lasciando uno Scorpius dal labbro sanguinante, un’attonita Melissa ed un centinaio di persone mormoranti. Arriviamo ad una zona piuttosto appartata della sala e ci sediamo su un orribile divano rosa confetto.
<< Bel destro >> Commento mestamente, con un mezzo sorriso.
<< So per certo che tu avresti fatto di meglio >> Mi sussurra Liam. Sta cercando di tirarmi su e lo apprezzo infinitamente, più di quanto possa apprezzare i suoi occhi blu.

Ok, adesso non esageriamo.

<< Ma io sono Rose Weasley. >> Ribatto. Perché sto parlando a voce bassa? E perché Liam non lascia la mia mano?
Oh no, non ditemi che è una di quelle situazioni.
<< E mi dispiace di non essermene accorto prima >> Mormora, per posare di nuovo le sue labbra sulle mie – e, stranamente, né Melissa né Scorpius sono nei paraggi. Ma prima di poter ricambiare degnamente il suo bacio mi ritrovo travolta da un uragano. Si sa che i peggiori cicloni hanno nomi femminili: questo si chiama Molly Weasley. E non è per niente da sottovalutare.
<< Rose! >> Esclama, prendendomi per le spalle e separandomi bruscamente da Liam; il tatto non è il suo forte. Appena riconosce il mio accompagnatore mi sorride maliziosamente, ma si riscuote quasi subito.
<< Hai notato qualcosa di strano? >> Lo dice con un tono quasi speranzoso: devo dedurre che stia architettando uno dei suoi soliti scherzi.
<< N- no >> Balbetto, ancora sconvolta per il bacio e per l’interruzione. Non mi dà il tempo di dire altro e chiama a raccolta Fred, Hugo, Louis e Lily – vi sfido ad avere una famiglia più invadente della mia.
Ovviamente Fred e Molly sono venuti insieme alla festa, ma Hugo deve aver trovato un’accompagnatrice. Strano: chi mai considererebbe attraente un ragazzino che colleziona scope giocattolo?
Oh, ecco la sciagurata ragazza: Alice Paciock, la figlia di Neville; frequenta il terzo anno ed è molto graziosa, anche se ha perennemente l’aspetto di una bambola di porcellana – con tanto di grandissimi occhi azzurri –  che sta per andare in mille pezzi.
<< Hai intenzione di invitarmi a ballare? >>* Chiede a Hugo, con un broncio deluso sul viso eccessivamente paffuto.
Mio fratello non la degna di uno sguardo e le risponde con un secco “no”, visibilmente annoiato. Probabilmente Hugo non le ha detto che si trova all’ultimo posto nella sua lista delle priorità: prima il Quidditch, poi il cibo, i Tiri Vispi Weasley ed alla fine, eventualmente, le ragazze.
Alice gira i tacchi e corre via tra la folla; Hugo non prova nemmeno a fermarla, né sembra dispiacersene.
Sto per tornare alle piacevoli occupazioni che mi si prospettavano, ma Molly mi interrompe nuovamente.
<< Hai visto James? Scommetto che è colpa sua, dove diavolo è finita la pozione dilatante? >>
Liam alza un sopracciglio ed indica un punto alle spalle di Molly, sempre più impaziente.
<< Credo che Potter abbia di meglio da fare che occuparsi delle vostre pozioni! >>
E Liam ha proprio ragione, perché James e Ophelia, splendida nel suo abito grigio perla, sono avvinghiati in un abbraccio mozzafiato e non accennano a staccarsi. È curioso come la gente possa passare dall’odio all’amore in una manciata di ore.
Gli occhi di Louis e di Molly si accendono dello stessa rabbia, rendendo la loro somiglianza vagamente inquietante; qualcosa mi dice che la prossima coppia ad essere disturbata sarà proprio quella che Liam ha appena indicato. Lily, invece, non si cura minimamente della nuova relazione di suo fratello; è molto impegnata a guardare con desiderio il Cacciatore del settimo anno per cui ha una cotta da un bel pezzo e che sembra non sapere della sua esistenza.
Ovviamente, com’è giusto che sia secondo la mia fortuna ormai rinomata in tutto il Mondo Magico, Lily torna tra noi nel momento meno opportuno e si accorge che James è in dolce – per quanto dolce possa essere Ophelia – compagnia.
E chi può coinvolgere nei suoi folli progetti, se non me?
Mi prende per un braccio – ragazzi, vorrei ricordarvi che non sono una bambola di pezza da poter trascinare dove vi sembra più opportuno – e mi conduce fino al punto in cui Lia e James si stanno scambiando effusioni, ignari della tragedia che sta per abbattersi su di loro.
