Ecco a voi l'ennesima storia su una ipotetica sesta serie, dopo la tristissima 5x13. So che ci sono già moltissime fanfiction sullo stesso argomento, ma ho voluto comunque dare la mia versione. Spero che vi piaccia!

Smisi di baciarlo e avvicinai il collo ai suoi denti. «Mordimi. Bevimi. Amami…»
Non si fece pregare. Affondò i canini nella mia carne iniziando a succhiare senza smettere di far correre le mani sul mio corpo, risalendo al viso.
L’emozione di quel gesto mi costrinse a chiudere gli occhi.
“Ti prego, non smettere.”
Era una sensazione magnifica, non mi ero mai sentita così bene.
Mi aggrappai forte alle sue spalle per paura che potesse andare via, stringendo con maggior forza le gambe intorno al suo bacino. In risposta continuò a bere con più voracità, come se volesse farmi diventare parte di sé.
Mi abbandonai a quel vortice selvaggio mentre la mia testa si riempiva solo di lui. Ad ogni sorso sembrava volesse dirmi: «Ti desidero da sempre.», «Vorrei fossi mia da sempre.», «Ti amo da sempre.»
Anche io lo desideravo da sempre. Anche io volevo che lui fosse mio da sempre. Anche io lo…
Questa è la mia prima fanfiction su Vampire Knight, spero vi piaccia (REVISIONATA)! ^_^

- Ci dica che possiamo tornare indietro- disse Paper, seria.
- Vi dico solo che potete andare avanti.-
La vecchia signora scomparve e la casa si scompose come un fiore fatto della stessa sostanza di un castello di carte.

La storia inizia alla fine dell'episodio 3x17. Castle si dirige sconsolato verso l'ascensore e....(Pairing Castle/Beckett. Rosso per sicurezza e in vista dei prossimi capitoli).

Pazzo crossover tra The Vampire Diaries e Queer as Folk.
Damon Salvatore e Brian Kinney sono un paring improbabile? Lo so, ma questa idea premeva troppo nella mia testa per non buttarla giù, quindi... eccola qui in tutto il suo splendore (?) XD
Dal testo:
Damon strinse i denti, lottando contro se stesso e contro la verbena che ancora lo inchiodava al letto, tentando di sollevare le braccia per afferrare la testa del ragazzo e spezzargli il collo. Le mani tremarono appena per lo sforzo, ma rimasero immobili.
Le labbra di Brian si posarono su quelle del vampiro in un bacio leggero. Damon poteva sentire il sapore della sua intimità che si mescolava a quello più forte del ragazzo. Era diverso da tutto ciò che aveva provato fin'ora, diverso anche dal sapore del sangue dei tanti uomini di cui si era nutrito. La barba leggera strofinava appena sul suo mento e quando Brian succhiò piano il suo labbro inferiore, Damon si ritrovò a sorridere, assalito da un assurdo piacere perverso. Quel ragazzo stava leccando via il sangue dalla sua ferita, assaporando il gusto dolciastro di quel liquido cremisi.
Il predatore che diventava vittima, la preda che diventava carnefice.
Buona lettura!

Dopo aver simulato il suicidio, Sherlock impiega ogni sua energia per smantellare l'organizzazione criminale di Moriarty, mentre John cerca di tirare avanti in qualche modo. Quando il suo migliore amico gli ricompare davanti, la sua reazione è rabbiosa e gli ordina di sparire per sempre. Le loro vite prendono dunque strade differenti, che li porteranno a vagare senza meta, dolorosamente ed in solitudine.
Avvisi aggiuntivi: Minor character death, menzione uso di droghe, scene forti.

La vita è imprevedibile, un secondo prima giuri di non dimenticare alle persone che ami e il secondo dopo ti guardi intorno non riconoscendo nulla.
Ci vuole coraggio per tornare sui propri passi, con una persona accanto è più facile.
Ma chi incontri nel momento del bisogno?

