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Autore: Caster_Gamer    18/03/2012    2 recensioni
Non voleva nemmeno seguirlo
ma non poteva lasciarlo solo.
Alex prese a piangere poggiando le mani su quello che doveva essere un pavimento, era tutto nero lì.
-Perché l'hai ucciso?!
gridò singhiozzando. Lei le prese il mento avvicinandola a se
-Perché ero gelosa.
e sorrise.
Genere: Demenziale, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano in due.
Camminavano lungo la stradina stretta e ripida che portava verso la casa dei defunti signori Marley.
Avevano fatto una scommessa con i loro amici rimasti indietro per paura di quel posto: dovevano rimanere una notte in quel posto.
Ovviamente lui non credeva nella vecchia storia che in città era diventata famosa.
E naturalmente non aveva paura di una sciocca casa abbandonata vista di notte.
Lei invece era la tipica ragazza che non crede nelle leggende ma quando deve affrontarle allora la fifa le sale.
In realtà neanche voleva partecipare, aveva detto al suo amico che sarebbe stata una sciocchezza ma lui non l'aveva ascoltata e lei non voleva perderlo.
Già, erano amici da tempo ma da qualche mese si era resa conto di esserne innamorata...
Mentre lui l'amava da sempre.
Arrivarono davanti alla porta della casa osservandola da cima a fondo: nulla di più terrificante.
La vernice era ormai sbiadita ed il buio faceva sembrare che tutto fosse sul punto di attaccarli.
-Vogliamo entrare?
Chiese lui senza il minimo indugio
-Siamo ancora in tempo per tornare indietro! Scegli bene Mark...
-Stai scherzando? Mi prenderanno in giro a vita! E comunque se vuoi tu puoi andartene.
-Non ti lascio solo.
Disse seria lasciandolo sbigottito...forse le importava qualcosa di lui?
Aprì la porta ed entrando si ritrovarono in mezzo ad un'enorme salone buio. Si potevano però intravedere delle poltrone che circondavano un camino ancora con della legna bruciata
Si diressero verso una lampada poggiata sul tavolo e l'accesero avendo un leggero miglioramento della visuale. Un rosso tappeto sotto il tavolino rettangolare proprio davanti al camino fece quasi scivolare lei che venne presa in tempo dall'amico
-Fai attenzione, ci saranno molte cose che al buio non vedremo quindi meglio stare attenti a dove mettiamo i piedi.
Le consigliò aiutandola a star dritta. Mark si guardò attorno e prese dei ceppi buttati per terra per accendere il camino. Una volta che il fuoco fu ben acceso si sedettero entrambi sul divano di fronte ad esso.
Il silenzio dominava la stanza mentre i due si lanciavano sguardi di diverso genere.
Poco dopo lui si avvicinò a lei
-Alex sento freddo.
Le sussurrò stringendola a se. Subito la ragazza si ritrasse indietro arrossendo
-Pensavo che abbracciandoci saremmo stati più al caldo...- si giustificò strofinandosi la nuca -però se credi di conoscere un modo migliore non devi fare altro che dirmelo.
Fu un attimo.
Lo guardò con i suoi profondi occhi grigi ed abbracciandolo gli dette un bacio.
Entrambi non desideravano altro che questo da troppo tempo e se non fosse stato per il rumore proveniente dalla stanza accanto sarebbero andati oltre.
-Cos'è stato?
Chiese terrorizzata lei staccandosi dall'amico...per quanto ormai potesse esserlo.
-Nulla ne sono certo, probabilmente veniva da fuori.
Le prese il mento avvicinandola a se per baciarla ma lei balzò in piedi
-Davvero Mark, ho bisogno di sapere che rumore era!
-Perché sei sempre così dannatamente fifona!- gridò alzandosi -Probabilmente non è stato niente ed hai interrotto qualcosa che desideravo dalla
prima volta che ci siamo conosciuti!
Lei trasalì.
Stava per stringerlo più forte che poteva ma un alto rumore più alto la fece urlare
-HO PAURA MARK TI PREGO!
Lui la abbracciò forte guardandosi attorno
-Sta calma non è nulla.
Cercò di rassicurarla, ma neanche lui era tanto convinto di essere al sicuro.
Alex alzò lo sguardo e la vide.
Lì in piedi con solo una camicia da notte
-Ciao.
disse con una voce talmente fredda da farla rabbrividire. Anche lui si voltò a guardarla.
Era una bambina dai lunghi boccoli biondi e la carnagione media.
Con calma Mark le sorrise
-Ciao piccola, che ci fai qui a quest'ora di notte?
Chiese con gentilezza
-Questa è casa mia.
Rispose lei non ricambiando il tono
-M-M-Mark...
cominciò a balbettare il suo nome ma lui la zittì
-I tuoi genitori abitano forse qui?
Magari quella bambina era figlia di qualcuno che viveva lì in mancanza di un tetto proprio, pensò.
-Io non ho genitori. Io sono stata creata da una fabbrica. Io sono appartenuta a lei. Io sono stata abbandonata. Io mi sono impossessata del suo corpo. Io ho ucciso i suoi genitori. Io e Lei siamo un'unica cosa.
Gli occhi con lo sguardo perso nel nulla davano una sensazione di vuoto. Mark li cominciò a fissare come ipnotizzato.
-Non era una...una leggenda...Mark quella bambina è...è davvero posseduta dallo spirito di una bambola!
Farfugliò terrorizzata Alex
-Sta zitta!
Gridò lui senza smettere di osservare quegli occhi. Piano si avvicinò alla bambina inginocchiandosi per arrivare alla sua altezza
-Sha- fece un sorriso lei -la- alzò le braccia unendo le mani -la- mostrò fuori i denti smaglianti -lala- dette un forte colpo alla schiena del ragazzo che sputò sangue.
-MARK!
Lo chiamò Alex correndo verso di lui ma vide solo qualcosa di luminoso uscire dalla bocca della bambina per entrare in quella dell'amico.
Poi il buio.

  
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