<< James Sirius Potter! >> Sbotta Lily, incredibilmente simile alla madre. << Cosa stai facendo? >>
James non sembra capire la gravità della situazione: essere beccato a pomiciare dalla sorella minore non è il massimo delle aspirazioni per un ragazzo. Si limita a sorridere e a sfoderare quello che lui chiama “sguardo che conquista”** per poi risponderle con molta nonchalance:
<< Sai, sorellina, quando un ragazzo e una ragazza si vogliono tanto bene… >>
Lily non gli permette di finire la frase e si rivolge a me, rossa in viso.
<< Diglielo anche tu, Rose, lui non può… non può… uscire con questa qui! >>
In realtà non riesco a dire una parola, perché anche Ophelia si sente chiamata in causa.
<< Si dà il caso che questa qui sia la sua migliore amica! >> Ringhia, con i pugni serrati. Intanto anche il resto dei cugini Weasley si è precipitato da noi, accusando James – parole loro – di ammutinameno, diserzione e tradimento. Lily sembra dimenticare di trovarsi ad una tranquilla festa di San Valentino e si avventa contro Ophelia, prontamente difesa da James. Si scatena una baraonda di dimensioni epiche, tra le urla di rabbia dei miei cugini e quelle indignate di Ophelia; so che probabilmente dovrei restare ad aiutarla, ma questo è il momento ideale per svignarmela.
Liam mi sta ancora aspettando sul divanetto e si è appena procurato un bicchiere colmo di uno scintillante liquido verde: suppongo che sia qualche superalcolico magico di contrabbando, introdotto sicuramente da Fred.
Posso tornare da lui e riprendere il discorso che avevamo cominciato, ma non ho fatto i conti con la depressione di Dominique.
Capisco che i miei progetti su Liam tarderanno ancora a realizzarsi quando uno tsunami biondo si precipita ad abbracciarmi, singhiozzando convulsamente. Non le chiedo nemmeno dove abbia lasciato il povero Steeval – sono sicura che lo abbia mollato di nuovo – e le do qualche pacca sulla spalla, cercando di non sembrare troppo scocciata.
<< Cos’è successo? >> Chiedo, seguendo la solita prassi. Adesso mi riverserà addosso un mix letale di sentimenti, lacrime e speranze deluse che potrebbero benissimo far parte di un romanzo rosa. Ringrazio il cielo di non essere così emotiva: non lo avrei mai sopportato.
<< J.J. e M-Monique >> Riesce a balbettare, mentre tira su col naso. << M-mi ignora, capisci? >>
A quanto pare J.J. sta ancora insieme all'oltremodo antipatica francese che si è trasferita con lui ad Hogwarts alla fine del primo trimestre.
Ed ecco il solito complesso di Dominique: se qualcuno non fa di lei il centro del suo mondo, sente tutte le sue certezze crollare e torna ad essere la bambina impacciata di un tempo. Ed è in questi momenti che ha bisogno di me: mi dispiace, mio caro Liam, devo restare con lei.
<< Avanti, Domi, è solo un idiota. Devi fargli vedere cosa si perde, non piangerti addosso! >> Il mio consiglio è più che buono, ma Dominique non sembra essere di questo avviso: continua a piangere sulla mia spalla e singhiozza ancora più forte. Da questa posizione posso benissimo vedere Nellie O’Tusoe, Alicia Smith e Ashley Stuart avvicinarsi a Liam come uno stormo di avvoltoi pronti a sbranare la preda. Si siedono accanto a lui e cominciano a ridacchiare, in preda all'emozione del momento.
Adesso posso davvero dire di aver fatto bene a nascondere la bacchetta nelle calze: la estraggo con cura e mormoro tre diverse fatture per quelle fastidiose ragazzine. Devono imparare a stare al loro posto, prima o poi, e questo metodo mi sembra il più adatto per insegnarglielo.
Ashley si ritrova piena di brufoli violacei, Alicia perde tutti i capelli biondi in pochi istanti e sul volto di Nellie si forma una scritta: "troia".
Devo ricordarmi di ringraziare mia madre per avermi suggerito questa splendida fattura – anche se l’ho leggermente personalizzata.
A quanto pare solo Liam si è accorto della mia piccola malefatta; ammicca e scoppia a ridere nel suo solito modo estremamente affascinante, scuotendo la testa ed incrociando elegantemente le gambe.
Ah, Dominique, sappi che ti sto facendo un grosso favore!
 
