"«...»
«Dai, Sherlock, non fare così.»
«È-è... umiliante, ecco cos'è. Umiliante."
Un avvenimento eccezionale per una giornata... speciale.

"Sally, che era appena entrata nella stanza, si voltò a bocca aperta verso Anderson. John si avvicinò al cadavere ed iniziò ad analizzarlo, senza fare una piega.
«Ah-ha! Ma io lo sapevo, lo sapevo fin dall'inizio!» sussurrò tronfia al collega.
«Ma se dicevi che lo strambo lo avrebbe mollato nel giro di poco!» obiettò Anderson.
«Non fare il solito guastafeste!»"
Cosa vuol dire, in fondo, essere fortunati?

"«Ti piacciono le caramelle?»"
Un incontro che nessuno ricorda non vuol dire che non ci sia stato.

"Non ho mai avuto problemi con le donne, ne con gli uomini; cadono immancabilmente ai miei piedi. Sempre. Quando decido di volermi portare a letto una persona, state tranquilli che è solo questione di tempo prima che succeda... e questo ragazzino non farà eccezione."

“Robert, ha finito?”[...]
“Quasi.”
Muori, maledettissimo stronzo.
“Molto bene.”
Finalmente se ne va, lasciandomi libero di tornare al mio lavoro.
Mi volto, tornando a misurarmi con l’obbrobrio di cui sopra.
E io che speravo che in questi dodici secondi in cui mi sono distratto fosse sparito.
Lo fisso astiosamente.
“A noi due, Jack.”

A volte Sherlock Holmes poteva sembrare insensibile...
[Sherlock/John]

Ogni volta che Arthur rompe con una ragazza va da Merlin per del comfort-sex. Ultimamente, però, Merlin ha l'impressione che Arthur chiuda le sue storie un po' troppo frequentemente.

- Se vuoi, puoi raggiungermi nella doccia, - concluse chinandosi per dargli un bacio sulla fronte e si avviò deciso verso il bagno.

John stava quasi per tornare sui suo passi, sperando di raggiungere l’alimentari all’angolo prima della chiusura, quando una visione insolita attirò la sua attenzione. Intendiamoci, dopo la testa nel frigo poco o nulla avrebbe potuto realmente sorprenderlo, ma ciò che vide fu sufficiente ad incuriosirlo.
Sherlock.
Sherlock in vestaglia sul divano, appollaiato a testa in giù, i capelli scuri che sfioravano il terreno ed i piedi poggiati alla tappezzeria della signora Hudson...

Una notte di neve, una partita a carte e un bicchiere di troppo.

"Robert?" mi chiama Rachel, entrando. Ormai non bussano neanche più. "Si?" rispondo, infastidito. "Un ragazzo si è presentato per il lavoro."
Poso quel dannato affare sulla scrivania, cambiando lo schizzo che avevo fatto e eliminando con rabbia il viola da quella produzione. "Di già?" rispondo, coprendo con la tempera bianca quel dannato colore dal mio foglio. "Si. Lo faccio entrare?"
Il rating potrebbe cambiare da un momento all'altro.

Si avvicinò al compagno gattonando nel letto, con il labbro inferiore tirato leggermente verso l’esterno e i grandi occhioni lucidi con un principio di lacrime. Avrebbe fatto tenerezza a chiunque quella sua espressione, soprattutto se accompagnata quel pigiama di tre taglie più grandi che lasciava anche scoperta una spalla candida e liscia, ma non a Porn. Lui considerava Fluff solo un subdolo tentatore che, con quella sua voglia di coccole e affetto, lo spingeva a perdere la pazienza e a possederlo ovunque e senza troppi complimenti - ovviamente non gli dispiaceva: lui era Porn.

“Se hai paura di perdere la verginità con me, scordatelo, non sei il mio tipo, ed ora smettila di fare tante storie e porta il tuo culetto secco oltre quella porta. Il letto è abbastanza grande per tutti e due... io dormo a destra”
Colin sbuffa spazientito alle parole del biondo, ma, trovandosi in minoranza, decide di far buon viso alla sorte avversa ed entra nella stanza. Bradley strizza l’occhio a Katie e lo segue assestandogli una pacca sul sedere...

Perdere una scommessa, a volte, può avere qualcosa di positivo...