FOSCHIA.
***
Ballarono
avvinghiati al centro della pista, Draco
parlava fitto fitto e lei semplicemente sorrideva senza mai staccarsi
dal petto
del marito.
Gli
occhi avidi, degli altri invitati non perdevano
nulla di quei momenti, fino a quando la musica finì e tutti
furono invitati a
sedersi nelle grandi tavolate per la cena. L’ennesima cena
che avrebbero
consumato a Hogwarts, questa volta dopo nove anni da quando non erano
più
alunni.
Camminarono
lentamente verso il portone che
collegava le due sale, alcuni si scansavano per fargli passare, cosa
che non
stupì Draco, ma che innervosì un bel
po’ Hermione.
-Granger-
la voce riconoscibile di Pansy Parkinson
arrivò alle spalle dei coniugi Malfoy, facendoli voltare
verso la donna dai
capelli corvini.
Un
abito azzurro l’avvolgeva e Hermione rimase
sorpresa nel vedere l’ex nemica cambiata, oltre che
più piacente con il tempo i
suoi lineamenti e le sue espressioni erano più dolci,
amicali.
Sorrideva.
Sorrideva proprio a lei non a suo marito
ma a lei.
-Parkinson-
rispose Hermione osservando l’ex
serpeverde, quella che non tanto tempo fa era innamorata di suo marito.
-Narcissa
mi ha detto che hai fatto un capolavoro- disse
la donna che camminava mano nella mano con Theodor Nott.
Sarà
opera del tenebroso Nott, il cambiamento della
Parkinson pensò Hermione.
Hermione
sorrise leggermente, sorprendendo le altre
persone che erano lì accanto, prima tra tutti Ginny che era
stretta al braccio
di Harry, guardava la sua amica con viso vuoto.
Incredula
dalla situazione che si mostrava ai suoi
occhi.
Uno
scherzo, quello era uno scherzo e di cattivo
gusto pensava invece, Harry Potter ma le fedi alle mani di Malfoy e
Hermione
erano identiche e le loro mani intrecciate.
Malfoy,
sorrideva.
Malfoy
sapeva sorridere.
-Si
è veramente un bel bambino- rispose Hermione.
-anche
noi presto ne avremmo uno disse Theodor,
stupendo tutti, ma soprattutto Hermione non aveva mai sentito partale
Nott, in
sette anni di scuola.
-Oddio!
Pansy -disse Draco.
-che
miracolo hai fatto-aggiunse il biondo ridendo
guardando prima la mora poi l’amico d’infanzia.
Lei
rise alla battuta di Draco.
-Niente-
rispose la mora – in confronto a quello che
ha fatto Hermione in undici anni con te-concluse Pansy.
Draco
rise guardò sua moglie e poi le baciò la
guancia, mentre la Granger osservò per un solo attimo gli
occhi verdi del suo
migliore amico.
Ora
sapeva il motivo per cui in due anni era
agitata.
Ora
sapeva che stava con lui durante la guerra.
-signori
accomodiamoci- disse la preside, la
professoressa Mc Granitt.
Invitandoli
a incamminarsi nella sala.
***
Sedersi
alla tavola di serpeverde per una Grifondoro
non fu semplice, ancora più, complicato, fu costatare che
era l’unica nata
babbana tra loro.
Per
fortuna stava seduta tra Draco e Blaise pensò
Hermione, mentre Ginny e Harry dal lontano tavolo dei Grifondoro la
guardavano,
notò solo in quel momento che un posto accanto ai due
migliori amici era vuoto.
Ron
era andato via.
-tutto
bene- chiese Draco osservandola.
-si
tranquillo- rispose lei riportando un pezzo di
carne alla bocca.
-non
sai mentire, Granger. Almeno non sai mentire a
me- disse ancora suo marito a voce talmente bassa da sembrava un sibilo.
Hermione
si voltò appena guardandolo, appoggiando poi
una mano sulla gamba, accarezzandola.
-vai
da loro e chiarisci- disse ancora Draco.
-sei
un tesoro- rispose lei, passandosi una
salvietta sulla bocca e alzandosi lentamente dalla sedia, dirigendosi
poi al
tavolo della sua vecchia casa.
***
Arrivò
velocemente vicino ai coniugi Potter e ancora
più velocemente si sedette tra loro, Dean la
guardò sorridendo, cosa che non le
piacque nemmeno un po’. Sapeva che ora lavorava alla gazzetta
del profeta e lei,
era sicuramente una preda ambita, visto quello che solo poche ore fa
avevano
scoperto tutti.