Qualche minuto – diciamo pure mezz’ora – dopo, Dominique sembra essersi calmata e mi annuncia finalmente che tornerà nel suo Dormitorio: è troppo stanca ed il trucco le è rimasto spiaccicato su tutto il viso, oltre che sulla mia spalla.
Questa volta nessun membro pazzoide della mia famiglia mi impedisce di tornare da Liam, che è rimasto pazientemente ad aspettarmi; quando mi siedo accanto a lui mi offre un bicchiere dal contenuto identico a quello che ha ormai finito di bere.
Guardandolo, mi rendo conto che per la prima volta nella mia vita sto rinunciando a vendicarmi di qualcuno, nonostante qualche tempo fa abbia giurato a me stessa che gliel’avrei fatta pagare per il modo in cui mi ha trattata al Ballo.
 << Tieni, hai avuto una serata stressante >> Dice, sempre col suo sorriso da divo. Se non fossi davvero innamorata di Scorpius, potrei farci qualche pensierino.
Va bene, lo ammetto: in realtà ho già fatto più di un pensierino su di lui.
Butto giù la bevanda verde e mi asciugo la bocca con una mano, provocando un nuovo sorrisino di Liam. Beh, ammetto di non essere proprio il massimo della finezza, ma nessuno può ridere di me, quindi gli lancio un’occhiataccia e bevo un ultimo sorso.
La Stanza delle Necessità si sta rapidamente svuotando: sono rimasti solo gli organizzatori della festa, tra cui Amethyst, che ci rivolge uno sguardo soddisfatto mentre parla con Micheal Mills, il cacciatore per cui Lily ha perso la testa. James e Lia solo ancora abbracciati al centro della pista da ballo; evidentemente hanno vinto la battaglia contro i miei cugini. Anche Scorpius e Melissa sembrano inseparabili, anche se di tanto in tanto ci lanciano degli sguardi nervosi.
Bene, è l’ora dell’uscita di scena. Intreccio le mie dita a quelle di Liam e stringo leggermente la presa; è il segnale. Ci alziamo entrambi dal divano – rischio di fare un capitombolo a causa dei tacchi – e, ancora con le mani saldamente unite, passiamo davanti a Scorpius e a Melissa; Ophelia mi fa un cenno che vuole chiaramente dire “poi mi racconterai tutto”. Se la signorina Rosier crede di farla franca, si sbaglia di grosso: anche a lei toccherà un bell’interrogatorio.
Fortunatamente raggiungiamo senza intralci la nostra Sala Comune: quando la liscia parete di pietra ci fa passare, ci troviamo davanti una scena che mai avrei potuto immaginare.
Va bene, Dixon – vi ricordate di lui, quel pervertito che costrinse me e Scorpius a baciarci? – è il più grande organizzatore di bische clandestine ad Hogwarts e Roxanne ama il gioco d’azzardo, ma trovarla su un divano, decisamente poco lucida, con le gambe su quelle del suddetto patito di poker e cinque carte in mano è… sorprendente.
Insomma, che ci fa la ragazza più fieramente Grifondoro del castello nei nostri sotterranei? E, soprattutto, da quando lei e Dixon sono così intimi?
<< Roxanne! >> Esclamo, andandole incontro. Non mostra nessuna reazione, è sicuramente ubriaca. Aaron Dixon, invece, fa il suo solito ghigno inquietante e ridacchia un po’, passando la mano intorno alla vita di Roxanne.
A questo punto mia cugina sembra accorgersi di me e si apre in un largo sorriso idiota; si alza dal divano, un po’ barcollante, e viene ad abbracciarmi. Da ubriaca è molto più calorosa con tutti, a quanto pare.
<< Roshe, ciao! >> Riesce a dire, tra un accesso di risa e l’altro. << Vuoi giocare? >>
Prende, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, una bottiglia di Whisky Incendiaro dal tavolo – su cui ce ne sono parecchie – e me la porge, facendola oscillare pericolosamente.
Prima che io possa dire o fare qualsiasi cosa, Roxanne si accascia lentamente sul pavimento e la bottiglia rotola a qualche metro da noi. Pochi secondi dopo la sento russare sonoramente: dalla notte in cui abbiamo condiviso la camera alla Tana, ho sperato di non sentire mai più quell’orribile suono.
