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Autore: Alyssia Black    12/03/2012    37 recensioni
Harry e Ron stavano studiando un poema chiamato Divina Commedia scritto da un babbano di nome Dante, quando improvvisamente si apre un vortice che li risucchia e i due si trovano catapultati in un mondo diverso
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Voldemort
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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A grande richiesta ecco a voi il quarto capitolo della Divina Potteriade.
Ringrazio veramente tantissimo tutte le ragazze: hpsm89, FairyFrida, Cloe Gallagher, aidor, Sette Lupe, M4RTI, Trixie Black, Laura Penelope Hermione, pollama, Veriti, ALightInTheDark, danyazzurra, Dora93, lorian, GiadaGrangerCullen, ReeGray, HermyFan, HarryDrachite, beba7, Jude16, rakymatsuri 94, littleS91, Felpata3110, Phenix00 e tutte coloro che leggono solamente….
Spero di avervi detto tutte, grazie veramente ragazze.
In soli tre capitoli mi avete fatto avere 50 recensioni, GRAZIE a tutte voi.
 

Ora la storia si sta facendo sempre più rovente, quindi se volete continuare la storia allora armatevi di tante bottiglie d’acqua e occhiali da sole, vi salveranno la vita durante il viaggio.
Avete preso tutto?
Allora continuiamo…
 

 

La divina potteriade

Basilosse e la porta per l’inferno

 

 
Ron, Ron, ti prego, stai calmo, questa volta Aragon è inoffensivo- Harry cercava invano di tranquillizzare l’amico che, con molte incertezze, salì.
Appena Potter poggiò il piede il ragno partì.
Iniziò a navigare sulle acque bollenti del fiume di lava, viaggiava piano come per permettere ai ragazzi di guardare.
Dopo diversi minuti però le zampe dell’animale si trasformarono il ali argentee, si sollevò da terra viaggiando a estrema velocità.
Il vento colpiva i capelli di Harry rendendoli ancor più spettinati del solito, la fuliggine di quel luogo impediva a entrambi di guardare.
Arrivarono a terra in una parte della grotta molto diversa da quella vista in precedenza.
Era caldo, si, ma il vento modellava ampie due di sabbia, sembrava…un deserto.
I due scesero e Hagronte rivolse a loro le ultime parole –Ragazzi, forse ci rivedremo, ma penso che per altre vie e altri porti voi passerete, altre barche con un fardello più leggere avranno l’onore di portarvi; ma ora non pensate a ciò che vi ho detto. Compite la vostra missione senza guardar in faccia nessuno, sconfiggete chi intralcia il vostro cammino, affrontateli ad uno ad uno – esitando disse –Ora vado, altri corpi dannati devo trasportare con la mia umile barca. Addio cari ragazzi-.
Il gigante risalì sul ragno e si dileguò.
-Harry ma quello è tutto matto. Prima dice di chiamarsi in uno strano modo e poi parla di strane missioni, corpi e barche. Ma dove siamo?
E più che altro cosa dobbiamo fare?-
In quel momento si ritrovarono al sommo di un grande arco di pietra con incastonata una porticina rossa.
Delle frasi comparvero:
-
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente
-
Poi le frasi si cancellarono e ne comparve un’altra –
Lasciate ogni speranza voi che entrate mai più ne uscirete-
-Harry, io non voglio entrare lì, torniamo indietro, chiediamo aiuto al gigante con il ragno, io ho paura-
Ma Potter non lo stava ad ascoltare -Alohomora- la porta improvvisamente si aprì, dando vita a un luogo un po’ meno tetro.
Non c’erano più le fiamme a riscaldare la stanza ma piccole fiaccole erano appese a dei grandi anelli lungo il perimetro della caverna.
Era freddo, buio e gocce d’acqua stagnante scendevano dalla gelida parete.
Un essere enorme coperto da un mantello nero era fermo al centro della stanza.
-Proviamo a chiedere-
Anche se un po’ timoroso Ron si fece avanti –Mi scusi, sa dirmi dove…- in quel momento si bloccò. Un serpente alto almeno due metri si tolse il mantello che celava la pelle grigia e due grandi occhi giallo canarino. Il Weasley urlò –Harry,non guardare, c’è basilisco-.
Il ragazzo aveva paura di quell’animale quasi quanto quella che aveva per i ragni.
Potter prontamente estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni ma l’animale non voleva attaccarli, guardava il ragazzo dai capelli corvini come un dio.
Harry pronunciò strane parole in una lingua che assomigliava vagamente al serpentese.
L’animale come risposta si inchinò e disse sibilando –Io sono Basilosse, accompagno le anime dannate nella loro nuova casa – e disse urlando –L’inferno- questa parola fu seguita da una risata terribile.
Ora venite qui, sotto il mio mantello, vi indicherò la retta via. Andiamo, la missione vi aspetta-.
 

 
 

Writers’corner
Eccomi qui!!!
Ragazze e ragazzi, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e scusatemi per il ritardo!!!
Colgo ancora l’occasione per ringraziarvi di cuore per tutte le vostre recensioni, per i complimenti, GRAZIE
 
Probabilmente aggiornerò dopo circa venti recensioni, quindi datevi da fare;)
 
UN bacio
Piccola Stella
   
 
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