‘Draco Dormiens Numquam Titillandus’ era il motto
di Hogwarts per un unico semplice motivo. È facile incappare nell’ira dei
rabbiosi, è facile incappare nell’ira di chi si arrabbia per sport. È molto più
difficile far arrabbiare chi è calmo e in pace col mondo. Ma. C’è un ma. Perché
anche la persona più paziente del mondo ha un limite di sopportazione. Ed Asia
Berri aveva raggiunto quel limite quando, durante le due settimane di trasloco,
Cosgrave aveva continuato a inviarle orchidee e rami
di abete. Trovarsi l’aula di Difesa vuota era stata la goccia che aveva fatto
traboccare il vaso. E nessuno avrebbe potuto fermarla. C’aveva provato Draco, che aveva notato qualcosa di strano quando un
fulmine aveva colpito Hogwarts nonostante il cielo sereno e la sua ragazza
sotto controllo da due anni.
-Ananas
Candito.- disse Asia, rabbiosa, alle statue dei gargoyle
che si trovavano di fronte l’ingresso dell’ufficio del Preside.
Draco sospirò, dietro di lei. E pensare
che era la prima volta per lei che entrava in quella stanza e avrebbe dovuto
godersi quell’ufficio…
-Professore?-
ringhiò la ragazza, aprendo di scatto la porta.
-Oh,
salve, Signorina Berri. Ha bisogno di qualcosa?- le chiese il Preside, posando
la piuma con cui stava controllando delle pergamene sulla scrivania.
-Se ho
bisogno di qualcosa? Si, che ho bisogno di qualcosa! Ho bisogno degli alunni
nelle classi di Difesa! Che diamine vuol dire che Difesa Contro le Arti Oscure
non è più una materia obbligatoria? Credevo lo fosse almeno fino al quinto
anno!- sbottò la ragazza, sbattendo entrambe le mani sulla scrivania,
minacciosa.
-Lo era,
prima della fine della Seconda Guerra Magica. Ma dopo…
sono stati momenti bui per questa scuola. Abbiamo avuto un preside esterno e ha
cambiato parecchie cose. E ha reso la materia obbligatoria solo per i primi due
anni.- disse il Vitious, calmo.
-E
quando ha preso l’incarico lei, non ha fatto niente? Cos’è? Anche questo posto
sta andando in malora?- ringhiò Asia.
-Purtroppo
non è stata una delle proposte avanzate dal Consiglio dei genitori. Consiglio
che, purtroppo per questa Scuola, ha più potere di quanto tu possa immaginare.-
rispose lui, accondiscendente.
-Cosa? E
quindi per colpa di quattro rincitrulliti io mi ritrovo con una classe vuota!
Ma anche no!- disse Asia.
-Ma
Signorina Berri.. non posso fare niente ormai.. tutte le decisioni che si
dovevano prendere in considerazione di quest’anno scolastico sono state prese.
Tutto quello che possiamo fare è una domanda al Consiglio per il prossimo anno.-
-Se lo
scordi.- sbottò Asia, stringendo i pugni. –Se lo può scordare. Non mi interessa
niente del Consiglio, non mi interessa niente se lo verrà a sapere, ma non
voglio ragazzi sulla coscienza. Non ho intenzione di aprire un giornale tra
qualche anno e leggere di ragazzi morti perché non sono stati in grado di
difendersi. Io insegnerò a quei ragazzi cosa significa studiare Difesa Contro
le Arti Oscure e può starne certo, Preside, che il Consiglio, se osa alzare un
dito, dovrà vedersela con me. Voglio vedere se vuole ritrovarsi in versione
flambé.- ringhiò la ragazza.
-Non
avrei potuto dirlo meglio, Filius.-
La
ragazza si voltò verso il quadro che aveva parlato alla sinistra. Era il
ritratto di un uomo anziano con una barba lunga e bianca e degli occhi azzurri
chiarissimi nascosti da degli occhiali a mezza luna.
