"Come se non lo sapesse, poi. Come se non ci avesse già pensato da solo abbastanza a lungo da ridursi ad un ammasso di domande irrisolte."
coda!fic | SPOILER 12x12

[ DESTIEL AU, ANGST, TEMATICHE FORTI, JAMES DEAN REFERENCES, POSSIBLE OOC ]
1989, Kansas.
Castiel è costretto a tornare alla piccola e limitata cittadina del Midwest dove è cresciuto, a causa di problemi di famiglia. Ha dovuto abbandonare la sua vita a Chicago, l'università dei suoi sogni, i suoi amici, per ritrovarsi in una realtà che aveva cercato di lasciarsi alle spalle. Quì, però, ritrova Dean Winchester, il suo compagno di giochi quando era bambino: avevano condiviso sogni e segreti, fino a quando Castiel non se n'era andato. L'amicizia che era nata molti anni prima ai piedi di una casa dalle mattonelle gialle, si trasforma in una tumultuosa relazione, in un amore distruttivo che segnerà il resto della loro vita.

[RinHaru]
Rin chiede ad Haru di accompagnarlo in Australia, ma le sue intenzioni si riveleranno più profonde di quel che lascia a vedere. Breve fic ambientata nella 2x12, con il finale che forse le amanti di questa coppia avrebbero voluto.

[alle mie compagne di fangirling ed affrantezza]
“Ehi, che ci fai ancora in piedi? Va’ a dormire prima che Jody--”
“Dovete baciarvi.”
Il calore si trasforma in una vampata che risale fino alle guance e gliele incendia.
“C-come?” balbetta e Claire, in risposta, punta l’indice verso l’alto, ad additare il punto su cui è poggiato il suo sguardo. Dean solleva il capo fino ad incontrare la manciata di foglie che penzola sopra al caminetto, tenute assieme da un sottile nastro rosso.
Avrebbe dovuto occuparsi lui degli addobbi e mettere Sam ai fornelli, porca puttana.
“Jody dice che è tradizione baciarsi sotto il vischio, a Natale.”
[X-Mas!AU] [pre slash] [kid!Claire]

Il locale si chiama Dante, la stanza è la Gabbia, e Dean si trova lì solo perché odia se stesso. È completamente sbronzo per via degli shottini che ha preso al bar al piano di sopra, e stordito dal caldo. La musica orribile gli entra nelle ossa, i bassi rimbombano con quello stile tecno-trash discordante che normalmente gli farebbe rivoltare lo stomaco. La Gabbia odora di sudore, sesso e birra rovesciata, lo spazio angusto è pieno di corpi mezzi nudi – e troppo vicini – che premono l’uno addosso all’altro, e merda – quel tizio è davvero nudo? Lo è, e i due uomini che lo stanno schiacciando sulla pista da ballo, ne sembrano davvero felici. Dean, nei suoi jeans e maglietta, è praticamente troppo vestito, che è lì in piedi, per metà eccitato e per metà imbarazzato, ha un breve momento di lucidità. Esci. Va’ a casa. Smettila di punirti.
E lo fa, quasi. Ma attraverso il frastuono e i rumori, avverte degli occhi puntati su di lui e, quando vede a chi appartengono, si ricorda il motivo per il quale si trova lì.

Dean fa parte della squadra di cheerleading del suo liceo. Quando i suoi nuovi orari di allenamento cominciano a coincidere con quelli della squadra di football, inizia ad avere qualche piccolo problema di distrazione.
[ Destiel, AU!HighSchool; Dean!Cheerleader, Castiel!FootballPlayer ]

“Un mio amico… un mio amico mi chiamava così, ma non lo vedo da un po’ di tempo”.
“Oh”, disse Dean. “Ti chiamava Cas anche lui?”.
“Già”.
Uno strano silenzio cadde sul tavolo.
“Ti manca?”, chiese piano Dean, proprio mentre arrivavano le ordinazioni.
Castiel attese che il piatto di Dean e le loro tazze di caffè fossero posate sul tavolo prima di rispondere una cosa che al ragazzo, anche se non seppe perché, spezzò il cuore.
“Più della mia stessa vita”.

Il Dean di diciott'anni, quello che Castiel aveva conosciuto non appena si era trasferito a Londra, avrebbe reagito ancora più violentemente. Lo avrebbe strattonato, spintonato e forse anche colpito con un pugno. E avrebbe fatto tremendamente male, perché il Dean di diciott'anni era solito girare per Camden Town con le dita ricoperte di anelli di metallo e il fegato ricoperto di una rabbia che diceva non gli sarebbe mai uscita dal corpo.
Se a quel tempo avessero predetto loro come sarebbe diventato Castiel in futuro, probabilmente si sarebbero messi a ridere a squarciagola e avrebbero ordinato un'altra pinta.

Cyrcus!Au Dom!Cas Sub!Dean
“Più veloce” continua a ripetere il biondo, mentre Castiel percorre la schiena dell’altro con una mano fino a lasciarne l’impronta rossa su una spalla.
Raggiunge il collo e stringe con forza, aumentando il ritmo delle spinte sempre di più.
“Fammi venire, ti prego”
A Castiel piace l'equilibrio, a Dean piace perderlo.
Linguaggio molto esplicito, 1900 parole.

[Destiel]
Presto torneranno a salvare il mondo, ma adesso― adesso, che l’universo lasci loro avere questo momento.

One-shot con personaggi liberamente ispirati a Jensen e Misha. I due si incontrano dopo aver passato anni separati. Flusso di coscienza di Jensen (o per lo meno ci provo xD)

Ogni notte, Dean vede un ragazzo passare nell'atrio. Lui è il portiere di notte, vedere le persone passare è il suo lavoro. Ma con Castiel, non riesce a rimanere indifferente.
[Destiel, AU]

Quando ami qualcuno con tutte le tue forze, non ti importa se stia male, se sia cambiato, se la pensi diversamente da te. Quando ami qualcuno con tutto te stesso, non puoi far altro che stare con lui, sostenerlo e prendertene cura, senza abbandonarlo, anche se sai che farà male, anche se sai che sarà difficile.
Dean era sceso a patti con questo nel momento in cui Castiel era caduto letteralmente dal cielo, ferito, debole e senza alcun ricordo, sconvolgendo completamente la sua vita.
Ma se Castiel aveva dimenticato ogni cosa, il Paradiso non l’aveva fatto.
{NotHunter!Dean, FallenAngel!Cas}

College AU
Dean è ubriaco, e bussa alla porta di Castiel, per sbaglio.

DESTIEL
Dean, paramedico appena trasferitosi a Boston, alle prese con una nuova vita e strane coincidenze...un incontro sotto la pioggia, un ragazzo addormentato in boxer in una lavanderia, un dipendente di una tavola calda.
Castiel, un ragazzo enigmatico, scostante, a volte incomprensibile.
Ma non tutto ciò che appare è come sembra...