Libri > Cronache del mondo emerso
Segui la storia  |       
Autore: Tactolien    23/03/2012    1 recensioni
La mia prima EFP del Mondo Emerso. Spero che vi piaccia.
Il posto era già ghermito di gente di tutte le razze: uomini, gnomi e qualche ninfa non troppo a suo agio.
La donna sorrise: con tutta quell'etnia riunita lì, nessuno avrebbe fatto caso a lei o ai suoi occhi viola
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Amina sapeva bene di non avere nessuna speranza contro Fammin ed Elfa insieme.

Le avevano tolto tutte le armi e non sapeva dove fosse Jamila.

"Speriamo solo che non le abbiano fatto del male".

Ma ora che fare?.

- Lady Raftela?- parlò Taniro, in attesa di ordini.

- Ma sì...- si voltò infine quella, dandole le spalle - Perchè mai dovrei sprecare il mio tempo con te? Lasciatela andare- disse con sorpresa.

- Cosa?- sgranò gli occhi Amina, incredula. Era certamente una trappola. Che aveva in mente? Colpirla alle spalle?.

- Hai sentito, ragazzina? Sei libera. Puoi andartene. Corri pure dai tuoi amici a dirgli di me. Tanto quello che volevo l'ho già ottenuto-

- Di che stai parlando?-

- Tks- fu la risposta.

Semplicemente fece per ritirarsi insieme ai bambini.

- Ti avverto comunque...- tornò a parlarle, voltandosi appena - Nel caso tu dovessi tornare coi rinforzi... probabilmente non sarò più qui. Ma in caso contrario preparatevi a subire serie conseguenze-

- E l'altro uomo?-

- Quale altro uomo?- la guardò sinceramente perplessa la Maga.

- L'Elfo! Maledetta! Dov'è l'altro Elfo?!-.

Strinse i denti e trattenne una lacrima. Non poteva farsi vedere così debole davanti a gente simile.

Gli Elfi avevano ucciso suo padre, i suoi nonni e tantissimi altri.

Non avrebbe permesso che accadesse di nuovo.

Raftela aprì la bocca per rispondere, ma un improvviso lampo di luce rossa si abbattè su di loro.

I Fammin si strinsero le orecchie grugnendo infastiditi, e i tre bambini gridarono spaventati.

Che stava succedendo? Non poteva essere opera di Raftela.

Poi lo videro.

Era raggomitolato su se stesso che sibilava minaccioso verso di loro.

- Argh!!- gridò Ally, cercando di correre dalla mamma, ma Morgan la trattenne a sè insieme a Eron davanti all'uscio di casa.

- Ma cosa...?- borbottò Amina, ancora a terra.

Un orribile serpente d'ombra troneggiava su di loro.

Era gigantesco, quasi poteva prendere in bocca un uomo adulto. Le lunghe zanne bianche che gli sporgevano fuori dalle fauci e gli occhi rossi di brace.

Sulla testa... qualcuno.

- Tu?!- esclamò l'Elfa, quando lo riconobbe.

- Ciao, Raftela- parlò quello, con un sorriso sghembo e un cenno della mano - E' da tanto che non ci si vede-.

- Ryuk!-.

Sì.

Amina non ebbe dubbi.

Quello era indubbiamente l'Elfo che aveva visto tempo prima.

Se ne andava in giro per le strade con passo sicuro, coperto solo da un rozzo mantello nero, senza neanche camuffarsi i capelli.

Un giovane bellissimo dai limpidi occhi viola e le aggraziate orecchie a punta, poco più giovane di Raftela.

Ryuk, l'aveva chiamato. Quindi lo conosceva, ma sembrava anche alquanto sorpresa di vederlo.

Quello si guardò intorno, ammirando l'abitazione di cristallo nero.

- Vedo che ti sei sistemata piuttosto bene nell'Erak Maar. E' molto più di quanto avevi a Orva-

- Che sei venuto a fare qui?- chiese lei, guardandolo talmente minacciosa da spaventare perfino i Fammin.

- Ti cercavo, naturalmente-

- Come mi hai trovato?-

- E' stato più facile del previsto. Mi è bastato usare un piccolo incantesimo per isolare l'energia di un Elfo in un mondo di soli umani-.

Raftela s'irrigidì, muovendo impercettibilmente la mano verso il petto.

- D'accordo...- sbuffò infine l'uomo, dall'alto della sua creatura - Non girerò intorno alla faccenda. Dammelo-

- Darti cosa?-

- Su avanti, Raftela, dammi il Talismano-.

Amina la guardò. Talismano? Che Talismano? Di che diavolo stavano parlando quei due.

- Cosa ti fa pensare che ce l'abbia io?-

- Non può essere altrimenti- ghignò quello - Ho fatto una visitina al Tempio di Thenaar nella città di Makrat. Ho visto le reliquie, ma una di loro non era esattamente come me l'aspettavo. Solo tu potevi avere la forza magica e l'astuzia per riuscire a passare quella barriera e rubare il Talismano del Potere. Conclusione...-.

Raftela strinse gli occhi. Quell'uomo non le era mai piaciuto. Era arrogante, ambizioso e pronto a passare a fil di spada gente innocente per i suoi scopi.

Ma lei aveva un vantaggio.

- Sai vero che non puoi farcela contro di me. Sono sempre stata più forte rispetto agli altri Maghi di Orva-.