Professor Silente.
-Albus, sai bene che non posso scavalcare
il Consiglio.- rispose Vitious, girandosi verso il quadro.
-Oh, si
che lo so bene. Ma questo non mi ha mai fermato da fare di testa mia. Era ora
che a Hogwarts tornasse qualcuno pronto a prendere le redini della situazione.
Ah, Signor Malfoy, è un piacere rivederla.- disse il
defunto Preside, facendo sbiancare Draco.
-Salve,
Professor Silente.- mugugnò quello, tenendo lo sguardo basso.
-E tu
devi essere la Signorina Berri. Harry mi ha parlato di te. Mi aveva detto che eri
molto capace. È troppo per me sperare in una classe decente della tua materia?-
le chiese Silente.
-Oh. Ehm.. farò del mio meglio. So solo
che mi sembra ingiusta una cosa del genere. Nessun ragazzo si offrirà per
studiare una materia, specialmente se è pesante come Difesa. Ma le cose devono
cambiare.- disse lei, solenne, arrossendo solo un pochino.
-Lo so.
Sono grato che Filius si sia rivolto al Signor Potter
per rimpiazzare i Professori che hanno lasciato il posto l’anno scorso.-
rispose Silente, incrociando le dita di fronte al volto. –E anche se voi siete
qui non solo per insegnare ma anche per proteggere voi stessi…
grazie.-
-Di
nulla, Professore.- risposero in coro i due Auror.
-Quindi,
hai davvero intenzione di convincere tutti gli studenti a seguire le lezioni?-
chiese Vitious, sospirando per la sconfitta.
-Si. È
ora che tutti sappiano la verità. Nasconderla ormai mi sembra inutile e
controproducente.- rispose Asia, stringendo la mano di Draco.
-Sono
d’accordo. Quindi abbiamo dei nuovi nemici.. che peccato essere solo un quadro.
Questa battaglia sembra divertente.- celiò il vecchio Preside, passando
vagamente le dita sulla lunga barba.
-Be’,
non è che sia proprio divertente vedersi mettere al muro da uno col tuo stesso
potere.- mugugnò la ragazza, calmandosi.
Asia si
girò verso Silente, alzando gli occhi al cielo.
-Non
deve temere l’ignoto, Signorina Berri. So che questa situazione può sembrarle… pericolosa. Ma lei ha uno scopo. Lei ha uno
scopo in testa e nel cuore, o sbaglio?- disse Silente, con un sorriso bonario
sul volto. –Ce la farà a superare tutto questo. L’importante è trovare le armi
giuste.-
Asia non
rispose alle parole del Preside. Si limitò a sorridere, rendendosi conto che
Silente non aveva deluso le sue aspettative. E con le ali al cuore salutò i due
Presidi, stringendo forte la mano della persona che era il suo scopo.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
La
giornata passò in fretta, per fortuna. Asia aveva dato forfait alle sue
lezioni, rifiutandosi di presenziare a delle classi vuote. Per Draco, invece, era stata una giornata estenuante. Fare
l’insegnante non era sicuramente stancante come essere auror,
ma i ragazzi erano petulanti e lui stava quasi per avere un crollo nervoso. Ma
alla fine della sua ultima lezione non si era nemmeno trattenuto dallo
sfregarsi le mani. Amava Asia. Amava il suo lato dolce, che mostrava solo a
poche persone, solo a quei pochi affetti che popolavano la sua vita. Ma per un
uomo non c’è niente di più sexy di vedere la propria donna prendere il
controllo di una nave che sta per affondare. E se nel processo la donna in
questione avrebbe preso a calci nel culo un po’ di persone…
be’, Draco non poteva fare altro che godersi lo
spettacolo.
