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Autore: sterne    18/03/2012    12 recensioni
Se volere bene a qualcuno significa sacrificare una parte di sé, io per Dylan sacrificherei tutta me stessa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non importa…”
 
 
4° Capitolo
 

 
“Grace…” Dylan sbraita dal soggiorno, la tv è accesa e ad altissimo volume. Io dalla cameretta faccio finta di non sentirlo. Anziché urlare come un matto, potrebbe abbassare il volume.
“Grace.” Finalmente la tv sembra tacere. “Ha chiamato Lukas dice che tra dieci minuti lui e Jules saranno qui. Ordiniamo le pizze?” perfetto serata a quattro, tra l’altro con quel deficiente di mio cugino, che non appena saprà che Dylan dorme qui, comincerà a fare l’idiota.
“Ok” rispondo senza troppo entusiasmo. Pochi istanti e compare in cameretta, senza prestare attenzione alla sua presenza, continuo a mettere i libri che mi serviranno domani a scuola, dentro la borsa.
“Che hai?” chiede preoccupato avvicinandosi.
“Niente…” sospiro con la testa troppo piena di pensieri per essere in grado di inventare una scusa plausibile.
“Troppo poco, parla!” si avvicina afferrando i miei fianchi e appoggiando il suo petto alla mia schiena. Nessuna risposta da parte mia. Sono troppo impegnata a calmare il battito del mio cuore impazzito prima che se ne accorga. “Sei strana, non parli, ti arrabbi per niente e cambi espressione ogni volta che mi avvicino. C’è qualcosa che non va? C’è qualcosa che non mi dici?” Colpita nel segno Grace. Su forza, parla!
“No, no, nulla. È che…” brava Grace puoi farcela “…è che sono in pensiero per i miei genitori non li sento da oggi a pranzo.” Basta mi ritiro, Grace questo è un affronto al buon senso. Cavatela da sola adesso.
Ha ragione la mia coscienza, mi picchierei da sola. Faccio schifo, sto mentendo al mio migliore amico, gli sto nascondendo la cosa più importante. Sono una pessima amica dovrei vergognarmi di me stessa. Una lacrima sfugge al mio controllo, la prima di una lunga serie. Asciugo in fretta, sperando che la penombra e la scusa di chiudere la borsa mi aiutino a nasconderle. Ma è tutto vano.
“Grace, ma tu stai piangendo.” Mi costringe a girarmi e prende il mio volto tra le mani costringendomi a guardarlo ma abbasso lo sguardo. Non voglio che veda i miei occhi, ho paura che anche loro, come fa sempre il mio cuore, possano tradirmi. “Grace, guardami!” scuoto il capo, negando. Così è lui a cercare i miei occhi e quando li trova mi sembra di svenire. Le gambe mi tremano e le lacrime ormai rigano copiose il mio viso. I suoi occhi colmi di preoccupazione. Strofina i pollici sulle mie guance per asciugare le lacrime e le bacia. “Parlami ti prego. Grace non so che fare.” Mi stringe a sé mentre altre lacrime bagnano la sua maglia.
“Stringimi” singhiozzo. Un’unica richiesta, una preghiera, le sue braccia sono la mia ancora di salvezza. Ma ci sono concessi solo pochi minuti, il campanello suona, sono arrivati Jules e Lukas.
Dylan mi guarda preoccupato
“Devo andare ad aprire.” Annuisco e dopo avermi lasciato un leggero bacio sulla fronte, mi lascia da sola in camera, in compagnia dei miei pensieri.
Torna dopo pochi minuti, io nel frattempo cerco di darmi un contegno e coprire il più possibile i segni del pianto.
-“Sei bellissima.” Sussurra per consolarmi  e spero con tutto il cuore che lo pensi davvero anche se io non ci credo
-“Erano i ragazzi?” chiedo senza prestare attenzione al complimento, come faccio sempre.
-“Sì. Jules ha già chiesto di te.” Sorrido senza farlo davvero. “Grace non posso vederti così, per favore dimmi che succede?” Gli accarezzo il braccio che nel frattempo aveva afferrato la mia mano.
-“Niente Dylan, niente. Dai scendiamo prima che Lukas cominci a lamentarsi.” Lo rassicuro con un altro sorriso, cercando di sforzarmi di farlo sembrava più vero possibile. Mi asseconda e usciamo dalla camera.
 
-“Grace, tesoro…” Jules mi corre in contro abbracciandomi amorevole. Lasciando mio cugino completamente spaparanzato sul divano.
-“Ciao cara, come stai? Dimmi che quel maniaco di mio cugino ti tratta bene”
-“Cara cuginetta, Jules non si lamenta proprio dei miei trattamenti, anzi, sembra parecchio soddisfatta” il solito scemo.
-“Lukas!” lo rimbecca Jules, “smettila di essere sboccato. Perché tu e Dylan non andate a prendere le pizze?” conclude avvicinandosi al suo uomo con passo felino baciandolo delicatamente sulle labbra.
-“Ok pupa! Ma quando torniamo mi ringrazi a dovere.”
-“Più tardi, quando siamo soli.” Sussurra non abbastanza piano però, visto che io e Dylan li guardiamo sconcertanti, soprattutto quando Lukas, afferra con enfasi il sedere della sua donna avvicinandola a sé.
-“Ok ragazzi, calmiamo i bollenti spiriti…” è Dylan a parlare. “…Lukas, lasciamo sole le donne, andiamo.”
Quando io e Jules rimaniamo da sole è lei la prima a parlare.
-“Grace, vuoi dirmi qualcosa? È tutto apposto tra te e Dylan?”
-“Sì tutto ok.” Sospiro senza guardarla, e cercando di cacciare indietro le lacrime che minacciano di uscire.
-“Sicura?”
-“Sì” non aggiungo altro, incapace di trattenere le lacrime.
-“Oh Grace tesoro, vieni qui...” Mi abbraccia confortandomi “…lo so che è difficile, però devi dirglielo che sei innamorata. Si vede lontano un miglio e Dylan non è stupido, comincerà a farsi delle domande e farti delle domande e non puoi mentirgli per sempre. Devi essere sincera. E poi anche lui…” ma si ferma improvvisamente, come se si fosse resa conto di aver parlato troppo. La guardo sorpresa e curiosa.
-“Anche lui…? Cosa Jules?”
-“Niente! È che… bocca mia non taci mai, l’altro giorno Dylan ha chiamato Lukas e non so cosa gli ha detto, ma Lukas gli ha risposto che doveva dirtelo, perché secondo lui tu sei innamorata di Dylan.
-“Io lo ammazzo quel cretino. Ma perché non si fa mai gli affaracci suoi. Mi chiedo come fai a starci.” Sbotto irritata, perfino le lacrime di poc’anzi passano in secondo piano.
-“Grace, lascia stare tuo cugino. Ci ho pensato io a fargli la ramanzina. Devi parlare con Dylan hai capito? Prima che sia troppo tardi.”
 
