Se si potesse ripercorrere a tappe la propria vita, e scoprire uno ad uno tutti gli errori che si sono commessi, cosa si dovrebbe fare?
Accettarli, o cercare di rimediare anche quando sembra troppo tardi per farlo?
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"Riuscì solo a pensare che un tempo, Sasuke avrebbe voluto questo.
E che lo avrebbe voluto anche lui. "
[NaruSasu ; ambientata nell'arco temporale di "Boruto" (unico motivo per il quale sono citate le altre ship)]

Sasuke vive a Seattle, Naruto a Pasadena.
A tenerli separati ci sono duemilatrecento miglia e tante scelte sbagliate, ma le loro vite sono destinate ad incrociarsi, intrecciarsi, e a non dividersi mai più.
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[capitoli 5/5, 46.000+ parole; slowburn (ma parecchio, perché sono idioti)]

"Sasuke lo fissò per un po’, in silenzio. Poi, come aveva sempre fatto dal momento in cui l’aveva conosciuto, semplicemente gli disse: sì."
[NaruSasu]

È tutto finito.
Thanos è morto e con lui la minaccia più grande affrontata dai Vendicatori. Tony si aggira per il campo di battaglia ferito, confuso dai numerosi colpi presi senza elmetto. Uno ad uno, sono tornati tutti. Barnes, Wanda, persino T-challa. Uno dopo l’altro sono apparsi nella polvere e, se deve essere sincero, è stato contento di vederli tutti quanti… Perfino quella faccia da cazzo del Dottor Strange.
Solo lui non è tornato.
[Pre-Stony] - [ Tony x Peter|| friendiship]

"Naruto poggiò le braccia indietro, bevendo la birra. – Lo so che questa storia della confraternita ti dà fastidio, ma è un’esperienza che ci tenevo moltissimo a provare.
Sasuke non disse niente, guardando il proprio bicchiere.
– E so che pensi che mi stiano facendo il lavaggio del cervello o non so cosa…
– Non intendevo questo.
Naruto lo interruppe. – Devi fidarti di me. So quando fermarmi.
– Lo sai? – chiese retorico.
– Sì. Se qualcosa mi darà davvero fastidio, me ne andrò.
Sasuke stavolta piantò lo sguardo su di lui. – Lo prometti?
Annuì, sorridendo."
College Au

“Non parleremo del nocciolo della questione?” gli chiede Steve, continuando a girare sulla sedia.
Tony sospira. “Quale sarebbe il nocciolo della questione?”
“Che mi stai cancellando da te” risponde prontamente il ricordo di Steve, smettendo di girare e poggiando i gomiti sulla scrivania. Lo osserva dal basso, gli sorride anche e Tony non sa cosa dire, quindi non dice niente. Guarda i suoi vecchi progetti e aggrotta le sopracciglia. “Non ne vuoi parlare?”
o della volta in cui Steve se n'è andato, Tony lo ha dimenticato, e sono tornati allo stesso punto di partenza, ma almeno un po’ sono cambiati.

Naruto e Sasuke vivono al Villaggio dei Pescatori sulle sponde del lago Izuya, in un luogo immerso nella natura incontaminata. Sono migliori amici da sempre, ma quando i sentimenti iniziano a cambiare veloci e incontrollabili, diventa difficile continuare a percorrere la stessa strada.
[Questa fanfiction partecipa alla "Calippo Challenge" indetta dal gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia]

HOGWARTS!AU | NaruSasu
Raccolta di flashfic senza un filo logico - molto randomiche - su Naruto e Sasuke ambientata nel mondo di Harry Potter. Niente crossover, solo i nostri amati Teme e Dobe piazzati in un altro universo!
01. Bagno dei Prefetti
02. Thestral
03. Sotto il mantello fa più caldo
04. Vacanze di Natale
05. I was (not) worried

Sasuke ha sempre ritenuto sua figlia la ragazzina più dolce al mondo. Responsabile, intelligente e comprensiva, mai capricciosa, mai sconsiderata o irragionevole. Nonostante la lontananza della madre, è sempre stata una bambina modello, nonché una giovanissima donna davvero gentile.
Già. E' a questo a cui ripensa Sasuke, quando aprendo la porta, trova la sua Sarada intenta a baciare un biondino dall'aria furbetta, un biondino con un padre davvero particolare.
Dal testo:
-Potresti semplicemente avere una relazione stabile.
Naruto infilò le mani in tasca – come se fosse facile con il lavoro che faccio. Prima o poi vengo sempre mollato, e inoltre ho un figlio, non molti uomini vogliono agganciare una relazione con me. Troppe complicazioni. E poi non devo darti nessuna spiegazione – gesticolò indignato – io non ammazzo il tempo come hai detto tu, succede molto raramente. E comunque, se tu non riesci a divertirti, dovresti prendertela solo con te stesso, e smetterla di giudicare gli altri.
Sasuke voltò la testa - tsk, non ho bisogno di quel tipo di divertimento.
Naruto sorrise scaltro – allora vuol dire che nessuno ti ha mai fatto divertire come farei io.
*NaruSasuNaru* e *BoruSara*.

Allora Naruto lo spintonava, furioso e la loro serata trascorreva così, in un colpirsi e sfiorarsi che mai diventava qualcosa di più. Sempre teso, sempre in bilico su quella linea sottile della possibilità. Erano due equilibristi troppo presi dalla paura di sbilanciarsi, di osare, che danzavano sul fragile filo del “forse”, dei “se”, dei “ma”, sempre a lottare come animali per non cadere.
Ed erano caduti. Esattamente la notte prima della partenza di Sasuke per un’università e un Paese sconosciuti avevano osato di più; si erano suicidati nell’abisso che si era spalancato, nel corso degli anni, sotto di loro. Incoscienti, si erano lasciati scivolare nel baratro dei sensi, cedendo al bisogno.
Caddero. Caddero per ore e ore, persi nell’oblio del piacere, finché non giunse il sole a svegliarli. Il sole e la partenza per quel futuro incerto che li avrebbe tenuti lontani.

Se ti lasciassi vincere ti stancheresti di me?

‹‹Solo un mese, trenta giorni e poi ti lascerò in pace. In cambio ascoltami e trascrivi tutto quello che ti dirò, saranno le mie parole per te. Dopo, ti giuro che sparirò e tu potrai scegliere di dimenticare››.

«Ho perso il conto di quante volte sia successo nel giro di due settimane» disse ad un tratto il biondo, ma senza alcun tipo di rimprovero «vuoi parlarne?».
Sapeva quanto fosse inutile chiederglielo, ma su certe cose Naruto era recidivo, per cui faceva sempre un tentativo.
«È stato solo un incubo» borbottò, con la testa ancora contro il suo collo e le mani ancorate alla maglietta.
«Immagino che sia sempre lo stesso…»
Il moro non rispose, si limitò a lasciare la presa sulla maglietta di Naruto per poi voltarsi dall’altra parte e dargli le spalle.
«Sì, ma è comunque solo un incubo» ribadì «la gente ha incubi di continuo, quindi non vedo perché preoccuparsi così tanto» lo liquidò.
[NaruSasu]

-No, è che è la prima volta che una persona che salvo si eccita a vedermi.
Sasuke si agitò un attimo – chiariamo una cosa, non era per te! È stata la paura e l’adrenalina! – puntualizzò infuriato a voce alta, arrossendo.
-Continua a ripetertelo – rispose sogghignando l’altro.
Doveva proprio essere salvato dal pompiere più irritante del mondo?

Cosa si può fare, in 180 giorni?
Alle volte, si può cambiare una vita intera.
[AU][Tematiche delicate]