Perciò
quando entrò nella Sala Grande, quella sera, aveva su un ghigno che non gli si
vedeva in volto da quando il piccolo James Sirius,
Merlino lo abbia in gloria, aveva chiesto il Natale prima a suo papà Harry
Potter, di fronte ad una sala da pranzo piena di bambini ingenui e di adulti
pervertiti, come ‘si facevano i bambini’. Per lui era stato uno spettacolo
vedere sbiancare lo Sfregiato. E pensare che ora avrebbe visto quella stessa
espressione a tutta la scolaresca… ah, stava godendo
da morire.
Il
ragazzo si sedette al suo posto tra Asia e Neville, e se avesse potuto farlo
avrebbe pure chiesto agli elfi dei popcorn.
-Te la
stai godendo proprio, eh?- intuì Neville, ridacchiando.
-Sai
cosa sta per succedere qui?- ghignò Draco.
-Si, me
ne ha parlato il Preside. E sono d’accordo con Asia, comunque. Ci sono ragazzi
che non sanno lanciare nemmeno un Protego decente.-
disse l’altro con una smorfia.
Draco fece una smorfia, alzando gli occhi
al cielo. Quel ragionamento non faceva una grinza. Siccome i Mangiamorte erano
stati quasi tutti catturati, allora non c’era più pericolo per nessuno. Certo.
Quando la Sala Grande si riempì, Vitious prese la parola andandosi a
posizionare sul pulpito davanti il tavolo dei Professori, prendendo piano la
parola.
-Salve a
tutti, ragazzi. Spero che questo primo giorno di scuola non sia stato troppo pesante.
Sono qui perché la nuova Professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, ha un
messaggio da darvi. Professoressa, prego.- disse il Preside, spostandosi per
far posto ad Asia che nel frattempo si era alzata dal posto e l’aveva
raggiunta.
-Buonasera,
ragazzi.- disse lei, provando a suonare solenne, ma alla mano al tempo stesso.
–Quando Harry mi ha proposto di passare il mio primo anno in servizio qui, come
insegnante di Difesa, ero piuttosto riluttante. Non credevo di essere pronta a
insegnare agli altri, credevo di avere troppa poca esperienza per farcela.-
-E
invece, mi sono ritrovata con una classe vuota. All’inizio credevo foste
soltanto in ritardo.. ma quando ho chiesto di voi, mi è stata data una risposta
tanto stupida quanto sensata. Dopo la guerra, visto che il Bambino
Sopravvissuto aveva ucciso il mago cattivo e buttato in carcere quasi tutti i
suoi seguaci, Difesa Contro le Arti Oscure è diventata una materia opzionale.
Come se finita una guerra, la pace fosse qualcosa di stabile e duraturo.-
continuò, facendo delle smorfie.
-Voi non
avete idea di quanto mi piacerebbe una situazione del genere. ‘Fate l’amore,
non fate la guerra’, però, è un’utopia, e mi rifiuto di credere che siate state
così incoscienti da rifiutare di frequentare le lezioni di Difesa.- concluse
lei, vedendo la mano di un Serpeverde, che dall’aspetto doveva avere sedici o
diciassette anni. –Prego.-
-Cory O’Malley,
Professoressa. Sono prefetto del sesto anno di Serpeverde. Quello che sta
provando a dirci è che c’è la possibilità di una nuova guerra?- chiese il
ragazzo, alzandosi in piedi.
-Sono
Asia, Cory. Ho solo un paio d’anni più di te.- gli disse, con un sorriso breve. –Non so se questa
situazione sfocerà in una guerra. Fatto sta che c’è un nuovo gruppo di maghi
che ci minaccia.-
-Che
minaccia tutti i maghi?- chiese una ragazza da Corvonero.
-No. Minaccia babbani
e maghi. E non credete che i Purosangue questa volta si salveranno il popò
perché hanno oro colato nelle vene. Il Professor Malfoy
è stato il primo a essere stato minacciato.- rispose Asia, facendo bisbigliare
tutta la Sala.
-È per
questo che siete quindi? Per nascondervi?- chiese un Grifondoro.
Asia
sospirò, alzando gli occhi al cielo.
