Questa storia la avevo gia scritta, ma ora la ho migliorata e.....Bè....spero vi piaccia!
DAL PRIMO CAPITOLO:
"Io sono James, James Potter!!" disse con un filo di orgoglio nella voce "Sirius" risposi io "Sirius Black!"

Ho deciso di scrivere questa fanfiction su Bulma e Vegeta dalla fine della saga di Freezer, fino alla fine di Dragon Ball Z, spero di potervi trasmettere la passione che ho per questi due personaggi (a mio parere i migliori di tutte la serie).
La storia è una raccolta di tutti i momenti che sono e non sono stati raccontati tra i due, ma soprattutto una storia su come tutto sia sbocciato e traboccato poi nella passione che noi fan possiamo solo immaginare. La fanfiction si alternerà a momenti introspezione, umorismo e passione.
Vi auguro una buona lettura, sperando che le mie storie siano di vostro gradimento. Attendo vostri commenti per migliorare eventualmente i miei testi. Grazie e tutti!

puntata 3.16 la busta grande: vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Rory avesse detto a Paris di aver fatto l'amore con Jess? come l'avrebbe presa Lorelai? questo fatto avrebbe avuto delle ripercussioni sul rapporto con sua figlia? scopriamolo insieme...

[...] La sera calava con il suo mantello di stelle e silenzio. Le si era avvicinato con la circospezione che un cacciatore usa per vincere la propria preda, anche se era un uomo di spirito: e tanto gli bastava a comprendere che si poteva esser al contempo preda e predatore insieme, incatenati a occhi e innocenze così invitanti. L’aveva abbracciata di nuovo, allontanandole le lunghe ciocche d’oro dalle spalle, aprendo la via della piccola curva dell’orecchio e poi del collo, eburneo nella perfezione serica della sua grana. L’aveva sfiorata teneramente con le labbra, prima di cercare il suo viso e quelle di lei, inesperte e calde davvero di desideri trattenuti e fremiti incerti. Fronte contro fronte, l’aveva vista chiudere gli occhi e accelerare il ritmo del proprio respiro.
“Esistono momenti in cui un uomo non può mentire, Narcissa. Permettimi di mostrartelo.” [...]