Ma il destino è sempre crudele con me.
Nemmeno Dixon, intanto, sembra tanto contento del suo destino: adesso che Roxanne si è addormentata non può realizzare i loschi piani che aveva su di lei. Impreca e beve un altro sorso di Whisky dalla bottiglia più vicina a lui.
<< Dobbiamo occuparci di loro >> Constata Liam, divertito ma abbastanza preoccupato. Annuisco, toccando con un piede il fianco di Roxanne, Non si muove, ha proprio perso i sensi definitivamente
Liam strappa la bottiglia di mano ad Aaron e lo aiuta ad alzarsi, mentre io faccio lo stesso con Roxanne. Trascinare giù per le scale che portano al Dormitorio femminile una ragazza più alta di te di circa venti centimetri non è impresa facile, credetemi, soprattutto se anche tu sei abbastanza brilla.
La getto sul mio letto con poca grazia, ma ancora non si sveglia; dev’essere proprio molto, molto sbronza. Mi siedo per qualche secondo, con la testa tra le mani, cercando di capire qualcosa della serata appena passata: la sfuriata di Scorpius, il bacio di Liam, le follie dei miei cugini – almeno loro sono rimasti i soliti di sempre.
La camera è completamente vuota: posso tranquillamente cambiarmi e togliere quei terribili tacchi; torno in Sala Comune, dove Liam mi sta già aspettando. È bello, davvero bello, ma non riesco a smettere di paragonarlo a Scorpius. E quest’ultimo vince in ogni confronto.
Strano, considerato che se qualche mese fa mi avessero detto che avrei baciato Liam Zabini, probabilmente avrei percorso l’intero perimetro del Parco di Hogwarts saltando come una molla impazzita. Accenno un sorriso e mi avvicino a lui, incrociando le braccia. I momenti di silenzio sono sempre i più imbarazzanti, in compagnia dei ragazzi. Qualcuno dovrebbe scrivere un manuale su come comportarsi con loro, un giorno.
<< Sai, Rose, prima credevo che tu e tua cugina Dominique aveste gli stessi occhi >>
Ecco, dev’essere impazzito. A proposito di manuali, cosa si dice in questo caso? Sarebbe poco carino consigliargli di mettere un paio di occhiali come quelli di mio zio Harry?
Nel dubbio, non mi resta che esprimere le mie perplessità con qualcosa di profondo e intelligente:
<< Eh?! >>
<< Sì, insomma, vi assomigliate un po’… >> Continua a bassa voce, forse intimidito dalla mia reazione.
Io e Dominique ci assomigliamo? Ho capito, è ubriaco anche lui. Che strano, sembrava sobrio fino a qualche minuto fa…
<< …però poi ho notato che sono molto più belli i tuoi! >> Completa la frase in modo precipitoso, quasi nervoso.
<< Cosa? >> Chiedo, tra lo scettico e il compiaciuto. Ok, vada per il compiaciuto.
<< I tuoi occhi! >> Precisa Liam, ancora decisamente agitato. Almeno non sono l’unica che si trova a disagio.
Dopo le mie precedenti esperienze, ho capito che in certe situazioni è molto meglio stare zitta. E la mia nuova tattica del silenzio funziona, perché Liam capisce finalmente che non lo affatturerò e si avvicina a me – sempre cautamente – per baciarmi sulla guancia. Resto imbambolata per qualche secondo, poi lo stringo in un rapido abbraccio impacciato.
<< Buonanotte, Rose >> Sussurra, ridacchiando.
Ah, se ride ancora di me lo affatturo davvero!
Lo fulmino con lo sguardo, dandogli un pugno non troppo forte sulla spalla, e sorrido anch’io, come una perfetta idiota.
<< Vai via, prima che perda il controllo >> Gli ordino, assottigliando gli occhi. Liam scuote la testa e si incammina verso la sua camera, con le mani in tasca e col suo solito sorriso da modello.
<< Ehi, Merlino! >> Esclamo, non appena Liam è sparito giù per le scale. Il dipinto si sveglia di soprassalto e mi rivolge uno sguardo obliquo.
<< Secondo te è vero che ho dei begli occhi? >> Gli chiedo.
<< Sono belli come due rospi in salamoia >> Grugnisce Merlino, per poi tornare a sonnecchiare.