 
“Devi parlare con Dylan hai capito? Prima che sia troppo tardi… Prima che sia  troppo tardi… Prima che…” la testa comincia a girare vorticosamente, la voce di Jules riecheggia nelle mie orecchie, e non sono più nella mia cucina con lei. Mi trovo sulla collina, di nuovo, con Dylan. Un Deja-vu…
No, non è un deja-vu, questa è la realà, Dylan è di fronte a me…
 

-“Ecco… è successo tutto così in fretta, non ho avuto nemmeno il tempo di realizzare. È per questo che ti ho chiesto di vederci qui oggi. Volevo parlare con calma senza che nessuno ci interrompesse.” Soffia tutto in una volta, scrutandomi con attenzione. Come se volesse vedere anche la minima reazione. Ma nulla. Sono brava a nasconderle, sono anni di allenamento. “Vedi abbiamo deciso di iniziare a frequentarci. Non stiamo insieme, è presto ci stiamo solo conoscendo.” Ecco un altro battito perso. Non so quanto ancora riuscirò a trattenere le lacrime. E se adesso lui capisce che lei gli piace. Caratterialmente dico, perché fisicamente lo sa già. È bella, è più bella di me senza alcun dubbio. E se domani, tra un mese o sei, viene e mi dice “Grace sai, mi sono innamorato.” Io che faccio? Il mio cuore non può reggere una notizia del genere. Dovrò allontanarmi da lui. Non potremo più vederci e io come farò senza di lui? No non posso perderlo. Se mi fossi resa conto prima di esserne innamorata. Magari le cose sarebbero andate diversamente. Magari… magari… oh al diavolo devo dirglielo non posso vivere con questo rimpianto, io devo almeno provarci. Mi giro verso di lui e afferro le sue mani, cercando si ignorare i brividi che sembrano attraversarmi.
 

-“Dylan vedi, io… -i suoi occhi puntano speranzosi i miei, di nuovo quel brivido lungo la schiena. Forza Grace è semplice, puoi farcela! Il mio cuore inizia a correre furiosamente e non so cosa i miei occhi leggano nei suoi perchè- …Dylan io, sono innamorata di te. Soffio tutto d’un fiato. Chiudo gli occhi per non vedere quello che sono sicura mi spezzerebbe il cuore. Il discorso che fortunatamente avevo ripetuto solo a me stessa, non avrebbe portato a nulla di buono. Non posso vivere con l’angoscia di avergli mentito. Qualsiasi sia la sua reazione l’accetterò.
Le sue mani sul mio viso, lo accarezzano, alzo lo sguardo e finalmente incrocio il suo.
-“Finalmente ti sei decisa a dirlo. Ho aspettato quattro anni per poterlo fare… e piano avvicina i nostri volti, le sue labbra toccano le mie, un semplice sfioramento e le mie gambe cedono, ma lui mi tiene stretta a sé. –“perché ci hai messo così tanto?” soffia sulle mie labbra e con gli occhi ancora socchiusi gli sussurro. “zitto e baciami! Abbiamo quattro anni da recuperare.”
 


FINE

 
 
 
Spazio per me.

Sto piangnucolando vi rendete conto?
Ok è strano per me dirlo e sono sicura che non lo dirò una seconda volta. Ma… MI PIACE ahahah non credo ai miei occhi.  Due giorni fa mi stavo deprimendo con James Blunt e mi è venuto questo lampo di genio. Potevo risparmiarmelo eh? Spero di essere stata chiara, Grace nei capitoli 2 3 e 4 esclusa la fine ovviamente ha avuto un assaggio di quello che sarebbe stato il suo futuro nella menzogna. Una sorta di “Cosa sarebbe accaduto se…”.
Il momento giusto per confessare a Dylan il suo amore era questo e non poteva essere rimandato. Perché, citando il mio film preferito, “Se ami qualcuno devi dirglielo, perché poi il momento passa.” Ed è vero, poi è troppo tardi e tutto troppo complicato,
Non vi nego che avevo preparato un altro finale un po’ più tragico. Però avevo il magone e non riuscivo a metterlo. È questa la loro fine, anzi il loro inizio.
Ha ragione Chiara decidono loro. Noi possiamo solo trascrivere.
Ragazze vi ringrazio tutte quante. Perché siete state dolcissime e gentilissime vi spupazzerei tutte una per una. Senza di voi non so come avrei fatto.
Grazie di cuore.
Clara 

   
 
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