Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Niiral    11/10/2006    3 recensioni
due amiche per la pelle, un patto le lega... ma cosa succede se una di loro lo violasse?
Genere: Generale, Romantico, Commedia, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Punizione con Sirius

Un grazie particolare a chi ha recensito…soprattutto alla cara miyu90 ormai la mia lettrice assidua e alla nuova Diavolettadark!!! Grazie mille per le bellissime recensioni. Un grazie particolarissimo va a miyu90 che mi ha saputo consigliare e incoraggiare con una semplicissima recensione!! Non vi trattengo oltre…un bacio

Niiral

PUNIZIONE CON SIRIUS

Chiara e Sirius si erano diretti al campo con non pochi problemi. I ragazzi li fermavano per i corridoi congratulandosi per la fantastica partita. Ritornati al campo, incontrarono la squadra di Corvonero che mestamente si dirigeva sconfitta verso il castello. Chiara e Sirius si guardarono e con un cenno d’assenso Chiara urlò:«Ehi Patil!» il Capito Corvonero si girò e fece cenno alla squadra di andare avanti senza di lui. Chiara e Sirius si avvicinarono. La ragazza fu la prima a parlare.

«Allora Eric-disse sottolineando l’ultima parola- come è che dicevi stamattina? Che avremmo perso? A me non pare visto che non sei riuscito a parare neanche un colpo!»

«Lasciami perdere Williams, non è giornata!» Sirius a quel punto intervenne.

«Come Patil fino a pochi giorni fa la chiamavi per nome, siamo ritornati alle formalità?»

«Stai zitto Black! Solo un rinnegato come te può ancora correre dietro ad una del genere!» disse indicando Chiara.

Chiara trattenne Sirius, pronto a lanciarsi contro il rivale e poi fece una cosa inaspettata. Colpì Patil. Un pugno dritto dritto sul naso. Il ragazzo si accasciò tenendosi il naso sanguinante. Chiara si inginocchiò vicino a lui e gli disse all’orecchio:«Vedi Eric, tu sei un fallito e Sirius è mille volte meglio di te! Ah e per tua informazione, metà scuola mi viene dietro, tu sei l’unico idiota che ha avuto l’opportunità di starmi vicino e non l’hai sfruttata, quindi il deficiente sei solo tu.» si alzò e lo vide allontanarsi, e quando era ancora a portata di voce disse:«Ti conviene non dire a nessuno chi è stata la causa del tuo piccolo incidente, la prossima volta potrei essere meno gentile!»

Patil si allontanò in tutta fretta.

«Lo sai Chiara, sei veramente inquietante a volte!» le disse Sirius.

«Lo so! Ma ora muoviamoci altrimenti non finiremo mai! Non voglio arrivare in Sala Comune a festa finita!» poco dopo, vestiti ancora con la divisa del Quidditch pulivano gli spalti dello stadio. Fortunatamente gli studenti erano stati abbastanza clementi. Forse impegnati a vedere le acrobazie dei giocatori, si erano momentaneamente dimenticati di sporcare lo stadio. Era passata almeno mezz’ora.

I due ragazzi continuavano a cantare a squarciagola un inno trionfale inventato al momento. Si tiravano le cose che si trovavano in mano e si rincorrevano per gli spalti. Proprio in quel modo Chiara era caduta, battendo il sedere a terra e provocando grasse risate di Sirius. Rialzandosi la ragazza fu colpita da un piccolo riverbero rosso e in quel momento ricordò…

Era l’estate tra il secondo e il terzo anno. Quell’anno aveva invitato Lily per il resto dell’estate a casa sua, in un piccolo paesino del Devon. Chiara viveva in una piccola casa in campagna un po’ isolata dalle altre.

Quel giorno lei e Lily erano andate a fare un piccola escursione nelle vicinanze, dato che il tempo era dei migliori.

Il sole brillava e una leggerissima brezza spazzava via le nuvole dal cielo. Era sera è stavano ritornando a casa. La porta di casa era stranamente aperta e dall’interno provenivano strani rumori. Tirò fuori la bacchetta. In quei tempi la portava sempre con sé. Come diceva sempre suo padre:”meglio essere espulsi che rischiare la vita, un’espulsione si può sempre annullare, ma la vita una volta persa non si può fare niente”. Suo padre era uno degli Auror più affermati del Ministero . aveva catturato decine di Mangiamorte e per questo era stato minacciato tante volte di morte. Chiara aveva imparato da lui le tecniche difensive fondamentali. Chiara adorava suo padre, anche per questo voleva diventare un Auror.

Si era avvicinata. Dall’interno provenivano delle grida.

Entrò seguita a ruota da Lily. Vedeva dei lampi di luce rossa e verde provenienti dal salotto. Si avvicinò lentamente. Le urla aumentavano. Si affacciò. Sua madre era a terra e perdeva sangue dalla testa. Un mangiamorte era steso a terra, esanime. Suo padre lottava con un Mangiamorte. Chiara e Lily guardavano la scena sconvolte. Chiara avanzò e disse:«Papà…» il padre sentendola le gridò:«CHIARA SCAPPA!!! CERCA AIUTO! PRESTO! PORTA LILY VIA DA QUI! ORA!» e continuò a combattere. Chiara trascinò Lily via, corsero fuori scappando lontano.