 

*

15 Febbraio 2022

La colazione è un pasto piuttosto rivelatore; puoi vedere con tranquillità diverse tipologie di studenti, che nel mattino dimostrano pienamente la loro essenza. Ci sono: la ragazzina con lo specchietto per il trucco, il perdente che ripassa Trasfigurazione, il maniaco che ci prova con ogni ragazza che vede, l’organizzatore di scherzi (quello per eccellenza è mio cugino Fred) che mette strane pozioni nel tuo caffè. Ma la razza che sicuramente predomina alle otto del mattino è quella dei bradipi addormentati, di cui faccio parte anch’io. Sicuramente la mia espressione è più stupida di quella di un Troll addormentato, mentre Liam mi parla di qualcosa di molto lontano dalla mia comprensione.
Non che ci sia qualcosa vicina alla mia comprensione, a quest’ora.
Scorpius e Melissa, casualmente seduti di fronte a noi, sembrano più freddi del solito. E con “più freddi” intendo che non passano ogni secondo del loro tempo a pomiciare in modo disgustoso.
Ophelia, invece, non smette di sorridere sognante, guardando il tavolo Grifondoro con desiderio. La sindrome da mielosità acuta ha contagiato pure lei, è peggio della peste.
A proposito, non le ho ancora fatto un interrogatorio decente: questo è il momento giusto per bombardarla di domande imbarazzanti; torturare qualcuno è un ottimo modo per iniziare la giornata.  
Sto per porle la prima, insidiosa domanda sul perché ieri notte non sia tornata nel Dormitorio, ma la mia visuale viene improvvisamente oscurata da un ammasso enorme di treccine castane.
<< Roxanne! >> Saluto la proprietaria delle treccine, gettando un’occhiata nella direzione di Dixon, che la sta fissando insistentemente. Che sia venuta al tavolo Serpeverde per lui?
<< Rose, emergenza! >> Esclama , sgranando gli occhi scuri e saltellando sul posto, agitata.
Falso allarme, probabilmente non ricorda nemmeno quello che ha fatto la sera precedente. È straordinario il modo in cui i miei cugini riescano a disturbarmi sempre nel momento meno opportuno.
Melissa si gira con un sorriso maligno e guarda Roxanne con una smorfia disgustata.
<< Ehi, Weasley,che senso ha quell’acconciatura? Che te ne fai di tutti quei vermi che ti escono dalla testa? >>*
Roxanne alza educatamente il dito medio e le volta le spalle, diretta al tavolo Grifondoro. Mi alzo dalla panca piuttosto a malincuore – i cornetti dovranno aspettare – e la seguo, non prima di aver lanciato un’ochiataccia coi fiocchi alla Mulciber.
Capisco subito che l’emergenza riguarda qualcuno della mia famiglia, perché un capannello di Weasley si sta rapidamente formando verso il centro del tavolo. Riesco  ad aprirmi un varco tra James e Molly e per poco non mi prende un colpo: Albus Potter sta lanciando gridolini isterici, tenendosi la testa tra le mani e dondolando sulla sedia come un elfo domestico che si sente in colpa. Questa scena sarebbe altamente comica, se mio cugino non fosse così disperato.
Oh, andiamo, è comica anche così!
<< Ha appena scoperto che la sua ragazza è la figlia di Cho Chang >> Mi spiega Molly, con un piccolo sorrisino sadico. Non capisco perché dovrebbe interessarmi il nome della madre di Faith Powell e, soprattutto, perché Al sia così preoccupato. Anche se preoccupato è dir poco, sarebbe meglio definirlo sconsolato.
Dominique e Lily sono inginocchiate vicino a lui e cercano di consolarlo, ma invano. James, invece, ha l’aria di dover scoppiare a ridere da un momento all’altro.
<< Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo? >> Sbotto, spazientita.
James si volta verso di me e mi scompiglia i capelli, che naturalmente adesso tendono alla forma di un cespuglio di rovi. Sto per riversare la mia furia su di lui, ma Molly mi ferma, prendendomi per un braccio. In effetti non è il caso che un altro membro della famiglia perda il controllo: potrebbero sbatterci seriamente tutti al San Mungo.
Molly si sistema all'indietro il cortissimo ciuffo biondo e mi risponde, piuttosto annoiata:
<< Cho Chang era la fidanzata di zio Harry, ai tempi della scuola. >>
Oh, certo, tutto chiaro: questo pettegolezzo era davvero indispensabile. , come lo sarebbe Crecy Canon in una squadra di Quidditch.
<< E allora? >> Domando, dubbiosa.
Molly alza gli occhi al cielo e mette le mani sui fianchi, in una fedele imitazione della sua omonima.
<< Hai idea di come reagirà zia Ginny quando lo saprà? >>
Beh, probabilmente potrebbe scatenare una Terza Guerra Magica.
No, troppo poco: estenderebbe il conflitto anche al mondo Babbano, per placare la sua sete di vendetta. Ritrovarsi la ex del proprio marito in famiglia non dev’essere proprio il massimo; zia Ginny trasformerebbe questa situazione in un vero incubo.
Ad un certo punto, il chiacchiericcio della Sala Grande viene sovrastato da un urlo disumano: Albus sta gentilmente illustrando a Lily i motivi della sua improvvisa depressione; non l’ho mai visto così arrabbiato, nemmeno quando Scorpius ci ha provato con Faith in Infermeria. Riesco a comprendere qualcosa a proposito di una sua fuga da Faith, che adesso non gli rivolge più la parola.
Lily non può accettare il comportamento del fratello e gli scaglia contro una Fattura Orcovolante di pregevole fattura; i fratelli Scamandro intanto, sono accorsi dal tavolo dei Corvonero.
Lysander sta setacciando lo spazio intorno ad Albus, gridando che “il responsabile del trambusto è un Ricciocorno Schiattoso”, mentre Lorcan tenta di fermarlo, spiegandogli che i Ricciocorni non sono mai esistiti.
Intanto, la fattura Orcovolante ha colpito per sbaglio anche Roxanne, che ha trovato opportuno scagliare a casaccio una controfattura. Nel giro di pochi minuti si è scatenata una rissa epocale, in cui mi ritrovo coinvolta per preservare la mia incolumità. In tutto ciò, i gemelli Scamandro si inseguono da una parte all’altra, schivando i vari incantesimi.
<< ADESSO BASTA! >> Tuona la voce della McGrannitt, magicamente amplificata.
<< Weasley, Potter! >> Prosegue, riferendosia tutti noi. Ci fermiamo all’istante, mantenendo la posa in cui ci trovavamo per combattere; è interessante notare come Lily sia seduta su un dolorante James, con un pugno ancora in aria, in attesa di raggiungere il bersaglio. Fred e Roxanne, invece, si stanno ancora tirando i capelli reciprocamente.
<< SIETE IN PUNIZIONE… DI NUOVO! >>
Magnifico, se continuo così avrò punizioni da scontare anche quando sarò uscita da Hogwarts.
La McGrannitt fa una breve pausa, col labbro tremante per l’indignazione ed uno sguardo assassino ben distinguibile anche attraverso le spesse lenti.
Lysander e Lorcan, intanto, stanno cercando di non dare nell’occhio e di tornare al loro tavolo indisturbati, ma la Preside ha anche loro nel suo temibile mirino.
<< Non così in fretta, Scamandro, vale anche per voi. >>
 