Ryuk sorrise impertinente, accennando alla creatura sotto di lui - Come vedi anch'io sono migliorato-

- Solo grazie alla Lacrima che porti al collo- ribattè la Maga, notando il lieve luccichio multicolore che s'intravvedeva sotto la camicia dell'Elfo.

Quell'ultimo incassò con malagrazia, ma si ricompose presto tornando ai suoi modi strafottenti.

- E' vero. Questa è l'ultima Lacrima esistente del Padre della Foresta della Terra del Vento. Saprai bene che non è un Padre qualunque. Era quello in cui era custodito Mawas- il suo tono si fece improvvisamente falso e smielato come fosse una ragazzina che raccontava una storia strappalacrime.

- L'aveva un folletto dall'aria triste. Dal principio non me la voleva dare, ma poi ci ho pensato io- diede una pacca soddisfatta alla spada la suo fianco.

- Poverino. Era l'ultimo della sua specie, condannato a una solitudine eterna. Alla fine gli ho fatto un favore: lui ha smesso di soffrire, e io mi sono preso la Lacrima-.

"Phos!"

pensò subito Amina, scioccata dalle parole di quel mostro. Non aveva mai conosciuto il folletto di persona, ma su di lui circolavano molte storie.

La più famosa di tutte riguardava Nihal alla ricerca dell'ottava pietra del Talismano.

E ora era morto.

Aveva trovato pace, dunque?.

"Se quella Lacrima proviene dal Padre della Foresta di Mawas... allora deve essere davvero molto potente"

.

Dopo la guerra di Kryss, Amina si era un pò istruita sugli Elfi che un tempo abitavano il Mondo Emerso, e aveva scoperto che erano in grado di utilizzare le Lacrime come catalizzatori per aumentare la loro magia, in modo da poter evocare incantesimi del tutto fuori dalla loro portata.

- Se davvero sei così potente perchè non te ne torni dal Re e cerchi di impressionarlo?- continuò Raftela dopo averlo squadrato ben bene - So perchè sei qui. La vostra è una guerra che va avanti da troppo tempo. E io non ho alcuna intenzione di prenderne parte. I miei motivi non hanno nulla a che vedere con i vostri-

- Allora dammi il Talismano. Lo voglio perchè mi serve più potere per riuscire a soppiantare i miei nemici. Dammelo... e restituirò l'onore a te e alla tua famiglia. Avrai il pieno perdono. Perchè è questo quello che hai sempre voluto-.

Una strana luce si accese sul volto dell'Elfa.

Amina se ne accorse subito.

Era come se non sapesse come reagire. Come se quel Ryuk avesse fatto toccato qualche nervo scoperto, facendo breccia dentro di lei.

L'Elfa si guardò intorno.

I Fammin... i bambini... la straniera umana. Erano tutti lì a fissarla, in attesa di una risposta.

Sospirò.

Per tutta la vita non aveva fatto altro che fare i conti con la tragedia della sua infanzia dentro gli occhi di chi incontrava. Aveva fatto di tutto per farsi accettare da loro. Aveva studiato per diventare una grande Maga, aveva lavorato presso la famiglia reale, accumulando per loro tesori e ricchezze senza mai tenere nulla per sè. Ma non era cambiato niente.

Solo quando era arrivata nel Mondo Emerso il suo cuore aveva ripreso a battere.

Puntò su Ryuk. L'acciaio nel suo sguardo. L'Elfo se ne sentì quasi intimidito.

- Tu non lo faresti mai-.

L'altro sorrise condiscendente e...

- Esatto!!- e si scagliò contro la donna con la sua creatura d'ombra.

Tutti i presenti sobbalzarono spaventati, mentre Raftela rimase ferma immobile al suo posto fino all'ultimo istante. Poi si strappò d'improvviso la stoffa del corpetto, mettendo in mostra qualcosa, e gridò...

- GLAEL!!-.

Un ampio fascio dorato si accese all'altezza del petto.

Il serpente magico non ebbe neanche il tempo di tirare un grido di dolore che subito si dissolse nel nulla, lasciando cadere Ryuk dalla sua testa.

Scioccato, l'Elfo rimase un attimo inginocchiato a terra, stringendo convulsamente a sè la Lacrima del Padre della Foresta.

Che diavolo aveva fatto quella strega? L'aveva sottovalutata, forse?

Alzò lo sguardo... sgranò gli occhi.

La pietra centrale del Talismano del Potere, appeso al collo di Raftela, brillava luminescente e pulsante di vita come non faceva da più di un secolo. E con lei anche tutte le altre otto pietre che la circondavano.

- La tua era una creatura d'ombra, Ryuk- spiegò la Maga nel vedere il suo sconcerto - Mi è bastata usare Glael, la pietra della Luce, per dissiparla-.

Lui digrignò i denti. Questa non se l'era aspettata: quella donna aveva già riattivato i poteri degli otto spiriti naturali del Mondo Emerso.

"In così poco tempo poi! Avrei voluto farlo io stesso"

.

Si guardò intorno.

Inutile. Sapeva bene di non avere alcuna speranza contro un simile manufatto.

Ma il suo sguardo non ci mise molto a cadere presto sulle tre piccole figure tremanti che lo guardavano dall'ingresso del palazzo.

Fu a quel punto che Ryuk ghignò compiaciuto di sè.



 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Tactolien