Aveva promesso a Merlin che non si sarebbe più avvicinato; non esageratamente almeno. Ma come poteva farlo quando toccava a lui servirlo?
Aveva promesso di non toccarlo, sfiorarlo e fargli alcunché. Ma erano le sue mani a vestirlo, lavarlo e a curargli le piccole ferite.
Lo sfiorava in modo impercettibile, leggiadro.
Lo toccava con gesti delicati, attenti. Il calore delle esili dita si trasmetteva sulla sua pelle ed esse scivolavano sul suo corpo con gentilezza. Tocchi premurosi sulle ferite lievi, piccoli sorrisi di incoraggiamento e cortesia. Gli occhi luminosi e vitali.
Ma c’era troppa frustrazione e disagio tra loro. Era tutto così palpabile da poter essere tagliato con un coltello.
Merlin non mentiva ai suoi occhi, non negava quello che era successo e non poteva dimenticare come credeva avesse fatto lui. Semplicemente tentava di non pensarci.
I suoi sorrisi, le sue attenzioni e la sua fedeltà erano sincere, ma non poteva ignorare quando il valletto tremava leggermente nel momento in cui si avvicinava troppo o il contatto diventava troppo intimo.
Poteva vedere quelle immagini scorrere nei suoi occhi, vive e reali.
Poteva vedere le sue pozze chiare inumidirsi ed il tocco rallentare e vacillare.

Eccoci qui con la saga di Angel. Abbiamo lasciato Brian e Justin colpiti dal medesimo proiettile. Una sorta di "Settima Stagione" del telefilm.

Post 5X13. Justin è andato a New York per inseguire il suo sogno. E Brian lo ha lasciato andare. Ma dimenticare è impossibile, nonostante le luci della Grande Mela e nuove grandi amicizie. Tornare può essere molto difficile.... E' la mia prima su QaF, speriamo in bene!

Brian e Sebastian fumano una sigaretta e sarà proprio lei a raccontare quei momenti.

Dal cap. 1: "Ho solo un problema: una mano che fa i capricci."
Mi sono chiesto se ci credeva veramente o se voleva solo che ci credessi io.
Nel caso lui ne sia convinto, deve essere in fase di negazione, perché quando entra nel loft ha la schiena tesa e si guarda attorno come se non ci fosse mai stato. Sembra non sapere dove mettere la sua roba, e non si è posto questo problema neanche quando mi conosceva da un paio di settimane.
Racconterò i primi giorni in cui Justin è andato a vivere da Brian dopo l'aggressione. Andrà probabilmente dalla 2x02 alla 2x05 o forse 2x06, non ho ancora deciso.
Rating rosso per i capitoli più avanti.

Dopo la sconfitta del demone Noo l'Arcadia con equipaggio al completo (o quasi) cerca un posto sicuro in cui rifugiarsi per provvedere ai danni subiti durante l'ultimo scontro.
Ma davvero il nemico è stato sconfitto?
La storia è ovviamente ispirata alla serie EO e potrebbe essere il "prequel" di un'altra ff di questa categoria (preciso non una mia ff) ma naturalmente me ne guardo bene dall'anticiparvi di quale si tratti. Leggete e scoprirete.

E' una what...if?: Cosa sarebbe successo, se Brian fosse andato a New York a fine serie uno?

SPOILER 3x11 anche nella descrizione della storia.
[Continuo di "Ma tu non eri fidanzato?"]
Rachel gli aveva detto che la cosa più noiosa era levarsela dai capelli.
Puck gli aveva raccontato che la sensazione più brutta era quando scendeva fino dentro le mutande.
Finn e Sam gli avevano ricordato di chiudere gli occhi se per caso ne avesse vista arrivare una.
Santana lo aveva guardato con sufficienza e gli aveva detto che sarebbe stata solo questione di tempo.
E Kurt si era lamentato perchè spesso non veniva via dai vestiti, e quello sì che era un guaio.
Ma mentre Blaine si guardava allo specchio di quel bagno in cui era riuscito a trascinarlo Kurt, mentre osservava la leggera sfumatura arancione del suo riflesso e le gocce di succo di frutta che gli gocciolavano lungo il mento, si chiese per quale motivo nessuno gli aveva mai detto che una granita in faccia sarebbe stata come uno schiaffo gelido in pieno viso.