*


16 Febbraio 2022

A volte la scuola può essere paragonata ad una vera e propria induzione al suicidio: oggi, per esempio, ho dovuto sopportare un’ora di punizione in compagnia dei miei cugini, che non hanno fatto altro che attribuirsi vicendevolmente la colpa per la nuova punizione, e dei gemelli Scamandro. Lysander ha continuato a giustificarsi perché aveva davvero visto il Ricciocorno Schiattoso, Lorcan invece ha passato l’ora a commentare con battutine scettiche sulla stravaganza di suo fratello.
Ricopiare ordinatamente gli elenchi degli studenti che hanno ricevuto Encomi Speciali dal Seicento al Novecento non è stata un’impresa facile; certo, lo sarebbe stata di più se qualcuno dei miei compagni di sventura avesse smesso per un solo istante di sbraitare.
Dopo la punizione, è stata la volta dell’estenuante allenamento di Quidditch, che si è trasformato in una questione d’onore tra Liam e Scorpius. Quest’ultimo è quasi caduto dalla scopa, dopo uno spintone di Liam, e solo l’aiuto di Elise gli ha risparmiato una bella frattura cranica.
L’allenamento, naturalmente, è stato un completo disastro: non riuscivo a concentrarmi sulla Pluffa, con gli sguardi indecifrabili del mio fu migliore amico e quelli maliziosi di Elise, al corrente dei miei sentimenti per Scorpius.
Adesso, come se tutto ciò non bastasse, mi ritrovo a dover affrontare una lezione pomeridiana di Difesa Contro le Arti Oscure, in cui il professor Reals ha pensato bene di proporci un ripasso sui Mollicci.
Reals è l’unico professore per cui ho una grande stima: ha sempre la risposta pronta, è assurdamente geniale e nessuno può sopraffarlo. Purtroppo, però, è anche incredibilmente severo e lunatico.
Il Molliccio ha assunto diverse forme per ognuno di noi – da quelle più spaventose, come Banshee o Lupi Mannari, a quelle più esilaranti, come genitori o insegnanti in collera. Nel mio caso, ho dovuto combattere contro un gigantesco ragno nero; ho ereditato da mio padre la folle paura per questi insetti.
Adesso è il turno di Scorpius, che si rigira nervosamente la bacchetta tra le mani. Ho uno strano presentimento, quasi come se il Molliccio dovesse trasformarsi in…
me.
Mi ritrovo davanti una mia esatta copia, con i capelli ancora più scarmigliati dei miei e un baluginio sinistro negli occhi.
Wow, sono piuttosto terrificante da arrabbiata.
Il professor Reals commenta acidamente il fatto che Scorpius abbia paura di una ragazza, ma quest’ultimo non sembra ascoltarlo.
Il Molliccio comincia ad avvicinarsi pericolosamente a Scorpius, con un pugno alzato. È assurdo che io sia la cosa che più terrorizza Scorpius, ma vedendomi così minacciosa devo proprio dargli ragione.
L’intera classe, tranne Dominique, Lia e Albus, scoppia a ridere, ignorando i miei sguardi assassini.
Scorpius, sconvolto quanto me, si riprende presto dallo sbigottimento iniziale e pronuncia l’incantesimo “Riddikulus”, puntando la bacchetta contro la mia esatta copia.
A questo punto assisto ad un avvenimento terribile: la mia divisa si trasforma in un patetico abito da bambolina, con tanto di scritta “I LOVE YOU” cucita sul petto. Il Molliccio-Rose sbatte le ciglia e fa una goffa giravolta su se stesso, per poi venire ricacciato con la forza dentro un armadio dal professor Reals.
I miei compagni stanno ancora ridendo, indicandomi e bisbigliando tra di loro. Non prendo in considerazione minimamente il fatto di trovarmi a lezione, così esco dall’aula sbattendo la porta.
Sento di avere gli occhi bagnati, sarà sicuramente un… un’allergia ai Mollicci, ecco. Mi allontano a grandi passi dall’aula, stringendo i pugni rabbiosamente.