-Mentirei
se dicessi che non siamo qui per questo. Ma non è l’unico motivo. Siamo qui
anche per proteggere voi.- rispose la ragazza.
-Che
tipo di maghi ci minacciano questa volta?- chiese Teddy da Tassorosso.
-Sono i
Dominatori. Sono un gruppo di Tempestae Dominatores che ci minacciano. Quasi tutte le catastrofi
naturali che si sono verificate in questi anni, si sono verificate a causa
loro. Volevano attirare l’attenzione.- disse Asia, poggiandosi al palchetto.
-Come la
tua, Asia?- rabbrividì Victoire, da Grifondoro.
-Si,
come la mia. Non sappiamo perché, ma un uomo, Morpheus
Cosgrave, sta radunando tanti più Dominatori
possibili. Vogliamo fermarli prima che abbia tanto potere tra le mani da far
crollare il pianeta su se stesso.- disse la ragazza.
-Ma
Professoressa, così attirerà quell’uomo qui!- urlò un ragazzo da Corvonero.
-Hey, hey, hey!- rispose Draco,
affiancandosi alla ragazza. –Come vi ha detto lei, siamo qui per nasconderci,
vero, ma siamo qui anche per proteggere voi. Qui ad Hogwarts si concentra tanta
di quella magia positiva da essere come una luce per una falena per qualsiasi
mago. E non sappiamo quale sarà la prossima mossa di questo tizio, quindi l’unica
cosa che possiamo fare è assicurarci che in caso di attacco ci sia qualcuno di
altrettanto potente da poterli respingere. E noi due lo siamo, quindi chiudete
quella fogna e non sputate sentenze.-
La Sala
cadde nel silenzio più assoluto. I ragazzi si guardavano semplicemente tra
loro, insicuri.
-Sentite,
ragazzi, non sono qui per farmi scudo con i vostri corpi.- disse Asia, con un sorriso timido. –Voglio solo che
impariate a difendervi. Io posso farlo. Io posso insegnarvi a combattere contro
un Dominatore e a sconfiggerlo. O almeno a resistere abbastanza da vedere
arrivare i soccorsi.-
-Cosa?-
chiese Teddy, con gli occhi illuminati dalla sua sete di conoscenza.
-Draco, vai.- disse la ragazza al
fidanzato.
Draco prese la bacchetta dai pantaloni,
puntandola al tavolo di Serpeverde con un ghigno. Con un piccolo movimento di
bacchetta appiccò un piccolo fuoco al tavolo. Poi chiuse gli occhi, e con la
telecinesi intrinseca in ogni mago, quel piccolo fuocherello si espanse per
tutta la tavola. Quando riaprì gli occhi, con un altro gesto della bacchetta,
trasformò il fuoco in aria, facendo sbattere violentemente le porte della Sala
Grande. Con grande stupore dei ragazzi, la tavola non si era bruciata.
-Questo
lui l’ha imparato a farlo in un paio di settimane. Certo, lui ha l’esperienza
dalla sua parte, nel senso che prima di iniziare a esercitarsi in questa branca
della magia, era già bravo con la telecinesi, ma questo non vuol dire che voi
non sarete altrettanto bravi. Con me imparerete a combattere qualsiasi genere
di mostro, a difendervi da qualsiasi tipo di incantesimo e a combattere anche
con le armi. I ragazzi del settimo anno specialmente, alla fine dell’anno
saranno in grado di distruggere, e dico distruggere, non respingere, un
Dissennatore.- disse Asia, con un ghigno sul volto.
-Ma
professoressa, molti di noi non ripassano Difesa dalla fine del secondo anno.
Come faremo a..- chiese Cory, il prefetto di
Serpeverde.
-Non ci
saranno compiti scritti, non per quelli del Settimo, per quel che mi concerne.
