OMEGAVERSE!AU
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Jimin e Taehyung andavano ancora a scuola; non erano neanche maggiorenni, eppure la loro vita sarebbe cambiata per sempre a causa di uno stupido breve incontro.
Jungkook non avrebbe mai voluto prendersi tutte quelle responsabilità, eppure lo aveva sempre saputo, sin dal momento in cui era stato adottato.
Namjoon era felice di come stava gestendo la sua nuova vita. Sperava solo sarebbe durato per sempre.
Yoongi, invece, non era riuscito a voltare pagina completamente. Sapeva ne avrebbe ancora pagato il prezzo.
Seokjin aveva tutto; aveva un fratello che amava, una famiglia, i soldi, aveva rispetto. Ma allo stesso modo aveva paura fosse tutto così precario…
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In altre parole quella AU dove il Fato incasina le vite dei protagonisti portandoli ad incontrarsi, conoscersi e compiere delle scelte importanti.
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(A/B/O dynamics) (Omegaverse)
(Yoonmin; Taekook; Namjin; side JiHope)
Avvertimenti: (Angst) (dub-con) (light M-preg) (Underage sex) (Underage relationships) (drug use) (slow burn) (Dom/sub undertones)

Eveline Blair era un normale studentessa liceale prima di essere catapultata in un mondo costellato da morti che camminano e dove se non hai almeno una pistola in mano ti ritrovi con le budella fuori dallo stomaco o senza qualche pezzo di corpo. Ma lei, figlia di un marine e con una certa padronanza con fucili e armi di ogni tipo lotterà per la sopravvivenza insieme a cinque ragazzi conosciuti per caso e la sua migliore amica.
I sette inizieranno una lotta spietata per la sopravvivenza senza l'aiuto di nessuno ed in una Gran Bretagna piena di non-morti meglio conosciuti come: zombie.

ciao sono Mara! ho diciasette anni e sto affrontando uno scambio culturale di un anno! chi l'avrebbe mai detto che la famiglia che mi ospita è quella di...
non velo dico, scoprirete leggendo!

Zayn:Ma come ti permetti!?!
Io:Di fare cosa?
Zayn:Non fare il finto tonto indossi la mia stessa giacca come ti permetti!?!
Io:S-scusa.
Zayn:Scusa?!Oh le tue scuse non basteranno!Vieni con noi.
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Zayn:Sappiamo la verità Andy.
Mi pietrificai ma poi trovai una scusa.
Io:Quale verità?
Harry:Che sei una ragazza ti ho vista ieri al saggio.
Risi.
Louis:Che cazzo ridi?!
Io:Non ero io.
Zayn:Si certo era il tuo clone.
Io:Era mia sorella.
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Harry:Dov’è?
Liam:In bagno!
Cercarono di aprire la porta.
Louis:Dai Andy cosa nascondi?
Io:ME!
Zayn:Non fare lo stronzo dai!
Io:NO!
Harry:Dai che c’è di male se ti vediamo solo con l’asciugamano?
Io:E cosa c’è di male se non mi vedete con solo l’asciugamano?
Niall:C’è che ti vogliamo vedere!
Io:E io non voglio!
Liam:Non ce ne fotte un emerito cazzo che non vuoi!
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Zayn:Ti amo.
Io:Anche io.
Vi ho incuriosito almeno un pò?Ad essere sincera questo è solo l'inizio ;) spero che la storia vi piaccia

-Chiudi la bocca che ti esce la bava- solo una persona era capace di farmi saltare i nervi.
-Hai la casa allagata Tomlinson?- sorrisi amabilmente
-Fanculo- ringhiò prima di andarsene.
L'unica persona capace davvero di farmi saltare i nervi era Louis William Tomlinson.
L'unico che poteva farmi arrabbiare anche solo respirando...
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-Promettimi che ti ricorderai di me-
-Io non dovrò ricordarti,però non ti dimenticherò mai-
In fondo,io l'amavo,ed era un amore strano il nostro,impossibile,tormentato.
Era il mio primo vero amore.

Mi avete rovinato la vita.
C'era una lametta a terra, la presi e la fissai.
La avvicinai alla mia pelle bianca e limpida, mancavano neanche due millimetri, chiusi gli'occhi e lasciai che la lametta penetri dentro la mia pelle provocandomi un dolore allucinante. Apro gli occhi e notai tantissimo sangue scendere dal mio polso per poi finire nel lavandino.
Sentii bussare, così misi un polsino per coprire il taglio lungo circa 4 centimetri.
-Arrivo arrivo.- Dissi irritata.
Apro la porta e trovo il mio incubo davanti,il diavolo.
-Ehy, voglio divertirmi- disse.
Mi prese il polso e gridai dal dolore.

Sono Neev Eilis Yates, una comunissima ragazza inglese, da lì il soprannome “British” affibbiatomi dal mio caro amico Niall.
Vado in una scuola in California dove casualmente sono l’unica ragazza inglese ed è anche per questo che vengo chiamata “British” da Niall e nella scuola, siccome non sono molto popolare, se proprio c’è bisogno di parlare di me sono “la ragazza inglese”.

Martina si troverà in un mondo parallelo... ma per cosa? Trovare ispirazione per scrivere una FF sui One Direction! Cosa succederà?

TRAMA DELLA STORIA:
Eileen S. Mason, una diciottenne con un passato difficile che l'ha spinta a perdere la fiducia nelle persone,
decide di trasferirsi in un piccolo paese per cambiare pagina, o addirittura libro.
Trova due coinquilini, che presto diventano suoi grandi amici, e nel loro gruppo trova anche l'amore, sebbene
all'inizio un po' tormentato per via del suo ultimo ragazzo, che facendole del male ha dato inizio ad una reazione
a catena che presto sconvolgerà Eileen, con dure verità e fantasmi del passato.
A superare questa ondata di brutte notizie e verità sconvolgenti, però, verrà aiutata dai suoi nuovi amici, nei quali
ha imparato a riporre fiducia.
DAL SETTIMO CAPITOLO:
«Grazie, ma non ho bisogno che tu mi dia l'identikit di ogni persona con cui ho a che fare.»
Lui alzò gli occhi al cielo. «Eileen, non essere stupida, lo faccio per te.»
«Mi stai dando della stupida? Cioè, ti sembro stupida io? - cominciò a parlare velocemente, come faceva sempre quando era
nervosa e agitata, oppure imbarazzata. - Mi spieghi perché ti comporti così? Non ti capisco, ci sto provando ma..»
«Eileen, chiudi la bocca.» la interruppe lui, ammutolendola all'istante. Come osava dirle di

SOSPESA.
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Breve estratto.
"Harry la sovrastò e scrutò dall’alto della sua statura, come un’ombra massiccia e imponente.
Il cuore della ragazza era completamente andato fuori controllo. Domarlo era come cercare di legare due innamorati lontani l’uno dall’altro.
Affogò, fremendo, in quelle iridi cristalline che nella penombra avevano assunto il colore del metallo fuso.
Lui era la sua fine, il punto di non ritorno.
Lei era il fuoco. E lui la falena che ne veniva attratta e ammaliata per poi morire tra le fiamme.
Sapevano entrambi di star commettendo un errore, eppure, sentivano che era giusto così.
Farsi male per stare bene..."