Scorpius Hyperion Malfoy, sei proprio un maledetto stronzo.

Qualcun'altro è uscito dalla classe, probabilmente il professore, perchè sento la porta sbattere nuovamente.
Mi volto indietro e scopro che a seguirmi è stato proprio Scorpius, che sta correndo a perdifiato nella mia direzione.
<< Rose, Rose! >> Urla Scorpius, con il fiatone. << Torniamo amici, ti prego! >>



*

Buonasera, ragazze, e auguroni a tutte noi, magnifiche Donne! Ho deciso di farvi un regalino, aggiornando proprio oggi. Un regalo piuttosto insignificante, ma son dettagli, dai!
Piaciuto il nuovo capitolo? Scorpius è visibilmente geloso, anche se non se ne accorge nemmeno lui - figuriamoci Rose, tarda com'è in queste situazioni.
James e Lia stanno insieme a tutti gli effetti, li trovo adorabili (ho scritto anche un'altra
one-shot su di loro, che potete trovare nella serie "Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no."
Ho inserito altri due personaggi nella storia, i gemelli Scamandro, che non saranno particolarmente rilevanti, ma io li adoro lo stesso! ** Ho pensato di renderli totalmente opposti: il primo è la fotocopia caratteriale della madre Luna, il secondo è molto più razionale e scettico. Spero vi piacciano!
Adesso passiamo alle note:
* Ho voluto fare delle citazioni dai libri di Harry Potter. La frase che Alice Paciock dice a Hugo è la stessa detta da Padma Patil a Ron al Ballo del Ceppo, mentre la presa in giro nei confronti di Roxanne da parte di Melissa è identica a quella usata da Pansy Parkinson (madre di Melissa) per offendere Angelina (madre di Roxanne, per chi non lo sapesse).
** Lo sguardo che conquista è una citazione dal film Disney (MERAVIGLIOSO) Rapunzel.
Fatemi sapere cosa ne pensate di tutto ciò,
un bacione,
-Iv.


 

  
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BurningIce