L’eroina
del mondo magico era diventata la moglie di
Draco Malfoy, l’indomani la sua tanto amata privacy sarebbe
stata violata.
Sospirò,
per poi girarsi di scatto, dando la schiena
all’ex compagno di casa, rivolgendosi a Ginny.
-posso-
chiese e la rossa le sorrise abbracciandola.
-credevo
che dopo... ecco non ci avresti più rivolto
la parola-
Hermione
rise,
-dai
eravate solo sconvolti- rispose – è uno shock
infondo vi capisco-
-dovremmo
parlare- disse secco Harry Potter senza
mai distogliere lo sguardo dal tavolo dei serpeverde. I suoi occhi
verdi non
lasciavano mai il biondo Malfoy che ora chiacchierava divertito con gli
ex
compagni e sempre amici Blaise e Theo.
-se
ti ha ricattato, io ti posso aiutare- disse
serio.
Ginny
gli diede un colpo al braccio e a Hermione si
spense il sorriso.
-Harry
mi spiace ma per fortuna non è come pensi,
tu- rispose secca.
-Ginny-
disse ancora Hermione domani se sei libera,
vorrei farti conoscere Scorpius, mio figlio.
Alla
rossa s’illuminò lo sguardo.
-che
ne dici se andiamo a trovare mia madre sarebbe
felice di vederti, magari stiamo lì a pranzo-
Hermione
ci pensò su un attimo.
-devo
sapere cosa deve fare Draco, mi scoccia
lasciarlo solo al manor quel posto lo destabilizza-.
-Non
vorrai portarlo con te alla tana- disse ancora
Harry ricevendo uno sguardo truce dalla moglie.
-No
Harry, uno perché non è stato invitato e due
perché
mio marito non ci verrebbe mai- rispose lei secca, poi si
alzò e andò
nuovamente al tavolo serpeverde, ricongiungendosi al marito che le
baciò la
tempia riservando un’occhiata per niente amichevole a Potter.
Draco
sapeva quando la sua donna era tesa e arrabbiata
e in quel momento lo era e parecchio.
***
La
cena al castello di magia e stregoneria continuò
tranquillamente tra chiacchiere e risate, ogni tanto qualcuno riprese a
ballare, i coniugi Malfoy, però dopo aver salutato alcuni
amici si congedarono
dalla padrona di casa la preside McGranitt che sembrava in imbarazzo di
fronte
alla coppia.
-credo
che la vecchia non approvi chi ti sei
sposato, Granger- disse Draco ormai fuori dal castello.
-Draco,
tu vedi sempre fantasmi anche quando non ce
ne sono- rispose lei stringendosi maggiormente al braccio del marito,
che si
sfilò la giacca e la posò sulle spalle nude della
donna.
-Già,
io vedo sempre quello che non c’è, sicuramente
è stata una mia impressione che Potter non sia convinto del
nostro matrimonio e
crede che ti abbia in qualche modo incastrato. Se lo conosco, ti
avrà detto che
ti ricatto. Immagino che le voci gli siano già giunte-
Hermione
non seppe replicare e si accoccolò tra le
braccia del marito.
-sarei
dovuta rimanere a casa con Scorpius- disse
infine.
-Oddio!
Mi avresti lasciato venire qui con tutte
queste donne pronte a saltarmi addosso- la canzonò il biondo
ex Serpeverde.
-nessuna
ti è saltata addosso- rispose lei
irrigidendosi,
-dici?
Allora controlla nella tasca sinistra- Hermione
frugò distrattamente trovando tanti biglietti da visita.
-li
hai tenuti solo per vantarti- sbuffò la riccia.
-può
darsi- rispose lui girandola verso di se.
-non
vedo l’ora di arrivare a casa per toglierti
questo vestito- le sussurrò Draco in un orecchio,
smaterializzandosi direttamente
nella loro camera da letto.
-ah
si- lo canzonò – se ti lascio questa
libertà,
non ti arrabbierai se ti dico dove passerò la mia giornata
domani- enunciò Hermione.
Draco
la guardò perplesso, inarcando un sopracciglio,
sganciandole la zip dell’abito color oro .
-Ginny,
mi ha invitato alla Tana. – disse guardando Draco
negli occhi per poi continuare a parlare,
-
voglio farle conoscere Scorpius, sia a lei sia a
Milly, sai che...-.
-si,
la consideri una seconda madre- borbottò il biondo
fiondandosi poi sulle labbra della moglie che ricambiò il
bacio desiderosa si
fondersi ancora una volta con l’unico uomo della sua vita.