So che ai MAGO, c’è anche teoria di Difesa, ma penso che Difesa sia una di
quelle materie che vanno imparate sul campo. Questo vale anche per il quinto
anno, visto che avete i GUFO. Per gli altri anni ci saranno pochissime cose
scritte. A questo punto credo che quelli svantaggiati saranno le matricole..-
rispose Asia, passandosi una mano sul collo.
-E
prenderò sotto esame anche il Club dei Duellanti. Forse per la fine dell’anno
potremmo anche organizzare un torneo interno.- continuò, vagamente. –Bene,
direi che questo è tutto. Tornate alla cena. Domani iniziano le vere lezioni. A
domani, ragazzi.-
Asia
scese dal palchetto chinando leggermente la testa in senso di rispetto ai
ragazzi, che applaudirono titubanti. La ragazza si sedette nuovamente al suo
posto, sorridendo ai ragazzi il più coraggiosamente possibile. Fu con suo
grande sollievo che molti studenti sembravano abbastanza contenti di quella
nuova situazione.
-Sei
stata grande.- disse Neville, dandole il cinque. –Domani ci sono anch’io a
lezione da te.-
-Ehm,
perché?- chiese la ragazza, sudando freddo.
-Perché
le tue lezioni gli ricordano l’Esercito di Silente, ecco perché.- sbottò Draco, sospirando. –Grifondoro della malora.-
-Disse
il Serpeverde Auror.- ghignò Neville.
-E dai,
ragazzi!- disse Asia, ridendo. –E si, hai ragione, comunque. Ma per me Difesa è
questa. Sarà che io l’ho imparata così, ma..-
-Ma è
così che va imparata. Non come ce la spiegava quella vacca della Umbridge. E prima che tu possa anche fiatare, Paciock, mi ero unito alla Squadra di Inquisizione perché Potty mi stava sulle palle.- rispose Draco,
scoccando un’occhiata di fuoco all’amico.
-E chi
dice niente.- celiò lui.
-Comunque,
hai il rispetto dei ragazzi.- disse Draco, facendo
una smorfia. –Se poi li fai combattere sul serio diventerai il loro sogno
proibito.-
-Si,
certo. Contaci, Furetto.- rispose Asia, alzando gli occhi al cielo, mentre
giocava col cibo nel piatto.
-Dico
sul serio. E non lo dico perché mi fa piacere, credimi. Se osano anche solo
provarci con te, li castro e i loro cosi se
li vedranno spuntare nei loro piatti a colazione. Ma non nego che quando ero un
ragazzo avrei dato un braccio per avere una prof sexy.- disse il ragazzo,
tremendamente serio.
-Sei
inquietante.- celiò lei, sbattendo le palpebre. –E comunque non dirlo a me.
Anch’io avevo le fantasie sul prof sexy. E la mia si è pure avverata.-
-Visto?
Be’, almeno i tuoi sogni si avverano.- sospirò Draco,
drammatico.
-Che
gran bastardi che siete.- disse Neville, scoccandogli un’occhiata di fuoco.
–Qui ci sono ragazzi che sudano feromoni e voi che praticamente gli offrite su
un piatto d’argento delle fantasie molto poco caste.-
-Neville, niente cose a tre, ok? Non mi piace
il genere.- celiò Draco, soave.
-Ma vaffanculo!- sbottarono Asia e Neville in coro, facendogli
andare di traverso il vino.
-Questo
è il karma!- aggiunse la ragazza, facendo scoccare la lingua contro il palato.
La cena
continuò tra amenità simili. Tra Draco che continuava
a fare proposte indecenti e Asia che lanciava Muffliato
a tutta forza per non farsi sentire dagli studenti. A una battuta riguardo i ‘manici
da scopa’, Asia diventò bordeaux quindi prese il fidanzato per le orecchie e lo
riportò nella stanza alla Torre.
Draco rise, sedendosi sul divano che era
stato messo loro a disposizione per il loro ‘appartamento’.
-Ah, mi
mancava questa vita.- disse, passandosi una mano tra
i capelli.