Correvano a perdifiato, lungo la strada. Chiara in testa. Correvano a perdifiato per i campi di frumento. La notte era ormai scesa. Continuavano a correre. Il vento le sferzava la faccia impedendo alle lacrime di uscire. Improvvisamente urtarono contro qualcuno. Alzarono lo sguardo spaventate. Un uomo sulla quarantina scuro in viso le osservava guardingo.

«Siete voi Chiara Williams e Lily Evans?» le interrogò. Le ragazzine annuirono sospettose. L’uomo si chinò e le sollevò di peso.

«Sono un Auror del Ministero. Ho bisogno di parlare con tuo padre!» Chiara, lo guardò sconvolta e in poche parole gli spiegò quello che stava succedendo a casa sua.

«Ora dovete fare una cosa. Io devo Smaterializzarmi al Ministero per chiedere rinforzi. Voi dovete rimanere qui, e non dovete muovervi per nessun motivo al mondo, capito?» le due ragazze annuirono e si sedettero tra le spighe spezzate dalla furia della loro corsa. L’uomo in men che non si dica sparì con un rumore secco.

Aspettarono per un tempo che parve loro lunghissimo.

Un altro sonoro rumore e un gruppo di circa una decina di Auror apparvero dinanzi ai loro occhi. Balzarono entrambi in piedi. L’uomo misterioso si avvicinò a loro e disse loro:«fateci strada» le due ragazzine cominciarono a correre seguite dagli Auror. Arrivarono alla casa. Su di essa troneggiava il marchio nero e un silenzio opprimente interrotto da un cane che abbaiava in lontananza. Due uomini trattenevano le ragazze. L’uomo misterioso sembrava essere il capo.

«Voi due laggiù! Andate a vedere se i babbani hanno visto qualcosa. Nel caso che abbiano qualche notizia fatevi dire tutto il possibile e poi chiamate la Squadra Obliviatori. Gli altri dentro con me.» disse dirigendosi verso l’uscio della casa. La casa era immersa nella più fitta oscurità. Si avviarono verso il salotto. Chiara e Lily erano in testa al gruppo. Poco dopo la scena che si presentava ai loro occhi, non era delle migliori. Libri scaraventati a terra. Mobili rovesciati, lampade rotte. La signora Williams era ancora a terra, sanguinante. Un uomo si avvicinò a lei dicendo di volerla portare al san Mungo. Gli fu dato il permesso ed insieme si smaterializzarono.

Chiara guardava solo in un punto. Vicino al divano, la faccia contratta in una smorfia di dolore, giaceva il signor Williams. La bacchetta ancora stretta in pugno. Chiara cercò di divincolarsi dalla presa dell’Auror.

«PAPààààà!» calde lacrime, le rigavano il viso ancora troppo giovane per provare un dolore così forte. Continuava a divincolarsi. L’uomo misterioso diede l’ordine di lasciarla andare.

Corse verso il corpo di suo padre. Inciampò, si rialzò, continuando a piangere. Si avvicinò al corpo del padre. Piangeva e gli accarezzava le guance.

«Papà, tu non puoi lasciarci. Ora come faremo io e la mamma? Non possiamo andare avanti senza di te! Perché sei dovuto morire eh?» lo abbracciava e piangeva sommessamente. Lily si avvicinò lentamente e le mise una mano sulla spalla. Chiara si voltò e le disse:«Lily, lo hanno ucciso! Giuro che io mi vendicherò di loro. Una parte di me adesso muore con mio padre, ma devo fare giustizia per lui e per mia madre.» e si accasciò sul corpo senz’anima di suo padre.

Poco dopo riuscirono a forza a portare via la ragazza dal salotto di casa sua.

Le lacrime scendevano copiose dagli occhi della ragazza. Sirius aveva ascoltato con attenzione il suo racconto. Il Ragazzo le carezzava i capelli e le aveva circondato le spalle con un braccio. Lei con la testa appoggiata sulla sua spalla, e le mani sul suo petto, piangeva tutte le lacrime che per anni aveva trattenuto. Come poteva essere possibile che l’impassibile Williams, nascondesse dietro di se un simile dramma?

La ragazza si rialzò, asciugandosi le lacrime con la manica della casacca.

«Scusa ti ho bagnato tutta la maglia!» disse sorridendo.

«Se questo bastasse a far comparire un sorriso, sul tuo bel visetto, puoi continuare a bagnarla!» Chiara lo guardò, rise ed arrossì. In quel momento Sirius si fece coraggio e le diede un piccolissimo e castissimo bacio sulle labbra.

Lei si ritrasse subito, toccandosi le labbra. Si alzò e si allontanò velocemente. Sirius si prese la testa tra le mani, dandosi mentalmente dello stupido.

Chiara continuava a camminare. La cosa che più la stupiva era che quel bacio non le era per niente dispiaciuto.

Si voltò e sorrise vedendo Sirius in quella posizione melodrammatica. Si avvicinò, gli prese il mento nella mano, e posò le sue labbra su quelle mascoline di un Sirius molto sorpreso. Si staccò e gli disse:«Chissà, forse questo sorriso riuscirai a vederlo più spesso!» e detto questo se ne andò lasciando Sirius al settimo cielo.

Le cose non sarebbero state le stesse da quel momento.

Mi scuso per l’enorme ritardo ma purtroppo la scuola non mi da tregua!! Cercherò di essere più veloce!!!

Niiral

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Niiral