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Autore: Caramel blonde    10/03/2012    1 recensioni
Mi presento, mi chiamo Anna. Ho 14 anni. Questa è la mia prima FF. Scrivere mi piace molto perchè mi permette di esprimere i miei sentimenti, scrivo i miei sogni che resteranno solamente sogni. Siate magninimi xD spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  L'inconsueta passeggiata al cimitero.
Man mano che mi avvicinavo a lei  sentivo il cuore battermi  all’impazzata. Come la raggiunsi riprese a camminare nella direzione del cimitero e io la seguivo ingenuamente. Arrivata davanti al cancello fece per aprirlo ma si accorse immediatamente che era chiuso con un catenaccio. Con mia grande gioia esclamai:” Bhe, evidentemente è chiuso non ci resta che tornare indietro…” Stavo per aggiungere qualcos’altro , ma non appena mi voltai verso la sua direzione vidi che si era già arrampicata sul cancello in modo da poterlo scavalcare. Quel cancello era alto all’incirca più di due metri! Già, doveva essere davvero una squilibrata.  Non mi rimase che assecondare la sua follia, e così m’inerpicai anch’io. Lei fu la prima ad atterrare sana e salva dall’altra parte,  mi tese la mano in modo da facilitare il mio “atterraggio” ma io non riuscii ad afferrarla e così mi ritrovai col sedere a terra tutto sporco di fango… Oddio che figuraccia! Maria prese a ridere incessantemente e farfugliò tra le risate qualcosa del tipo “Sei un imbranato”. Io arrossii profondamente imbarazzato, ma fortunatamente Maria non ci  fece caso.  Quando riuscii a rialzarmi le chiesi:” Maria, adesso spiegami che cosa ci facciamo qui?” Lei smise immediatamente di ridere e mi disse con tono quasi impercettibile:” Seguimi…” Io camminavo al suo fianco senza dire nemmeno una parola e lei faceva altrettanto, quell’atmosfera non mi piaceva per niente. D’un tratto si bloccò davanti una tomba sulla quale vi era una foto di un uomo sulla trentina. Sulla tomba vi era inciso il nome del defunto: Francesco Tronti.  Si accovacciò su di essa e cominciò a pregare, mentre io studiavo ogni suo movimento sempre più sbalordito. Finita la sua preghiera mi rivolse un sorriso e mi disse:” E’ ora che ti spieghi tutto. In realtà ti ho ingannato, mio marito è morto poco tempo dopo il nostro matrimonio. Non me la sentivo di dirti tutto subito, perdonami…” Dentro me s’innescarono una serie di sentimenti diversi, nemmeno io saprei distinguerli con certezza. Compassione per quel pover’uomo morto in giovane età, compassione per Maria, ma allo stesso tempo un sollievo improvviso. Mi sentii immediatamente un egoista e cercai di rimuovere velocemente quel pensiero dalla mia mente, ma non ci riuscii. Rimasi a fissarla con gli occhi spalancati per circa 20 secondi, non appena mi ripresi dallo shock che mi aveva provocato quella notizia, dissi:” Maria… Non devi assolutamente scusarti…  Mi dispiace moltissimo, immagino quanto tu abbia potuto soffrire per la sua perdita e quanto ancora tu soffra, di qualunque cosa tu avessi bisogno ricordati che ci sono!” Mentre pronunciavo queste parole le accarezzai il volto con estrema delicatezza, che si era improvvisamente rigato di lacrime. Seguì un silenzio imbarazzato, che fu interrotto dall’irrompente rumore di un tuono.  A quel punto aiutai Maria ad alzarsi tendendole una mano e le dissi:” Mi sa che è proprio ora di andare…” E ci dirigemmo verso l’uscita del cimitero.

  
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