-Ma non
mi dire.- celiò Asia, facendo una smorfia. –Come ha fatto Hermione
a sopportarvi?-
-Era
abituata allo Sfregiato e alla Donnola. Secondo me avrà trovato qualche
incantesimo per schermare il suo cervello dalle conversazioni inutili.- disse Draco, afferrando il polso della ragazza e trascinandosela
sulle ginocchia.
-Hey
voi due! Malfoy, non ci tengo a vederti a chiappe all’aria!-
Asia si
alzò dalle gambe di Draco ridendo e voltandosi verso
il camino, dove il volto di Harry Potter era spuntato tra le fiamme.
-È un
incubo. Sono tra i Grifondoro.- rispose Draco,
fingendo di piangere.
-Ciao,
Harry! Come va lì in ufficio?- chiese Asia, ridacchiando, ma ignorando il ragazzo.
-Va
tutto bene. Procedono le ricerche su Cosgrave, ma non
siamo riusciti a cavare un ragno da un buco.- rispose
Harry, con una smorfia. –E a voi? Le lezioni sono andate bene oggi?-
Draco si limitò a gemere disgustato,
mentre Asia arrossì visibilmente.
-Silente
mi ha detto che hai preso in mano la situazione per Difesa. Grande, sapevo che
ce l’avresti fatta.- disse il Capo degli Auror,
sorridendo.
-No,
aspetta!- disse Asia, inginocchiandosi di fronte il camino. –Tu sapevi che
Difesa era in questo stato qui a scuola e non hai fatto nulla?-
-Certo
che ho fatto qualcosa. Ho mandato te lì!- rispose l’uomo con un sorriso
enigmatico. –Conoscevo la situazione, Teddy me ne aveva parlato qualche mese fa
e Victoire andava in giro lamentandosi del fatto che
nessuna delle sue amiche avrebbe frequentato il corso, così ho deciso di
prendere in mano la situazione io. Avrei mandato Sark,
ma visto che lo status quo per voi è cambiato, ho preferito mandare te. Alla
fine il mio piano è andato a segno!-
-Ti
odio, Potter.- rispose Draco, sempre dal divano.
-Lo so. Ti
odio anch’io, Malferret.- celiò Harry, con un
sorriso. –Ci sentiamo, ragazzi.-
-Ciao,
Harry!- lo salutò Asia, con un cenno della mano.
Quando
il camino si spense, Asia si girò verso Draco,
togliendosi piano il mantello.
-Allora… dov’è che eravamo rimasti?- gli
chiese sedendosi si nuovo sulle sue gambe e cominciando a stuzzicargli il collo
con la lingua e i denti.
-Credo
che te lo ricordi.- rispose lui, ridacchiando piano.
-Ho pensato… forse non sono la tua professoressa, ma… potremmo, che ne so, provarci lo stesso. Che ne dici?-
gli chiese Asia, mordendolo vagamente sulla giugulare.
Draco se la scrollò di dosso, gentilmente,
per poi baciarla appassionatamente.
-Piccola
diavoletta tentatrice.- le disse, quando si staccò dalla sua bocca, ansante.
-Be’,
funziona o no?- gli disse, accarezzandogli il petto.
-Che
dice Oscar Wilde riguardo le tentazioni?- chiese il ragazzo, leccandosi le
labbra gonfie.
-Posso
resistere a tutto meno che alle tentazioni.- disse Asia, carezzandogli il naso
col suo.
-Ecco.-
rispose lui.
Draco afferrò le gambe di Asia,
avvolgendole attorno alla sua vita, per poi alzarsi e portarla in camera da
letto, dove i due avrebbero passato una notte di fuoco.
Spazio
Autrice: Eccomi qua. Salve a tutti! xD Scusate se
sono in ritardo, e scusate se non scrivo molto qui, ma devo correre di nuovo a
studiare. Ci sentiamo, presto!
Ringrazio
ovviamente chi segue, preferisce, ricorda e ovviamente chi recensisce. Vi adoro!
:3
A
presto!
Micaela